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L’elezione del cardinal Carafa, dopo la permutarla scomparsa di Marcello II, sancì di fatto
dell’inquisizione, comportando una severa repressione interna alla Chiesa ben prima della conclusione del Concilio di Trento. Addirittura il Concilio,
sospeso nel 1552, Tutto partiva e veniva deciso da Roma,
venne ripristinato solamente dal suo successore. rifiutando ogni idea che non vedesse
Furono riaperti i processi contro il cardinale Morone e il Pole,
il papa al centro della struttura gerarchica della Chiesa. il quale si salvò dalla
cardinali fedeli all’Inquisizione, controllarono tutte le leve di comando della chiesa
condanna solo grazie alla morte. In breve i e al Carafa,
romana, distinguendosi per zelo nella persecuzione di tutti coloro i quali potevano formare un ostacolo all’ascesa di questo nuovo modello di
1559 dei libri proibiti,
Chiesa. Nel fu creato l’Indice oltre che l’aggravanti di pena per tutti quei reati considerati minori (come bestemmia, sodomia,
guerra spirituale. ebrei,
celebrazioni senza ordinamento) aprendo una vera e propria Infine dimostrò la propria intransigenza anche verso gli
ghetti morte, nel 1559,
aprendo i primi e costringendo i giudei a rinunciare a determinati lavori e a rendersi riconoscibili. Alla sua il popolo romano
invase il palazzo del Sant’Uffizio, liberando dalle proprie carceri moti detenuti.
Chiesa, papato e stati europei
Pio IV processi contro il clan familiare dei Carafa, Morone
(1559-1565) aprì subito dei reintegrando il nel Sacro Collegio e destinandolo a
presiedere la fase conclusiva del Concilio di Trento (1562-1563). Rispetto alla sua apertura, e alle numerose proroghe subite, il Concilio si chiudeva
un’ Europa profondamente mutata:
con Impero e Spagna avendo preso strade diverse sancendo anche la divisioni dei territori italiani rispetto a
quella che era sempre stata la tradizione imperiale, la Francia stava conoscendo il calvinismo e il difficile rapporto con gli ugonotti, in Inghilterra
Elisabetta I stava prendendo le redini del potere e Filippo II in Spagna si profilava come l’ultimo grande difensore del cattolicesimo.
Pio V riabilitazione della famiglia Carafa condanna
Il pontificato di (1565-1572) fu rivolto, in sintonia con il suo passato da inquisitore, verso la e la
a morte di tutti quei personaggi vicini al modello spiritualista di riforma della Chiesa, senza colpire direttamente il Morone per nn delegittimare
repressioni del biennio 1569-1570
il Concilio. Le determinarono la fine del processo valdese in Italia e dell’esperienza di una Chiesa spirituale e
diversa dell’ortodossia romana. Venivano a scomparire i grandi personaggi che avevano favorito questo processo eterodosso italiano, inoltre il
peggiorare della situazione internazionale portava il pontefice a cercare di mantenere il controllo almeno nella penisola italiana.
1570 Lepanto.
Il vide la nascita di una nuova Lega Santa contro i Turchi, riportando l’anno successivo la vittoria a Tale evento fu salutato con una
Notte di San Bartolomeo
grandissima pubblicità, così come il massacro dell’uno successivo durante la (23-24 agosto 1572).
Il centralismo romano
collegio cardinalizio
Il pontificio aveva perso potere a partire dalla metà del ‘400, con la crescita della centralità papale e lo svuotamento dei poteri
1564, congregazione Catechismo,
di quello che si offriva come il senato della Chiesa. A partire dal con la dell’Indice e del vanno a delinearsi i
Sisto V 15
nuovi centri del potere papale, veri e propri ministeri di quello che assume sempre più la fisionomia di uno stato laico. Nel 1588 crea le
congregazioni per il governo della Chiesa spirituale e temporale, unendo i due aspetti e aprendo al nuovo modello della chiesa cattolica.
esponenti della burocrazia pontificia,
Vennero elevati a cardinali sempre più profondi conoscitori delle leggi e di provata fedeltà papale. Inoltre i
pontefici riferirono elevare personaggi di Minore levatura aristocratica in quanto potevano così incamerare le loro ricchezze e procedere d una nuova
Gregorio XIII nunziature.
redistribuzione. Con (1572-1585) il papato si era già strutturato con un parato per la rappresentanza estera, quello delle
A partire dalle sedute del 1547 venne ribadita, in sede conciliare, la contrapposizione alla sola fide luterana, vennero riaffermati i sacramenti e
l’importanza della tradizione cattolica nell’interpretazione delle scritture. La diffusione di questo generale rafforzamento papale post-tridentino
non uniforme nel mondo cattolico.
conobbe un’accettazione Spagna e Polonia accettarono la bolla di Pio IV, preoccupandosi però di controllare
loro stessi il rispetto delle norme tridentine. La Francia, anche dopo le guerre di religione, ci tenne invece a difendere l’autonomia e la libertà della
Il concilio infatti venne letto come occasione papale per riaffermare la propria centralità,
chiesa gallicana e dei usi prelati. e quindi
indirettamente influenzare la vita politica dei singoli stati attraverso i nunzi apostolici.
rafforzamento delle figura locale del vescovo, seminario
Il coadiuvato dai parroci e posto a capo di una rinnovata diocesi, con un propio e i
moralizzazione
mezzi per riaffermare la diffusione del cristianesimo e la del clero, ebbe comunque ripercussioni positive anche per gli stati
nazionali. congregazione dei Vescovi
Essi si trovarono però legati alla (1573), con sede a Roma, la quale aveva mano libera su ogni singola diocesi e
Roma riusciva ad imporre la propria volontà in
controllava direttamente, attraverso le pensioni, il sostentamento del clero locale. In tale veste
loco. congregazione dell’Indice
Anche la (1571) era un modo per imporre ai vescovi l’autorità centrale, attraverso l’accettazione di una lista di libri
vescovi inquisitori.
orribili decisa dai le soluzione decise a Trento venero, in gran parte, disattese.
Dopo la prima generazione di vescovi come Carlo Borromeo I seminari, sopratutto
nel mezzogiorno, non partirono mai e rimasero allo stato di idea. Il celibato e la residenza nella diocesi disattesa in favore della corte papale o di
Lo stesso cardinal Bellarmino ebbe modo di lamentarsi,
missioni di nunziatura all’estero. nel 1599, con Clemente VIII di queste incresciosa
situazione senza però risolvere alcunché.
La congregazione dell’inquisizione, diretta dal Sant’Uffizio, assunse nel processo post tridentino un valore fondamentale. Oltre ad essere un valevole
strumento per frenare ogni forma di eretismo nella Penisola, mezzo utile all’autorità religiosa per penetrare in quella laica.
divenne un I
francescani cappuccini,
rapporti fra tribunali inquisitori, retti in particolare da o e principi laici degli stati italiani fu sempre particolarmente teso. La
ponendosi come mezzo
funzione dei magistrati molto spesso superava la semplice persecuzione di possibili infedeli, essendo diretta da Roma e
per l’influenza ella politica interna dei singoli stati. Venezia, Lucca o i possedimenti spagnoli corsero al riparo creando, oppure affiancando con
propri magistrati, tribunali diretti verso l’indagine degli eretici, mantenendo saldo il controllo su questa. Problema interno. Altrove, soprattuto
nell’area lombarda, invece l’inquisizione romana riuscì ad affermarsi, imponendosi come soggetto assoluto della polizia religiosa.
morte
Gli eretici erano posti di fronte al bivio: la (nei casi più gravi o in quelli di recidività), oppure l’abiura (da proclamarsi in pubblico e legata ad
denuncia l’autonoma presentazione
alcuni comportamenti di penitenza). L’iter giudiziario poteva aprisi in due modi, o con la oppure con di fronte
I confessori
al tribunale. Quest’ultimo caso era reso possibile grazie alla dispensa papale, per i confessori, riguardo il perdono per i casi di eretismo.
stessi dovevano infatti spingere il colpevole ad autodenunciarsi, pena l’esclusione dalla comunità cattolica.
Gli ordini monastici diffusione di ordini monastici
All’inizio del Cinquecento, sopratutto dopo il Sacco di Roma, ci fu una generale tesi a rinnovare e moralizzare la
godevano di ampie libertà
Chiesa. Questi, come ad esempio i barnabiti e le angeliche, dipendevano sempre da Roma ma e di
imponendo la clausura
un’autoregolamentazione. Le scelte post tridentine di Pio IV portarono un maggiore controllo di questi ordini, a tutte le
appartenenti femminili agli ordini monastici e spostando l’attenzione verso la diffusione del cattolicesimo e la sua difesa.
barnabiti gesuiti,
I dovettero approntare una profonda riforma interna per essere accettati dalla Chiesa, e anche i nati nel 1542, vennero molto
spesso tirati in ballo e accusati di eterodossia.
lotta interna, francescani e domenicani,
L’elemento di particolarmente atroce tra spinse sempre più ad un estremismo e una faziosità di questi
ordini, raccogliendo agiografie sui propri ex componenti e rafforzando con le rispettive indagine l’apparato inquisitorio.
I gesuiti furono l’ordine più prolifico in questo scenario, ottenendo larghe concessioni da Roma ma imponendosi un autodisciplina. E un rigore
Ignazio da Loyola
degno di un esercito. si era posto, nel 1540, di compiere un viaggio in Terra Santa per convertire gli infedeli. L suo progetto si era
diffondersi laddove ve ne era più bisogno
però poi rivolto verso le necessità del continente europeo. Essi riuscirono a (Germania. Boemia, Sud
della Francia) costruendo propri collegi e istruendo la futura classe dirigente europea. Il risultato fu che dalla piccola comunità iniziale arrivarono a
contare, in meno di un secolo, più di diecimila chierici dell’ordine.
Religione, cultura controllo sociale
La Chiesa post-tridentina si avvalse sopratutto dei gesuiti come strumenti per la diffusione della fede sia laddove era sconosciuta, Cina e Giappone
Indie di quaggiù
ad esempio, sia nelle cioè dove l’ortodossia non era rispettata e i sacramenti amministrati da un clero ignorante e disinteressato.
capacità propagandistica,
Proprio a questo scopo si diffuse una sia sotto forma di scritti che di rappresentazioni sceniche, degli stessi missionari, i
quali mettevano in scena veri e propri spettacoli, mostravano immagini o regalavano piccoli oggetti sacri privi di valore per far presa su queste fasce
facilmente impressionabili
più ignoranti e della popolazione.
l’Indice aveva proibito la diffusione del vangelo in volgare,
Nel 1596 oltre ad una serie di scritti connessi, imponendo come unico mezzo da usare
catechismi, colpì duramente le fasce della popolazione più
per l’indottrinamento dei laici i il più famoso quello di Bellarmino. Questa proibizione
acculturate, le quali si erano dedicate alla lettura della Bibbia sin dal pieno Medioevo. La nuova Chiesa cattolica puntava alla creazione di un
testi dettati da Roma e sulle preg