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LA COMUNICAZIONE SEDUTTIVA.
La seduzione è un importante processo di avvicinamento tra le persone il
cui esito sperato è quello di diminuire drasticamente le distanze
psicologiche.
essa può essere definita come una sequenza strategica e intenzionale di
mosse il cui traguardo è quello di attrarre un'altra persona.
La seduzione ha lo scopo di raggiungere una relazione intima o
l'innamoramento.
nella specie umana come in quella animale il corteggiamento assume una
particolare rilevanza che ha come fine ultimo quello di avere una
discendenza.
effetto coolidge le femmine sono più attente alla cura della prole e
prediligono il maschio dominante come protezione per se e per la prole.
I maschi invece sono più attenti alla riproduzione e quindi prediligono gli
accoppiamenti.
L'effetto coolidge per la specie umana si traduce come promessa di
mantenimento da parte del maschio della prole e della cura e bellezza
della donna per manifestare la propria fertilità.
il primo obiettivo del seduttore è quello di emergere dall'anonimato e
cambiare status. dall'essere qualunque all'essere qualcuno. in questa fase
di esibizione il seduttore tende a esaltare i propri pregi e a mascherare i
propri difetti fino a diventare oggetto del desiderio dell'altro. quindi
molto simile alla comunicazione menzognera. ma lo scopo non è quello di
ingannare ma di esaltare la propria immagine.
Una volta stabilito un contatto con il partner segue la fase
dell'avvicinamento reciproco che favorisce l'apertura graduale e reciproca
attraverso uno scambio di conoscenze sulla propria vita.
L'interazione seduttiva si avvale di una comunicazione obliqua e indiretta.
il seduttore deve dire abbastanza ma non troppo. infatti dichiarazioni
esplicite possono risultare azzardate. in questo senso parliamo di
comunicazione intrigante ovvero di forme allusive che dicono senza dire.
Il processo di seduzione deve dunque esser un processo di conquista
reciproca in cui entrambi i partner hanno la possibilità di fare la propria
parte.
La comunicazione seduttiva si avvale anche di modalità non verbali come
ad esempio lo scambio degli sguardi prediletti dalle donne e il coy smile
ovvero sorriso timido.
Nella comunicazione menzognera possiamo individuare 2 ambiti di ricerca
1 studi naturali sul campo e 2 studi in laboratorio.
L'inganno si differenzia dall'errore falso e non consapevole e dalla
finzione barzelletta parodia.
La menzogna dunque è un atto comunicativo consapevole e deliberato
che consiste nell'ingannare qualcuno che non desidera essere ingannato.
Possiamo distinguere fra comunicazione strategica e non strategica.
La prima consiste nel presentarsi come una persona onesta mentre si
mente, la seconda si ha quando il mentitore non riesce a continuare la
produzione del discorso e quindi ci sono inidizi di smascheramento
evidenti.
Gli indizi sono principalmente legati alla manifestazione di emozioni e
nervosimo, da incompetenza comunciativa come ripetizioni di pause
piene e vuote.
Le menzogne possono essere benevole per salvare la propria reputazione
o di sfruttamento x ottenere vantaggi a discapito degli altri.
Secondo alcuni studi sulla comunicazione dire una bugia sarebbe più
difficile e impegnativa della verità perchè la menzogna è generata dal
nulla.
MCcornack dimostra che queste condizioni non sono valide in quanto c sn
anche nella veritiera.
Se i messaggi menzogneri vengono dal nulla quelli veritieri sono
prestabiliti. lui ritiene che talvolta può essere più impegnativo dire la
verità che mentire. bisogna distinguere tra menzogne a basso contenuto
e quelle ad alto contenuto.
Le prime sono delle bugie innocenti che si dicono in contesti quotidiani e
non sono elaborate in anticipo. mentre le secondo sono più impegnative
e portano serie conseguenze sia per chi mente sia per chi riceve la
menzogna.
bisogna altresì distinguere fra i mentitori ingenui che rimangono immobili
e mostrano scarse variazioni di intensità del tono vocale, e i mentitori
abili che hanno un impostazione vocale e posturale del tutto simile a
quella che hanno nella comunicazione veritiera.
Si può mentire in modi diversi non esiste un repertorio fisso di modi di
mentire.
Tuttavia è possibile parlare di stili comunicativi ricorrenti nella
comunicazione menzognera.
C'è uno stile improntato sulla ambiguità e procissità in cui il mentitore
utilizza spesso modificatori con valenza dubitativa ( forse circa) livellatori
(tutti nessuno) e predicati epistemici (penso suppongo).
In tal modo il mentitore diluisce la falsità rendendola meno identificabile.