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La composizione della Corte costituzionale

La Costituzione ha previsto che la Corte sia formata da

scelti tra persone particolarmente qualificate

quindici giudici,

e di comprovata esperienza: professori ordinari di

università in materie giuridiche, avvocati che abbiano svolto

per almeno vent’anni l’attività professionale e giudici

appartenenti alle giurisdizioni superiori amministrative o

ordinarie (giudici della Corte di cassazione, del Consiglio di

Stato o della Corte dei conti).

La è effettuata per un

scelta dei componenti della Corte

terzo dal Presidente della Repubblica, per un terzo dal

Parlamento in seduta comune e, per il restante terzo, dalle

più alte Magistrature.

I giudici della Corte costituzionale restano in carica nove

durante i quali non possono svolgere nessun’altra

anni,

attività, e godono di particolari (cioè non sono

immunità

perseguibili per le opinioni espresse durante l’esercizio delle

proprie funzioni e non possono essere sottoposti a

processo penale senza previa autorizzazione da parte della

stessa Corte), finalizzate ad assicurare la loro

indipendenza.

La sede della Corte è a presso il palazzo della

Roma,

Consulta, situato a pochi metri dal Quirinale: la prima

riunione della Corte è avvenuta solo nel 1956. Attualmente si

riunisce più volte al mese e i tempi di emanazione delle

sue sentenze sono inferiori a un anno.

La prima udienza e la prima sentenza

Il 23 aprile 1956 si tenne la prima udienza pubblica della

Corte, presieduta dal suo primo presidente, Enrico De Nicola:

lo stesso capo provvisorio dello Stato repubblicano nonché,

per pochi mesi, Presidente della Repubblica.

La prima questione discussa riguardava la costituzionalità

di una norma della vecchia legge di pubblica sicurezza del

1931, che richiedeva un’autorizzazione di polizia per distribuire

volantini o affiggere manifesti, e puniva la distribuzione o

affissione non autorizzate: questione sollevata da ben

trenta diversi giudici penali di tutto il Paese, i quali

dubitavano della conformità della norma all’articolo 21

della Costituzione, che garantisce la libertà di

manifestazione del pensiero.

La Corte affermò che tutte le leggi, anteriori o posteriori alla

Costituzione, potevano essere controllate e dovevano essere

annullate se contrastanti con la Costituzione.

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Publisher
A.A. 2018-2019
5 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/08 Diritto costituzionale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher darksoul98 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto Costituzionale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Napoli Federico II o del prof Giurisprudenza Prof..