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La Commedia
La composizione del poema e la struttura formale
In via ipotetica ma con buone possibilità di avvicinarsi al vero, si può
considerare che Dante si sia accinto alla composizione del poema intorno al
1304, ultimando l’Inferno intorno al 1308-1309 e il Purgatorio intorno al 1312.
Solo nel 1316 circa Dante si sarebbe messo al lavoro sul
Paradiso,completandolo poco prima della morte. La Commedia è organizzata
secondo rigorosi principi strutturali dotati di precisi valori e significati. Alla base
dell’organizzazione strutturale della materia sta il numero 3, il numero della
Trinità cristiana. Il poema è diviso infatti in 3 parti, chiamate dal poeta
“canzoni” o cantiche: l’Inferno, il Purgatorio, il Paradiso. La materia è distribuita
in canti, nel numero complessivo di 100: 33 per cantica , più un canto
introduttivo premesso all’Inferno, che consta di 34 canti.
L’ Inferno
L’inferno è concepito da Dante come un profondo abisso a forma di imbuto:
tale cavità è stata prodotta dalla caduta di Lucifero, l’angelo che guidò la
ribellione contro Dio e fu scagliato sulla terra: per l’esattezza la cavità infernale
si è formata per il ritirarsi delle terra dinanzi al precipitare di Lucifero, il quale è
giunto al punto più lontano da Dio. La terra ritiratasi ha formato,nell’emisfero
opposto a quello in cui si apre la voragine infernale, il monte del Purgatorio:
così che Dio ha creato nello stesso momento sia il luogo dove si sarebbe
raccolto il male del mondo, sia il luogo dove veniva offerta all’uomo la
possibilità di purificarsi e raggiungere la beatitudine paradisiaca. La profonda
voragine infernale è divisa in 9 cerchi che costituiscono 9 gradini degradanti
verso il fondo: via via che si scende, i cerchi sono più piccoli. Alle soglie
dell’Inferno (Antinferno) stanno gli ignavi,esclusi da giudizio in quanto esenti da
colpe o da meriti. Nel primo cerchio (Limbo) sono accolti i bambini non
battezzati e i virtuosi che non credettero in Dio. La struttura degli 8 cerchi
segue i principi esposti dal filosofo greco Aristotele nell’Etica. Dio è assente
come forza positiva e beatificante, ma la sua potenza si manifesta come ordine
e giustizia. Il lessico e lo stile alternano il registro tragico-sublime e quello
comico-infimo. In particolare è tipico dell’inferno il rapporto conflittuale di
Dante con le anime che incontra: egli spinge i dannati a manifesta in forma
tragica ed esasperata l’aspetto essenziale della propria esistenza. Nei confronti
delle anime, Dante si colloca in modo antagonistico e sempre drammatico.
La distribuzione dei peccatori nell’Inferno
I peccati sono suddivisi in due grandi ordini: incontinenza (eccesso di amore al
di fuori della giusta misura) e malizia (amore falso,rivolto contro il bene); la
malizia può essere a sua volta di due generi: violenza (negazione del bene) e