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L'urbanistica della Roma rinascimentale Pag. 1
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del colle Vaticano. Era la prima vera villa papale post-antica e nonostante le sue fortificazioni

esterne all’interno si apriva a passaggi e giardini. Il successore di Innocenzo VII, Alessandro VI

non si fidò nel costruire palazzi o ville di tipo aperto quindi fortificò Castel Sant’Angelo erigendo la

torre Borgia e imponenti fortezze come Cavita Castellana. Per il giubileo del 1500 non riuscì però a

terminare la loggia delle benedizioni né la via Alessandrina (la via tra castel Sant’Angelo e piazza

san pietro). Questa fu la prima strada rettilinea realizzata in modo volontario a roma dopo

l’antichità classica. Divenne poi papa Pio III e subito dopo Giulio II che già da cardinale era stato

mecenate di importanti architetti e artisti. Chiamò poi Bramante. Giulio II abbandonò il progetto

della via Alessandrina e anche l’appartamaneto Borgia. Cercò invece di riunire la chiesa e

aumentarne l’autorità. La sua prima attività edilizia fu il cortile del Belvedere. Bramante propose al

papa di renderlo un giardino per trasformare tutto l’edificio in un enorme villa rinascimentale. Nel

1505 michelangelo progettò un grandioso monumento sepolcrale per Giulio II, questo sarà

collocato nel coro di san pietro e questo convinse il papa nel proporre un rifacimento dell’intera

basilica. Ciò richiese un grandi impegno finanziario quindi vennero abbandonati i progetti per il

monumento sepolcrale e del Belvedere. Solo dopo la fondazione della nuova basilica Bramante

tracciò le linee guida per unificare tutto il complesso papale come le stanze, le logge, la cappella

sistina ed il corpo del belvedere (con numerose varianti). Dal punto di vista urbanistico anche gli

interventi di G furono attuanti in modo molto casuale e con infiniti cambiamenti. Chiese a bramante

di costruire il palazzo dei Tribunali che avrebbe richiesto un ingente demolizione di edifici

residenziali e di una chiesa, questo sarebbe stato il primo palazzo per uffici della roma post-

classica (per motivi finanziari il papa abbandonò il progetto). Gli interventi di G avevano però un

marcato intento egocentristico. Nel 1512 realizzò il tracciato di via Lungara che collegava il

Vaticano con Trastevere ed il principale porto sul fiume. Molte persone colte e ricche decisero di

realizzare ville lungo questa via inglobando definitivamente il fiume nel tracciato urbano

consolidato. Il successore di Giulio II fu Leone X, un grande diplomatico e intenditore d’arte. Molti

allievi di Bramante (Sangallo, Peruzzi, raffaello, ecc) iniziavano a farsi conoscere nella corte

papale, Leone X decise quindi di approvare il progetto di Giuliano da Sangallo per il nuovo san

pietro, il quale voleva raddoppiarne le dimensioni, il costo dell’opera crebbe a dismisura e la

fabbrica dovette fermarsi. Molti altri dei progetti che L ideò non vennero terminati, a volte neanche

iniziati. Un esempio può essere la sistemazione della via Ripetta. A questa via dovevano

affiancarsi numerose residenze per alcuni suoi parenti e l’università la Sapienza (il papa

sovvenzionò anche gli ammodernamenti dell’università). Si sarebbe creato quindi un altro polo

urbano di notevole importanza che avrebbe dovuto superare in prestigio piazza del Popolo. I lavori

terminarono però dopo la morte del fratello del papa che spostò la sua attenzione, a questo punto,

alla periferia cittadina con la costruzione di Villa Madama chiesta a Raffaello. Il successore di L,

Adriano VI venne considerato nemico delle arti come anche il suo successore Clemente VII.

Quest’ultimo abbandonò il progetto di Villa Madama e portò avanti in modo molto lento il progetto

(ridimensionato) di rifacimento di San Pietro di Leone X. L’unico intervento degno di nota dal punto

di vista urbanistico fu la realizzazione del tridente che si dirama da piazza del Popolo progettate da

Antonio da San Gallo il Giovane. Il tridente seguì il modello del bidente ri Raffaello estendendolo,

divenne un organizzazione urbana moderna capace di dare organizzazione radiale a zone antiche

della città. L’urbanistica veniva sempre più vista come una questione di allineamenti visuali che

spesso terminavano con grandiose piazze, monumenti o obelischi. Il suo successore Paolo III

incarico sempre Giuliano da Sangallo il Giovane di realizzare torre Paolina presso santa maria in

Aracoeli. Questa villa fortificata era ben visibile da via del corso come edifici arioso e panoramico

(usato come residenza dal papa che si collegava con il vicino Palazzo Venezia con dei percorsi

simili a quelli del Belvedere). Un altro passo verso l’appropriazione del Campidoglio fu compiuto

quando il papa fece spostare la statua di Marc’Aurelio dal Laterano. Incaricò di realizzare nuovi

progetti per San Pietro trasformandolo a pianta centrale (giulio II l aveva scartata per motivi

funzionali ma ora l’estetica era diventata una pari dell’aspetto funzionale). Michelangelo infatti

demolì alcune parti già terminate per realizzare un unico fronte monumentale. Il papa riprese

anche Plazzo Farnese conservandone le dimensioni ma rimodernandolo non più per un cardinale

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Publisher
A.A. 2015-2016
3 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/21 Urbanistica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher milla_te di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della citta' e del territorio e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Milano o del prof Gritti Jessica.