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La necessità di ripensare il nesso tra scelte locali e scelte sovralocali

La necessità di ripensare il nesso tra scelte locali e scelte sovralocali è tradizionalmente questione centrale nella costruzione di strategie di legittimazione delle pratiche di regolazione degli usi dei suoli. Bisogna ripensare al tema dell'autogoverno delle comunità a fronte dell'espropriazione dalla decisione democratica di un numero rilevante di scelte collettive di natura sovralocale, laddove sovente convivono logiche emergenziali e depoliticizzazione.

Oggi è essenziale la possibilità di trattare in modo differente i luoghi nella regolazione e nella progettazione della città e del territorio; questo perché stanno crescendo molti diversi diversi tra loro, oltre al fatto che la città contemporaneamente è sempre più difficile da leggere nelle sue forme di organizzazione sociali e spaziali. Lo spazio dell'urbanistica è collocato tra le esigenze universalistiche necessarie per ridare

autorevolezza e legittimazione alle pratiche di governo e cirichiamano alla rilevanza di regole semplici, certe, universali, trasparenti e legittimate. Ma ancheall'importanza di una assunzione di responsabilità.- istanze differenzialistiche -> ci indicano il "gorgo" della complessità e della capacità di innovazione dellesocietà insediate, invitandoci a costruire stra- tegie capaci di "dare spazio" alle pratiche sociali senza as-sumere prospettive manipolative. 10. DISEGUAGLIANZE Nel corso dell'ultimo quarto di secolo nelle società occidentali le diseguaglianze sono molto cresciute.Le diseguaglianze si concentrano innanzitutto nelle città, nelle aree urbane, nelle megalopoli dei paesi emergentie di quelli più poveri.L'ingiustizia sociale è anche ingiustizia spaziale (riguarda l'accesso alle risorse materiali e al fatto che le città deiricchi sono diverse e separate da quelle

dei poveri).

giustizia distributiva:

Questione dici domanda piani, progetti e politiche per spostare una quota di risorse dai più ricchi ai più poveri, attraverso donazioni, servizi, beni pubblici.

cittadinanza:

Questione della definizione di un insieme di diritti universalistici spazialmente definiti (mobilità, abitazione, salute) che formano delle condizioni minime per la convivenza civile.

Percorsi di ricerca e sperimentazione sui temi dei nuovi standard urbanistici, delle nuove forme di diritto alla mobilità, delle nuove politiche dell'abitare (una casa per tutti) mostrano la rilevanza delle nostre pratiche nel difficile esercizio di ricostruzione di un senso della cittadinanza spaziale.

natura simbolica:

Questione di Anche se non sappiamo esattamente cosa sono o dove sono I luoghi più critici del mondo possiamo però identificare I luoghi che hanno un grande valore simbolico, nei quali la povertà materiale è spesso

all'urbanistica) e che influenzano la produzione dello spazio urbano. I dispositivi urbanistici sono quindi strumenti che agiscono sulle forze e sugli oggetti urbani, influenzando le dinamiche di potere e i saperi che ne sono coinvolti. 12. SPAZI DI POTERE Gli spazi di potere sono quei luoghi fisici o simbolici in cui si manifesta e si esercita il potere. Nell'ambito dell'urbanistica, gli spazi di potere possono essere rappresentati da centri decisionali, come municipi o uffici amministrativi, ma anche da luoghi di controllo e sorveglianza, come stazioni di polizia o carceri. Gli spazi di potere possono anche essere simbolici, come ad esempio i monumenti o i luoghi di memoria che rappresentano un certo potere politico o culturale. 13. DISUGUAGLIANZE SOCIALI E SPAZIALI Le disuguaglianze sociali e spaziali sono fenomeni strettamente legati tra loro. Le disuguaglianze sociali si riferiscono alle differenze di status, reddito, opportunità e accesso alle risorse che esistono tra diverse categorie di persone all'interno di una società. Le disuguaglianze spaziali, invece, si riferiscono alle differenze di accesso e qualità degli spazi urbani, che possono essere determinate da fattori come la posizione geografica, la disponibilità di servizi e infrastrutture, e la distribuzione delle risorse. 14. PROGETTAZIONE URBANISTICA La progettazione urbanistica è l'attività di pianificazione e organizzazione dello spazio urbano. Essa comprende la definizione di obiettivi e strategie per lo sviluppo urbano, la progettazione di nuove aree o interventi di riqualificazione, e la gestione delle risorse e delle infrastrutture. La progettazione urbanistica si basa su una serie di discipline e conoscenze, tra cui l'architettura, l'ingegneria, l'economia e la sociologia, al fine di creare spazi urbani funzionali, sostenibili e inclusivi. 15. RELAZIONI SPAZIO-SOCIETÀ Le relazioni tra spazio e società sono complesse e reciproche. Lo spazio urbano è il risultato delle dinamiche sociali, economiche e politiche di una società, ma allo stesso tempo influisce su di esse. Lo spazio urbano può favorire o limitare l'incontro e l'interazione tra le persone, può promuovere l'inclusione o l'esclusione sociale, può favorire la coesione o la segregazione. La progettazione urbanistica deve quindi tener conto di queste relazioni e cercare di creare spazi che favoriscano la convivenza, la partecipazione e la giustizia sociale.socio-territoriale. - Permette di valutare l'impatto dei policy tools sulla trasformazione del territorio e sull'equità sociale. - Favorisce la comprensione delle dinamiche di potere e delle relazioni di governance che influenzano l'implementazione dei policy tools. - Permette di individuare le possibili sinergie e le eventuali contraddizioni tra i diversi strumenti di politica urbana. - Offre uno strumento di analisi per valutare la coerenza e la sostenibilità delle politiche urbane nel lungo termine. - Favorisce la partecipazione e l'inclusione dei cittadini nel processo decisionale, attraverso la conoscenza e la comprensione dei policy tools utilizzati. In conclusione, l'approccio analitico dei policy tools rappresenta uno strumento fondamentale per comprendere e valutare le politiche urbane, consentendo di individuare le migliori strategie per promuovere uno sviluppo sostenibile e equo dei territori.

La questione ambientale è una questione ecologica.

L'urbanistica del XXI secolo non è chiamata solo a svolgere un ruolo essenziale nella definizione di politiche ambientali sostenibili come:

  • contenimento (e in prospettiva azzeramento) del consumo di suolo,
  • riconversione energetica del patrimonio costruito attraverso un'attenzione ai materiali e ai processi di costruzione e di recupero,
  • progetti integrati per gli spazi aperti, i parchi, le reti ecologiche.

Una prospettiva ecologia è la sola a poter far fronte alle fragilità dei nostri territori, rischi che dipendono dall'accumulo secolare di errori e di vere e proprie violenze nei confronti di chi li "lavorano".

Permette di riconoscere come le pratiche urbanistiche siano un campo complesso, a sua volta intrecciato con altre pratiche di potere/sapere attive in campo urbano.

Aiuta ad analizzare le relazioni tra regole di vario genere ed azioni.

dei nostri ecosistemi e dei nostri paesaggi. Le politiche urbanistiche devono cercare di governare i problemi del cambiamento climatico, dell'esaurimento delle risorse scarse, dell'inquinamento e della congestione urbana. L'urbanistica può dare un contributo essenziale ponendo regole, progetti, politiche. Anche il tema della resilienza, intesa come capacità di adattamento ecosistemico nei confronti dei rischi e delle minacce ambientali e sociali, per essere sottratto alle mode culturali deve radicarsi dentro questo orizzonte di senso. Le implicazioni di questa assunzione radicale per i progetti, piani e politiche sono ancora in larga misura da esplorare. 13. GOVERNO DEL TERRITORIO Negli ultimi venticinque anni le pratiche urbanistiche, nelle loro diverse forme e nelle loro varietà, sono state soggette a processi di natura generale: la dominanza di una logica "mercantile" nelle forme del governo, attraverso la prevalenza di pratiche di scambio edi concer tazione più o meno trasparenti tra interessi, - la crisi pro fonda, dopo una fase fortemente propulsiva, delle prospet tive di riforma politica e istituzionale, - il fallimento della prospettiva europea, e delle speranze che essa, anche nel nostro paese, aveva alimentato dal punto di vista della ne cessità di costruire pratiche efficienti, efficaci, trasparenti e verificabili di azione pubblica, - una più generale mutazione antropologica, che ha innanzitutto una valenza cognitiva, nella quale un ruolo centrale è assunto dallo spostamento delle logiche individualistiche e proprietarie. Tutti questi fenomeni hanno radicalmente influenzato sia i processi di trasformazione territoriale e di urbanizza- zione, sia le pratiche urbanistiche. Gli ultimi trent’anni sono stati caratterizzati nelle città più importanti da un processo di deindustrializzazione che ha veicolato due registri della trasformazione: - le operazioni di ristrutturazioneè solo quello di avere troppe leggi, ma di avere leggi che non sono adeguate alle sfide attuali. Le istituzioni devono essere riformate per rispondere in modo più efficace alle esigenze dell'urbanistica contemporanea. 15. PARTECIPAZIONE E DEMOCRAZIA La partecipazione dei cittadini è fondamentale per un'urbanistica democratica e inclusiva. I processi decisionali devono coinvolgere attivamente i cittadini e tener conto delle loro opinioni e necessità. La democrazia partecipativa è uno strumento potente per garantire una pianificazione urbana equa e sostenibile. 16. SOSTENIBILITÀ La sostenibilità è un principio fondamentale dell'urbanistica moderna. Le città devono essere progettate in modo da ridurre l'impatto ambientale, promuovere la mobilità sostenibile, preservare le risorse naturali e migliorare la qualità della vita dei cittadini. L'urbanistica sostenibile è una sfida che richiede un approccio integrato e una visione a lungo termine. 17. INNOVAZIONE TECNOLOGICA L'innovazione tecnologica offre nuove opportunità per migliorare l'urbanistica. Le nuove tecnologie possono essere utilizzate per raccogliere dati, analizzare informazioni, migliorare la pianificazione e la gestione delle città. L'urbanistica deve abbracciare l'innovazione tecnologica per affrontare le sfide del futuro. 18. COOPERAZIONE INTERNAZIONALE Le sfide dell'urbanistica non conoscono confini nazionali. La cooperazione internazionale è essenziale per condividere conoscenze, esperienze e buone pratiche. Gli urbanisti devono lavorare insieme a livello internazionale per affrontare le sfide globali come il cambiamento climatico, l'urbanizzazione disordinata e la povertà urbana. 19. VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO Il patrimonio culturale e storico delle città è una risorsa preziosa che deve essere valorizzata e preservata. L'urbanistica deve integrare la conservazione del patrimonio nelle strategie di sviluppo urbano, garantendo la continuità tra passato, presente e futuro. 20. QUALITÀ DELLA VITA L'obiettivo principale dell'urbanistica è migliorare la qualità della vita dei cittadini. Le città devono essere progettate in modo da favorire la socializzazione, la sicurezza, l'accessibilità, la salute e il benessere. L'urbanistica deve mettere al centro delle sue politiche il benessere delle persone.è che non si fanno le riforme (infatti negli ultimi 30 anni sono state fatte molte iniziative legislative riformiste). Anche sul terreno dell'urbanistica, sebbene manchino alcuni riferimenti legislativi essenziali, le sperimentazioni regionali hanno prodotto delle ipotesi riformiste dalle quali è difficile districarsi. Senza amministrazioni efficienti, trasparenti, competenti, attuare qualsiasi riforma è semplicemente impossibile. Il problema delle istituzioni italiane è il funzionamento ordinato delle amministrazioni, degli uffici e delle procedure, su questo siamo ancora all'anno zero. Gli uffici tecnici dei comuni si sono impoveriti, i vincoli burocratici delle procedure amministrative si sono fatti più opprimenti e la corruzione, anche in campo urbanistico, non è diminuita. Più in generale, le leggi di riforma si arenano nelle procedure e nella scarsa autorevolezza e competenza delle amministrazioni. Su questo possiamo e dobbiamo.

Lavorare molto.

15. LIMITE – POSSIBILITÀ

Limiti sono un monito in quanto:

  • Spingono all'esterno mo scetticismo nei confronti di vaghe prospettive, di escapismi scientifici, di richiami incerti ad altri paradigmi disciplinari.
  • Invitano a sospettare di soluzioni semplici, di retoriche rassicuranti, esperienze ortodosse e marginali vendute come grandi innovazioni.
  • Fanno riconoscere I limiti dell'urbanistica come tecnologia istituzionale di regolazione del mercato urbano e come pratica che interagisce con quella architettonica.

La possibilità valuta in modo attento e severo I problemi oggettivi, lavora sulle pratiche ordinarie e non solo sulle esperienze esemplari, proponendo strumenti e procedure che siano almeno parzialmente

consapevolezza delle dinamiche sociali ed economiche, cerca di promuovere uno sviluppo sostenibile e inclusivo, che tenga conto delle esigenze di tutti i cittadini e del rispetto dell'ambiente. L'urbanistica del possibile si basa su una visione olistica della città, che considera l'interazione tra gli elementi fisici, sociali ed economici. Questo approccio permette di individuare soluzioni innovative e flessibili, capaci di adattarsi ai cambiamenti e alle esigenze della comunità nel tempo. Nel perseguire i suoi obiettivi, l'urbanistica del possibile si avvale di strumenti e metodologie partecipative, coinvolgendo attivamente i cittadini e le diverse parti interessate nel processo decisionale. Questo favorisce la creazione di un senso di appartenenza e di responsabilità collettiva, che contribuisce a migliorare la qualità della vita urbana. Inoltre, l'urbanistica del possibile promuove la valorizzazione e la riqualificazione degli spazi pubblici, favorendo la creazione di luoghi di incontro e di scambio, che favoriscono la coesione sociale e la convivialità. Infine, l'urbanistica del possibile si pone come obiettivo la riduzione delle disuguaglianze territoriali, promuovendo una distribuzione equa delle risorse e delle opportunità. Questo significa garantire l'accesso a servizi di qualità a tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro posizione geografica o dal loro status socio-economico. In conclusione, l'urbanistica del possibile rappresenta un approccio innovativo e responsabile alla pianificazione urbana, che mira a creare città più inclusive, sostenibili e vivibili per tutti.
Dettagli
A.A. 2020-2021
12 pagine
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SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/21 Urbanistica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher greta.peverelli di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Urbanistica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Milano o del prof Infussi Francesco.