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Non si bandisce il rischio, ma il tutto avviene in un ambiente protetto. È tutto un

● →

gioco a distanza tutto ciò che accade rientra nell'ambito della simulazione

laboratorio identitario

Il web è un che si colloca in un non luogo che ha le

● caratteristiche di uno spazio transizionale depotenziato

L'immagine di sé che ci si costruisce in rete non coincide né con il vero se ne con il

● falso sé, ma è un'entità leggera e impalpabile che svolazza tra questi due estremi,

senza identificarsi con nessuno. identificazioni proiettive

L'altro è il bersaglio delle proiezioni e delle del soggetto,

● che trova così nell'interlocutore delle parti di sé. Gli esperimenti identitari nel web

dunque non conducono a un allargamento delle potenziali aperture e modificazioni

del senso di sé del soggetto, ma il tutto rimane all'interno di una dimensione

psichica protetta e di fatto immodificabile.

Aspetti più interessanti relativi

all'identità in rete

La visione del mondo è polarizzata secondo la logica manichea

● dell'opposizione tra il positivo e il negativo, tra il bene e il male, tra il piacevole

e lo spiacevole, senza gradazioni intermedie. In rete prevalgono i meccanismi

mentali schizo–paranoide, basati sulla scissione e sull'oggetto parziale. Il

pensiero è schematico, binario è privo di sfumature. Il soggetto nel web non

tollera di rinunciare al desiderio di controllare completamente la realtà in cui si

sta muovendo. linguaggio

A seconda del tipo di comunità e di interlocutore, il che utilizziamo

● nella comunicazione via web aderisce a tre principali modelli di riferimento: la

comunicazione informale quotidiana, sottocodici specifici, parola erotizzata

sensuale e seduttiva. I primi due possono fare riferimento al linguaggio della

sostituzione, mentre il terzo al linguaggio dell'effettività (Bion). Tuttavia

quest'ultimo se ne differenzia poiché è privo del suo tratto caratterizzante,

ovvero la capacità di trasformazione profonda del soggetto. In effetti questo

non genera un pensiero autentico,

codice ad alto voltaggio emotivo ma si

limita a produrre simulacri di pensiero effimeri e anche accattivanti, che

vagano nella dimensione virtuale in cui sono stati generati, durano fintanto che

il computer è acceso e poi svaniscono.

La Metamorfosi dell'Identità

Dire “io” in rete è la stessa cosa che dire “io” nella realtà quotidiana?

La differenza di fondo è che nel primo caso il pronome identifica un individuo

collocato in una dimensione materiale, quindi dotato di una volatilità contenuta,

la cui pluralità di sfaccettature della personalità è il risultato di un lungo

processo di sedimentazione di esperienze reali, radicato nel passato e nel

In rete invece la pluralità è giocata in una

presente è proiettato nel futuro.

dimensione psichica che si esaurisce nel presente, non ha una storia né una

progettualità', nasce da una relazione tra ombre che, nel momento in cui si

interrompe, fa scomparire le altre identità alle quali il soggetto aveva dato forma

nella contingenza di quella sperimentazione ludica. La differenza, quindi, nella

in rete il soggetto che dice “io” si

portata referenziale del pronome “io” è che

riferisce a un personaggio che in qualche modo lo rappresenta. Abbandonato il

suo personaggio è tornato di qua dello schermo del computer, l'individuo dirà

ancora “io” però con la consapevolezza che con questa costruzione identitaria

dovrà fare i conti in modo più responsabile e con la consapevolezza che il gioco

di coppia o di gruppo in cui è coinvolto non sia nulla premendo un pulsante.

La Metamorfosi dell'Identità

Tornando allo specchio...“quello sono io” il soggetto si sdoppia e

diventa oggetto. Un "io", un "tu" e un "egli".

Se osserviamo questi tre parametri in relazione alla rete, anche in questo

caso l'individuo si percepisce come soggetto e oggetto, ma queste due

due ambiti di realtà differenti:

dimensioni si situano in il soggetto è

nella realtà reale, e si vede come oggetto in un luogo virtuale. Tra i due

mondi c'è un distanza superiore a quella generata dallo specchio. L' "io"

osserva se stesso nel mondo virtuale come un "tu" con il quale dialoga

mentalmente e come un "egli" che agisce oltre lo schermo. Ma all'interno

della sfera di simulazione l'alter ego virtuale del soggetto diventa un "io",

che interagisce con dei "tu" altrettanto virtuali i quali vengono considerati

la scissione tra "io", "tu"

come oggetti, quindi come "egli". In altre parole,

ed "egli" si porta a cavallo tra il mondo reale e quello virtuale, ma si

colloca anche del tutto all'interno del virtuale .

La Metamorfosi dell'Identità

In rete chiunque può mettere in gioco tutte le rappresentazioni fittizie di

sé che desidera. Tuttavia, per fare ciò è necessaria la presenza dell'altro,

che, come si è notato, non è a tutti gli effetti un autentico altro da sé, ma è

un oggetto–Sé speculare.

→ mutanti

Lai l'individuo mette in campo dei replicanti, o meglio dei

disidentici. Disidentità = fenomeno che coinvolge la profondità del

disidenticità

soggetto; = se limita la superficie e non intacca ne modifica il

senso di sé. I propri replicanti in rete sono semplicemente disidentici, cioè

sono in parte diversi dall'originale da cui si sono distaccati e nascono e si

esauriscono in un ambito virtuale, senza lasciare tracce significative nel

mondo interno del soggetto.

Ciò che fa l'utente in rete ricade per intero nell'ambito della coscienza, è

un mascheramento consapevole, quindi non comporta la

disidentificazione che è un fenomeno inconscio fondamentale nella

costruzione del sé.

La Metamorfosi dell'Identità

Nelle dinamiche psichiche che si attivano in rete si nota come ciò

polo io–altro.

che accade e che si sperimenta sia giocato di fatto sul polo sé,

Tutto viene esternalizzato. La funzione introiettiva, il viene

attivata misura ridotta. Questo polo identitario si limita ad essere

un campo base a cui si fa ritorno per ristorarsi e ritrovarsi durante e

dopo le passeggiate virtuali. La funzione del polo sé in rete non è

introspettiva se non in minima parte, in quanto si limita ad essere il

riferimento narcisistico del soggetto. L'identità in rete è volatile e

metamorfica. Il corpo nella sua materialità è escluso dai giochi. La

dimensione psichica viene attivata a un livello superficiale. Nella

dimensione del web nulla è propriamente sostanziale–letterale, e

nulla è effettivamente simbolico. Il simbolico esiste ma sono in

riferimento alla dimensione “come se”. Un'entità che sta al posto di

un'altra ma in una logica del fare finta. È un doppio, un replicante.

L'evaporazione dell'Inconscio

mutazione antropologica legata alla soppressione

Recalcati sostiene che in questi anni è in corso una

del soggetto dell'inconscio, che dunque non è immune alle trasformazioni sociali. I principali motivi

sono i seguenti: l'oggettivazione,

Nella nostra epoca sono dominanti il numero, che riducono l'inconscio al neurone

● e all'alterazione chimica. desimbolizzazione, all'iperstimolazione

La tendenza compulsiva all'agire senza pensiero, alla del

● soggetto sono antagonisti dell'esperienza dell'inconscio, poiché essa richiede tempo, pensiero e

disponibilità al dubbio. godimento immediato

La dialettica tra desiderio e Legge si è eclissata lasciando spazio al e coatto.

● espulso la dimensione della verità riferita a se stessi.

Il sapere come classificazione ha

● aggiustamento ortopedico del pensiero,

La psicanalisi diventa un una riabilitazione alla normalità

● al principio di prestazione, alla simulazione conformista, al discorso stabilito.

Se osserviamo ciò che accade nella dimensione virtuale del web troviamo buona parte degli aspetti

elencati da Recalcati come cause delle crisi. Anche le ricadute psichiche del web sono in sintonia con la

tendenza generale della società moderna e contribuiscono a loro volta ad eliminare l'inconscio. Non

Conscio

significa che il ci guadagni, perché anch'esso si riduce a una dimensione psichica priva di

spessore. Va evidenziato che l'evaporazione dell'inconscio di Recalcati non si riferisce alla

né del rimosso né delle modalità di pensiero

cancellazione caratteristiche del pensiero primario. Si

l'io si rafforza oltre misura, accentua

tratta invece di un fenomeno di diverso livello, legato al fatto che

le proprie difese e di conseguenza si distacca dall'inconscio al punto di cancellarlo. Di conseguenza

la personalità del soggetto ipermoderno è bidimensionale e viene svuotata del suo senso più profondo.

A conferma che l'identità di superficie non è solo legata al contesto virtuale del web ma si espande alla

dimensione personale e interpersonale quotidiana.

Corporeità

Il corpo ha un'importanza fondamentale nell'elaborazione del nostro senso di sé. Esso, nella sua

materialità, non entra nel web.

È possibile concepire un'identità personale in rete sganciata dalla corporeità?

Chi entra in una comunità virtuale ha bisogno di non essere reale = l'incorporeità non è un

limite/mancanza. La dimensione reale è proprio ciò che si vuole accantonare. Le relazioni in rete sono

squarci di piacere nel frustrante, ripetitivo e prevedibile mondo reale.

L'esistenza individuale in rete è esclusa dal tempo reale: non si invecchia, non si fanno progetti, la

“morte” è accettabile e momentanea. Lo statuto identitario del web si basa sull'assenza, sulla distanza e

sull'invisibilità. le emozioni sono intense!

Il corpo non c'è...ma Esse non sono vissute dai nostri alter ego, ma da noi

stessi che ci troviamo con mente e corpo al di qua dello schermo.

CONDIZIONE DI DISINCARNAZIONE ricadute sul senso di sé nella vita quotidiana?

I due livelli identitari corpo e mente possono essere vissuti come sintonici o no. Può succedere che la

propria immagine corporea non piaccia: la si percepisce come un'

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Publisher
A.A. 2016-2017
55 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/07 Psicologia dinamica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher LeDzEp1991 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dinamica avanzato e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Parma o del prof Barbieri Gianluca.