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L'AMMINISTRAZIONE DELLA GIUSTIZIA

Il sistema giudiziario italiano presenta più giurisdizioni: 1. Giudici ordinari: amministrano la giustizia penale e civile attraverso organi giudicanti e organi requirenti. Gli organi giudicanti civili si dividono in organi di primo grado (giudici di pace e tribunale) e di secondo grado (corte d'appello). Gli organi giudicanti penali si dividono in organi di primo grado (giudici di pace, tribunale e corte d'assise) e organi di secondo grado (corte d'appello, corte d'assise d'appello e tribunale della libertà). Gli organi requirenti sono i PM, che esercitano l'azione penale e agiscono nel processo a cura degli interessi pubblici. Il PM attiva la giurisdizione penale per l'accertamento di eventuali reati e la condanna dei loro autori. Inoltre agisce nei processi civili nei casi stabiliti dalla legge a tutela di interessi pubblici. NB: il ruolo del PM cambia tra civile e penale: nel primo caso èlimitato dalla legge, mentre nel secondo ha l'obbligo costituzionale di esercitare l'azione penale. L'obbligo dell'azione penale significa che il PM non può scegliere discrezionalmente se esercitare l'azione, ma è tenuto a intraprendere la sua azione sempre e comunque in presenza di una notizia criminis di un certo fondamento. La costituzione garantisce l'indipendenza del PM e dispone che esso goda delle garanzie stabilite nei suoi riguardi dalle norme sull'ordinamento giudiziario. L'esercizio dell'azione penale richiede l'imprescindibile requisito dell'indipendenza del PM. Storia della separazione delle carriere Le disposizioni costituzionali hanno reso impossibile distinguere tra magistrati giudicanti e PM. Entrambi fanno parte della magistratura ordinaria e il passaggio di un magistrato da un organo all'altro può avvenire senza particolari difficoltà. Un corrente di pensiero, però,

Insiste sulla necessità della separazione delle carriere.

2005: Legge Castelli. Prevedeva che i candidati al concorso di magistratura dovessero indicare al momento della domanda la funzione (giudicante o requirente), che i passaggi di carriera dovessero compiersi in una delle 2 funzioni e che il mutamento di funzioni potesse avvenire solo per i posti disponibili in uffici giudiziari aventi sede in diversi distretti della Corte d'Appello.

2007: legge Mastella. Cambia la maggioranza e le norme vengono riformate. Il passaggio da funzioni giudicanti a funzioni requirenti o viceversa può essere richiesto per non più di 4 volte nell'arco dell'intera carriera, dopo aver svolto almeno 5 anni di servizio continuativo nella funzione esercitata.

2. Giudici amministrativi: sono i tribunali amministrativi regionali, istituiti uno in ciascuna regione e il Consiglio di Stato. A loro è affidata la tutela giurisdizionale degli interessi legittimi, che prevede la

possibilità che vengano annullati gli atti dellapubblica amministrazione. Distinzione tra diritti soggettivi ed interessi legittimi Secondo la nozione tradizionale si ha un diritto soggettivo quando è garantito un bene dellavita. Di fronte al diritto del privato ci può essere una potestà pubblica, per cui l'autorità amministrativa ha il potere di limitare o sopprimere quel diritto. Il privato ha tutelato dal diritto il sua interesse a che l'atto sia adottato in maniera conforme alle norme che loriguardano. Il soggetto privato ha, dunque, un interesse legittimo, ovvero una situazione di vantaggio che si possiede di fronte al potere dell'amministrazione e che si sostanzia nella garanzia della legittimità dell'atto amministrativo. NB: si ha giurisdizione ordinaria quando la PA ha agito in carenza assoluta di un potere attribuitole, mentre si ha giurisdizione amministrativa quando la PA ha agito illegittimamente, male esercitando un

Potere attribuitole dal diritto.Il legislatore ordinario può stabilire delle eccezioni al criterio generale di ripartizione delle giurisdizioni nei confronti delle amministrazioni. Già da tempo il campo delle sanzioni amministrative pecuniarie sono affidate alla giurisdizione del giudice civile, mentre altre materie concernenti diritti soggettivi sono affidate alla cognizione del giudice amministrativo (giurisdizione esclusiva). La tendenza più recente è quella di privilegiare nella ripartizione della giurisdizione criteri che fanno riferimento alla materia. Il d.lgs. 80/98 ha attribuito alla giurisdizione esclusiva dei giudici amministrativi alcune controversie tra privati e PA:

  • Controversie concernenti l'istituzione, modificazione ed estinzione di soggetti gestori di servizi pubblici e relative ai rapporti tra amministrazioni e gestori di tali servizi;
  • Controversie insorte tra le PA e i soci di società miste e quelle riguardanti la scelta dei

soci;

  • Controversie aventi ad oggetto le procedure di affidamento di appalti pubblici di lavori, servizi e forniture.

La sent. 204/2004 ha messo un limite a questa tendenza, ribadendo che la costituzione non ha conferito al legislatore un'assoluta ed incondizionata discrezionalità nell'attribuzione al giudice amministrativo di materie devolute alla sua giurisdizione esclusiva, ma gli ha conferito il potere di indicare particolari materie nelle quali la tutela nei confronti della PA investe anche diritti soggettivi.

3. Giudici contabili: la Corte dei Conti opera attraverso sezioni regionali (di primo grado) e sezioni centrali (di secondo grado). In generale esercita la giurisdizione in tema di responsabilità dei pubblici amministratori qualora abbiano recato un danno economico ai soggetti pubblici dai quali dipendono.

4. Giudici tributari: esercitano giurisdizione tra i cittadini e l'amministrazione finanziaria dello stato.

5. Giudici militari: in tempo di guerra

esercitano la giurisdizione secondo quanto stabilito dalla legge, mentre in tempo di pace solo sui reati commessi dagli appartenenti alle forze armate.

La competenza di questi è stabilita dalla legge secondo criteri differenti che tengono conto della materia su cui la giurisdizione viene esercitata, o della posizione giuridica vantata dal soggetto di diritto.

PRINCIPI COSTITUZIONALI IN TEMA DI GIURISDIZIONE

La Costituzione pone alcuni principi fondamentali in tema di giurisdizione:

  • Principio della precostituzionalità del giudice: detto anche principio del giudice naturale prevede che nessuno possa essere distolto dal giudice naturale precostituito per legge. Nessuno può trovarsi ad essere giudicato da un giudice appositamente costituito dopo la commissione di un determinato fatto: la legge deve indicare i criteri esatti, impiegando i quali sia possibile predeterminare quasi automaticamente quale sia l'organo giudiziario competente a giudicare di una
certaquestione.

  • Divieto di istituire giudici speciali, cioè organi che sono formati fuori dall’ordinamento giudiziario (fuori dalla giurisdizione ordinaria).
  • La giustizia è amministrata dal popolo.
  • Il giudice è soggetto solo alla legge, che assicura l’indipendenza delle giurisdizionipeciali e del PM.

I provvedimenti giurisdizionali devono essere motivati, e contro le decisioni dei giudici ordinari è ammesso il ricorso alla Corte di Cassazione, che rappresenta il più alto grado di giudizio. La Corte di Cassazione si configura come giudice di legittimità, cioè competente a conoscere le sole violazioni di legge compiute dagli organi giurisdizionali di grado inferiore.

Essa, inoltre, risolve i conflitti di competenze insorti tra giudici ordinari e i conflitti di giurisdizione fra giudice ordinario e giudice speciale. Infine, la Corte di Cassazione ha anche una funzione di nomofiliachia, poiché ha anche il compito di

dell'accusa a suo carico, e ha il diritto di difendersi in ogni fase del processo. Ha anche il diritto di essere assistito da un avvocato e di interrogare o chiamare testimoni a suo favore. - Nel processo civile, le parti devono essere informate tempestivamente delle ragioni dell'azione legale e hanno il diritto di presentare prove e argomenti a loro favore. - Il giudice deve essere imparziale e non deve avere alcun interesse personale o conflitto di interessi nella causa. Deve valutare le prove e le argomentazioni presentate dalle parti in modo equo e obiettivo. - Il contraddittorio tra le parti è fondamentale per garantire un processo equo. Le parti devono avere la possibilità di presentare le proprie argomentazioni e di confutare quelle dell'altra parte. - Il giudice deve essere terzo e imparziale, senza favorire nessuna delle parti coinvolte nel processo. Deve basare le sue decisioni sulle prove e sugli argomenti presentati dalle parti, senza pregiudizi o influenze esterne. In conclusione, il diritto di difesa e il principio del giusto processo sono fondamentali per garantire la tutela dei diritti e degli interessi delle persone coinvolte in un procedimento giudiziario.dell'accusa mossa a suo carico; - La persona accusata del reato deve disporre del tempo e delle condizioni necessarie per preparare la sua difesa; - Il processo penale è regolato dal principio del contraddittorio nella formazione della prova, e pertanto la colpevolezza dell'imputato non può essere provata sulla base di dichiarazioni rese da chi si è voluto sottrarre dall'interrogatorio; - La persona accusata di un reato deve essere affiancata da un interprete se non comprende o non parla la lingua impiegata nel processo. L'art. 111 Cost. stabilisce anche che la legge deve assicurare la ragionevole durata del processo. In attuazione di questo principio la legge 89/2001 ha attribuito alla Corte d'Appello la competenza a definire l'equa riparazione in caso di eccessiva durata dei processi. LO STATUS GIURIDICO DEI MAGISTRATI ORDINARI La Costituzione stabilisce che la nomina alla carica di magistrato debba avvenire per concorso. A tale regola ci

Sono poche eccezioni:

  • Possono essere nominati consiglieri di cassazione per meriti insigni in percentuale pari ad 1/10 di posti previsti nell'organico della Corte di Cassazione.
  • Il giudice di pace è un magistrato onorario.

Vinto il concorso si è nominati uditore giudiziario e inizia il tirocinio.

Le disposizioni costituzionali si soffermano sulla magistratura ordinaria proclamandol'autonomia e l'indipendenza del potere giudiziario. Nel periodo precedente l'entrata in vigore della costituzione, la magistratura si configurava come una struttura amministrativa gerarchicamente organizzata, su cui esercitava rilevanti funzioni il Governo. Rompendo con questa esperienza l'Assemblea costituente ha voluto consacrare le garanzie costituzionali di indipendenza del potere giudiziario.

AUTONOMIA DELL'ORDINE GIUDIZIARIO: è una garanzia destinata ad esplicare i suoi effetti all'interno dell'ordine giudiziario stesso e fa si che ciascun

Formattazione del testo

magistrato possa determinarsi autonomamente senza ricevere alcun co

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A.A. 2011-2012
6 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/08 Diritto costituzionale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher summerit di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto costituzionale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Trento o del prof Toniatti Roberto.