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IL MITO BRONTIANO o BRONTE MYTH

Per mito brontiano s'intende quel velo di straordinarietà che è stato tessuto

intorno alle figure delle sorelle Bronte, alla loro personalità e, non a caso,

intorno al romanzo di Jane Eyre: in un continuo susseguirsi di

trasposizioni, interpretazioni, sollecitazioni intertestuali sono derivate altre

storie, scritture, discorsi e percorsi finzionali in una infinita riproposizione di

Jane Eyre. - le interpretazioni sono legate ai tempi in cui essi hanno

luogo; nel caso delle Bronte → i loro romanzi non cercano la chiusura

perchè sanno bene che “distante è tutto e il cerchio in nessun punto si

chiude”

1) Il primo fondamentale passo verso il mito brontiano fu la Life di Elizabeth

Gaskell , biografia di Charlotte Bronte commissionatale dal padre Patrick

Bronte 3 anni dopo la sua morte → Charlotte viene presentata pia, tutta

abnegazione di sé e mai capace di trasgressione >/ stride con l'immagine di

donna derivante dai suoi romanzi e con quella delle sue eroine → quella della

Gaskell è una visione convenzionale che incarna il pensiero dominante

dell'epoca

2) L'altro elemento fondamentale è stata la scoperta che le vite dei figli del

reverendo Patrick Bronte erano state tutte segnate dall'eccezionalità. Lo

stesso Patrick, irlandese di umili origini, era un uomo di forte determinazione

e temperamento, con energia ed ambizione letteraria

Qualità che aveva trasmesso ai figli: dunque, in Charlotte, il desiderio di

affermazione, l'ambizione letteraria e l'autostima sono gli elementi su cui

costruisce la sua identità >/ stride con il ritratto gaskelliano.

La contraddizione tra la Life e i pg femminili ( Jane Eyre ) di Charlotte →

contraddizione che permea di sé l'intera società vittoriana (nella distinzione

del ruolo maschile/femminile ) → donne che vivono lacerante conflitto:

dentro ribelle e insoddisfatto & fuori ortodosso e appagato

Ulteriore contraddizione (sociale) nelle figure di Charlotte e Jane : il lavoro

dell'istitutrice , per una ragazza del ceto medio inferiore, significava essere

collocata in un punto di frizione fra l'alto e il basso.

Non è un caso che in Jane Eyre proprio la rivale in amore dell'eroina,

l'aristocratica Blanche Ingram, si esprime in modo molto negativo sulle

istitutrici, parlando di esse come persone poco raccomandabili da ogni

punto di vista, compreso quello educativo.

FORMAZIONE CULTURALE

P ADRE:INTERPRETE FANTASIE FIGLIE MADRE:SPIRITUALE E COLTA

AMBIENTE RICCO DI STIMOLI → al centro TEOLOGIA, ARTE E

LETTERATURA intese come SPAZIO NATURALE dello SPIRITO

La BIBLIOTECA PATERNA → rappresenta il luogo d'inizio dell' invenzione

delle storie e le saghe di Glass Town, Angria e Gondal ( opere come Jane

Eyre e Cime tempestose trovano la loro matrice immaginativa in quel

mondo fatto di saghe, un mondo che aveva programmaticamente escluso

la verità come perno della diegesi, ma che invece perseguiva una sua

particolare logica )

Da MILTON Charlotte apprende (come Jane dice a Rochester) che lungo il

tragitto che condurrà alla salvezza si cela sempre una bad eminence in

agguato [ in Jane Eyre vi sarà inoltre un riferimento alla sua cecità con

quella che colpisce Rochester dopo l'incendio ]

BYRON → figura di eroe-poeta che indicava esaltazione di sé e

cosmopolitismo → di qui la predilezione brontiana per la GEOGRAFIA ( le

Mille e una Notte è uno dei libri preferiti di Charlotte da cui traeva spunti,

colori e profumi ) [ Zamorna, affascinante protagonista byroniano delle

scene angriane si trasforma in Rochester ]

Da adolescente primi dubbi sul perchè la letteratura romantica non

avesse voci femminili → risponderà con il pg di Jane Eyre, pg che

ricodifica in chiave femminile l'individualismo romantico

LETTERA A SOUTHEY ( tentativo di conquista del successo ) –

RISPOSTA DI AUTODIFESA ( è un'istitutrice; usa la negazione di se

stessa (When I'm teaching or sewing I would rather be reading or writing; but

I try to deny myself ) implicando già affermare se stessa, ribadendo il suo

diritto a dare spazio alle sue voci interiori)

POESIA E ROMANZO : nel 1837 Charlotte intraprende una riflessione sul

rapporto tra poesia e romanzo in difesa del romanzo. La tradizione vedeva il

romanzo inferiore perchè fondava la sua popolarità su una concezione

della realtà in cui il vero era estromesso e, al contrario, la poesia aveva

dalla sua una lunga tradizione classica e controllava le umane passioni.

Charlotte Bronte invece vede proprio nella forma romanzesca lo strumento

più idoneo per interpretare la traiettoria ontologica dell'individuo, nei suoi

tormenti psicologici e nelle sue contraddizioni sociali.

PUBBLICAZIONE JANE EYRE 1847: dedicata a Thackeray, eroe

letterario della giovane autrice, riscosse grande successo ma anche critiche

incentrate sull'aspetto non rispettoso delle convenzioni sociali e sull'idea

che fosse un libro senza Dio → effettivamente “Where is God? What is

God?” sono molto più di innocue domande rivolte all'amica Helen: sono una

provocazione da parte di Charlotte Bronte che non si rassegnava all'idea

che le donne fossero considerate, anche di fronte a Dio, solo per essere

le sacre e pie protagoniste della maternità

PRIMA RISTAMPA 1848: nella prefazione la scrittrice approfittava a

rispondere alle critiche

IO NARRANTE

In Jane Eyre vi è un narratore omodiegetico ( presente come attore della

storia, narra in 1a persona ). Scritto in forma autobiografica, il romanzo

narra la vita di Jane Eyre dall'infanzia alla maturità raggiunta attraverso

conflitti e dilemmi.

La percezione dell'io narrante del freddo ha una valenza metaforica ma è

anche una presenza climatico-paesaggistica i cui rigori attraversano il

romanzo fino al momento del matrimonio di Jane con Rochester. La triade

corpo/freddo/sofferenza compare a più riprese nel romanzo: un esempio è

nel primo capitolo, quando Jane stabilisce una linea di continuità tra le

immagini del libro ( le cui distese di ghiaccio delle zone artiche rendono meno

duri i rigori invernali di Gateshead e i cui uccelli marini che affrontano le

tempeste rimandano al sublime romantico ) e il mondo esterno

1) L'incipit rivela un Io narrante che, rispetto ai procedimenti tipici

dell'autobiografia, preferisce nascondersi: Bronte fa sì che a parlare sia il

codice dei fatti anziché soffermarsi sul codice identitario. Negazione e

privazione s'intrecciano nell'inizio di Jane Eyre ( no possibility, no company.. )

→ privazione calore umano e calore reale

2) L'opposizione paradigmatica ( Io vs. altri ) che caratterizza il primo

segmento formativo, diviene meno forte e radicato in Jane nel secondo, la

Lowood School, che, per quanto oppressiva , allarga la sua prospettiva di

socializzazione.

3) Nell'enunciazione del personaggio di Bertha Mason, la voce narrante

deve controllare il testo in modo che le convenzioni narrative e questa

figura distruttiva non causino un' esplosione dei codici sociali, rischiando la

censura. Per questo l'autobiografia mira a giustificare la scelta severa

compiuta da Rochester ( rinchiuderla ) sulla base di motivazioni quali

animalità, corruzione e depravazione.

Più in generale, Bronte si trova a dover esprimere tutta la sua

indignazione per taluni codici sociali, mentre al tempo stesso deve

preparare la strada affinchè tale indignazione pervenga al lettore in una

modalità mascherata.

4) Dopo essere stata costretta ad abbandonare Rochester, la voce

narrante non è più Jane che racconta la sua vita, ma piuttosto una Jane

adulta che osserva la Jane giovane come l'altra parte di sé, che non sa più

riconoscere. L' io narrante ogni volta pare immaginare l'io di allora come una

ragazza che continua a disimparare quello che già ha imparato.

5) Dieci anni dopo aver pronunciato il fatidico “Reader, I married him”, da

madre premurosa e moglie amorevole, si trasforma in autrice della

propria biografia .

Quello dell'eroina è un cammino continuo che si sviluppa sia nello spazio

esteriore che in quello interiore e, gradualmente, si scoprono i vari aspetti

della sua personalità.

Dall'affermazione dell'io della protagonista “Io, Jane Eyre, contro il mondo”

deriva la narrazione della sua vita come un viaggio pieno di insidie e pericoli,

sempre in una posizione di liminarità, sempre contro qualcosa o

qualcuno, spesso in bilico tra tensioni e dilemmi.

COLONIALISMO IN JANE EYRE

In Jane Eyre il colonialismo si configura come un elemento storico-sociale

con cui, in vario modo, i protagonisti devono fare i conti:

- Bertha Mason proviene dalle Indie Occidentali ( Giamaica ) e la sua storia

parla di un matrimonio combinato per far sì che Rochester, il padre e il

fratello possano mettere le mani sul denaro della ragazza creola

- John Rivers, animato da uno straripante zelo calvinista, vuole compiere

un'opera di colonizzazione religiosa e culturale delle popolazioni dell'India

- L'eredità di Jane giunge dallo zio paterno, John Eyre, commerciante

nell'isola di Madeira, punto di passaggio di svariati traffici, tra cui quello

degli schiavi

SISTEMA EDUCATIVO DI JANE EYRE

Pur condividendo una base culturale e le preferenze letterarie dell'autrice

Charlotte Bronte ( orientalismo, byronismo [ basti pensare che Jane era

affascinata da Rochester per il suo cosmopolitismo e mistero] , History of

British Birds.. per ulteriori info. v. Formazione culturale ) il sistema

educativo imposto alla piccola Jane è stato basato su austerità e

intransigenza sia a Gateshead Hall sia alla Lowood School. Se a casa

Reed, la zia la rimprovera chiedendole di essere più socievole,

disponibile e sincera, alla Lowood School il reverendo Brocklehurst

predica in continuazione l'abnegazione di sé e l'autolimitazione fisica. In

particolare, le umiliazioni e punizioni corporali non le sono state

risparmiate in nessuno dei due spazi.

PERSONAGGI

JANE EYRE

Alla piccola Jane sono negati gli affetti e gli spazi dell'affettività, in un

contesto in cui l'io è privato della possibilità di esprimersi. Il paradigma della

solitudine la insegue per gran parte del romanzo. Lo spazio che appartiene

a Jane è quello della liminarità, un punto periferico, marginale. Sia nella

posizione subordinata di allieva, sia nel ruolo di istitutrice, intorno a sé Jane

vede solo il vuoto.

MRS. REED

La zia di Jane, invece di adottare affettivamente la

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Publisher
A.A. 2016-2017
11 pagine
2 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/10 Letteratura inglese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher alex1395 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura inglese e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara o del prof Soccio Anna Enrichetta.