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La cura dello spirito nel mondo contemporaneo
Inghilterra) si manifesta in maniera così rudimentale come in America. La cura dello spirito è andata rimossanel corso del XX secolo, rimozione la cui importanza ha prodotto un disorientamento, di cui i più nonsembrano ancora consapevoli, e un germogliare convulso in occidente di nuove sette e nuove religioni dainomi argutamente studiati sull’onda del consumismo culturale di fine secolo, e ovviamente adeguatiall’internazionalismo pseudoscientifico dell’inglese che tutti comprendono (Scientology, Paris Energy, NewAge, Next Age, i movimenti del potenziale umano). Ma accanto alle nuove, dilagano in occidente le vecchiereligioni, quelle orientali, specialmente induista e buddhista. Di altra natura è lo spiritualismo di Kerouac:l’adesione alla fede buddhista non consente a un uomo occidentale l’originale pratica di culto orientale; sìinvece la radicale trasmutazione di stile di vita e l’abbandono del modello
economico-consumistico – l'esatto opposto di quel che si verifica presso gli attuali praticanti di Buddha occidentali. La visione di un "vagabondo del dharma" è quella invece di "un mondo pieno di nomadi col sacco sulle spalle, vagabondi del dharma che si rifiutano di aderire alle generali richieste che essi consumino prodotti e perciò siano costretti a lavorare per ottenere il privilegio di consumare tutte quelle schifezze che tanto nemmeno volevano veramente, come frigoriferi, apparecchi televisivi, macchine, almeno macchine nuove ultimo modello" [J. Kerouac, I vagabondi del dharma], cioè le macchine inutili che sempre più continuano a evolvere secondo la parabola del progresso tecnico finalizzato al consumo: consumo e niente benessere mentale degli uomini e salute della terra! A questo assurdo penserebbe oggi un vecchio buddhista come Kerouac, più che al fitness. Ma la gente comune non riusciva – e non riesce– a vedere questa distorsione mostruosa del progresso materiale dell'occidente, perché è apparentemente più rilassante rimanere "tutti prigionieri di un sistema che ci martella con parole come lavora, produci, consuma, lavora, produci, consuma" e tralasciare "la visione di un'immensa rivoluzione di zaini, migliaia o addirittura milioni di giovani americani che vanno in giro con uno zaino, che salgono sulle montagne per pregare, fanno ridere i bambini e rendono allegri i vecchi, fanno felici le ragazzee ancora più felici le vecchie". I "pazzi dello Zen" vanno in giro a scrivere poesie e "con certi strani imprevedibili gesti continuano a elargire visioni di una libertà eterna a ognuno e a tutte le creature viventi...". [...] Brano: [da On the road, Sal e Terry a Los Angeles] 3 I quindici giorni seguenti restammo insieme nella buona e nella cattiva sorte. Quando ci svegliamo decidemmodi andare insieme con l'autostop fino a New York; lei sarebbe stata la mia ragazza in città. Previdi5 6inaudite complicazioni con Dean e Marylou e tutti: una stagione, una stagione nuova. Prima dovevamoguadagnarci i soldi necessari per il viaggio. Terry s'era messa in testa di cominciare subito con i venti dollari che mi erano rimasti. A me non andava. E, da perfetto idiota, considerai il problema per due giorni, mentre leggevamo le offerte di lavoro di certi assurdi giornali di Los Angeles che non avevo mai visti prima in vita mia, nelle tavole calde e nei bar, finché i miei venti dollari si ridussero a dieci o poco più. Eravamo molto felici3 restammo: il narratore è Sal e si riferisce alla decisione, presa insieme a Terry, di restare insieme.4 decidemmo ... New York: i due ragazzi si trovano a Los Angeles e decidono di andare a New York.5 Dean e Marylou: si tratta del suo amico e idolo Dean Moriarty e della sua prima moglie, un'oca
giuliva bionda come la definisce lo stesso Sal.6 e tutti... una stagione nuova: si manifesta il desiderio prepotente di scappar via alla ricerca del nuovo, del diverso, anche a fronte di discussioni con gli altri compagni di viaggio. Nella nostra cameretta d'albergo. Io mi alzavo nel cuor della notte perché non riuscivo a prender sonno, tiravo le coperte fin sulle nude spalle brune della mia piccola, e scrutavo la notte di Los Angeles. Che notti brutali, ardenti, lamentose di sirene! Proprio dall'altra parte della strada c'erano guai. Una vecchia casa d'affitto cadente e malridotta era la scena di una specie di tragedia. L'auto della polizia era ferma, là sotto, e i poliziotti stavano interrogando un vecchio coi capelli grigi. Dall'interno giungevano singhiozzi. Potevo sentire tutto, insieme col ronzio dell'insegna al neon del mio albergo. Non mi ero mai sentito così triste in vita mia. Los Angeles è la piùdeprimente e brutale città d'America; New York è fredda da morire nell'inverno, ma in alcune strade c'è in fondo un senso di rude cameratismo. Los Angeles è una giungla. South Main Street, dove Terry e io andavamo a passeggio con panini imbottiti di salsiccia, era una fantastica fiera di luci e di frenesia. Poliziotti in stivaloni perquisivano qualcuno praticamente in ogni angolo. Sui marciapiedi formicolavano gli individui più malridotti del paese: tutti sotto quelle dolci stelle della California meridionale che si perdono nell'alone di quell'enorme accampamento nel deserto che è in realtà Los Angeles. Si poteva sentire odore di tè, di erba, voglio dire di marijuana, aleggiare nell'aria, insieme con quello dei peperoni con fagioli e della birra. Quel grande indiavolato fluttuare di be-bop echeggiava dalle birrerie; mescolava insieme fantasie di canzoni di cow-boy e boogie-woogie d'ognigenere nel- la notte d’America. 9Tutti assomigliavano a Hassel . Negri sfrenati con berretti da suonatori di be-bop e pizzetto passavanoridendo; poi avventurieri stracciati coi capelli lunghi venuti dritti da New York per la Statale 66; poi vecchi10topi del deserto che portavano cartocci ed erano diretti verso una panchina del parco al Plaza ; poi pastori11 12metodisti con i polsini sfilacciati, e ogni tanto qualche santone tipo “Nature Boy” con barba e sandali.Avrei voluto conoscerli tutti, parlare con tutti, ma Terry e io eravamo troppo occupati a cercar di guadagnarequalche soldo insieme. 13Andammo a Hollywood per cercar lavoro nella drogheria all’angolo fra il Sunset e la Vine .Quello sì che era un posto! Famiglie numerose che uscivano da automobili scassate provenienti dall’internostavano qua e là sui marciapiedi a bocca aperta con la speranza di vedere qual- che stella del cinema, ma lastella del cinema non spuntava mai. Quando passavaUna macchina di lusso correvano come pazzi sull'orlo del marciapiede e si chinavano a guardare; un tipo in occhiali scuri sedeva dentro con una bionda ingioiellata.
"Don Ameche! Don Ameche!"
"No, George Murphy! George Murphy!"
Si affollavano intorno, guardandosi fra loro. Giovani pederasti di bell'aspetto che erano venuti a Hollywood per fare i cow-boy camminavano qua e là, umettandosi le sopracciglia con le dita affusolate. Le più belle ed eccezionali fanciulle del mondo passavano in pantaloni; erano venute per far le stelline, finivano col lavorare in qualche cinema all'aperto. Terry e io cercammo di ottenere un lavoro nei cinema all'aperto. Non riuscimmo a cavare un ragno dal buco. Hollywood Boulevard
be-bop: la prima forma di jazz moderno, nato in America negli anni Quaranta.
boogie-woogie: tipo di jazz, originariamente pianistico, con cui si eseguono temi di blues; con lo stesso nome si indica anche il
tipo di ballo che da esso derivò.
9 Hassel: Elmer Hassel è un amico di cui Sal e Dean hanno perso le tracce e che cercano ovunque vanno.
10 Plaza: l'Hotel Plaza.
11 pastori metodisti: sacerdoti della chiesa metodista, una dottrina protestante.
12 Nature Boy: un nuovo movimento spirituale che predicava il ritorno alla natura.
13 Andammo ... Vine: Sal e Terry decidono di andare a Hollywood, centro cinematografico mondiale; il Sunset Boulevard è la strada più nota, quella che collega Hollywood con la spiaggia di Malibù; nella Vine Avenue erano situati alcuni di quei famosi studi cinematografici.
14 Don Ameche: celebre attore degli anni Cinquanta, nel 1994, è stato l'interprete di Una moglie per papà con Whoopi Goldberg.
15 George Murphy: un altro attore molto popolare in quegli anni.
16 pederasti: omosessuali.
17 umettandosi: bagnandosi leggermente.
18 per far le stelline: per diventare famose attrici del cinema. Era un'immensa,
stridente frenesia di automobili; succedevano piccoli incidenti in ragione di almeno uno il 19° minuto; tutti correvano via verso la palma più lontana: e oltre a quella c'erano il deserto e il vuoto. Gli imbecilli di Hollywood stavano fermi davanti ai ristoranti alla moda, discutendo esattamente allo stesso modo 20 21 degli imbecilli di Broadway al Jacob's Beach, a New York, solo che qui indossavano abiti leggeri e il loro linguaggio era più spregiudicato. Predicatori alti, cadaverici, passavano scandalizzati. Donne grasse e urlanti 22 correvano attraverso il marciapiede a mettersi in fila per gli spettacoli di domanda e risposta. Vidi Jerry 23 24 Colonna che comprava una macchina alla Buick Motors; stava dietro la larga vetrina di cristallo malato, torcendosi i baffi. Terry e io mangiammo in una tavola calda del centro decorata in modo da sembrare una grotta, con mammelle di metallo che schizzavano acqua dappertutto e grandi impersonali deretani di pietra 25.26appartenenti a qualche deità e a un Nettuno scivoloso. La gente consumava lugubri pasti attorno alle cascate d'acqua, i volti verdi di dolore marino. Tutti i poliziotti27di Los Angeles parevano prestanti gigolò, evidentemente erano venuti a Los Angeles per fare del cinema. Tutti erano venuti per fare del cinema, persino io. Terry e io ci riducemmo alla fine a cercar lavoro in South28Main Street, fra i commessi falliti e le lavapiatti che non facevano mistero del loro fallimento, e anche là non ci fu verso. Avevamo ancora dieci dollari. «Mio caro, mi farò dare i miei vestiti da mia sorella e andremo con l'autostop fino a New York» disse Terry. «Andiamo, amico. Facciamo così. Se non sai ballare il boogie, ho idea che sarò io che te l'insegnerò». Quell'ultima parte era una sua canzone che lei cantava sempre. Andammo in fretta e furia alla casa di sua29sorella in mezzo alle cadenti baracche.
messicane da qualche parte dietro Alameda Avenue. Aspettai in un vicolo buio dietro le cucine messicane perché sua sorella non doveva vedermi. Cani passavano di