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Forme di fuga e dissoluzione della famiglia stessa.

Si attinge dalla pedagogia della famiglia + pedagogia speciale in assetto clinico.

Quattro paradigmi concettuali:

1) Evolutività (dinamicità della famiglia) [modificazione strutturale; famiglia sede di

transizioni, esprime una spinta generativa; evoluzione del patto coniugale]

2) Pluralizzazione [fondamentale consapevolezza teorica categoria plurale delle famiglie]

3) Sistematicità [punto di vista comunicativo per pervenire ad una più adeguata

comprensione dei fenomeni individuali e di gruppo]

4) Problematicità [osservazione della dilatazione ecologica (intreccio con altre sedi di

complessità come gruppi amicali e sociali); sguardo alla complessità]

Caratteri della famiglia:

∼ Totale interazione interna

∼ Elevata interazione esterna

∼ Principio ologrammatico (non ci si può scomporre)

∼ Poliformità

∼ Policentrismo (compresenza di centri decisionali paralleli)

∼ Tendenza al cambiamento

∼ Compresenza dell’incerto

Consapevolezza clinica: ricade sul trattamento abilitativo del deficit e richiede continuità e

solidarietà nell’azione.

Approcci:

TEACCH= un insieme di servizi; articolazione della giornata del soggetto in base all’individualità;

strutturazione dello spazio e del tempo. Dai 7/8 anni all’età adulta.

AERC (Attivazione Emotiva Reciprocità Corporea)= genitore chiamato al trattamento, a essere

coterapeuta. 5 fasi.

Disabilità:

∼ Cultura dell’accettazione

∼ Alta sopravvivenza

∼ Contrazione delle malattie

∼ Maggiore attenzione alle età infantili

∼ Crescita popolazione anziana

∼ Comparsa o virulenza delle patologie

∼ Infortunistica lavorativa

Le sindromi sono dinamiche.

Patologie e sintomi non sono sempre associabili specularmente.

Se la funzione non si esercita decade [Piaget].

Si è nel campo del probabile, del possibile.

Funzioni umane:

∼ Motorie

∼ Percettive

∼ Emotive

∼ Affettive

∼ Intellettive

∼ Comunicative

∼ Sociali

∼ Operative disabilità (disfunzioni, disturbi) handicap/svantaggio.

Patologie/menomazioni

Disabilità= situazione di disfunzione/disturbo a carico di una o più funzioni.

Disabile= individuo che per condizioni soggettive, genetiche o acquisite, manifesta insufficienze o

sofferenza che rendono nettamente tipica la sua personalità rispetto all’età e al contesto di

appartenenza.

Disturbo: deficit e disordine.

Il profilo aiuta a individuare le modalità interventive.

Osservazione clinica => attitudine.

Disturbo:

• Quantitativo (minorità, deficit)

• Qualitativo (diversità, disordine)

Sviluppo umano + educazione = formazione (evento complesso, plurale, individuale, tipico)

Soggettività: del terapeuta, del bambino/famiglia, dell’ambiente.

Sviluppo patologico + educazione speciale = formazione

Assoluta singolarità dei casi e delle situazioni.

Accostamento diretto e ravvicinato alle situazioni => empiricità

Spettro autistico gli autistici si configurano in diversi modi.

Lavoro d’indagine nello stato dinamico della persona e sui processi di adattamento e di aiuto che i

membri familiari sono in grado di recare reciprocamente a se stessi.

Ecologia estesa => partecipa al processo di adattamento genitore come risorsa terapeutica

(genitore-terapeuta).

Madre= l’abbraccio del paradosso.

Azioni dirette:

∼ Restituzione diagnosi

∼ Trattamento educativo e/o riabilitativo

∼ Mediazione familiare

∼ Mediazione coppia

∼ Parent training

∼ Consulenza e orientamento familiare

∼ Monitoraggio dell’integrazione

∼ Orientamento scolastico e professionale

∼ Adattamento

Azioni indirette:

∼ Mediazione con scuola e servizi sociosanitari

∼ Individuazione e cura dei sussidi e degli ausili

∼ Formazione genitori

∼ Adattamento e cura ambienti domestici ed esterni (ambiente sicuro, favorevole

all’orientamento spaziale e temporale)

CO.CLI.T.E (Cognitivo Clinico Trattamento Educativo) interventi:

• Cognitivi

• Clinici

• Educativi

Strumenti qualitativi: questionario (attività ermeneutica: individua e interpreta segni e sintomi).

Strumenti diagnostico-educativi:

∼ Per l’osservazione clinica (OC)

∼ Per la storia del caso (S)

∼ Guide al colloquio clinico (CC)

∼ Questionari e interviste (Q e I) – Ql, Qss, Qs

∼ Esami funzionali e autoesame (EF e AE)

∼ Scale di livello (SL) 8/11/11

La corporeità dà i motivi alle espressioni delle altre funzioni.

L’emotività

Emozione = reazione umana rispetto a delle sensazioni; non è intenzionale; può manifestarsi in

diversi modi, in 2 ambiti: psicologico e corporeo.

Conversione psicosomatica => dalla psiche al corpo; dal corpo alla psiche.

Stress= sovraccarico, insieme di emozioni; si manifesta quando lo stress ha superato la soglia di

guardia, in tutte le somatizzazioni della psiche. Può cambiare lo stato dell’Io.

Le forti emozioni alterano il pensiero.

Sottrarsi all’elemento stressorio con interessi culturali, sociali, che fanno uscire dallo stress.

Le emozioni mettono in moto il nostro comportamento, poiché fanno nascere il bisogno

affettività = motivazione = interesse.

Ci sono persone anaffettive, senza motivazione.

Il pensiero

Entità molto complessa, multifunzionale.

Ideazioni, immaginazione, logica, razionalità, fantasia, inconscio, memoria ecc.

Comunicazione/linguaggio

Nasce dal corpo. autismo: ritiro autistico (alla base spesso un disturbo del linguaggio).

Contatto oculare

Sviluppo della personalità

Personalità: organizzazione dinamica di tutte le funzioni umane dominio di lavoro della

pedagogia clinica, ammette un approccio diacronico e sincronico.

Lo sviluppo avviene in maniera coordinata; tutte le funzioni interferiscono tra loro =>

interdipendenza funzionale.

Socialità= capacità di relazionarsi con gli altri.

Relativa dipendenza temporale => i tempi dello sviluppo sono soggettivi.

Lo sviluppo è continuo.

Struttura dello sviluppo: concezione stadiale [Piaget]:

1° stadio: 0-18 mesi (prima infanzia), periodo senso motorio => il bambino si esprime con

sensazioni e motricità. Adualismo.

2° stadio: 18 mesi-6/7 anni (seconda infanzia o puerizia), periodo della rappresentazione o

preoperatorio => comunicazione intenzionale, prime simbolizzazioni, imitazione, sviluppo

di linguaggio e pensiero, pensiero magico, animismo. Egocentrismo.

3° stadio: 6/7-12/13 anni (fanciullezza), periodo del pensiero operatorio => il bambino

comincia a fare operazioni, pensiero reversibile (movimento concepito anche in astratto) e

causale.

4° stadio: 13-18 anni (adolescenza), periodo del pensiero ipotetico deduttivo/logico-formale

=> produzione di immagini mentali, ragionamenti in astratto.

Sottoperiodo: 12/13-13/14 anni (preadolescenza) => qualche caratteristica in meno

o dell’adolescente; fase critica.

L’immaginazione permette il ragionamento e viceversa; senza non si ha reversibilità.

“Lo sviluppo non è una tranquilla passeggiata” => discontinuità che prevede crisi (molto salutari)

tra un periodo e l’altro; i problemi sono formativi.

Prima di educare bisogna conoscere pedagogia clinica: interesse per il predicato della

personalità.

La pedagogia clinica è una scienza che si declina su due versanti: da una parte studia lo sviluppo

umano, dall’altra è la scienza dell’educazione.

MATURAZIONE(avveramento delle condizioni biologiche)+AMBIENTE= SVILUPPO(sintesi di

un processo maturativo e degli effetti degli ambienti).

Educazione diretta + educazione indiretta = educazione. 11/11/11

Piaget=> biologo, ha studiato l’epistemologia genetica (genesi del pensiero).

Pensiero= funzione che include una pluralità di pensiero.

L’educatore decide => professione intellettuale: dai protocolli, si adatta alla singolarità; margine di

decisionalità.

Educazione ecologica: si parte dalle aree funzionali (educare l’intero).

Educazione= percorso formativo assistito.

Formazione= incontro tra chi sviluppa e chi educa.

Educazione come aiuto intenzionale, clinico e scientificamente orientato, recato ai processi

evolutivi di ciascun individuo, in relazione ai suoi bisogni soggettuali.

Educazione tradizionale trasmissione culturale non sempre intenzionale.

Educazione clinica => intenzionale, progettata, dotata di tecnologia, controllata. Anche diagnostica.

Mira a uno sviluppo integrato. Non si discrimina, ma si promuove.

Educatori: genitori, insegnanti, formatori, terapisti, facilitatori, orientatori, informatori, modelli,

trainer, animatori, mediatori.

Diagnostica pedagogica

Scienze umane => scienze delle diagnosi.

(Presupposto) E’ concepibile una pratica diagnostica non completamente psicologica.

Fonti:

∼ Letteratura tedesca (valutazione precoce con strumenti diagnostici)

∼ Esperienze di clinici

∼ Itard (esercizi educativi, ma anche diagnostici)

Strumenti privilegiati di pertinenza pedagogica (tecnologia):

Osservazione clinica (sempre partecipata)

Colloquio clinico (selezionato sul piano dei concetti e del linguaggio, gestito, mirato;

sempre asimmetrico –il soggetto ne deve essere cosciente; è un dialogo. Diverse modalità di

condurlo: la spirale –avvicinarsi progressivamente alle zone calde)

Studi di caso (biografie e autobiografie)

Esami funzionali (dalla somma dei sintomi si ricava una valutazione, su scala ternaria,

centenaria o di livello)

Test psicometrici

Scale di livello

Tavole di comparazione

Profilo individuale 15/11/11

La diagnostica clinica non si limita alla diagnosi declaratoria, ma penetra nelle condizioni evolutive

funzionali (diagnosi funzionale).

La definizione del caso viene sempre dopo l’analisi funzionale.

Diagnosi funzionale ecologica; deve essere ravvicinata.

La diagnosi è un processo, quindi è esposta al cambiamento; non è predittiva in assoluto, bensì

parzialmente predittiva.

Può essere eseguita da uno o più diagnostici; dipende dalle competenze in campo (transdisciplinari

età). massimo della soggettività.

Occhio clinico

Soggettualità sostenuta da una competenza => risorsa.

Diagnosi differenziale = diagnosi che non essendo certa, considera un’altra ipotesi o la normalità

rispetto alla patologia.

Epidemiologia => diffusione

Diverse soggettività insieme formano una conoscenza sociale.

La sindrome di Jack

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
14 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/04 Pedagogia sperimentale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Tennie91 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Pedagogia sperimentale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Politecnica delle Marche - Ancona o del prof Crispiani Piero.