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SOVIETICO.
Tra gli anni ’40 e ’50 collabora al quotidiano del PCI “L’UNITA’”
e con articoli di politica, condividendo la figura
dell’INTELLETTUALE IMPEGNATO; il termine IMPEGNO viene inteso come
partecipazione alla vita di sinistra e anche come necessità di
trattare con spirito progressista temi sociali e politici.
Dopo essere stato incoraggiato da Vittorini nel pubblicare nel
1952 il breve racconto, IL VISCONTE DIMEZZATO, il partito lo
critica per la sua preferenza nel trattare temi di stampo
FANTASTICO-FIABESCO e tralasciare l’impegno politico.
Nel 1956 avviene il XX CONGRESSO DEL PARTITO COMUNISTA DELL’UNIONE
SOVIETICA: KRUSCEV, successore di STALIN, denuncia i delitti dello
stalinismo e allo stesso tempo in UNGHERIA l’URSS reprime
sanguinosamente la rivolta dei democratici ungheresi. La causa
successiva fu la SFIDUCIA nel MODELLO SOVIETICO, infatti Calvino
abbandona il PCI e crede che l’impegno dello scrittore deve essere
di stampo morale e non politico, considerato anche come continuo
sforzo di conoscenza della realtà, indipendentemente dalle
ideologie.
Nel 1964 si sposa con ESTHER SINGER, nel 1967 si trasferisce a
Parigi e ci rimane fino al 1980. Entra in contatto con l’ambiente
culturale francese e con il gruppo D’AVANGUARDIA DELL’OULIPO
(Laboratorio di Letteratura Potenziale), da cui riprende la
tecnica dello STRUTTURALISMO, movimento filosofico e letterario
che mette al centro della sua riflessione le STRUTTURE FISSE del
pensiero, linguaggio e dell’opera narrativa.
Si ha così una svolta alla narrativa di Calvino con opere come LE
COSMICOMICHE (1965), TI CON ZERO (1967), LE CITTA’ INVISIBILI
(1972), IL CASTELLO DEI DESTINI INCROCIATI (1973) e SE UNA NOTTE
DI UN COMMESSO VIAGGIATORE (1979). Sono opere molto influenzate
dallo STRUTTURALISMO, che hanno avuto un enorme successo in
ITALIA, FRANCIA e STATI UNITI.
Nel 1980 torna a Roma e cinque anni dopo viene invitato dalla
HARVARD UNIVERSITY negli USA per tenere una conferenza sui TEMI
LETTERARI. Mentre stava preparando queste lezioni da tenere in
America, viene colpito da un ictus celebrale a Siena, durante una
vacanza. Muore nella città toscana nel 1985. Infatti il testo
LEZIONI AMERICANE, viene pubblicato postumo nel 1988, curato dalla
vedova Esther. Queste lezioni dovevano essere sei, ma lui riuscì a
completarne solamente cinque: LEGGEREZZA, RAPIDITA’, ESATTEZZA,
VISIBILITA’ e MOLTEPLICITA’.
Vennero pubblicate altre opere postume, tra cui una
autobiografica, col nome di EREMITA A PARIGI nel 1994.
PENSIERO E POETICA
Calvino ha ricevuto dalla famiglia una sorta di EDUCAZIONE
ILLUMINISTICA, che si basa sulla fiducia che la storia degli
uomini possa essere guidata dalla ragione, quindi nemica della
violenza, ma si scontrava con una realtà che invece sembrava
negare la razionalità: italiani partigiani lottano contro italiani
fascisti per riottenere libertà e giustizia negate dalla
dittatura, bisogna ricorrere a modi più aggressivi, uccidere o
essere uccisi. La ragione doveva dunque fare i conti con quella
forma di irrazionalità che è la VIOLENZA.
Qui si può notare come Calvino non ha una totale SFIDUCIA NELLA
RAGIONE, ma si accorge come essa deve affrontare molti ostacoli
sia da eventi della vita quotidiana che da quelli della storia.
Quindi si può affermare che l’illuminismo non era abbandonato, ma
non si poteva nemmeno considerare un ILLUMINISMO OTTIMISTICO.
Questa sua visione nelle opere è certamente influenzata dalla
lettura di opere dei grandi ILLUMINISTI DEL SETTECENTO, NARRATORI
DELL’OTTOCENTO e quelli del NOVECENTO. Tra questi troviamo i
ROMANZI DI FORMAZIONE come LE AVVENTURE DI PINOCCHIO di COLLODI e
AMERICA di KAFKA, e anche romanzi di avventura di JOSEPH CONRAD e
ROBERT STEVENSON.
Secondo Calvino la vita è come una sorta di DIFFICILE LABIRINTO,
che la ragione però deve sfidare, cioè che bisogna impegnarsi a
stare dalla parte della ragione per costruire un mondo razionale
in cui siano ben custoditi i valori della libertà e della
giustizia. Ma tra gli anni Cinquanta e Sessanta Calvino ha un’idea
più incerta che la ragione possa guidare la storia degli uomini e
rallegrare la loro esistenza; egli sentiva che il ruolo
dell’intellettuale nell’indicare le vie del bene era molto
limitato. Inoltre è anche consapevole che dentro ogni uomo è
presente una parte di oscura IRRAZIONALITA’ da cui nasce il
dolore. Nel romanzo LA GIORNATA DI UNO SCRUTATORE si esprime il
punto di vista di Calvino sulla crisi dell’ideologia di sinistra e
della fiducia nella razionalità.