Anteprima
Vedrai una selezione di 4 pagine su 13
Italiano per la comunicazione 2 Pag. 1 Italiano per la comunicazione 2 Pag. 2
Anteprima di 4 pagg. su 13.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Italiano per la comunicazione 2 Pag. 6
Anteprima di 4 pagg. su 13.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Italiano per la comunicazione 2 Pag. 11
1 su 13
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Le fonti e il controllo dell'informazione

La fonte è il canale da cui origina l'informazione. Le fonti possono essere di due tipi:

  1. Fonte diretta:
    • Oculare o proveniente da un testimone, intervista, raccolte sul campo, clima di fiducia, sotto copertura
  2. Fonte indiretta:
    • Comunicati stampa ufficiali o dispacci delle agenzie stampa, provenienti quindi da terzi

Il compito essenziale della professione giornalista è il controllo delle fonti. Un disguido, anche per la fretta, può esserci.

L'agenzia stampa e la globalizzazione dell'informazione

L'agenzia stampa è un'impresa giornalistica che distribuisce quotidianamente informazioni a pagamento. La nascita dell'agenzia stampa risale alla fine del 1800; oggi, grazie a tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione, si può parlare di globalizzazione dell'informazione, perché la notizia può giungere da tutti i mezzi di comunicazione, in tempo reale e da tutte le parti del mondo. Possono essere giornalisti che scrivono per i giornalisti o per enti interessati.

essere sempre aggiornati. Degli esempi di agenzia stampa sono: Ansa (1945), Agi, Asca, Radiocore - Il Sole 24 Ore… Il lancio dell'agenzia è un testo stringato che riporta gli elementi fondamentali della notizia, prevede un continuo aggiornamento. La titolazione Il titolo è talmente importante da essere formulato non dallo stesso autore del testo, ad eccezione delle redazioni piccole. Nelle redazioni più grandi è presente il giornalista titolista, colui che redige il titolo. - cattura l'attenzione del lettore. È essenziale, Inizialmente era neutro ma, essendo una lettura breve quella giornalistica, deve catturare l'attenzione del lettore. Un titolo in prima pagina chiaramente sarà differente rispetto ad un titolo che andrà nelle pagine interne. - formulazione. La sua deve tenere conto dell'importanza della notizia, della sua posizione e degli elementi rilevanti. Non bisogna giocare troppo con il titolo, per non

perdere l'informatività del titolo stesso.

  • verbale o non verbale, valutativo o non valutativo,
  • Il titolo può essere cioè può già fare trapelare delle informazioni o meno.

La struttura è la seguente:

  • Occhiello, la riga presente sopra il titolo propriamente detto. È composto da un solo rigo e si compone di elementi di contesto, relativamente al titolo propriamente detto.
  • Titolo
  • Sommario, sotto il titolo. Di una o due righe. Porta informazioni accessorie rispettivamente a quanto detto nel titolo. Di solito nel quotidiano non c'è il sommario, nei magazine può comparire.
  • Catenaccio, è un testo più lungo di qualche rigo. È formattato diversamente, solitamente in corsivo e riporta informazioni e notizie non della notizia che stiamo trattando, ma ad essa legate. È l'elemento che si ritrova meno frequentemente.

comprensibile il fatto.

Gli elementi della titolazione servono

a rendere immediatamente questa struttura non si ripete sempre uguale, ad esempio ci può anche essere un solo elemento tra tutti questi elencati. Le tipologie di titolazione sono:
  1. Dichiarazione di un personaggio. Riporta nel titolo le parole dette così come sono state pronunciate. È la tipologia più semplice, si tratta di un discorso diretto, tra virgolette. È la tipologia più coinvolgente e simile al reale.
  2. Domanda:
    • In forma interrogativa netta, termina con il "?" ed è una domanda che trova risposta nell'articolo.
    • Domanda e risposta, in questo caso la tipologia è un gioco per catturare l'attenzione. Tanto la domanda quanto la risposta sono stringate perché devono entrare nella riga del titolo.
  3. Con termine chiave isolato: titolazione prolettica o è una tipologia molto di uso da una ventina di anni. All'inizio del titolo si

Trova una parola generica che indica di cosa parla l'articolo. Questa parola viene isolata dai due punti o dalla virgola (più usata) e poi si trova il resto del titolo che riporta la notizia propriamente detta. (Benzina, aumento dei prezzi). La chiara, indicativa e comprensibile parola quindi ci dà l'argomento, deve essere dal lettore.

4. Metafore (no nella prosa funzionale e nella prosa divulgativa). Il lettore ha perso la percezione del valore metaforico, perché troppo spesso utilizzate. (Il governo è andato in tilt)

5. Giochi di parole più connotate. La metafora e il gioco di parole sono le tipologie

6. Titolo con citazione si utilizzano titoli di opere, canzoni, libri e film che vengono rimaneggiati proprio per legarsi al titolo. È possibile trovare più di una tipologia nello stesso titolo.

L'attacco

  • È l'incipit di un articolo
  • Ha una posizione forte
  • Ha un ruolo fondamentale perché introduce

la notizia•

Ha diversa tipologia

  1. Canonica 5W (si può marcare un aspetto piuttosto che un altro)
  2. Soggettiva, non esprime il punto di vista del giornalista, ma mette in campo le capacità discrittura dell’autore. È marcato, infatti usa giochi di parole, metafore, stile nominale, linguaggiogurato.fi fi ff
  3. Descrittiva, l’attacco parte con la descrizione di un aspetto della notizia. È un attacco visivo. Non è informativo.
  4. Per dichiarazione inizia con una dichiarazione del “personaggio” dell’articolo.
  5. Domanda, l’interrogativa non è informativa, ma la risposta è nel proseguo dell’articolo.
  6. Breve citazione è il più raro. La citazione deve essere pertinente all’argomento e chiaramentecomprensibile dal lettore. Le citazioni possono essere tratte da opere, testi, ma anche modi didire. Possono anche esserci doppi attacchi.

L’editoriale o articolo di fondo

È il luogo dove, quando non è rmato, esprime la propria opinione in merito alla notizia.
  • di spalla: L'articolo presenta una collocazione importante.
  • richiamo: Il quando c'è un titolo richiamato con alcune righe di testo
  • nestra: La dove il richiamo contiene solo il titolo
  • foto notizia: La prevede una notizia concentrata solo sull'immagine
Stile:
  • Chiarezza: veicolare un messaggio perché sia colto con facilità
  • Semplicità: non confondere con banalità, sciatteria
  • Sintesi: evitare subordinate, uso di frasi brevi (lo spazio assegnato si chiama gabbia tipografica)
Lessico: Le caratteristiche lessicali più di use sono:
  1. Neologismi, uso di pre ssi o su ssi
  2. Abbreviazioni o sigle
  3. Ellissi: Rispondo alla necessità di scrivere velocemente ed esprimere un concetto
  4. Stereotipi
  5. Metafore
  6. Metonimie: Rispondono alla necessità di dover variare la propria scrittura, diversi

Care la lingua e renderla vivace.

Forestierismi.

Lessico alto.

Tautologie, ossimori.

Rispondono alla necessità di mantenere e manifestare la propria capacità di scrittura, rispondo al bello del manifestare la propria bella scrittura.

Eufemismo e reticenza.

Risponde alla necessità di attenuare l'impatto che il messaggio potrebbe avere.

Aggettivazione.

Risponde alla necessità di dovere esasperare il messaggio.

I neologismi.

Il neologismo è una nuova parola formata ad "oc", appositamente.

Possono essere formati secondo diversi meccanismi:

  1. Derivazione
    • Neologismi che si formano per:
    • Pre ssi: maxrissa, i più di usi in ambito giornalistico sono maxi, mega, micro, trans
    • Su ssi: alla parola esiste si post pone un su sso pentitismo, tangentopoli (nome che designa un fenomeno ben preciso)
    • Googlare, postare: processo di italianizzazione di termini stranieri
  2. Composizione
  3. Una parola ex novo viene creata per composizione.

di:

  • Sostantivo + sostantivo: eurozona (il termine euro speci ca il termine zona)
  • Verbo + sostantivo: salva-Italia (il verbo caratterizza il sostantivo)

3. Acronimi

Una parola nasce per la fusione di altre parole: Brexit è la fusione di Britain e Exit

3. Ellissi

  • Coppie aggettivo-sostantivo in cui cade tendenzialmente il sostantivo: Mondiali (mancacampionati) o nanziaria (manca legge)
  • Manca la preposizione: Borsa valori (manca dei)
  • Le sigle: TV per televisore o UE
  • Abbreviazioni: bici invece di bicicletta

4. Stereotipi linguistici

  • Sono delle coppie sse aggettivo-sostantivo. Al medesimo sostantivo si associa sempre lo stesso aggettivo, perché per la giornalista è facile trovare l'aggettivo opportuno e così facilmente sarà riconoscibile dal lettore, essendo un'espressione tipica. Sono anche espressioni logore, che a volte perdono di senso.

Diventando quasi frasi fatte.

  • Gli stereotipi possono anche essere delle locuzioni.
  • Delicato intervento
  • Morsa del gelo
  • Sentenza esemplare
  • Futili motivi
  • Piena soddisfazione
  • Fuggi fuggi generale
  • Continuo andirivieni
  • Svolta epocale
  • Cauto ottimismo
  • Marcia nunziale/funebre
  • Lieve malore

5. 6. Metafore e metonimie

La prosa giornalista usa di usamente il linguaggio gurato.

La metafora è l'utilizzo di un termine appartenente ad un ben preciso campo semantico che viene spostato in un altro campo semantico. La prosa giornalista attinge ad i campi più disparati dal punto di vista lessicale.

  • Maratona elettorale
  • Vittoria ai punti
  • Battaglia parlamentare
  • Manovra politica
  • Vertice internazionale
  • Essere su di giri
  • Emorragia di voti
  • Flusso degli investimenti

Sono numerose e si agganciano anche tra di loro all'interno dello stesso articolo.

La metonimia è una figura retorica che prevede di indicare il contenitore invece del contenuto.

èuno strumento che rende più varia la nostra lingua, riudendo anche il numero delle ripetizioni.Degli esempi sono:- Quirinale invece che Presidente della Repubblica- La Casa Bianca invece che il Presidente degli U.S.A.- Buckingham Palace- Viale Mazzini invece che la sede della Rai8. Lessico altoEspressioni ricercate, come citazioni latine note e utilizzate, ovvero comprensibili anche per i nonha studiato il latino.Degli esempi sono:- Extrema ratio- Inter nosfi fi fi ff fi- Sine qua non- In pectoreLa scelta del termine più
Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
13 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/12 Linguistica italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ilaria000 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Italiano per la comunicazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Aprile Giorgia.