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SCRITTURA PROFESSIONALE PARLATO IN PUBBLICO, IL DISCORSO
1. Conferenza stampa
2. Il discorso
3. Le strategie per il discorso
4. Gli strumenti di supporto per il parlato in pubblico
In un contesto lavorativo il parlato pubblico è frequente ad esempio durante
una riunione. In una riunione potremmo parlare da pari o in presenza di figure
superiori, per questo motivo devo preparare una sorta di discorso.
Ancor più preparata è la conferenza stampa ovvero un evento che le aziende o
altre realtà organizza per presentare ciò che di nuovo ha da dire (presentare un
nuovo prodotto, un nuovo servizio…). È un momento in cui la mia realtà si
rivolge ai giornalisti per dire qualcosa di nuovo. Nella conferenza stampa invito
solo i giornalisti quindi è una sorta di intervista autoconvocata. L’obiettivo è
quello di informare, la conferenza stampa ha una finalità informativa. Essa può
avere anche una veste mondana/di evento quando questi eventi si organizzano
nel tardo pomeriggio, un chiaro esempio è una sfilata di moda. Bisogna
organizzare una conferenza stampa solo quando abbiamo effettivamente
qualcosa da dire.
Diventa un evento quando si arricchisce di spunti di informazione e
intrattenimento. Deve inoltre avere carattere straordinario.
Bisogna tener conto anche dei vantaggi e svantaggi della conferenza stampa.
Vantaggi:
1. Poter mostrare il prodotto fisicamente
2. Consente di instaurare relazioni azienda/giornalisti in maniera diretta
Svantaggio:
1. Deve avere effettivamente qualcosa da dire altrimenti i vantaggi
diventano inutili
IL DISCORSO
Quando devo parlare in qualsiasi occasioni il mio intervento deve avere 3
caratteristiche:
1. Devo aver ben presente le informazioni che voglio trasmettere
2. Deve interessare chi partecipa alla riunione, devo creare interesse
3. È necessario attenuare la tensione cognitiva, nel fluire del discorso devo
contemplare delle pause magari con battute che facciano rilassare gli
interlocutori
Il discorso è un parlato meditato, quindi devo aver chiaro cosa voglio
trasmettere quindi veicolare i concetti chiave al pubblico. A monte dovrò
individuare i concetti essenziali e una volta focalizzati andrò a costruire tutti gli
altri contenuti.
Una volta individuati i concetti devo capire cosa mi aspetto che l’interlocutore
faccia al termine della mia esposizione, devo quindi prevedere e sollecitare
l’azione dell’interlocutore. Quando noi parliamo sono presenti numerosi
interferenze che non permettono la comunicazione perfetta, vi sono tre
tipologie di interferenze:
Legate al relatore ***
1. Meccaniche interferenze esterne e indipendenti dalla volontà del
2. relatore e degli interlocutori che influiscono sulla recezione delle
informazioni
Semantiche interferenze legate al significato delle parole, quando non
3. conosco bene il significato di una parola, non ne percepisco la sfumatura
allora non colgo bene il concetto. È necessario quindi tenere presente che
molte parti del discorso potrebbero andare perse.
Ciò serve a permettere di creare un discorso nel quale i concetti più importanti
non rientrino in quelli persi. Per evitare che i concetti chiave non vengano persi
è necessario che vengano ripetuti frequentemente, oppure segnalare
adeguatamente che il concetto deve essere ben appreso. Durante la stesura
del discorso devo tenere ben presente la durata a disposizione per esporlo
quindi posso fare una prova del tempo che impiego a ripeterlo oppure tengo in
considerazione il numero di pagine scritte, tenendo presente che per leggerne
una, mediamente, si impiegano 4/5 minuti.
Per finire devo stendere effettivamente il discorso focalizzandosi su:
Inizio posso iniziare in diversi modi, diversi tra loro
Corpo deve contenere tutte le informazioni che voglio dire, i concetti
chiave ripetute più volte
Conclusione utilizzo “in conclusione”, “per finire”… ripetere i concetti
fondamentali
Modalità espositive:
1. Discorso a braccio: è il discorso spontaneo, improvvisato. Può essere
affrontato solo da persone molto esperte in materia. Ha un gran
vantaggio quello della spontaneità quindi il relatore che ascolta ha
maggiore vicinanza empatica, inoltre ha il pieno controllo sul tempo. Ha
lo svantaggio di non avere il preciso controllo sull’esposizione (aprire
parentesi e non chiuderle, andare fuori tema non finendo il discorso…),
non sa se ha tralasciato qualcosa
ES. politici in piazza
2. Parlato su lettera del testo scritto: scelta metodologica per cui ho
preparato il discorso e lo leggo sistematicamente, parola per parola. Ha i
vantaggi di avere un discorso perfetto, non ci sarà nulla di sbagliato o
sospeso, saranno ben calibrati i concetti chiave. Ha lo svantaggio di non
essere in grado di gestire l’auditorio, perdo il controllo non guardando gli
interlocutori i quali si annoierebbero. Avere il controllo dell’auditorio è
essenziale per il riscontro di feedback. Questo tipo di discorso si utilizza
solo in contesti molto formali oppure quando si è alle prime armi. Questo
tipo di parlato appare molto freddo quindi per snellirlo a piena
consapevolezza si inseriscono degli intercalari che rendano meno
artificioso il discorso. Un altro problema di questo tipo di discorso è
l’incapacità di manipolare il testo, è rigido.
ES. Discorso del presidente a capodanno
3. Parlato su scaletta: compromesso tra le prime due. Il relatore porta con
sé i suoi fogli ma nei fogli è presente una scaletta dei contenuti
contenente i concetti da dire, il relatore quindi può dare un occhio alla
scaletta per essere sicuro di non saltare parti/altro ma improvvisando il
suo discorso.
ES. talk show politici
4. Dibattito guidato: è un dialogo tra relatore e auditorium, la maggiore
difficoltà è che poiché il mio intervento si muove partendo dalle domande
non conosco le domande che mi verranno poste, non ho il controllo sui
concetti chiave.
ES. conferenze stampa sportive
Le caratteristiche della lingua
Lessico del discorso chiaro e comprensibile per evitare interferenze
semantiche (uso del vocabolario medio, lingua utilizzata fino alle
superiori, 7000 vocaboli).
Intercalari nessuno è a conoscenza stretta dei propri intercalari non
essendo in grado di controllarli o prevederli. Vengono quindi inseriti a
tavolino
Deittici tutti quei termini che legano fortemente il mio testo al contesto
(vedete questo, come ho detto poco fa, oggi). Sono tutti quei termini che
chi partecipa al contesto del parlato capisce subito che però non posso
scrivere nel testo del discorso perché non avrebbero senso.
Ripetizioni sono inevitabili nel parlato per due motivi: non posso tornare
indietro e molto spesso la ripetizione è voluta e ricercata.
Meccanismi di coinvolgimento: questo è importante, fate attenzione…
con delle espressioni cerco di catturare l’attenzione
Personalizzazione rendere concreto un discorso che altrimenti
diventerebbe generale. Serve a dare concretezza alle affermazioni (io, tu,
noi)
Tecniche di parlato in pubblico
Controllo dell’emotività: chi ci ascolta non deve percepire la nostra ansia.
Utilizziamo degli oggetti di sfogo tensionale come ad esempio tenere in
mano dei piccoli oggetti (una graffetta, il tappino della penna)
Capacità comunicativa: saper gestire l’auditorium. Cambiare l’intervento
man mano che vado avanti se mi accorgo dal feedback che qualcuno non
ha compreso, richiamare l’attenzione in caso di noia, cambiare il discorso
nel caso in cui mi dilunghi/troppo breve ***
Controllo materiali di supporto: non distraggano dal discorso (pc, slide…)
Contatto visivo: deve muoversi, non soffermarsi su un singolo. Devo
guardare un po’ tutti quelli che mi ascoltano
Variare tono e ritmo: la variazione aiuta a tenere desta l’attenzione, ad
attirare l’attenzione.
Gestualità: gesticolazione ridotta. Controllare i gesti (no mani in tasca, no
toccare occhiali o capelli…)
I trucchi del relatore
Il relatore deve guidare il pubblico nell’acquisizione dei concetti e quindi dovrà
essere sintetico, deve sintetizzare tutto il suo sapere quindi individuare e
focalizzarsi sui concetti essenziali. Deve evidenziare questi concetti chiave
(variando tono o ritmo, con la ripetizione…) e deve contestualizzare dei dati
numerici da fornire, un metodo sarebbe rendere pubblici prima dell’esposizione
i dati numerici così da potersi soffermare solo su quelli più significativi. È utile
al relatore utilizzare le liste che facilitano la presa di appunti. È inoltre utile
articolare il discorso per nuclei tematici, per ambiti. Infine, è necessario
ricapitolare i concetti precedentemente affrontati ed evitare le frasi sospese.
Strumenti di supporto del discorso:
Grafici interessano il senso visivo e non consentono il movimento
(grafici su lavagne, immagini)
Visualizzanti coinvolgono la vista e l’audio e usano il colore e il
movimento dell’immagine (video, slide di supporto)
Sonori sollecitano il senso dell’udito (microfono)
L’UFFICIO STAMPA - IL COMUNICATO STAMPA
È la struttura preposta alla gestione dei rapporti con i media. La sua funzione si
esplica quando un’idea, un concetto o un prodotto diventano oggetto di
comunicazione. L’ufficio stampa si occupa del passaggio delle informazioni
dall’interno azienda verso l’esterno presentando l’immagine della propria unità.
Il rapporto con i media è costante nel tempo e serve a costruire quella
relazione che poi servirà quando avrò qualcosa da comunicare. Lavora nel
tempo quando non c’è urgenza di comunicare. Chi lavora nell’ufficio stampa è
un esperto di comunicazione.
L’ufficio stampa può essere interno all’impresa, nel caso questa sia grande,
oppure esterno nel caso in cui l’impresa sia piccola e non abbia i mezzi per
mantenere un proprio ufficio interno. Se l’ufficio stampa esterno significa che
un ente terzo si occupa della mia immagine.
Gli strumenti dell’ufficio stampa sono:
Il comunicato stampa
La cartella stampa viene consegnata a chi ha partecipato alla
conferenza alla fine di essa.
La conferenza stampa
L’ufficio stampa si può occupare anche della pubblicazione di:
Bilancio
Brochure
Dichiarazioni ufficiali
Internet (i social network)
Interviste
Monografie
Silenzio stampa da evitare