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CAPITOLO 4- SCRITTO E PARLATO!

!

Destinatario ! —> può essere molto lontano del tempo/spazio!

! ! —> conosce la redazione finale!

! ! —> a lui restano nascoste(spesso), il processo di composizione!

! ! —> può dimostrare accordo o disaccordo.! !

IL TESTO SCRITTO!

1)il destinatario—> a volte è lontano nello spazio/tempo!

2)processo di composizione —> scaletta, stesura, revisione —> invisibile al lettore!

3)completo e pieno —> conclusione dopo che l’autore ritiene di aver comunicato tutto!

4)consultabile!

IL TESTO ORALE!

1) hic et nunc della situazione comunicativa!

2) no possibilità di revisione, o è minima => elaborato percepito in tempo reale!

3) frammentario a volte —> cade la comunicazione anche se per poco!

4) svolgimento lineare —> revisione è minima —> non partiamo da metà discorso!

5) interazione con gli altri => feedback da parte dell’emittente (controllo sulla ricezione e

comprensione)!

COERENZA E COESIONE!

Coerente —> ci fa capire, ci da un messaggio. Senso.!

Coesione —> corrispondenza alle regole sintattiche e grammaticali della lingua in cui viene la !

! ! comunicazione. Forma grammaticale.!

GRAMMATICA DEL PARLATO!

esitazioni, false partenze, ridondanze, confini tra le frasi non definiti, sintassi indebolita, lessico

ripetitivo!

prossemica =distanza spaziale che c’è tra gli interlocutori => confidenza o rispetto!

gestualità= mimica, gesti, movimenti e postura.!

pause!

tratti soprasegmentali( intensità, ritmo, intonazione )=componenti fonetiche del nostro discorso!

deitticità (indessicabilità) = legame di ogni enunciato con il contesto extralinguistico.

Es. : tempo, spazio, protagonisti.!

deittici coesivi: pronomi personali e forme di QUESTO, QUELLO, CODESTO, etc …!

presupposizione!

Focus in primo piano!

!

1) parlato spontaneo (tra amici) !

2) parlato non spontaneo ma programmato in precedenza => parlato letto o recitato.!

3) parlato monologico (lezione universitaria)!

4) parlato dialogico (interrogazione)!

5) parlato in presenza !

6) parlato in assenza (telefono) (annuncio letto da un annunciatore radiofonico)!

!

!

17

Secondo il linguista russo Roman Jakobson nella comunicazione intervengono 6 fattori: !

ENUNCIATO: intende qualsiasi espressione dello scritto!

EMITTENTE —> funzione emotiva (ha la volontà di attivare una comunicazione)—> chi fa

partire la comunicazione—> es. : Dante!

DESTINATARIO —> funzione conativa!

MESSAGGIO —> funzione poetica!

CANALE/MEZZO —> funzione fàtica (se siamo al telefono bisogna sempre verificare che non

sia caduta la linea) (quando si comunica con carte, email, sms sentiamo la necessità di

controllare che sia arrivata/o)—> mezzo attraverso cui avviene la comunicazione, orale o scritta!

CODICE —> funzione metalinguistica (conoscere le regole di una lingua, codice) —> lingua

traverso cui avviene la comunicazione (anche il linguaggio dei segni, il codice della strada =>

anche non verbali)!

CONTESTO —> funzione referenziale (ogni comunicazione è legata al contesto in cui la

comunicazione si realizza)!

!

Sono gli elementi necessariamente presenti in ciascun testo.!

!

6 FUNZIONI DELLA LINGUA!

1) EMOTIVA —> La lingua esprime emozioni e sentimenti!

2) CONATIVA —> Mirare a convincere il destinatario!

3) POETICA —> Messaggio è concentrato su sé stesso —> suono delle parole/sfumature !

! ! ! ! ! ! ! ! significato!

4) FATICA —> Canale cioè sulla connessione psicologica o materiale che lega emittente/!

! ! destinatario!

5) METALINGUISTICA —> Lingua parla della grammatica (IL è articolo determinativo …)!

6) REFERENZIALE o RAPPRESENTATIVA o DENOTATIVA —> La lingua descrive la realtà in !

! modo oggettivo —> articolo di un’enciclopedia o trattatistica scientifica.!

SEGNALI DISCORSIVI!

Formule di attenuazione (per dire, in un certo senso…)!

formule di esitazione (mhm, beh, allora)!

formule di esemplificazione (diciamo, mettiamo,…)!

formule di riformulazione (cioè, voglio dire)!

formule di controllo dell’avventura ricezione o comprensione (vero?, no?, non trovi?, mi senti?)!

formule demarcative (aprono e chiudono il discorso)!

ATTI LINGUISTICI!

La comunicazione ha luogo se l’interlocutore ha una competenza pragmatica => capacità di

imprendere l’effetto degli enunciati linguistici sul contesto comunicativo.!

!

Secondo John Austin nell’atto linguistico si distinguono 3 livelli:!

1) ATTO LOCUTIVO —> Dire qualcosa!

2) ATTO ILLOCUTIVO —> Azione che si compie per dire qualcosa. Hanno forza illocutiva (es. :

uso dell’imperativo) e effetto persecutorio (es. : persuasione, spavento, etc …)!

3) ATTO PERLOCUTIVO —> Effetto ottenuto col dire qualcosa!

! ! ! —> Producono effetti diretti!

!

!

18

1) atto locutorio: atto del dire qualcosa. “ciao” “buongiorno”. Ogni enunciato linguistico è un

atto locutorio in quanto successione di fonemi che compongono le parole che compongono

frasi.!

2) atto illocutorio: l’azione compiuta nel dire qualcosa, l’enunciato va inteso come consiglio,

raccomandazione, divieto, rifiuto… es. : “ si chiama Pietro e torna indietro”.!

3) atto persecutorio: l’azione compiuta col dire qualcosa, l’effetto che si produce per mezzo

dell’atto linguistico (espressioni e verbi performativi: maledico, giuro, ordino, nel nome della

legge, io ti battezzo)!

SINTASSI DELL’ITALIANO PARLATO

CONTEMPORANEO!

ORTOEPIA = modo corretto di pronunciare l’italiano—>Facendo riferimento al modello

tradizionale del fiorentino colto.!

Mancato accordo soggetto verbo per cambiamenti di progetto sintattico o a concordanze di

senso.!

Forme grammaticali —> semplificazione!

NO trapassato remoto!

presente al posto del futuro!

“che” polivalente —> non si capisce se pronome o congiunzione!

Topicalizzazione contrastiva (Le chiavi ricordati!) —> la collocazione è in una posizione non

normale => per sottolineare “le chiavi"!

Dislocazione a sinistra (le chiavi le ho prese io) —> LE rimarca il concetto di CHIAVE. il

complemento oggetto sta a sinistra rispetto al verbo.!

… a destra (le hai prese tu le chiavi?) —> … sta a destra …!

anacoluto, tema libero (Io speriamo che me la cavo) —> mancata concordanza con quello

che apparentemente è il soggetto.!

frasi scisse (è Paolo che arriva sempre in ritardo)—> quella che può essere un’unica

preposizione vieni divisa in due.!

C’è che Paolo che arriva sempre in ritardo —> “CHE” congiunzione dichiarativa!

—> tutti questi tratti passano nello scritto meno controllato ( o che vuole mimare il parlato )!

CONVERSAZIONE!

Secondo Grace (filosofo inglese) le massime conversazioni sono: !

!

QUALITÀ’ —> fornire un contributo vero!

QUANTITÀ’ —> non essere ridondanti nell’informazione!

RELAZIONE —> essere pertinenti rispetto all’argomento!

MODO —> evitare ambiguità!

!

Punto di rilevanza transizionale = abbassamento del tono di voce dalla fine di un argomento di

conversazione o da particolari indicatori lessicali.!

!

Sequenze complementari = strutture fisse che servono a far procedere, chiudere la

conversazione.!

!

19

LESSICO DELL’ITALIANO PARLATO

CONTEMPORANEO!

Vocaboli generici: coso,cosa, roba, fare, dire, tipo!

Espressioni di quantità: un sacco di, tanto di quel, … della madonna, … del cavolo — >non c’è

alcun legame con la madonna o con il cavolo!

Aggettivi espressivi e spesso iperbolici: pazzesco, bestiale, mostruoso, allucinante, spaziale,

fotonico —> più incisivi.!

Diminutivi effettivi: momentino, pensierino, attimino!

Imprecazioni colorite: Torpiloquio!

!

CAPITOLO 5-LE LINGUE SPECIALI!

!

LINGUA SPECIALE = varietà di lingua caratterizzata da!

• riflette un saper specialistico => favorisce la comunicazione all’interno di un gruppo di esperti!

• utilizza l’italiano e li integra con prefissi e suffissi!

• tende a essere univoca (improntato sulla MONOSEMIA—> a ogni segno si attribuisce un solo

significato. es. : semaforo) => rapporto preciso e costante tra parole e cose!

• potenziamento del nome rispetto al verbo!

• deagentivizzazione = preferenza per le frasi senza soggetto esplicito o al passivo senza

complemento d’agente.!

• coesione testuale!

!

TECNICISMI

!

SPECIFICI—> Lessico peculiare costituito da vocaboli di un determinato ambito.!

COLLATERALI —> Espressioni stereotipate che conferiscono un tono di maggiore adeguatezza

stilistica => si riconosce l’ambito di provenienza di un testo.!

Attingono da lingue classiche, lingua comune + attribuzione di un nuovo significato specifico,

inglese!

!

CAPITOLO 6- ITALIANO DELLA COMUNICAZIONE!

! è una varietà diamesica!

mezzi scritti(alfabetici) : giornali, fumetti, NO romanzi o testi scolastici(perché non riguardano

la quotidianità)!

mezzi non alfabetici orali: telefono, radio —> NO IMMAGINI!

mezzi non alfabetici audiovisivi: tv, cinema!

New media: internet, posta elettronica, cellulare(foto e messaggi)!

Crossmedialità—> non esiste un media puro MA un attraversamento continuo tra i diversi

mezzi di comunicazione: quotidiano + versione online del quotidiano, tv (radio) + internet +

telefono —> destinatario diventa emittente!

Da “scuola di lingua” a “specchio delle lingue” —> i mezzi di comunicazione rispecchiano la

varietà di lingue!

!

!

20

TESTI NEI MEDIA!

Combinazione di linguaggi diversi (parola + immagine)!

Mancata condivisione del contesto tra emittente e destinatario—> il giornale è scritto il giorno

prima, il lettore lo legge il giorno dopo in un altro luogo. Un film viene girato in tot anni =>

quando lo vediamo è in un altro momento e luogo!

Unidirezionalità dell’atto comunicativo —> emittente dice/scrive MA non c’è possibilità di

feedback da parte del destinatario.!

Molteplicità degli emittenti (redattori di una radio/telegiornale, autori di un programma

televisivo, regista e sceneggiatore di un fi

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
32 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/12 Linguistica italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giuliabonamin di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Lingua italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Verona o del prof Zangrandi Alessandra.