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TUTT INSIM C’ LA PUTEIM FALL!
elettorato. Sottolineando la propria semplicità, legato alla terra d’origine, vuol far emergere l’immagine di un uomo comune.
FUNZIONI DEL DIALETTO:
1. lingua di comunicazione quotidiana (parlato) in condizioni di diglossia (con/senza biling: Meneghello; Manzoni);
2. lingua di comunicazione quotidiana in condizioni di dilalia (aumento delle funzioni dell’italiano), stante determinate caratteristiche
del parlante e del suo contesto di riferimento (scarsa istruzione, età avanzata, tendenzialmente uomini..), non più perché l’it.
standard è inutilizzabile;
“varietà diafasica” del repertorio in condizioni di dilalia, non più lingua della comunicazione, ma dell’espressività e familiarità.
3.
La variazione diatopica, ovvero il parametro di diversificazione di tipo geografico, è l’esempio più consistente di un diverso uso che viene fatto
dell’italiano, smuovendo per prima l’interesse sociolinguistico; nonostante ciò Berruto non la inserisce nella sua architettura dell’italiano, proprio
perché la rilevanza diatopica è talmente persuasiva da diventare un elemento superfluo. La regionalità è un elemento onnipresente che intesse tutti
i quadranti dello spazio linguistico. Pagina 29
Professor Neri Binazzi
1 Marzo / 13 Aprile 2016
La variazione diafasica è contrassegnata dalle varietà linguistiche che si definiscono nello stile o nelle valenze espressive, in base cioè alle
caratteristiche della situazione comunicativa. L’italiano tecnico-scientifico chiama in
It. tecnico- causa la specificità dell’argomento di cui
scientifico si parla (what) e non tanto la situazione
It. standard comunicativa (how). Per tanto la situazione
comunicativa è definita da più elementi,
It. neostandard osservabili distintamente :
- INTERLOCUTORE (registri)
-
it. informale / ARGOMENTO (sottocodici)
I sociolinguisti tendono ad osservare di
trascurato volta in volta quando a prevalere è
It. gergale l’argomento, o, viceversa, le caratteristiche
degli interlocutori in termini di grado di
familiarità tra essi.
Quando il focus è posto sulla confidenzialità si identificano registri formali o informali; quando l’attenzione è rivolta all’argomento si osservano i
sottocodici (medicina, scienza). Esempio:
‘parotite’
“è la malattia che ti viene tutto gonfio dietro gli orecchi”
→ Interlocutore (focalizzazione sul grado di familiarità tra i partecipanti) , it. informale [che polivalente tratto tipico del parlato]
“flogosi marcata della ghiandola parotide”
→ Argomento (focalizzazione sul significato, in termini di referenzialità e di neutralità emotiva) , it. tecnico-scientifico [tipo di comunicazione
funzionale a definire in termini specifici l’oggetto, senza il coinvolgimento di elementi espressivi]
:
GRADAZIONE DELLA FORMALITA’ Non sono a conoscenza
non so assolutamente
non lo so mica Pagina 30
non ho la più pallida idea
so un tubo Professor Neri Binazzi
1 Marzo / 13 Aprile 2016
In base ai diversi comportamenti linguistici sono in grado di stabilire la relazione che intercorre tra i parlanti. E’ evidente che una esecuzione
formalmente elevata è più tipica di una situazione scritta, oltre a chiamare in causa un livello di istruzione maggiore. La diversità di queste
esecuzioni d aut punto di vista diafasico ci trasmette un diverso grado di confidenza, da un registro più formale ad uno estremamente informale.
Un elemento fondamentale è la competenza comunicativa: le diverse varietà della lingua sono caratterizzate dalla co-occorrenza di tratti dello
stesso livello, i quali non sono intercambiabili tra loro, perché risulterebbero scelte incompatibili da un punto di vista sociolinguistico (* ho contratto i
gattoni) -> frase malformata sociolinguisticamente, anche se l’informazione è chiara.
Linguaggio tecnico-scientifico: caratteristiche
essico, si caratterizza per due tratti fondamnetali
Il l :
1. Monoreferenzialità, le parole hanno un significato specifico e puntuale, non sono dotate di alone semantico;
2. Neutralità espressiva, mancanza di emotività
Bypass, in ambito medico è 'innesto di un vaso, artificiale o prelevato da altri tessuti, su un'arteria occlusa in modo da escludere dalla circolazione
sanguigna il tratto deteriorato'. B. coronarico; B. cardiaco.
AIDS , (med.) 'sindrome da immunodeficienza acquisita'
Base nel linguaggio della chimica significa 'composto che reagendo con un acido produce un sale'
Questi esempi ci mettono di fronte alle modalità attraverso le quali questo tipo di linguaggi costruiscono il proprio lessico:
FORESTIERISMI (Bypass);
ACRONIMI (AIDS);
TERMINE DEL LESSICO COMUNE A CUI SI ATTRIBUISCE UN UNICO VALORE, LEGATO AD UN AMBITO PRECISO (Base).
Cosa succede a queste parole quando passano dalla sfera tecnico-scientifica a quella del linguaggio comune? I due tratti distintivi del TS
si attenuano. Esempio_ Bypassare acquisisce un significato più generico 'evitare di confrontarsi, eludere qualcosa' (“con tutti questi decreti-legge si
bypassa il Parlamento”; “Ha bypassato la mia domanda!”);
AIDS, 'malattia mortale, contagiosa, che si contrae in seguito a comportamenti deprecabili' (“Juve AIDS”).
Linguaggio tecnico-scientifico e gergo: vicinanza e distanza. Anche i gergalismi hanno come caratteristica principale quella di avere un
vocabolario specifico, non noto alla maggior parte della popolazione, come per le lingue TS.
Nonno, gergo malav. 'complice; guardia' M +, NE -
Palo, gergo malav. 'complice di un'azione delittuosa che partecipa facendo da vedetta' M +, NE - Pagina 31
Professor Neri Binazzi
1 Marzo / 13 Aprile 2016
Anche in questo caso una parola del LC viene attribuito un significato particolare, ma la differenza riguarda l’aspetto della neutralità espressiva,
poiché la scelta dei termini ricade su parole emotivamente coinvolgenti. L’obiettivo è quello di comunicare attraverso un codice interno, comprensibile
solamente da un insieme ristretto di membri, per vivere in una realtà parallela e far sentire chi lo usa appartenente ad un determinato gruppo.
Il lessico giovanile è un gergo ? Esso è sostanzialmente una varietà transitoria, relegata ad una precisa fascia di età (studenti fra 15-25 anni). Ad
alcune parole del lessico comune viene data una particolare accezione, nota e condivisa dagli appartenenti al gruppo stesso. L’obiettivo è di
sentirsi parte di un gruppo, contrapponendosi scherzosamente alla realtà linguistica degli adulti, più fredda e standardizzata:
“Che botta c'ha quello!”
“Non vorrai mica uscire con quel cesso!?”
Italiano regionale = tante varietà quante sono le aree regionali, i cui tratti linguistici le rendono caratteristiche -> DIALETTO
DEFINIZIONI DI DIALETTO IN LESSICOGRAFIA:
DISC (Sabatini-Coletti ’97), idioma proprio di una determinata comunità, di solito facente parte di una più ampia realtà socio-politica,
1. caratterizzata dall’ambito geografico relativamente ristretto, dall’uso prevalentemente orale e da limitate funzioni comunicative .
PALAZZI-FOLENA ’92, sistema linguistico solitamente parlato in un’area spaziale ridotta, la cui produzione letteraria è limitata e non viene
2. normalmente usato in ambiti ufficiali o TS.
3. ZINGARELLI ‘83, sistema linguistico particolare usato in una zona geograficamente limitata (molto generica).
Ciò che è evidente è il fatto che in ognuna di queste definizioni viene messo in luce l’aspetto negativo della limitatezza dialettale, invece che fornire
una spiegazione di ciò che questa varietà rappresenta. Le informazioni sono relative a ciò che non è e ai suoi scarsi contesti d’uso, presupponendo
necessariamente un confronto con l’italiano standard.
: il dialetto è il parlare proprio di una regione, in contrapposizione alla lingua comune nazionale. La sua definizione è importante
MIGLIORINI (1972)
perché ci dice che non si può parlare di dialetto senza che questo non abbia come punto di riferimento per un confronto la lingua standard. Infatti,
esso è caratterizzato da eteronomia, ovvero la dipendenza da una varietà autonoma, che rappresenta per esso un punto di riferimento concreto e
grazie alla cui presenza ha ragione di esistere.
Il dialetto si caratterizza per:
> diatopia: utilizzo in aree geografiche relativamente ristrette > diafasia: limitate funzioni comunicative
> diamesia: uso prettamente orale Pagina 32
Professor Neri Binazzi
1 Marzo / 13 Aprile 2016
Questi elementi dello studio sociolinguistico sono presenti se si presuppone una condizione di dilalia. Perché?
Per quanto riguarda l’area di diffusione diatopica del dialetto e dell’italiano al momento dell’Unità d’Italia, quest’ultimo era molto inferiore, ricoprendo
uno spazio decisamente più limitato rispetto a quello occupato dalle varietà dialettali. Ugualmente per quanto riguarda la pertinenza diafasica, nel
senso che la situazione di ristrettezza contestuale era caratteristica preponderante non tanto del dialetto, utilizzato per la conversazione ordinaria
quanto dell’italiano, in quanto varietà destinata ad un maggior grado di formalità.
IL CONCETTO DI ITALO-ROMANZO
Sistemi linguistici neolatini (o romanzi) parlati in Italia, che hanno l’italiano come lingua tetto
viene evidenziata la si sottolinea la modalità di
derivazione, la lingua formazione a cui i sistemi sono
da cui si originano i andati incontro, il processo di
sistemi linguistici romanizzazione
La base è il latino che si diffuse in seguito all’avvento dello sviluppo politico-militare di Roma. Esso non si impose con la forza, poiché non era
obiettivo dei romani quello di instaurare una “politica linguistica” volta all’apprendimento del latino e, nonostante non venisse imposta una
pianificazione scolastica, la popolazione decise spontaneamente di imparare la lingua dei propri conquistatori, fortemente influenzata dal sostrato
linguistico preesistente. Il latino spontaneo è perciò connotato da un’alta interferenza tra lingua latina (superstrato), rappresentativa di una società
prestigiosa, ed alcuni elementi sostratici, che progressivamente si rendono autonomi, dando vita pian piano ai dialetti italiani.
LINGUA vs. DIALETTO —-> autonomia vs. eteronomia
ITALIANO COME LINGUA TETTO = che all’interno di una certa area socio-politica viene riconosciuta come standard di riferimento, sovrapponendosi