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TESSUTO OSSEO COMPATTO

Nel tessuto osseo compatto c’è un canale, che si trova al centro longitudinalmente secondo l’asse

maggiore dell’osso, che prende il nome di canale midollare, perché al suo interno scorre midollo

osseo, poi all’interno c’è l’endostio e all’esterno il periostio. Le lamelle nel tessuto osseo compatto

formano ben 4 sistemi:

1. sistema circonferenziale esterno e si trova al di sotto del periostio e decorre lungo tutta la

circonferenza esterna;

2. sistema circonferenziale interno, decorre in maniera circonferenziale l’endostio

circondando interamente anche il canale midollare,

3. lamelle interstiziali,

4. osteone, che è formato da un sistema di lamelle concentriche.

L’osteone è l’unità morfofunzionale del tessuto osseo compatto, che non si trova nel tessuto osseo

spugnoso. Questo è formato da lamelle, che si dispongono in maniera circolare concentricamente,

delimitando un canale, che non è quello midollare, ma è il canale di Havers, in cui scorrono solo

vasi e nervi. È un tessuto mineralizzato, quindi le sostanze nutritizie che scorrono dai vasi non

possono per diffusione andare dalle cellule perché la matrice è dura. I rapporti tra le cellule e i vasi

non possono essere mediati dal liquido interstiziale perché non c’è diffusione in quanto il tessuto è

mineralizzato quindi le cellule direttamente devono prendere contatto con i vasi. Per questo motivo

i vasi, che servono a nutrire le cellule più interne dell’osteone, hanno bisogno di essere vicini alle

cellule e quindi dal canale di Havers si diramano canali trasversali, i canali di Volkmann (si legge

Folkmen), che consentono alle lamelle più esterne di essere nutrite. Questi canali sono in contatto

tra di loro e sono in contatto con i vasi che provengono dal periostio, tessuto connettivo

mineralizzato e vascolarizzato. Nel tessuto osseo si crea una rete vascolare per fare in modo che

possono prendere contatto direttamente con i vasi sanguigni. Il tessuto osseo non è statico, ma si

rinnova in continuazione, infatti ogni 4 settimane si rigenerano gli osteoni, che sono la struttura

portante dell’osso. Nel caso di frattura, infatti, il tempo minimo di rigenerazione è di 4 settimane.

Rigenerandosi gli osteoni, le lamelle che si rigenerano sono quelle più vicine al canale di Havers,

ogni lamella nuova va a riempire l’interno, mentre le lamelle vecchie che si dispongono all’esterno

vanno a formare un altro sistema, che è quello interstiziale, che permettono alle lamelle più vecchie

di distaccarsi dall’osteone e vanno a riempire le parti interstiziali tra gli osteoni.

Cellule

Possono essere di vari tipi:

cellule di rivestimento, che si trovano al di sotto del periostio e a contatto con

l’endostio,

cellule proprie o autoptone, che sono gli osteoblasti, si occupano della sintesi di tutti

i componenti della matrice del tessuto osseo (fibre collagene, sostanza amorfa,

sostanza inorganica) Osteoblasti

intensa attività di sintesi delle componenti della matrice

regolazione della deposizione della componente inorganica

aspetto epitelio ide e spiccata polarità

Gli osteoblasti, nel momento in cui depongono la matrice, hanno un aspetto epitelioide cioè che le

cellule si dispongono le une accanto alle altre. Gli osteoblasti depongono collagene, subito dopo

depongono i Sali minerali, che vanno a mineralizzare il collagene. Gli osteoblasti si trovano scavati

nella lacuna, la zona vicina alla cellula, in cui la matrice per un piccolo tratto non è mineralizzata

incomincia ad essere mineralizzata subito dopo. Gli osteoblasti quando maturano diventano

osteociti.

Gli osteociti da un punto di vista strutturale hanno meno organuli perché mentre gli osteoblasti sono

impegnati nella produzione dei componenti della matrice extracellulare, gli osteociti hanno molto

ridotta questa capacità. In più gli osteociti acquistano una forma stellata con dei prolungamenti, tra

cui si creano contatti mediati da gap junction, in cui passano piccoli metaboliti per assicurare il

nutrimento a tutte le cellule, anche quelle più lontane dai vasi. La cellula sarà disposta in modo che

il corpo si trovi nella lacuna e i prolungamenti nei canalicoli che si dipartono dalla lacuna.

Osteoclasti

non sono cellule autoptone, ma provengono dai monociti del sangue

polinucleati, perché sono più monociti del sangue che si fondono

Funzioni: mobili (pseudopodi lamellari)

fissi (retrazione)

gli osteoclasti nella loro composizione sono formati da lisosomi che servono a erodere la matrice

extracellulare, che verrà riorganizzata dagli osteoblasti.

Ossificazione

Può essere di due tipi:

ossificazione diretta: “neoformazione di tessuto osseo direttamente all’interno di

connettivo preesistente”. Durante la vita intrauterina dal tessuto mesenchimale

direttamente si forma tessuto osseo.

Ossificazione indiretta: la formazione dell’osso è preceduta da un modello

cartilagineo. Dal tessuto cartilagineo quindi si forma tessuto osseo.

Esempio di ossificazione diretta: ossa del cranio e parte delle ossa della faccia.

Durante la vita intrauterina il mesenchima, che è un tessuto connettivo embrionale, si addensa e poi

inizia a proliferare, dividendosi, ma non solo perché all’interno si iniziano a formare dei vasi.

Queste cellule che si sono divise si trasformano in osteoblasti, che sono cellule mesenchimali,

svolgono la funzione di secernere tutti i componenti della matrice extracellulare del tessuto osseo.

Questa intensa vascolarizzazione si dividerà in due parti, una parte si andrà a trasformare nel

midollo osseo, l’altra parte servirà ad alimentare le cellule, andando a formare i canali che si

trovano o nelle trabecole del tessuto osseo spugnoso o nei sistemi di Havers degli osteoni. A questo

punto se il tessuto osseo deve essere spugnoso, gli osteoblasti formano la matrice, si vengono a

formare poi delle lamelle che si dispongono concentricamente a formare quei 4 sistemi. Questo tipo

di ossificazione non avviene tutta in un tempo. Un esempio tipico è quello della cosiddetta

“fontanella” del cranio dei bambini che non si ossifica del tutto, quel tessuto è ancora mesenchima

intensamente vascolarizzato, che permette al cervello di espandersi e dopo un paio di anni si

trasforma in tessuto osseo, perché il cervello si è espanso. La formazione di un osso, quindi, è un

processo di sintesi tra le funzioni degli osteoclasti e degli osteoblasti.

Ossificazione diretta

L’osso come tutti i connettivi prende origine dal mesenchima. L’ossificazione è annunziata da un

addensamento del mesenchima dovuta a una intensa proliferazione cellulare. Le cellule ritraggono i

loro prolungamenti, si differenziano come osteoblasti e cominciano a deporre matrice. Gli

osteoblasti si dispongono intorno alle prime trabecole neo formate. Una rete di capillari e di

mesenchima rimane racchiusa tra le trabecole e costituisce il midollo emopoietico.

Ossificazione indiretta

Durante la quinta o sesta settimana di gravidanza, il femore è completamente tessuto cartilagineo, e

la cartilagine è rivestita dal pericondrio, a livello del pericondrio cellule del mesenchima formano

gli osteoblasti, in prossimità si forma tessuto osseo, contemporaneamente al centro della diafisi si

forma un’intensa vascolarizzazione e il tessuto cartilagineo va in seguito a degenerazione.

Dall’avventizia dei vasi si originano gli osteoclasti e gli osteoblasti. Gli osteoclasti vanno a

mangiare le cellule ormai morte, perché sono degenerate, mentre gli osteoblasti vanno a formare la

matrice, da cui si forma il tessuto osseo.

Al centro dell’epifisi si verifica un’intensa vascolarizzazione con lo stesso processo si ossificano

anch’esse. Nelle ossa di un ragazzo ancora in fase di sviluppo all’interno della metafisi c’è ancora il

mesenchima, quello è un osso prepuberale. Dopo lo sviluppo si ossifica e si trasforma in osso adulto

maturo. L’osso non deve crescere solo in lunghezza ma anche in spessore, questa è detta periostiale,

che è un’ossificazione diretta cioè dal periostio che è un tessuto connettivo si differenziano

osteoblasti, i quali dispongono matrice, questa va, per apposizione, ad aumentare il diametro del

tessuto osseo, contemporaneamente però gli osteoclasti devono erodere il canale midollare perché il

diametro del canale midollare deve essere sempre in relazione al diametro di tutto l’osso. Tutto ciò è

coordinato da ormoni: la calcitonina e paratormone, che hanno effetti antagonisti. Il paratormone fa

in modo che gli osteoblasti agiscono, la calcitonina il contrario, cioè inibiscono l’azione degli

osteoblasti. IL SANGUE

È un tessuto connettivo formato da cellule e plasma.

Funzioni: Respiratoria: scambio tra O e CO

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Nutritizia: nel sangue circolano sostanze nutritizie

Escretoria

Termoregolatrice

Regolazione: nel sangue le ghiandole endocrine riversano ormoni

Difesa: circolano cellule deputate alla difesa del nostro organismo

Il sangue è composto da:

1. cellule o elementi figurati del sangue che sono:

globuli rossi o eritrociti

globuli bianchi o leucociti

piastrine

2. plasma, che è come se fosse la matrice extracellulare di questo tessuto connettivo. È

formato dal 90 % di acqua e 10 % di sostanza secca, tra cui il 9% di sostanze

organiche e l’1% di Sali minerali.

ELEMENTI FIGURATI DEL SANGUE: eritrociti o globuli rossi (4/5 mil per mm³)

cellule anucleate, tuttavia queste cellule nascono come cellule nucleate nel midollo

osseo, poi si specializzano fino a perdere il nucleo, e si specializzano per produrre

emoglobina fino a riempirsi, quando è pronta viene immessa dal midollo osseo nel

torrente circolatorio, dove svolge la sua funzione per 120 giorni, cioè tutta la sua

vita, dopo muore o nel fegato o nella milza nei macrofagi.

Questa cellula ha la forma di un disco biconcavo, ha una membrana plasmatica

elastica per cambiare forma secondo il luogo in cui devono passare i globuli rossi e

quindi deve essere deformabile e ci sono le proteine spectrina e anchirina, che

permettono l’elasticità della membrana.

I reticolociti sono i globuli rossi che hanno ancora i ribosomi, questi sono i precursori dei globuli

rossi, e si immettono nel sangue.

Nel caso di anemia si danno dei farmaci che incentivano la formazione di globuli rossi, quindi si

esaminano quanti reticolo citi si sono formati in modo da sapere se questi farmaci hanno fatto

effetto, dal momento che queste cellule sono i globuli rossi giovani. Sono cellule terminalmente

differenziate, portano O e rimuovono CO dalle cellule dei tessuti.

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Possono vivere

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
8 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/17 Istologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher saraben94 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Istologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Napoli Federico II o del prof Cimini Vincenzo.