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GHIANDOLA INTERSTIZIALE DEL TESTICOLO
- è formata da piccoli raggruppamenti di cellule endocrine
interstiziali, dette cellule di Leydig, situate tra i tubuli
seminiferi del testicolo
- le cellule di Leydig hanno una forma poliedrica, sono
sempre a stretto contatto con i capillari sanguiferi e la
loro membrana cellulare presenta microvilli; il nucleo è
vescicolare circolare e hanno un’abbondante REL,
attivamente coinvolto nella sintesi ormonale; contengono
inoltre spesso delle strutture cristalliformi dette cristalli
di Reinke
- le cellule di Leydig secernono gli ormoni androgeni steroidei, tra i quali il testosterone,
indispensabile per la spermatogenesi e per il differenziamento dei caratteri sessuali secondari
del maschio
APPARATO IUXTAGLOMERULARE DEI RENI
- l’apparato iuxtaglomerulare dei reni svolge un importante ruolo nella regolazione della pressione
arteriosa: quando si verifica un calo di pressione o una diminuzione del volume del sangue
circolante, l’apparato libera la renina; la renina agisce sull’angiotensinogeno, una proteina
plasmatica prodotta dal fegato, e lo trasforma in angiotensina-1; l’angiotensina-1, a sua volta,
viene trasformata in angiotensina-2, che induce un aumento di aldosterone da parte della
corticale surrenale; l’aldosterone favorisce il riassorbimento di sodio e di acqua nel rene e
aumenta la pressione arteriosa
- oltre a queste molecole, il rene produce anche l’eritropoietina, che immessa nel sangue stimola
la produzione di globuli rossi nel midollo osseo
FEGATO
- come il pancreas è una ghiandola mista
- è posizionato sotto al diaframma, e localizzato tra questo, il colon trasverso e lo stomaco
- presenta una faccia anteriore e una faccia posteriore
- è la ghiandola più grande del corpo umano e prende rapporto con molte strutture
- è una ghiandola definita labirintica, a causa della sua complessa organizzazione, ed è
riconoscibile in quanto i cordoni si dispongono radialmente
- ha origine dall’endoderma
- è ricoperto da una capsula connettivale, detta capsula di Glissom, che lo protegge
- è attraversato da un legamento mediano, detto legamento falciforme, che lo divide in lobo
destro e lobo sinistro; posteriormente il legamento prende una forma ad H e crea un nuovo
lobo, detto lobo caudato
- l'unità funzionale fondamentale del fegato è il
lobulo epatico, una struttura esagonale ai cui
apici sono presenti tre strutture che formano
la cosiddetta triade portale o epatica (il dotto
epatico, l’arteria epatica e una porzione di
vena porta), mentre al centro vi è una vena
centrolobulare, collegata alla triade portale
da una serie di sinusoidi; i lobuli epatici
hanno forma di piramide tronca poligonale
(esagono irregolare), e ciascuno di essi è ï°
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formato da lamine di cellule epiteliali disposte radialmente intorno all’asse del lobulo, che è
percorso per tutta la sua altezza dalla vena centrale del lobulo
- trattandosi di una ghiandola cordonale, si troveranno sempre delle strutture tubulari
- il lobulo epatico presenta sempre una porzione endocrina e una porzione esocrina: la parte
esocrina produce la bile, accumulata nella cistifellea o riversata nel duodeno, mentre la parte
endocrina è responsabile della formazione di tutte le proteine plasmatiche (albumina, globuline,
fibrinogeno, glicoproteine, enzimi e fattori di coagulazione); tuttavia, pur avendo sia un’attività
di secrezione di tipo esocrino sia un’attività endocrina, il fegato non presenta un’organizzazione
istologica riconducibile ad un epitelio ghiandolare esocrino o endocrino
- i lobuli epatici sono costituiti da epatociti, cellule di forma cuboide con sei lati: tre a
contatto con i capillari sanguigni e tre a contatto con le pareti degli epatociti vicini
- oltre agli epatociti ci sono anche altre cellule: le cellule di Kupfer, di forma stellata, che
sono macrofagi con attività fagocitaria, e i lipociti (o cellule di Ito), presenti nello spazio
perisinusoidale (accumulano vitamina A e hanno un ruolo nella presentazione dell’antigene e
nei meccanismi di rigenerazione del fegato a seguito di un danno)
- lo spazio perisinusioidale (o spazio di Disse) è lo spazio extracellulare compreso tra la parete
del sinusoide e parte della membrana plasmatica degli epatociti; in esso non è presente liquido
interstiziale ma circola liberamente il plasma, che vi penetra attraverso le fenestrature dei
sinusoidi
- oltre alla secrezione, il fegato ha anche altre funzioni: ha un ruolo importante nel
metabolismo di carboidrati, lipidi, amminoacidi e proteine, svolge una serie di processi come
l’immagazzinamento del glicogeno e la glicogenolisi, la sintesi del glicogeno, del colesterolo,
dei grassi e dell’urea; accumula lipidi e carboidrati; svolge un ruolo importante nella rimozione
di sostanze tossiche dal plasma; svolge la gluconeogenesi e la demolizione dell’insulina e altri
ormoni
OVAIE
- la componente endocrina delle ovaie è
rappresentata da follicoli ovarici, corpo luteo
e cellule interstiziali dell’ovaio
- i follicoli ovarici sono le strutture che
accolgono gli ovociti e li portano a
maturazione: per effetto dell’FSH, i
follicoli crescono ed iniziano a secernere
ormoni estrogeni responsabili dei caratteri
sessuali secondari e della fase rigenerativa &
dell’endometrio uterino; successivamente,
per effetto dell’LH ipofisario, alcune cellule del follicolo si ipertrofizzano e secernono piccole
quantità di progesterone, che provoca la maturazione dell’ovocita e, insieme all’LH, induce
l’ovulazione
- il corpo luteo è una struttura transitoria che si forma a partire dal follicolo una volta avvenuta
l’ovulazione: esso secerne elevate quantità di progesterone e minori quantità di estrogeni; se
dopo l’ovulazione non avviene la fecondazione, il corpo luteo regredisce e smette di produrre
progesterone, se invece avviene la fecondazione, il corpo luteo continua a produrre
progesterone finché non è formata la placenta durante il terzo mese di gravidanza
- le cellule interstiziali dell’ovaio sono equivalenti alle cellule di Leydig nell’uomo, quindi come
queste producono androgeni
TIMO - il timo è un “organo transitorio” a forma di piramide con
base inferiore, situato nel mediastino anteriore (sopra al
cuore)
- è formato da due lobi tenuti insieme da tessuto connettivo:
ciascun lobo è avvolto da una sottile capsula dalla quale si
dipartono verso l’interno dei sepimenti, suddividendo il
parenchima in lobuli; in ogni lobulo si distinguono una parte
periferica, detta corticale, con un’alta densità di cellule, e
una parte centrale, detta midollare, con una bassa densità
di cellule
- nel parenchima timico ci sono tre tipi di cellule: le cellule reticolari (tramite i desmosomi
formano una rete tridimensionale, in cui le cellule reticolari assumono un aspetto epiteliale e si
organizzano in strutture tipiche che presentano una stratificazione “a cipolla”: queste
strutture sono note come corpuscoli di Hassal), i timociti (linfociti del timo: sono facilmente
indistinguibili dai linfociti presenti in altre sedi, ma presentano funzioni particolari) e i
macrofagi (simili a quelli esistenti in altri organi)
- il timo svolge un ruolo importante nello sviluppo del sistema immunitario, permettendo la
maturazione dei linfociti T, e funziona fino alla pubertà, dopodiché diminuisce la sua funzione e
va incontro ad atrofia; lo sviluppo di linfociti T che avviene nel timo può essere divisa in tre
fasi:
1) i precursori delle cellule del sangue del midollo osseo migrano, attraverso i vasi
sanguigni, nel timo, dove si moltiplicano e generano una popolazione di timociti
immaturi
2) i timociti immaturi sviluppano un recettore TCR sulla propria membrana citoplasmatica
3) i timociti immaturi subiscono un processo di selezione basata sulla idoneità dei loro
TCR: i linfociti T che sono funzionali (col TCR idoneo) vengono lasciati vivere, mentre i
linfociti T che sono difettosi (TCR non idoneo) vengono eliminati; il TCR è difettoso
quando riconosce molecole self o quando non riconosce molecole non-self
- la struttura del timo adulto assomiglia molto a quella delle paratiroidi, le differenze sono: la
distribuzione delle cellule adipose (nel timo non sono intersperse nel parenchima come nelle
paratiroidi, ma sono tutte unite tra di loro e circondano un’area ancora viva), l’organizzazione
(il timo ha corticale e midollare, le paratiroidi no, e spesso nel loro caso si vede un pezzo di
parenchima tiroide) e i corpuscoli di Hassal (non presenti nelle paratiroidi) 17/04
Tessuto connettivo
- i tessuti connettivi sono costituiti da cellule immerse in una più o meno abbondante matrice
extracellulare (ECM)
- la presenza dell’abbondante matrice fa sì che le cellule siano disperse e ampiamente separate,
a differenza di quanto si osserva nei tessuti epiteliali
- i tessuti connettivi derivano tutti dal mesoderma, le cui cellule proliferano e migrano dando
origine a un tessuto connettivo embrionale chiamato mesenchima; in alcune regioni corporee
(in particolare a livello della testa) il mesenchima non prende origine dal mesoderma ma dalle
creste neurali, quindi prende il nome di ectomesenchima
- le cellule mesenchimali sono caratterizzate da forma irregolare allungata o stellata, dotate
di prolungamenti; sono cellule staminali pluripotenti, in grado di differenziarsi in tutti i tipi di
cellule che popolano i diversi tessuti connettivi
- i componenti fondamentali del tessuto connettivo sono le cellule e la matrice extracellulare:
componente cellulare è coinvolta nella sintesi e degradazione della ECM, e si
→ suddivide in componente cellulare residente, o delle cellule
fisse (cellule che si originano nel tessuto connettivo e svolgono
le loro funzioni al suo interno), e componente cellulare migrante
(cellule che non si originano nel connettivo, ma vi migrano per
svolgerci funzioni specifiche, aggiungendosi alla popolazione
cellulare residente)
matrice extracellulare → circonda le cellule e ne influenza le principali funzioni (la
funzione specifica di un tessuto connettivo dipende proprio
dalla specifica composizione della ECM); é costituita da una
componente fibrillare (definisce i vari tipi di connettivo in
base al tipo di fibre: di collagene, elastiche o reticolari) e una
sostanza amorfa, o sostanza fondamentale (contiene
glicosaminoglicani, proteoglicani, acqua e glicoproteine); si
tratta di una struttura altamente dinamica, sottoposta a un
continuo processo di rimodellamento, possibile grazie alla
presenza di proteine secrete nella stessa matrice
- in base alla composizione e all'organiz