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DISTRIBUZIONE MATERIALE ORGANICO
Le fibre collagene sono di tipo I, come quelle tipiche dell'osso. Si trovano principalmente nella dentina intertubulare. Hanno orientamento diverso a seconda della localizzazione: nella mantellare a livello coronale sono perpendicolari alla giunzione amelodentinale, mentre nella dentina mantellare sono parallele alla giunzione cementodentinale. E ciò risponde a domande biomeccaniche: la dentina è un ammortizzatore, dovuto appunto al diverso orientamento delle fibre. La dentina circumpulpare ha un calibro minore ma fitte e parallele alla superficie pulpare e sono ortogonali ai tubuli ma distribuite irregolarmente sugli altri piani. (Se durante l'accrescimento vengono somministrate più volte tetracicline il dente risulta macchiato.) Possiamo distinguere 3 tipi di dentina:
DENTINA PRIMARIA
DENTINA SECONDARIA: La dentina è un tessuto che si forma fino a quando il dente non ha raggiunto la forma definitiva e che si accresce per tutta la vita dell'individuo.
o meglio per tutto l'arco vitale del dente. Viene prodotto in seguito ad esempio a una carie ed è quindi un fenomeno riparativo. Non tutti gli odontoblasti saranno interessati dalla produzione di dentina terziaria ma solo quelli coinvolti nel processo patologico. È riconoscibile perché essendo una risposta è introdotta e secreta più velocemente. Questo comporta un'irregolarità dell'architettura con tubuli non paralleli, andamento irregolare. Inoltre la dentina terziaria presenta inclusi cellulari. Il smalto è il tessuto più duro del nostro organismo in quanto per il 97% è costituito da cristalli di idrossiapatite e la rimanente percentuale è acqua e proteine come l'amelogenina e l'amelina. La sua origine è ectodermica, al contrario degli altri che hanno origine mesenchimatica. Lo troviamo al livello della corona (anatomica non clinica: quella anatomica termina al livello del colletto) del dente. Non è distribuito.smalto circostante. Durante la fase di maturazione, gli ameloblasti si allontanano dalla superficie dello smalto e lasciano spazio per la formazione dei prismi dello smalto. Questi prismi sono composti da cristalli di idrossiapatite, che conferiscono allo smalto la sua durezza caratteristica. Lo smalto è il tessuto più duro del corpo umano ed è responsabile della protezione dei denti. Tuttavia, a causa della sua composizione minerale, lo smalto è anche vulnerabile all'erosione acida e alla carie dentale. Pertanto, è importante mantenere una buona igiene orale e limitare il consumo di cibi e bevande acide per preservare la salute dello smalto. In conclusione, lo smalto dentale è un tessuto unico che svolge un ruolo fondamentale nella protezione dei denti. La sua struttura complessa e la sua formazione graduale lo rendono un elemento prezioso per la salute orale.smaltointerprismatico solo su 3 lati: il 4° è un confinesfumato in quanto il processo di Tomes elaborala matrice dello smalto proprio sul 4°lato. Inuovi cristalli cominciano subito ad accrescerele proprie dimensioni e lo spazio x espandersiviene trovato in seguito ad eliminazione diacqua e materiale proteico: questa è una primamineralizzazione. Una volta che è statodepositato lo smalto inizia la 2°fase, cioè lafase maturativa. Questo stadio perdura finoall’eruzione del dente. In questo stadio si attuala completa mineralizzazione dello smalto e xarrivare a ciò devono essere rimosse grandiquantità di acqua e proteine. Durante la fasematurativa gli ameloblasti possono essere:ameloblasti a superficie villosa, in cui notiamouna serie di microvilli e ameloblasti asuperficie liscia. Quando il processo dimaturazione è completato, gli ameloblasti nondevono + sintetizzare ed assumono lo scopo diepitelio di rivestimento,
Cioè, proteggono lo smalto fino al momento dell'eruzione. Quando l'epitelio adamantino interno, lo strato intermedio e l'epitelio adamantino esterno si uniscono, si formerà una specie di guaina protettiva detta epitelio adamantino ridotto, che separa lo smalto dal connettivo e ciò è importante perché impedendo il contatto tra i due impedisce l'erosione dello smalto. Se facciamo una sezione longitudinale del dente possiamo vedere le strie di Retzius e delle piccole scanalature sulla superficie dello smalto che perichimazie. Le strie di Retzius sono le linee di accrescimento dello smalto che hanno un andamento caratteristico e cioè come gli anelli concentrici di un albero. Sono state attribuite ipotesi sulla loro origine: sono state attribuite a variazioni del grado di mineralizzazione che avviene ad un certo punto dello sviluppo x estati febbrili e questa ipotesi è stata avvalorata dal fatto che gli intervalli fra le strie sono gli stessi in tutti i denti.
L'altra ipotesi si basa sul diverso orientamento dei prismi dello smalto: sembra infatti che i prismi presentino improvvisi cambiamenti di direzione a certi intervalli. Le lamelle dello smalto possono essere sede di carie. La superficie dello smalto ad occhio nudo appare liscia e levigata ma in realtà ci sono le perichimazie. Fra una perichimazia e l'altra c'è la parte di smalto che line a di Pickedil. Se le strie e le perichimazie sono strutture realmente esistenti, il discorso cambia per le Hunter-Schreger, che sono un'alternanza di bande chiare e scure; questo però è un fenomeno ottico che si nota facendo una sezione longitudinale del dente. Tali bande sono dovute ad una diversa disposizione dei prismi dello smalto.
Proprietà fisiche: durezza, traslucenza e bassa conducibilità termica. La durezza è la più importante perché tanto più duro è questo tessuto e tanto maggiore è la
resistenza all'usura e all'abrasione. (la durezza però lo rende fragile, e infatti serve sotto la dentina per ammortizzare).
La traslucenza è dovuta all'altissimo contenuto di cristalli. Il colore è bianco, con riflessi bluastri, ma può apparire giallastro, soprattutto al livello del colletto dove lo spessore è minore, perché traspare la dentina.
Bassa conducibilità termica: è importante per funzione protettiva verso la polpa per quanto riguarda stress termici.
A prima vista può sembrare un tessuto morto, ancora più dell'osso. Lo smalto non ha più gli ameloblasti, ha un contenuto organico molto limitato e inoltre è completamente isolato da un qualsiasi apporto vascolare (al contrario dell'osso). La dentina riceve trofismo attraverso i vasi pulpari; lo smalto invece è completamente avulso dal sistema vascolare.
Nonostante ciò lo smalto è una membrana che può essere considerato
semipermeabile: permette il passaggio di acqua. Questa semipermeabilità è selettiva perché permette anche il passaggio di altre piccole molecole. Tra l'altro la possibilità che possano passare ioni fa sì che la composizione dello smalto possa cambiare con facilità. La densità dello smalto diminuisce a partire dalla superficie verso la giunzione amelo-dentinale e dai margini incisali verso il colletto. La durezza è maggiore al margine incisale e diminuisce verso il colletto. Questo comportamento di densità e durezza è legato alla diversa distribuzione delle proteine dello smalto.
STRUTTURA SUPERFICIALE: Presenta una superficie liscia ma finemente corrugata. Si possono osservare linee parallele fra loro di 30-100 micron dette linee di Pickerill separate fra loro da solchi detti perichimazie. Questi solchi sono più evidenti e frequenti nel terzo cervicale del dente rispetto alle regioni incisali o cuspidali. Le perichimazie sono
larghezza. I prismi sono disposti in modo parallelo tra loro e si estendono dalla superficie dello smalto fino alla giunzione amelodentinale. Il materiale interprismatico riempie gli spazi tra i prismi e contiene meno cristalli di apatite rispetto ai prismi stessi. Lo smalto è il tessuto più duro del corpo umano e svolge un ruolo fondamentale nella protezione dei denti.spessore.I cristalli sono estremamente lunghi, alcuniricercatori ritengono che la lunghezza deicristalli si estende x l'intero spessore dellostrato di smalto. Il fosfato di calcio ha unasimmetria esagonale e si impila fino a dare uncontorno esagonale al cristallo, che èchiaramente visibile in profilo di sezionetrasversale in maturazione smalto. I cristallisono raggruppati nei prismi e nello smaltointerprismatico.I prismi si estendono x tutto lo spessore dellosmalto a partire dalla giunzione amelo-dentinale fino alla superficie libera.Hanno uno spessore medio di 4-5 micron.Man mano che si avvicina alla superficie liberadel dente la quantità di smalto interprismaticoaumenta poiché non si formano nuovi prismiverso l'esterno.La differenza fra smalto prismatico e smaltointerprismatico (dove non ci sono prismi) nonrisiede nella diversa quantità di cristalli diidrossiapatite, bensì nel loro diversoorientamento.Una linea di confine netta tra prisma
E smaltointerprismatico è visibile solo sul lato convesso del prisma (quello che guarda verso l'estremità occlusale o incisale). Nella parte dei prismi che prospetta verso il colletto si ha un graduale cambiamento di orientamento dei cristalli, mentre nello smalto interprismatico i cristalli si dispongono a ventaglio.