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EPITELIO POLIMORFO PSEUDO-STRATIFICATO
o 4
1. Si trova nelle vie urinifere (calici renali, bacinetto renale, vescica e
porzione iniziale dell’uretra)
2. E’ PLASTICO (si sa adattare al grado di distensione imposto dalla
quantità di urina)
3. E’ IMPERMEABILE (impedisce il passaggio di liquidi dal sangue all’urina
ipertonica)
4. Presenta cellule BASALI (staminali che sostituiscono cellule
specializzate), CLAVATE (sono come vescicole deformabili gelificate
perifericamente e solidificate centralmente ), A OMBRELLO (cupoliformi
si possono distendere acquistando plasmalemma mediante esocitosi)
Istofisiologia
1. RIGENERAZIONE: vivace, dovuta a staminali in strati profondi
2. MOBILITA’: è d passiva, permessa dalla sollecitazione di elementi prodotti dalla
proliferazione
3. NUTRIZIONE: permessa dalla diffusione delle sostanze nutrienti nei capillari del
supporto trofico
4. INNERVAZIONE: terminazioni sensitive.
CAPITOLO 9.2 Gli epiteli ghiandolari esocrini
1. Derivano dall’ectoderma di rivestimento e dall’endoderma le cellule
proliferano, formano un bottone epiteliale solido, poi un cordone proiettato nel
sottostante mesenchima che si canalizza ghiandola ESOCRINA
2. La ghiandola è costituita da: ADENOMERO (parte profonda, termina a fondo
cieco, costituito da epitelio ghiandolare esocrino) e CONDOTTO ESCRETORE
(costituito da epitelio di rivestimento in grado di rielaborare il secreto)
3. Queste ghiandole sono unità pluritessutali che possono essere:
INTRAPARIETALI (rimangono nell’organo che le genera), EXTRAPARIETALI
(fuoriescono divenendo organi ghiandolari esocrini)
4. In base a condotto e adenomero possono essere: SEMPLICI (condotto indiviso e
unico adenomero), RAMIFICATE (condotto indiviso, più adenomeri),
COMPOSTE (condotto ramificato con tanti adenomeri quante le ramificazioni)
5. L’adenomero può essere: TUBULARE (o semplice può essere rettilineo o
convoluto), ALVEOLARE e ACINOSO.
Caratteristiche strutturali
1. Sono privi di vasi e sono laminari e formano unità cavitate dette adenomeri
2. Sono formati da un’unica fila di cellule batiprismatiche secernenti polarizzate
hanno un dominio BASALE (rivolto al supporto trofico), uno APICALE LIBERO
(rivolto alla cavità dell’adenomero specializzato nell’estrusione) e uno
LATERALE (aggregazione con altre cellule)
3. Si tratta di una popolazione cellulare soggetta a rinnovamento con cellule
differenziate quiescenti (le staminali sono quasi assenti e sono le cellule
differenziate che riacquistano la capacità di proliferare)
Ubicazione
Costituiscono gli adenomeri delle ghiandole esocrine. Se sono intraparietali si trovano
nel derma della cute, nella tonaca propria e nella tela sottomucosa delle membrane
mucose. Se sono extraparietali formano il parenchima dell’organo ghiandolare a cui
appartengono. 5
Attività
1. Producono e riversano secreti nei condotti escretori delle ghiandole a cui
appartengono
2. Svolgono un’attività di SECREZIONE ESTERNA (secreto si riversa all’esterno o
in una cavità comunicante con l’esterno)
3. I materiali secreti possono essere: IDROGEL (glicoproteine, glicosamiglicani,
proteoglicani MUCO), IDROSOL (proteine e glicoproteine SIERO),
SOLUZIONI ACQUOSE (di elettroliti), SOSPENSIONI (di materiali lipidici).
4. L’estrusione può essere
- OLOCRINA (sacrificio dell’intera cellula che muore e libera il suo contenuto)
- MICRO-APOCRINA (perdita di piccole parti del polo apicale della cellula
mediante lacci di proteine contrattili)
- MACRO-APOCRINA (perdita di tutto il polo apicale della cellula una cisterna
si divide, con una parte impacchetta il citoplasma da eliminare, con l’altra
ricostruisce plasmalemma)
- ECCRINA (si avvale di processi di esocitosi)
Classificazione
1. EPITELI ESOCRINI A SECREZIONE MUCOSA
- producono muco
- se il muco è neutro cellule MUCOIDI
- se il muco è acido cellule MUCIPARE o CALICIFORMI
- il muco è elettrontrasparente
2. EPITELI ESOCRINI A SECREZIONE SIEROSA
- producono siero
- il siero è elettrondenso
3. EPITELI ESOCRINI A SECREZIONE LIPIDICA
- producono materiali ricchi di grassi
4. EPITELI A ESCREZIONE SALINA
- hanno cellule ricche di mitocondri che estrudono elettroliti senza partecipare al
loro metabolismo
ESEMPI:
- epitelio degli adenomeri delle ghiandole salivari secrezione mucosa, sierosa e
mista
- epitelio degli adenomeri del pancreas esocrino secrezione sierosa
- epitelio degli adenomeri delle ghiandole sebacee secrezione lipidica
- epitelio degli adenomeri delle ghiandole sudoripare escrezione salina
Istofisiologia
1. RIGENERAZIONE: per le ghiandole intraparietali è affidata alle cellule
staminali, per quelle extraparietali è affidata a cellule quiescenti che proliferano
con moderazione
2. MOBILITA’: è passiva
3. NUTRIZIONE: consentita dalla diffusione di materiali liberati nel supporto
trofico (fornisce materie prime per il secreto)
4. INNERVAZIONE: fa capo al sistema nervoso vegetativo
5. SECREZIONE: fa capo a stimoli ormonali e nervosi. 6
CAPITOLO 9.3 Gli epiteli ghiandolari endocrini
1. Derivano da epitelio endodermico, ectodermico di rivestimento e dal
mesenchima
2. Quando derivano da un epitelio
- le cellule secernenti si differenziano direttamente nell’epitelio primitivo
risultano disperse nell’epitelio
- i cordoni cellulari destinati a formare il condotto escretore non si cavitano,
colonizzano il mesenchima e perdono qualsiasi collegamento con l’epitelio che
le ha generate
3. Quando derivano dal mesenchima si presentano come nidi di cellule
mesenchimali che elvolvono in chiave epiteliale
4. Operano una secrezione interna (endocrina) rilasciando il secreto direttamente
nei vasi sanguiferi
Caratteristiche strutturali
1. Appaiono intimamente compenetrati da vasi sanguiferi al punto che le loro
cellule perdono talora anche la polarità pur conservando la forma poliedrica.
2. Possono:
- raccogliersi in cordoni
- raccogliersi in nidi
- disseminare le loro cellule in epitelio di rivestimento
- formare corpi rotondeggianti detti FOLLICOLI
3. Si tratta di una popolazione cellulare in espansione con cellule differenziate
quiescenti.
Ubicazione
1. GHIANDOLE ENDOCRINE CON DIGNITA’ DI ORGANO: configurate come un
organo solido, con capsula, stroma e parenchima (es. ghiandola surrenale)
2. GHIANDOLE ENDOCRINE INTERSTIZIALI: hanno componenti sparsi nello stroma
di organi solidi in forma di nidi secernenti
3. GHIANDOLE ENDOCRINE CON CELLULE DISSEMINATE IN EPITELIO DI RIV. o IN
EPITELIO DI ADENOMERO: concorrono alla formazione dell’epitelio che le
contiene.
Attivita’
1. Producono e riversano nel sangue secreti destinati ad agire a distanza dal luogo
di produzione e detti ORMONI endocrini (proteici, steroidei, amminici)
2. Operano una secrezione INTERNA o INCREZIONE
Classificazione
1. In base alla natura degli ormoni prodotti:
- A SECREZIONE PROTEICA: cellule con imponente apparato secernente che
elabora un prodotto contenuto in vescicole
- A SECREZIONE STEROIDEA: cellule con reticolo endoplasmatico e apparato del
Golgi ben manifesto, il secreto è estruso mediante i meccanismi della diffusione
semplice, lo ialoplasma è ricco di gocciole di trigliceridi e di colesterolo che si
perdono durante l’inclusione e danno in microscopia ottica un’immagine
vacuolata
- A SECREZIONE AMMINICA: cellule simili a quelle con secrezione proteica ma
hanno granuli di secreto elettrondenso 7
2. In base alla disposizione delle cellule:
- DI TIPO CORDONALE: hanno cellule disposte in cordoni
- FOLLICARI: formano la parete di strutture vescicolari dette follicoli
- CON CELLULE DISSEMINATE: cellule disseminate fra cellule di epitelio di
rivestimento o cellule di adenomero
- A NIDI DI CELLULE: le cellule sono raccolte in piccoli gruppi all’interno dello
stroma di organi con altre funzioni
3. In base alla derivazione embriologica:
- DI DERIVAZIONE ECTODERMICA: adenoipofisi
- DIDERIVAZIONE NEUROECTODERMICA: midollare del surrene
- DI DERIVAZIONE MESODERMICA: gonadi
- DI DERIVAZIONE ENDODERMICA: isole di Langherans, tiroidi e paratiroidi
Istofisiologia
1. Rigenerazione, mobilità e nutrizione sono analoghe ai fenomeni degli epiteli
ghiandolari esocrini
2. INCREZIONE: stimolata da ioni o metaboliti o terminazioni nervose o ormoni…
3. ESTRUSIONE: normalmente di tipo eccrino; il secreto raggiunge i capillari
(normalmente fenestrati).
CAPITOLO 9.4 Gli epiteli sensoriali
1. Derivano dall’endoderma, ma anche dall’ectoderma
2. Epitelio gustativo (epitelio di rivestimento del tratto iniziale del canale
alimentare cavità orale) raccolto in CALICI gustativi (ovaliformi) scavati da
una piccola fossetta detta poro gustativo coglie le quattro sensazioni
gustative gusto acido (ioni idrogeno), amaro (azoto), dolce (saccarosio),
salato (ioni sodio) e umami (saccarosio), ovvero delizioso
3. Epitelio vestibolare (epitelio sensoriale del labirinto membranoso
dell’orecchio interno) è laminare e cupoliforme
4. Epitelio acustico (epitelio sensoriale del labirinto membranoso dell’orecchio
interno) è il recettore degli stimoli acustici
5. Sono formati da: CELLULE DI SOSTEGNO (hanno funzione meccanica) e
CELLULE EPITELIALI SENSORIALI (ricevono e trasferiscono segnali alla
terminazioni periferiche di neuroni sensitivi con le quali formano una giunzione
CITO-NEURONALE)
6. Le cellule sensoriali hanno: territorio BASALE (giunzione cito-neuronale),
territorio INTERMEDIO (ricco di mitocondri ed energetico), territorio
CUTICOLARE (sede delle specializzazioni che raccolgono gli stimoli)
7. Le cellule sensoriali dell’epitelio gustativo si dicono cellule GUSTATIVE (ricche
di recettori e canali elettrici per il calcio, hanno in prossimità della giunzione
cito-neuronale delle vescicole contenenti il neurotrasmettitore ATP, sono dotate
di stereociglia che formano il PELO gustativo), mentre quelle dell’epitelio
vestibolare si dicono cellule CAPELLUTE (dotate di un ciglio e di stereociglia
che prendono contatto con lamina sovrastante di proteoglicani detta CUPOLA)
8. ISTOFISIOLOGIA: 8
- l’ingresso dei cibi agisce direttamente o indirettamente sulla quantità di sodio
depolarizzazione del plasmalemma delle cellule gustative apertura dei canali
per gli ioni calcio esocitosi del neurotrasmettitore ATP
- le cellule capellute che formano le creste vestibolari dell’orecchio interno sono
stimolate dalle accelerazioni rotatorie che agiscono spostando