Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
LIBERO
2. Se i materiali sono legati a proteina (carrier) TRASPORTO MEDIATO
FONTE ENERGETICA:
1. Se i materiali utilizzano solo l’energia di gradiente espressa dal’energia
cinetica dei loro componenti TRASPORTO PASSIVO
2. Se i materiali utilizzano energia metabolica (ATP) TRASPORTO ATTIVO
VETTORE:
1. Se il vettore è il doppio strato lipidico e riguarda materiali liposolubili
TRASPORTO LIPIDICO
2. Se il vettore è il doppio strato lipidico e riguarda materiali idrosolubili
TRASPORTO PROTEICO.
TRASPORTO PROTEICO TRASPORTO MEDIANTE CANALI
TRASPORTO MEDIANTE VETTORI
Permeazione mediante trasporto lipidico
1. E’ un trasporto PASSIVO SEMPLICE DIFFUSIONE SEMPLICE
2. Permeazione libera, passiva ed equilibrante: si attua mediante la semplice
diffusione delle molecole attraverso la componente lipidica del plasmalemma
3. Riguarda molecole liposolubili (steroidi, acidi grassi, ossigeno, anidride
carbonica, acqua…)
Permeazione mediante pori e canali proteici
1. E’ un trasporto PASSIVO SELETTIVO DIFFUSIONE SELETTIVA
48
2. Permeazione libera, passiva ed equilibrante
3. Si avvale di proteine intrinseche di membrana strutturate in modo da
circoscrivere un canale proteico (MONOMERICO se costituito da una sola
proteina multipasso, MULTIMERICO se costituito da un’aggregazione di più unità
proteiche
4. Riguarda acqua (ACQUAPORINE), ioni (CANALI IONICI) e micromolecole (PORI)
5. i canali IONICI possono essere:
- LIBERI: selezionano gli ioni in transito in base alle loro dimensioni e carica
elettrica
- ELETTRICI (voltaggio dipendenti): presentano una porta elettrica sono
circoscritti da alfa eliche cariche + che a condizioni di riposo formano un
tappo poiché attratte dal versante interno – del plasmalemma quando
si inverte il potenziale di membrana il canale si apre.
- CHIMICI: presentano una porta chimica nel loro lume sono presenti dei
residui idrofobici lipocompatibili che si legano e chiudono il canale in
presenza di un segnale o ligando questi residui subiscono una
modificazione conformazionale e aprono il canale.
- MECCANICI: sono canali che si aprono in seguito a deformazioni del
plasmalemma
Permeazione mediante vettori proteici
1. VETTORI PROTEICI (CARRIERS): proteine intrinseche del plasmalemma, per
lo più multipasso e complessivamente globose, capaci di riconoscere e di
riconoscere soprattutto ioni e micromolecole idrosolubili a cui conferiscono una
sorta di schermo per il quale tali materiali diventano liposolubili e per ciò
facilmente diffusibili nel doppio strato lipidico.
2. I vettori sono SISTEMI BISTABILI: sistemi che possono passare da una
conformazione iniziale nella quale la loro bocca con i siti di riconoscimento e
legame è aperta su un dato versante del plasmalemma, dove raccoglie uno ione
o una molecola, a una conformazione nuova per la quale la stessa bocca si apre
sul versante opposto a quello iniziale dove rilascia il materiale.
3. Esempi di vettori sono:
• Le PERMEASI
- sono vettori con identica affinità su entrambi i lati del plasmalemma
effettuano un trasporto passivo, equilibrante, secondo gradiente
- si parla infatti di DIFFUSIONE FACILITATA
- un esempio di permeasi è la GLUCOSIO-PERMEASI: essa permette il
passaggio del glucosio da sangue, dove è molto concentrato, alla cellula,
dove è scarso poiché utilizzato.
• Le POMPE (svolgono un trasporto attivo diretto DIFFUSIONE ATTIVA)
POMPE P
o - sono vettori proteici la cui bocca ha una diversa affinità per i materiali da
trasportare a seconda del versante sul quale è aperta
- ha un’affinità contro gradiente ha maggiore affinità sul versante dove i
materiali sono meno concentrati e minore affinità sul versante dove i
materiali sono più concentrati
- hanno un sito-trasportatore (trasferisce il materiale), un sito ATPasico
(lega e idrolizza ATP)e un sito-regolatore (lega un fattore di
regolazione)
- possono essere UNIPORTI (trasportano un unico carico), SIMPORTI (due
carichi nella stessa direzione) e ANTIPORTI (due carichi in direzione
opposta) 49
+ +
- un esempio di pompa P antiporto è l’ATP-asi Na K . Quando la
concentrazione esterna dello ione sodio monovalente è molto rilevante le
pompe lo riportano all’interno della cellula grazie all’energia di
gradiente viene sintetizzata ATP
POMPE ABC
o - presentano due domini ATPasici
- rimuovono composi dannosi o potenzialmente tali dalle cellule del fegato,
dell’intestino e del rene.
POMPE A TRASPORTO ATTIVO INDIRETTO
o - si dicono anche POMPE INDIRETTE
- trasportano secondo gradiente un materiale che è stato in precedenza
accumulato con consumo di energia metabolica e che fornisce energia di
gradiente necessaria al trasporto di un secondo materiale che viaggia in
direzione opposta e contro gradiente.
POMPE V
o - sono complessi sopramolecolari che utilizzano ATP per trasferire ioni H+
all’interno di alcuni organi cellulari circoscritti
POMPE F
o - sono complessi sopramolecolari presenti nelle membrane
protoplasmatiche dei mitocondri che utilizzano un flusso di ioni H+ per
produrre ATP.
POMPE PROTONICHE
o - sono uniporti particolari che trasferiscono ioni H+ contro gradiente di
concentrazione utilizzando l’energia liberata dagli elettroni che scorrono
sulle catene respiratorie nella membrana interna dei mitocondri.
L’endocitosi
ENDOCITOSI: processo mediante il quale le cellule, con finalità non necessariamente
solo nutriente, acquisiscono massivamente, contenendole in vescicole e/o in vacuoli,
sia micromolecole disperse nell’acqua sia macromolecole.
Endocitosi mediata da recettori
1. Fa capo a proteine intrinseche del plasmalemma che riconoscono sul versante
extracellulare il materiale da introdurre e, sul versante citoplasmatico,
altrettante proteine dette CLATRINE, capaci di auto aggregarsi in modo da
formare con il plasmalemma un cesto poliedrico contenente un vacuolo.
2. CLATRINE: proteine costituite da tre catene leggere e da tre catene pesanti con
dominio periferico globulare forma di tripode
3. Si articola nelle seguenti fasi:
• I recettori si raccolgono in un territorio circoscritto e formano complessi
ligando-recettore i recettori mediante le ADATTINE si legano alle
clatrine che formano una rete con curvatura
• La rete di clatrina aumenta la sua curvatura FOSSETTA RIVESTITA
• La DINAMINA (una proteina G) restringe il collo della fossetta si chiude
vacuolo contenuto nel cestino di clatrine
• Il cestino di clatrina si disaggrega e il vacuolo confluisce delle cisterne
endosomiche periferiche dell’apparato endosomiale dove riversa il suo
contenuto
• A questo punto, o il materiale endocitato viene digerito (comprende
recettori, ligandi e liquido tessutale)…
• O il materiale deve essere digerito, ma i recettori devono rientrare nel
plasmalemma
In questo ultimo caso… 50
• La cisterna endosomica crea un ambiente acido i ligandi si staccano dai
recettori
• La cisterna assume una forma a fiasco (CURL) ligandi e recettori si sono
separati e i recettori si trovano nel collo del fiasco
• Il CURL si scinde nelle sue parti parte con i recettori torna al plasmalemma
Endocitosi in fase fluida
1. Si manifesta quando la cellula introduce liquido tessutale
2. Inizia con piccolissime INVAGINAZIONI del plasmalemma si formano
altrettante vescicole senza l’intervento della clatrina PINOCITOSI
3. DIACITOSI: si formano vescicole che vengono poi immediatamente esocitate
(es. cellule endoteliali dei capillari sanguiferi)
4. TRANSCITOSI: vescicole confluite in una cisterna periferica rinascono dirette ad
un nuovo territorio del plasmalemma
La potocitosi
1. E’ un meccanismo di acquisizione massiva di materiali
2. Nel plasmalemma si creano delle piccole fossette fiaschiformi, dette CAVEOLE,
rivestite dalla CAVEOLINA (proteina specifica)
3. In alcuni casi non si formano vacuoli, in altri sì confluiscono in una cisterna
detta CAVEOSOMA
La fagocitosi
1. FAGOCITOSI: processo con il quale alcune cellule specializzate (FAGOCITI)
ingeriscono particelle solide (frammenti di cellule, cellule intere morte o
danneggiate, agenti infettanti)
2. Nell’uomo ha funzione DIFENSIVA
3. Si articola in due tempi:
• RICONOSCIMENTO: il fagocita lega con i propri recettori le molecole
esposte dalla particella
• INTERNAMENTO: subito dopo il contatto con la particella inizia la
polimerizzazione dell’actina vengono prodotti degli pseudopodi che
delimitano un cratere. L’orifizio del cratere si chiude grazie a proteine
fusogene si forma un vacuolo detto ETEROFAGOSOMA il contenuto
viene digerito.
L’esocitosi
1. ESOCITOSI: processo mediante il quale la cellula esporta massivamente
raccogliendole nella membrana o in vacuoli tre tipi di molecole…
- molecole accumulate SECRETIVA (esocitosi regolata /
ESOCITOSI
esocitosi costitutiva)
- molecole in digerita ESOCITOSI ESCRETIVA
- proteine del plasmalemma e recettori ESOCITOSI FUNZIONALE
51
2. E’ presente un fattore di regolazione proteina Rab-GTPasi
(guanosintrifosfatasi) si lega alla membrana delle vescicole di trasporto e
controlla il meccanismo di indirizzamento delle vescicole
3. Ogni vescicola contiene una proteina di membrana specifica detta v-SNARE
4. La membrana bersaglio contiente una proteina specifica detta t-SNARE
5. Queste due proteine interagiscono complesso cis-SNARE
6. Giunte alla membrana bersaglio le vescicole aderiscono con essa creando un
canale proteico (PORO DI FUSIONE)
7. Si crea continuità tra le due componenti lipidiche il contenuto viene liberato
si appianano con il plasmalemma
8. Spesso le vescicole si riformano per endocitosi per evitare un eccessivo
aumento della superficie cellulare
Esocitosi secretiva regolata
1. E’ l’esocitosi secretiva con la quale cellule specializzate (secernenti) estrudono i
propri prodotti specifici in risposta ad un segnale esterno capace di determinare
++
variazioni locali della concentrazione degli ioni Ca
2. E’ DISCONTINUA: i vacuoli preliminarmente si fondono tra loro prima di aprirsi
all’esterno
Esocitosi secretiva costitutiva
1. Mediante questo processo tutte le cellule esportano INITERROTTAMENTE i loro
prodotti senza prima accumularli
2. E’ CONTINUA
L’adesione cellulare
1. ADESIONE CELLULARE: processo mediante il