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SVILUPPO, BREVE SINTESI
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I SETTIMANA DI SVILUPPO
Lo zigote e in generale i suoi blastomeri proliferano con cicli mitotici di segmentazione
Blastomeri contenuti nella membrana pellucida, inizialmente liberi, si vincolano l’un
l’altro grazie a giunzioni occludenti e comunicanti.
Comparsa di liquido intercellulare, il quale confluisce in una cavità centrale chiamata
blastocele, che trasforma la morula in una blastula
Inizialmente anche essa è rivestita dalla membrana pellucida, contiene non più di 120
cellule raccolte nella massa cellulare interna e nel trofoblasto, un sistema
periferico rappresentato da un epitelio monostratificato
Da qui in poi le cellule prolifereranno con cicli mitotici equazionali.
Le cellule del trofoblasto e quindi del sinciziotrofoblasto iniziano ad estrudere enzimi
che pian piano digeriscono la membrana pellucida per poi invadere la mucosa
uterina.
II SETTIMANA DI SVILUPPO
Ormai nuda della sua membrana, la blastula, giunta nella cavità uterina, si gonfia,
raggiunge l’endometrio, lo lambisce con le cellule trofoblastiche e ci si
posiziona con a contatto la parte sovrastante la massa cellulare interna.
Penetra tra le cellule endometriali che vanno quindi in apoptosi e vi si annida
Inizia quindi a sviluppare i primi organi annessiali
Il sinciziotrofoblasto è inizialmente circoscritto per poi tendere ad allargarsi sempre di
più. Forma successivamente delle lagune ripiene di sangue materno che vanno
a configurare una primitiva forma di circolazione utero-annessiale con
significato nutriente
Nel frattempo la MCI produce il liquido amniotico primitivo e lo raccoglie al di sotto
del citotrofoblasto.
In questo momento si viene a formare il disco pro-embrionale, costituito da un:
Epiblasto; cellule batiprismatiche rivolte alla cavità amniotica. Produce un epitelio che
va a circoscriverla formando l’epitelio amniotico e quindi il sacco amniotico
primitivo
Ipoblasto; cellule isoprimastiche sovrastanti la blastocele. Produce un secondo tessuto
epiteliale; la membrana dell’Heuser , essa riveste la superficie interna del
citotrofoblasto, rimanendone separato solo grazie al magma reticolare, un
metaplasma primitivo. L’epitelio circoscrive la blastocele andando a formare
il sacco vitellino primitivo .
Successivamente l’epiblasto produce un secondo gruppo di cellule che migrano nel
magma reticolare, lo digeriscono e vanno a formare il mesenchima annessiale ,
esso si riassorbe parzialmente in modo da produrre piccole cavità che,
confluendo formano la cavità corionica
Il mesenchima annessiale somatico rivestirà la parte interna del cito-sinciziotrofoblasto
in modo da costituire con esso, il corion
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Corion; circoscrive la cavità corionica, nella parte esterna configura i villi placentari
Disco pro-embrionale; costituito dall’epiblasto destinato a formare l’embrione in seguito alla
gastrulazione e dall’ipoblasto
Sacco vitellino; ha come pavimento l’ipoblasto e come volta l’endoderma annessiale rivestito
dal mesenchima annessiale viscerale
Sacco amniotico; ha come pavimento l’epiblasto e come volta l’epitelio amniotico rivestito
dal mesenchima annessiale somatico
Peduncolo d’attacco; che si estende dal mesenchima del sacco amniotico al mesenchima del
corion
III SETTIMANA DI SVILUPPO
La cavità corionica continua la sua espansione e i tessuti del corion si differenziano
ulteriormente in modo da andare a costituire la placenta primitiva.
Alcune cellule dell’epiblasto migrano all’interno del disco e lo trasformano in un
sistema trilaminare costituito dai tre foglietti germinativi.
1. Gastrulazione
Le cellule epiblastiche proliferano e si vanno a posizionare sulla linea mediano del
disco, qui si riaggregano per formare la linea primitiva , bozzuta in avanti a
formare il nodo dell’Hensen
Le cellule della linea primitiva si vanno a porre sotto l’epiblasto mandando in apoptosi
le cellule ipoblastiche che andranno a sostituire formando l’epitelio
endodermico
Altre cellule della linea primitiva vanno a porsi tra l’endoderma e l’epiblasto in modo
da formare l’epitelio mesodermico
Le cellule del nodo dell’Hensen vanno a formare la placca precordale e un cordoncino a
essa retrostante, il processo cefalico.
L’epitelio mesodermico separa totalmente l’epitelio endodermico e quello epiblastico
tranne che in due punti;
La membrana faringea
La membrana cloacale
L’epiblasto, una volta perse le cellule che sono migrate si raccoglie nell’epitelio
ectodermico
Il sistema neurula
La traformazione inizia a partire dal 18° giorno in seguito a tre processi contestuali
Processo cefalico:
Il processo cefalico si canalizza per l’apoptosi delle cellule centrali diventando canale
cordale
Subisce a sua volta una serie di cambiamenti che o trasformano in un cordoncino
chiamato corda dorsale
Alla fine della III settimana abbiamo un cordone costituito da due parti; la corda dorsale
e la placca precordale, a queste si aggiungerà l’eminenza caudale.
15 Evoluzione dell’ectoderma
Le cellule sovrastanti la placca precordale assumono una forma trapezoidale creando un
territorio in rilievo che si configura come una doccia neurale, essa si
trasforma iniziando dalla parte centrale in un organo tubulare, il tubo neurale
Evoluzione del mesoderma
Si distingue in 5 territori:
Mesoderma del setto trasverso, che proviene dalle cellule della parte anteriore della
linea primitiva, forma il muscolo diaframma
Mesoderma dell’area cardiogena, ancora cellule della parte anteriore della linea
primitiva, partecipa alla formazione del cuore
Mesoderma parassiale; produce 7 somitomeri, e tutti i somiti (serie di blocchetti di
cellule epiteliali pseudostratificate)
Mesoderma intermedio; destinato a produrre il mesenchima cefalico e il mesenchima
nefrico
Mesoderma laterale; destinato alla formazione del tronco, sono territori inizialmente
solidi, successivamente vanno in apoptosi nella loro parte caudale formando
la cavità celomatica interna e il mesoderma somatico e viscerale.
Epitelio celomatico + mesenchima somatico + ectoderma = somatopleura, dalla
quale deriveranno la parete toracica e la parete addominale
Epitelio celomatico + mesenchima viscerale + endoderma = splancnopleura, dalla
quale deriverà la parete dei visceri cavi contenuti nella cavità
celomatica
Alla fine della terza settimana l’embrione si distingue per la presenza dei primi vasi
sanguiferi e con essi di un primitivo apparato cardio-circolatorio con un cuore
primitivo.
Il cuore si pone all’interno della cavità pericardica presuntiva
I primi globuli rossi si formano nel sacco vitellino
Placenta primitiva
Si inizia a formare alla fine della seconda settimana quando il corion invia nella zona
del sinciziotrofoblasto i primi villi placentari, i quali raggiungono rapidamente
la decidua gravidica che rivestono con una membrana. Questa membrana
circoscrive la placenta primitiva che ha una parete costituita da due
componenti:
Una componente spettante al concepito, rappresentata dai villi placentari e dalla
membrana cito-sinciziotrofoblastica
Una componente spettante alla madre, rappresentata dalla lamina deciduale e dal sangue
materno riversato negli spazi intervillari.
Separa fisicamente il sangue materno dal sangue dell’embrione che scorre nei capillari
presenti nei villi e da qui si diparte nelle arterie e vene ombelicali.
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Produce ormoni indispensabili allo sviluppo del concepito
Permette scambi di sostanze tra il sangue materno e quello del concepito.
IV SETTIMANA DI SVILUPPO
Durante la IV settimana l’intera periferia dell’embrione si ripiega ad assumere una
forma ovoidale, questo processo avviene in seguito a 4 cambiamenti
morfogenetici:
Evoluzione della doccia neurale
si chiude completamente diventando il tubo neurale, un organo mitoticamente molto
attivo, infatti cresce molto più di quanto facciano le restanti parti
dell’embrione. Si flette per questo nelle sue due estremità, producendo una
flessione dell’endoderma che forma adesso due fondi ciechi in corrispondenza
della membrana cloacale e di quella faringea. Sono l’estremità caudale e quella
craniale del canale alimentare.
Espansione del mesenchima viscerale
Intensa proliferazione delle sue cellule e produzione di un nuovo metaplasma che forma
due cuscinetti simmetrici che gradualmente arcuano la periferia dell’embrione
che ora assume una configurazione tubulare chiusa avanti e dietro in
prossimità del fondo cieco cefalico e caudale
Sviluppo del sacco amniotico
Il suo sviluppo flette l’intera periferia dell’embrione rafforzando l’attività
morfogenetica già causata dai precedenti eventi riguardanti il mesenchima
viscerale e il tubo neurale. L’embrione va ad essere gradualmente contenuto
nel sacco amniotico
Involuzione del sacco vitellino
Mentre il corpo del concepito e il sacco amniotico tendono ad accrescere le loro
dimensioni, il sacco vitellino, cessa di farlo molto precocemente. Il suo anello
di giunzione all’intestino primitivo attira gradualmente verso di sé
l’endoderma e l’intera periferia embrionale.
L’embrione assume quindi una forma tridimensionale nella quale si possono identificare
un’estremità craniale e una caudale.
Il celoma è ormai quasi interamente ventralizzato, costituito dalle sue 4 parti:
Cavità pericardica
Cavità pleuriche
Cavità peritoneali
Cavità rappresentata da due fondi ciechi che corrispondono al podice
17 Cuore primitivo
Avvenuta la fusione dei due tubi endocardici è composto da un unico tubo pulsante che
si forma intorno al 23° giorno, si posiziona nella neonata cavità pericardica
Intestino primitivo
Cilindro assile originato dal ripiegamento dell’epitelio endodermico. Percorre la regione
del nascente collo e del torace, prefigura la faringe, la laringe e la trachea con
l’esofago, inoltre i primi abbozzi della regione dell’addome dove prefigura lo
stomaco, l’intestino tenue e il crasso.
V-VIII SETTIMANA DI SVILUPPO
Si completa l’organogenesi e si concretizza la morfogenesi della forma umana, si
accelera l’accrescimento, lunghezza di 30 mm.
IX-XII SETTIMANA DI SVILUPPO
Lunghezza 7-8 cm. Si inizia ad evidenziare il dimorfismo sessuale e la placenta assume
la sua forma definitiva. Assume quindi la sua caratteristica forma a focaccia
perché si sviluppa maggiormente nel suo territorio periferico mentre si
atrofizza nella sua parte più ampia.
II-III TRIMESTRE DI SVILUPPO
Durante il II trimestre si formano i tessuti definitivi che conferiscono attività funzion