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ISTOLOGIA
Emopoiesi
Processo secondo cui dai precursori si ottengono le cellule del sangue. L’emopoiesi è necessario a perche la
vita media degli elementi del sangue è breve. Vediamo l’emivita dei componenti sanguigni:
• Eritrociti: 120 giorni
• Neutrofili: 6 ore in circolo, pochi giorni nei tessuti
• Eosinofili: 8-12 giorni
• Monociti: 14 ore in circolo, meni-anni nei tessuti (macrofagi)
• Piastrine: 8-12 giorni
Emopoiesi: processo in cui a partire da precursori prendono origine tutte le cellule del sangue a partire
dalle staminali. A partire da queste staminali prendono origine eritrociti, granulociti, Monociti, piastrine e
linfociti. La cellula da cui si originano tutte queste cellule è la cellula staminale ematopoietica che è
multipotente. Prende origine a livello embrionale dal mesoderma embrionale in una regione detta aorto-
gonado-mesonefrica e anche a livello extra-embrionale nel sacco vitellino. Queste cellule colonizzano il
fegato alla 5 settimana e in seguito anche midollo osseo, timo e milza. L’emopoiesi come processo inizia
nelle fasi precoci dello sviluppo embrionale prima che si sviluppi il midollo osseo. Vediamo dopo lo schema
del processo emopoietico.
Le linee maturative. Le cellule multipotenti proliferano lentamente e danno origine a due linee principali
di differenziamento: il progenitore linfoide e il progenitore mieloide. La linea con progenitore linfoide darà
origine a tutte le cellule dell’immunità adattative mentre il progenitore mieloide darà origine era tutta la
schiera di cellule mieloidi come i granulociti, i monociti, le piastrine e gli eritrociti. Ricordiamo inoltre un
paio di concetti generali importanti ovvero il differenziamento delle cellule staminali e il sistema
emopoietico che è costituito da cellule staminali, progenitori e precursori il microambiente dove sono
ospitate le cellule emopoietiche è essenziale per il differenziamento. I progenitori linfoidi migrano dal
midollo osseo al timo, ai linfonodi e alla milza dove proliferano.
Midollo osseo
Il midollo osseo rappresenta il microambiente midollare per la proliferazione e il differenziamento delle
cellule staminali ematopoietiche. Il midollo osseo è l’organo ematopoietico della vita adulta. L’esame del
midollo osseo ha la finalità di studiarne le varie patologie. Di solito viene aspirata una quantità di sangue
dalle creste iliache che viene poi strisciato su un vetrino è e colorato. Da uno striscio di sangue midollare si
hanno informazioni sul numero di cellule e sulle linee di cellule nel sangue. È anche possibile effettuare una
biopsia midollare che preleva di fatto una carota di tessuto osseo midollare e in questo modo è possibile
non solo studiare la composizione delle cellule presenti nella nicchia midollare ma anche l’architettura
complessiva del midollo stesso.
Il midollo osseo ematopoietico è anche detto midollo rosso. Ma durante l’accrescimento si assiste al
cambiamento da midollo rosso a midollo giallo in seguito all’accumulo di cellule adipose. La funzione
ematopoietica permane nell’adulto ma in distretti specifici come nelle ossa pelviche, nell’epifsi prossimali
di femore e omero, nelle vertebre, nello sterno, nelle coste e nella volta cranica. L’architettura del midollo
osseo è complessa perché è formata da un’impalcatura di trova connettivale con una reta vascolare estesa
e un compartimento ematopoietico che comprende tutti i precursori, i progenitori e gli elementi maturi
delle varie filiere. Avremo quindi un’architettura basata su:
• Compartimentò di sostegno: stroma di tessuto connettivo reticolare
• Compartimentò emopoietico: cordoni/ isole cellule emopoietiche
• Compartimento vascolare: sistema di sinusoidi
Descriviamo in maniera esaustiva la morfologia del microambiente midollare a partire dai sinusoidi che
sono seni venosi dal calibro ampio e irregolare. I sinusoidi sono seni venosi con parete formata da un nodo
telaio discontinuo attraverso questo endotelio passano gli elementi maturi. Per quanto riguarda il
compartimento di sostegno questo è formato da cellule reticolari o avventiziali che sintetizzano le fibre
reticolari dette anche argirofile e queste fibre formano una reta di sostegno per le cellule ematopoietiche.
Queste fibre si trovano in prossimità dei sinuosoidi per formare una sorta di grana. Troviamo anche cellule
adipose all’interno del midollo osseo. Le cellule reticolari producono stroma in maniera cospicua e questo
stroma è formato da proteine della matrice extracellulare che hanno anche funzioni trofiche infatti proprio
le cellule dello stroma midollare costituiscono il microambiente che favorisce la crescita e la maturazione
dei precursori ematopoietici producendo fattori di crescita. I componenti della matrice come collagene,
fibronectina, trombospondina e glicosamminoglicani favoriscono interazioni adesive tra le staminali e altre
componenti del microambiente. Anche gli osteociti collaborano. Per quanto riguarda il compartimento
ematopoietico vediamo come le cellule si riuniscano in isole o codoni che sono differenti a seconda delle
linea maturativa. Gli eritroblasti ad esempio si localizzano a contatto con i sinusoidi e l’iOS tesso vale per i
megacariociti che si localizzano a contatto con la parete vascolare e rilasciano le piastrine all’interno del
sinusoide. Mentre i granulociti maturano in profondità lontano dai seni venosi.
Trapianto di midollo osseo
Il successo della tecnica di trapianto di midollo osseo è la prova della funzionalità della nicchia midollare. Le
cellule staminali ematopoietiche girano nel sistema circolatorio e trovano la loro destinazione tessuto-
specifica (homing). Le cellule staminali ematopoietiche esprimo in membrana il CXCR4 mentre le cellule
stromali midollari esprimono, producono e rilasciano il ligando per CXCR4 che è il CXCL12. In questo modo
attirano le cellule staminali ematopoietiche grazie alla chemiotassi e si verifica l’homing.
Storia delle staminali ematopoietiche
I grandi passi avanti si sono avuti con gli studi degli anni 60 in cui sono cominciati gli esperimenti sulle
cellule midollari trasfuse nei topi irradiati. La scoperta della prima entità cellulare funzionale in grado di
differenziarsi nelle cellule mature delle linee sanguigne, denominata CFU-S (colony forming unit- spleen) ha
indicato l’esistenza di una cellula simil linfoide come candidato staminale. Queste cellule contenute nel
midollo osseo murino, sono in grado di dare origine a colonie comprendenti cellule di tutte le linee
ematopoietiche nella milza di topi singenici riceventi irradiati lentamente. Capiamo tramite questa scoperta
che nel midollo osseo c’è una tipologia di cellule in grado di ricostruire un’intera linea differenziativa
ematopoietica. Inoltre in realtà queste colonie che sembrano uguali, non lo sono. In alcune c’erano
elementi appartena enti a più di una linea differenziativa mentre inoltre colonie c’era una sola tipologia.
Nel midollo osseo si scoprì che esistevano dei precursori con diverse potenzialità maturative.
Successivamente tutti questi studi in vivo sono stati soppiantati da altri studi che permettevano il
differenziamento clonale delle staminali ematopoietiche in vitro. Il nome con cui si identificano queste
cellule è colony forming unit anche se non siamo più in vivo m in vitro. Lo studio dei progenitori avviene
tramite clonazione su matrice semisolida come soft agar, metilcellulosa, ecc con aggiunta di colony
stimulating factors si ottenevano così colonie eritrociti e megacariocitiche. Poi ci si è concentrati sulla
caratterizzazione immunofenotipica della staminale multipotente. Quando parliamo di immunofenotipo ci
riferiamo all’espressione di marcatori di membrana. Queste cellule possono essere identificate con lin-. Le
staminali multipotenti sono cellule che esprimono in membrana il CD34+ e sono lin-, sono multipotenti e
quiescenti.
Modello dell’ emopoiesi
Il modello di emopoiesi corrente è il modello induttivo. Il committment è determinato da segnali che
provengono dalla nicchia midollare. In questo modello vediamo che c’è un staminale oligopotente
indirizzata verso il linage linfoide o mieloide e quindi parliamo di CLP o CMP. La staminale linfoide o CLP
darà origine a tutte le linee linfoidi tra cui linfociti t e B. La stabile mieloide o CMP darà origine a vari
progenitori che daranno vita a eritrociti, piastrine, neutrofili, monociti, eosinofili e basofili. Ricordiamo che i
progenitori sono cellule già indirizzati verso alcuni linage e sono cellule con minor capacità di auto
rinnovamento e la loro sopravvivenza, differenziamento e proliferazione dipende dalla presenza di fattori di
crescita. Teorie più recenti sostengono che non ci sia una vera separazione tra i progenitori linfoidi è
mieloidi.
I fattori di crescita coinvolti nel differenziamento ematopoietico sono tantissimi. Ricordiamo che sono
fattori solubili che sono in grado di garantire sopravvivenza, proliferazione e differenziamento dei
precursori. Molto importanti sono l’SCF che è il ligando del CD117 e ha effetto proliferativo su tutti i
progenitori ematopoietici. L’eritropoietina è prodotta dal rene ed è necessaria per i prcursori della linea
eritroide. La trombopoietina è un mitogeno per i metacarioblasti. Tutti i colony stimulating factor sono
importanti, i più famosi sono il GM-CSF, il G-CSF e il M-CSF.