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CLASSIFICAZIONE IN BASE ALLA FORMA DEGLI ADENOMERI
In base alla morfologia della porzione secernente (adenomero), le ghiandole pluricellulari possono essere suddivise in:
- acinose
- tubulari o digitiformi
- alveolari
- tubulo-acinose
- tubulo-alveolari
Il tubulo può presentare sezioni e aspetti diversi a seconda che lo tagliamo ortogonalmente o perpendicolarmente all'asse maggiore.
Gli adenomeri tubulari o digitiformi sono una sorta di dito chiuso da un lato, nella porzione più profonda della ghiandola, e aperto dal lato verso la superficie esterna. Caratteristica dell'adenomero tubulare è che il lume centrale è molto ben identificabile, invece se lo tagliamo con un piano che passa all'interno del suo asse maggiore assumerà un aspetto allungato. Il nucleo risulta nella porzione basale della cellulare; questo serve per riconoscerle dalle sezioni tubulari dei dotti escretori, che non sono secernenti e hanno nuclei più o meno.
semprecentrale alla cellula. L'adenomero acinoso lo si può immaginare come una sorta di sfera dove tutte le cellule si dispongono con la parte basale sulla superficie della sfera e la parte apicale rivolta verso il centro della sfera. Generalmente queste cellule possono avere forma triangolare, piramidale, con la parte basale più ampia e la parte apicale più stretta verso il centro. Generalmente nell'acino il lume centrale è quasi invisibile, si vede solo in pochissimi casi perché è molto ridotto, quindi è molto difficile che il piano di taglio lo intercetti. L'acino non ha il problema di sezioni longitudinali o trasversali, perché essendo più o meno una sfera, in qualsiasi direzione la tagliamo, avremo sempre una struttura tondeggiante. L'adenomero alveolare è un mix tra i tubulo e l'acino, non ha una forma ben stabilita, ma molto irregolare, ha un lume centrale molto ampio anche lui irregolare e nelAvremo anche la possibilità di capire dall'aspetto istologico che tipo di secrezione ha. Il nucleo, essendo l'alveolo porzione secernente, è sempre alla base della cellula.
Questi tre tipi di forme di adenomero possiamo trovarli nelle ghiandole o univocamente o contemporaneamente, quindi da questo deriva il fatto che le ghiandole possono essere esclusivamente acinose, tubolari o alveolari, o essere una combinazione di queste.
I dotti escretori si riconoscono dalle zone secernenti perché le cellule hanno il nucleo più o meno al centro.
Noi possiamo identificare tutta una serie di acini, ma che possono avere colorazioni molto diverse, questo perché il secreto che producono è di natura diversa: generalmente quelli che si colorano in maniera molto più scura sono ghiandole a secrezione sierosa, quindi il prodotto che generano è di natura proteica ed essendo i coloranti istologici molto attivi alle proteine, danno una colorazione più scura.
scura; nel caso in cui il secreto sia di natura mucosa, i coloranti tendenzialmente non riescono a identificarli, quindi otteniamo una colorazione molto più blanda e chiara. Ma mano che aumentiamo la complessità e la dimensione della ghiandola, possiamo avere ghiandole che possono essere: - ghiandole semplici, l'adenomero è connesso alla superficie dell'epitelio di rivestimento direttamente o mediante un dotto escretore non ramificato; - ghiandole ramificate, due o più adenomeri confluiscono in un unico dotto escretore; - ghiandole composte, più dotti escretori, con relativi adenomeri, confluiscono in un unico dotto escretore principale, di diametro maggiore, questa cosa la possiamo vedere nei preparati istologici perché tendenzialmente il calibro di questi dotti escretori aumenta; - ghiandole composte miste, all'interno di una medesima struttura ghiandolare, gli adenomeri secernenti possono avere strutture diverse. Nei dotti escretoripiù grandi, spesso otteniamo anche degli epitelipluristratificato; se i dotti escretori generalmente sono formati da un epiteliomonostratificato cubico o cilindrico, i dotti escretori principali più grandi spesso sonoformati da epiteli con due strati i cellule.
Un esempio di ghiandola tubulare semplice è quella che possiamoidentificare alla base dei villi intestinali; in molti casi è possibileidentificare delle strutture tubulari più piccole che partono e sidirigono nella direzione opposta rispetto ai villi intestinali. Essendoghiandole semplici a un singolo tubulo, a seconda della sezionepossiamo avere strutture allungate o circolari, ma il lume al centroè sempre ben visibile. In queste ghiandole potrà capitare diidentificare anche delle cellule caliciformi mucipare.
CLASSIFICAZIONE IN BASE ALLA MODALITÀ DISECREZIONE
Abbiamo già anticipato che nella ghiandola mammaria c’è unasecrezione apocrina, però
esplode liberando tutto il contenuto secreto insieme alla porzione apicale della cellula stessa. Questo tipo di secrezione causa la distruzione della cellula secretrice, che viene poi sostituita da una nuova cellula. Nella secrezione apocrina, le cellule secernenti accumulano il secreto all'interno del citoplasma e lo rilasciano insieme alla porzione apicale della cellula. Questo fa sì che le cellule che hanno già secreto siano più basse di quelle che non l'hanno ancora eliminato. La secrezione più comune è quella merocrina, in cui la cellula produce secreto e lo rilascia continuamente fondendo le vescicole con la membrana apicale. Questo processo non causa cambiamenti nella struttura della cellula, quindi non è evidente a livello istologico. Il terzo tipo di secrezione è l'olocrina, tipica delle ghiandole sebacee. In questo caso, la cellula accumula il secreto all'interno del citoplasma e, quando deve rilasciarlo, esplode liberando tutto il contenuto secreto insieme alla porzione apicale della cellula stessa. Questo tipo di secrezione causa la distruzione della cellula secretrice, che viene poi sostituita da una nuova cellula.tutta la cellula silibera all'interno del lume della ghiandola. Successivamente ci sarà una nuova cellula nello strato basale che via via si differenzia e andrà a formare una nuova cellula secernente. CLASSIFICAZIONE DELLE GHIANDOLE A SECREZIONE MEROCRINA IN BASE AL TIPO DI SECRETO Il secreto sieroso di solito appare molto più colorato e viola perché la natura del secreto è di tipo proteico, quindi ben affine ai coloranti istologici; il secreto di natura mucosa invece è poco affine ai coloranti, per cui sono identificabili come delle macchie più chiare. Esistono degli adenomeri più o meno misti, dove sostanzialmente il primo strato di cellule ha un tipo di secrezione mucosa e lo strato più esterno ha invece una secrezione sierosa. Tessuti connettivi A differenza dei tessuti di rivestimento e delle ghiandole, il tessuto connettivo propriamente detto non ha un'organizzazione molto ben stabilita, ma comevediamo ci sono presenti diversi tipi di cellule che hanno funzioni diverse, abbiamo una componente ben evidente di natura fibrillare (fibre collagene), una serie di strutture più piccoline e poi, a differenza del tessuto epiteliale, di solito presenta capillari e tessuto nervoso. Lo troviamo di solito tra diverse tonache degli organi cavi, quindi tra la mucosa più esterna e il muscolo. Ha diverse funzioni: - unione, sostegno e protezione di altri tessuti o organi; - trofiche, vasi sanguiferi e linfatici; - regolazione della diffusione di metaboliti, mediano lo scambio di nutrienti, gas respiratori, molecole segnale (p.es., ormoni, fattori di crescita) e prodotti del catabolismo tra i tessuti e il sistema circolatorio; - difesa, mediante cellule autoctone e cellule migrate dal sangue; - accumulo di lipidi nelle cellule adipose come riserva energetica, come ad esempio il tessuto adiposo; sono la principale sede di immagazzinamento di sali e minerali del corpo. I tessuti connettiviSono composti da diversi elementi, in primis avremo una componente cellulare, ma queste cellule, non essendo ben organizzate, sono di solito distribuite all'interno di una matrice extracellulare; questa è composta da diversi componenti, una fibrillare, quindi di fibre formate da proteine (fibre collagene, reticolari e elastiche) e una matrice amorfa di macromolecole in cui il solvente principale è l'acqua e le molecole disperse sono glicoproteine, proteoglicani o glicosamminoglicani. La differenza che troviamo tra i vari tipi di tessuti connettivali è sostanzialmente il rapporto relativo tra queste porzioni; generalmente la quota di cellule è molto ridotta, quello che può variare tra i vari tessuti connettivi è la porzione di componente fibrillare rispetto a quella amorfa. Questa componente amorfa essendo acquosa, gellosa, nella preparazione dei vetrini generalmente viene dispersa nei lavaggi con i solventi organici, lasciando quindi
unospazio vuoto; questo lo vedremo molto bene nel tessuto connettivo lasso.
Tra le varie cellule che possiamo trovare a livello del tessuto connettivo abbiamo:
- fibrociti/fibroblasti, sintetizzano le proteine che formano le fibre collagene
- cellule reticolari, sintetizzano le proteine che formano le fibre reticolari
- mastociti e macrofagi coinvolti nella risposta immunitaria, quindi sono presenti e residenti all'interno del tessuto e pronte ad attivarsi nel caso in cui vi sia qualche batterio che arriva a livello del tessuto
- adipociti, accumulo di lipidi
- cellule migranti dal sangue: monociti, granulociti neutrofili, granulociti eosinofili, plasmacellule, linfociti fibroblasti o fibrociti e cellule reticolari, che sono rispettivamente le responsabili della sintesi delle proteine che formano le fibre collagene e quelle reticolari; i monociti molto spesso migrano dal sangue, si posizionano all'interno del tessuto connettivo e poi vanno a differenziarsi
Questo è un
esempio di come possono apparire a livello istologico i fibroblasti e i fibrociti. Noi abbiamo questa fibra collagene che si colora in modo rosino e poi possiamo identificare dei nuclei schiacciati o tondeggianti, che sono rispettivamente i nuclei delle cellule dei fibroblasti o delle cellule reticolari. Non ci verrà chiesto di identificare il tipo di cellula all'interno del tessuto, dobbiamo solo riconoscere i vari tipi di tessuti connettivi. Queste sono cellule reticolari che abbiamo detto essere responsabili della produzione delle fibre reticolari. Di solito hanno un nucleo tondeggiante e le possiamo identificare all'interno del tessuto. Dei tre tipi che noi possiamo trovare nella matrice amorfa, generalmente quello che riusciamo a identificare sono fibre molto più spesse, di calibro molto maggiore, colorat