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Il termine volgare è un termine della tradizione culturale italiana perché è stato introdotto
da Dante, che è ritenuto il padre della lingua italiana, grazie alla Divina Commedia. Prima
non c’è quasi niente scritto in uno dei volgari d’Italia. Quest’opera è come se fosse nata
dal nulla. Dante ha avuto moltissimi sodali, letterati al suo livello, tutta una tradizione
letteraria per cui quella lingua ha funzionato da modello per tutti gli scrittori che sono
venuti dopo. È questo il modo in cui la lingua della Toscana del 300 è diventata il modello
di riferimento per l’italiano. Dante è stato anche il primo a riflettere sulla lingua col
trattato De vulgari eloquentia (riguardo la volgare eloquenza, cioè della retorica del
volgare, di come si parla bene il volgare). Quindi è lui che utilizza per primo il termine,
intendendo dire che tutti noi parliamo una lingua materna, che è la lingua naturale, che è
volgare, cioè è comune. Perché in latino, volgare vuol dire anche appartenente al volgo,
alla comunità. Però Dante quando parla di volgare, e dice lingua comune, non dice lingua
del popolo. Noi ereditiamo il termine ma lo usiamo in maniera diversa da lui. Dante dice
che il volgare è la lingua naturale, quella che ci insegna la mamma, la nutrice. La
impariamo senza bisogno di scuole o maestri, senza grammatiche. Poi c’è un’altra lingua,
la locutio secondaria, per la quale ci vuole una mediazione. Quella è il latino, o anche il
greco, che Dante riteneva essere lingue artificiali, che i dotti si erano inventati perché le
lingue naturali sono talmente diverse tra di loro che la gente non si capisce, data la loro
varietà. Dunque i dotti si sono inventati delle lingue secondarie in un tempo che lui lascia
indistinto (l’idea di storia a quel tempo era diversa, non era un problema). Quello di cui lui
è sicuro è che le lingue sono diverse perché gli uomini hanno peccato costruendo la torre
di babele: è un fondamento teologico (la Bibbia dice che gli uomini hanno deciso di
costruire una torre che arrivasse al cielo per arrivare a Dio. La torre è il simbolo della
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