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ΔR ΔQ= +QpΔp Δp( )ΔR Q p ΔQ=Q +Δp Q Q ΔpΔR | |=Q(1+ )ηΔp
Se la domanda è elastica allora incremento della spesa. Aumenta la spesa dei consumatori.
ΔR | |<0 >1se ηΔpΔR | |=0 =1se ηΔpΔR | |>0 <1se ηΔp
¿¿ΔQ y}=∆ y ∆y Q
Elasticità della domanda rispetto al reddito = }ΔQ ¿¿
Possiamo quindi arricchire la nostra distinzione tra beni normali e beni inferiori. Per un bene inferiore l'elasticità rispetto al reddito è inferiore. Ci aspettiamo elasticità di domanda rispetto al reddito diverse secondo al bene. calcolo dell'elasticitàincrociata dei beni.
/QΔ Q i i=η ij /Δ p pj j >0 <vviamente se η η 0O allora i due beni sono sostituti e se allora, i due beni sonoij ijcomplementari
Elasticità dell'offerta rispetto al prezzo.¿} Δ Qofferta p=Δ Qofferta Δ p/ p Δp Q offertaε=¿ ε
aspettiamo che sia molto bassa nel brevissimo periodo: l'offerta è rigida• εChe sia più alta nel breve periodo: l'offerta è elastica• εChe sia molto alta o tendente ad infinito nel lungo periodo: l'offerta è• perfettamente elasticaη εCome nel caso di , anche generalmente varia lungo la curva di offerta• Alcune notevoli eccezioni sono• =0Curva di offerta verticale (perfettamente rigida): ε Curva di offerta orizzontale (perfettamente elastica): ε →∞ =1Curva di offerta lineare passante per l'origine (elasticità unitaria): εDISUGUAGLIANZA DEL REDDITO EPOVERTÀLa popolazione o i nuclei familiari possono essere suddivisi in gruppi in diversi modi. LaCURVA DI LORENZ rappresenta la relazione tra la percentuale cumulata dei nucleifamiliari e la percentuale cumulata del reddito. Se il reddito fosse distribuito inmaniera uniforme, laLa curva coinciderebbe con una retta inclinata a 45° passante per l'origine. Tuttavia, la distribuzione del reddito tra le famiglie è alquanto ineguale, a causa di grandi diversità (dotazione del capitale fisico e finanziario, dotazione di capitale umano, composizione per età e la numerosità della famiglia, condizione lavorativa del capofamiglia), quindi non avremo di certo una retta piuttosto la nostra curva di Lorenz. Più la curvatura è accentuata più alta sarà la disuguaglianza in quel determinato Paese.
Indice di Gini = rapporto tra l'area tra la retta e la curva di Lorenz e l'area sottostante alla retta di perfetta uguaglianza di reddito. Questo coefficiente permette di stabilire se un Paese sia caratterizzato da una maggiore disuguaglianza di reddito rispetto ad un altro. Può assumere un valore compreso tra 0 e 1. Nel primo caso la curva corrisponderà alla retta perfetta, nel secondo il reddito
.è tutto nelle mani di unsolo soggetto, esempio di disuguaglianza massima.
Problema al calcolo della diseguaglianza= il reddito segue il cosiddetto ciclo di vita.
Differenza tra reddito transitorio e permanente.
Per valutare la disuguaglianza del reddito si ricorre spesso al tasso di povertà, ovvero la percentuale di popolazione che dispone di un reddito inferiore ad un determinato valore, detto SOGLIA DI POVERTÀ. Si ha povertà assoluta quando l’individuo non è in grado di soddisfare i bisogni fondamentali della vita, povertà relativa quando l’individuo è escluso dalla fruizione di un certo tenore di vita considerato normale e accettabile a livello sociale.
In entrambi i casi, le misure della povertà riguardano:
- L’incidenza della povertà: percentuale delle famiglie la cui spesa mensile è inferiore alla soglia. La soglia non è tuttavia una linea di separazione netta tra povertà e non.
povertà
L’intensità della povertà: misura di quanto in percentuale la spesa media delle famiglie definite povere è al di sotto della soglia.
Il profilo della povertà: l’incidenza della povertà nei vari gruppi sociali (grado di istruzione, condizione lavorativa, nazionalità ecc.)
Perché l’ineguaglianza aumenta tra i paesi? Cosa c’è dietro l’ineguaglianza? Che cosa la produce? Le famiglie sono diverse:
- Sotto il profilo demografico per età e numerosità
- Per le risorse ereditate dalla generazione precedente
- Per le risorse accumulate negli anni precedenti attraverso il risparmio
- O l’accumulazione di capitale umano (di sicuro gli investimenti nell’istruzione e nella sanità non saranno un male anzi favoriscono il progredire della società)
- Per le condizioni lavorative
- Per l’accesso ai servizi welfare
L’ineguaglianza dipende dai prezzi che si fissano nei
mercati delle risorse produttive. Il problema della distribuzione del reddito rientra nel problema della determinazione del reddito. formazione di domanda di lavoro → Cosa fa aumentare la produttività del lavoro? È un meccanismo sicuro? Non possiamo bloccarci pensando alla perdita di lavoro, ma pensare in maniera positiva a tutte le posizioni di lavoro che si aprono andando verso l’economia verde. Perché sono importanti i sistemi welfare? Consentono alla società di progredire. La domanda dei fattori di produzione è una domanda derivata. Questo significa che dipende dalle decisioni di offerta dell’impresa in un altro mercato. Quindi, le imprese impiegano lavoratori affinché contribuiscano alla produzione, e il pagamento che corrispondono loro è il prezzo che devono pagare per ottenere i servizi del lavoro. L’obiettivo dell’impresa è quello di massimizzare i profitti. È importante quindi conoscere il prodotto.marginale del lavoro, ovvero l'aumento di prodotto generato da un incremento unitario della quantità di lavoro. Si valuta il profitto che ciascun lavoratore può apportare. Il valore del prodotto marginale di un fattore di produzione è pari al prodotto marginale del fattore moltiplicato per il prezzo di mercato del prodotto. L'impresa che massimizza il proprio profitto sceglie la quantità di lavoro per la quale il valore del prodotto marginale è uguale al salario: ' = PW x P. Dividendo entrambi i membri per P' notiamo che W/P' è uguale al costo marginale e perciò possiamo scrivere che P = C'. Ne deduciamo che il prezzo del prodotto dell'impresa è uguale al costo marginale di produzione. Progresso tecnico non comprende solo le invenzioni da parte degli scienziati della comunità ma anche quei miglioramenti incrementali della tecnologia che si possono chiamare sul campo. Quanto meglio formata è
La forza di lavoro quanto più alte sono gli incrementi sul campo. Cresce il peso di acquisto dei salari. Connessione tra produttività e salario. Le imprese devono competere fra di loro nel mercato di lavoro. In condizioni di concorrenza perfetta nel mercato del lavoro vi sono condizioni favorevoli ai lavoratori.
Aiuta a ricevere un salario che corrisponde ad un valore massimo marginale in valore del lavoro. Risultato di un procedimento mentale. La variazione annuale del valore della produzione sulla variazione annuale della quantità di un certo tipo di lavoro ∆V' = P V ∆l.
Il prodotto marginale in valore di un certo tipo di lavoro è subordinato all'ipotesi che tutti gli altri input produttivi restino costanti. Ipotesi tipica di ogni esperimento. Se si è consapevoli di questa definizione allora queste variazioni non sono necessariamente quelle che storicamente possiamo osservare perché nella pratica nell'impresa molte cose.
variano contemporaneamente. La retribuzione massima che l'impresa è disposta a pagare per un lavoratore di un certo tipo è la variazione del valore della produzione imputabile ad una variazione unitaria di quel tipo di lavoro, fermo restando l'uso di ogni altra risorsa produttiva.
Il prodotto marginale in valore non è costante, non è fisso, ma dipende dalla quantità di lavoro che l'impresa sta utilizzando. Ci aspettiamo quindi che, a parità di ogni altra cosa, il prodotto marginale del lavoro diminuisca all'aumentare della quantità di lavoro. Abbiamo quindi una legge del prodotto marginale decrescente. Se il mercato perfettamente concorrenziale del lavoro è, allora ogni impresa arriverà ad offrire per ogni tipo di lavoro un salario pari al suo prodotto marginale in valore. In altri termini, il salario offerto è anche quello massimo che l'impresa è disposta a pagare.
Il valore della
produzione può normalmente essere scomposto in due fattori che si moltiplicano: il prezzo unitario e la quantità prodotta. Quindi è=ΠSe l'impresa è perfettamente concorrenziale nel mercato del proprio bene, allora è 'price taker' e possiamo considerare Π come costante dal punto di vista dell'impresa. Allora ΔΠ=ΔP Prodotto marginale fisico del lavoro. Ora definiamo il (Π'^prime; Π) come Π'^prime; Π=ΔΠ/ΔL. Anche per il prodotto marginale fisico vale ovviamente la legge del prodotto marginale decrescente. Ovvio collegamento tra le due misure del prodotto marginale del lavoro. P'V= p P'FPossiamo scomporre questo salario massimo che l'impresa è disposta a pagare (prodotto marginale in valore del lavoro) in due componenti, il prezzo del bene prodotto e il prodotto marginale fisico del lavoro. Il principio secondo il quale W=Π'^prime; Π offre una semplice spiegazione deidifferenzialisalariali: diverse persone in diverse posizioni lavorative hanno una diversaproduttività. Ma come possiamo spiegare i differenziali di produttività? Vi sonodifferenziali salariali anche se la produttività è la stessa?
differenziale di compensazione
Gli economisti usano il termine per indicare ledifferenze di salario giustificate da differenze nelle caratteristiche non monetarie dellediverse mansioni. La produttività di un lavoratore dipende dalle sue conoscenze eabilità e dalle conoscenze nell'organizzazione dell'impresa. Quanto maggiore è laformazione tanto maggiore è la sua produttività. Si tratta