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SPOSTAMENTO (VERSO L’ALTO) DELLA CURVA DI DOMANDA
COSTRUZIONE DELLA CURVA DI DOMANDA DI MERCATO
Premessa: Stiamo tenendo una considerazione un consumatore rappresentativo, ma il mercato è formato da un numero
maggiore di un consumatore.
Si tratta di una curva di domanda, quindi di una relazione tra il prezzo di un bene e una relativa quantità,
fatta dall’aggregazione dei singoli consumatori.
È una curva (Sempre) negativamente inclinata, quindi rispecchia la legge della domanda, ottenuta dall’aggregazione
delle curve di domanda individuali dei singoli consumatori.
Ogni punto su questa curva di domanda è una combinazione prezzo-quantità che riflette la volontà/propensione ad
acquistare un determinato bene, da parte di un intero mercato.
N.B.: Le curve di domanda individuali sono più ripide rispetto alla curva di domanda d’aggregazione
Ipotesi: I consumatori sono individui rappresentativi, perfettamente razionali, informati, non influenzati, ovvero agiscono
in maniera individualistica/atomistica, e si tratta di agenti piccolissimi, le loro scelte di consumo, quindi la quantità di beni
che ognuno di loro consuma è infinitamente piccola rispetto alla quantià di mercato.
Nessuno di questi consumatori ha potere di mercato, ovvero nessuno ha la possibilità di mercato, ovvero nessuno ha
la possibilità di influenzare le quantità domandate del mercato.
Quindi è come se quella somma orizzontale sia la somma di tante piccolissime quantità, piccole a piacere, ma che non
influenzano, e che sommate orizzontalmente danno vita alla curva di domanda di mercato.
.
ELASTICITÀ DELLA DOMANDA
Esempio concreto:
Prendiamo due curve di domanda, una delle sigarette e una dei kiwi,
La curva di domanda dei kiwi è molto più piatta rispetto a quella delle sigarette.
.
La differenza tra queste due curve è che in questi due mercati i consumatori hanno una sensibilità diversa alla variazione
del prezzo in termini di quantità domandata di sigarette e kiwi.
Con l’elasticità si misura la sensibilità della quantità domandata di un bene da parte di un consumatore, alla variazione
del suo prezzo.
Misuriamo quanto è sensibile.
Una curva ad alta elasticità è una curva in cui la quantità domandata risponde molto in base alla variazione del prezzo,
anche se piccola.
Mentre, una curva a bassa elasticità, chiamata anche rigida, è una curva in cui il consumo di un bene reagisce poco alla
variazione del prezzo.
ELASTICITÀ DELLA DOMANDA (INDIVIDUALE) RISPETTO AL PREZZO
Eqp: Elasticità della domanda rispetto al prezzo
Δq: Variazione della quantità domandata
Δp: Variazione del prezzo
P: Prezzo
Q: Quantità domandata
Ci dice di quanto varia la quantità domandata di un bene, rispetto alla variazione del prezzo.
.
ELASTICITÀ INCROCIATA DELLA DOMANDA (INDIVIDUALE) DI UN BENE RISPETTO AL PREZZO DI UN ALTRO
BENE
Eq1p2: Elasticità della domanda del bene 1 rispetto al prezzo del bene 2
Δq1: Variazione della quantità domandata del bene1
Δp2: Variazione del prezzo del bene 2
P2: Prezzo del bene 2
Q1: Quantità domandata del bene 1
Ci dice la variazione della quantità consumata di un bene 1, rispetto alla variazione di un prezzo del bene 2.
.
ELASTICITÀ DELLA DOMANDA (INDIVIDUALE) RISPETTO AL REDDITO
EqR: Elasticità della domanda rispetto al reddito
Δq: Variazione della quantità domandata
Q: Quantità domandata
ΔR: Variazione del reddito
R: Reddito
Ci dice di quanto varia la quantità domandata di un bene, rispetto alla variazione del reddito a disposizione.
Essendo un bene normale, il segno sarà positivo, all’aumentare del reddito mi aspetto un aumento della domanda di un
bene.
ESEMPI DI ELASTICITÀ AL PREZZO E AL REDDITO
CURVE DI DOMANDA E OFFERTA
CURVE DI DOMANDA E DI OFFERTA PERFETTAMENTE ANELASTICHE
Notiamo che è una curva di domanda completamente insensibile alla variazione del prezzo, cioè la domanda rimane
invariata,
In questo caso l’elasticità è pari a 0, perché a pronte di un Δp, positivo o negativo, Δq è sempre 0, cioè non varia mai
CURVE DI DOMANDA E DI OFFERTA INFINITAMENTE ELASTICHE
Notiamo che sono delle curve di domanda piatte, orizzontali, in cui l’elasticità ha un valore infinitamente grande, perché,
di fatto, mentre Δq è grande a piacere, Δp è 0
CURVE DI DOMANDA E DI OFFERTA ELASTICHE
CURVE DI DOMANDA E DI OFFERTA ANELASTICHE
L’IMPRESA E TEORIA DI PRODUZIONE
IPOTESI:
L’impresa, il nostro agente, è perfettamente informato e perfettamente razionale, quindi, l’impresa quando decide di
operare le proprie scelte conosce tutto, quindi, non ci sono situazioni di incertezza, di asimmetrie informative, ma
soprattutto è razionale, è un’agente il cui unico scopo è quello di ottimizzare, ovvero effettuare le scelte migliori per sé.
Mentre il consumatore aveva lo scopo di massimizzare il proprio benessere, l’impresa ha lo scopo di massimizzare il
proprio profitto, ovvero la differenza tra i ricavi totali e i costi totali.
Inoltre, supponiamo che l’impresa è anch’essa un agente piccolissimo, che agiste in maniera indipendente, quindi, non è
soggetta ad influenze esterne, e che non ha potere di mercato, cioè la quantità di beni che l’impresa produce è “Una
goccia nell’oceano”.
Infine, supponiamo che le imprese, non producano un’infinità di beni, ma solo uno, un bene omogeneo, quindi che
producano tutte lo stesso bene, con le medesime caratteristiche.
N.B.: L’impresa viene a coincidere con un centro di trasformazione,
Ma questo ha due complicazioni:
La prima è che non opereremo alcuna distinzione sulla natura della proprietà d’impresa, quindi, parleremo sempre e solo
di impresa, ma non specificheremo mai, se imprenditore, proprietario o azionista.
L’unica natura dell’impresa è quella di prendere dei fattori della produzione e trasformarli in un bene finale, un centro di
trasformazione
BREVE E LUNGO PERIODO
La differenza sta nella capacità dell’impresa di modificare la propria scala di produzione, e l’impiego dei fattori produttivi.
.
Breve periodo = Periodo di tempo in cui l’impresa considera tutti i suoi fattori della produzione come fissi, immodificabili
Il breve periodo è quel lasso di tempo in cui l’impresa non riesce a modificare i suoi fattori di produzione, quindi, li prende
come dati,
C’è solo un fattore che tipicamente viene considerato modificabile, che è il lavoro.
Il lavoro è l’unico fattore produttivo che l’impresa può modificare nel breve periodo, perché è relativamente rapido
chiedere ad un lavoratore di lavorare qualche ora in più, quindi far effettuare degli straordinari, o ridurre l’impiego di ore
di lavoro. Scelte vincolate
Lungo periodo = Periodo di tempo sufficientemente lungo per modificare tutti i fattori di produzione.
I fattori sono legati al capitale e alle materie prime, non sono modificabili in tempi brevi per ragioni tecniche.
Il lungo periodo è quel lasso di tempo in cui l’impresa riesce a variare l’impiego di tutti i suoi fattori produttivi, ovvero il
lavoro, il capotale, l’energia, le materie prime.
Scelte più organiche e strutturali
TECNICA E TECNOLOGIA
Parliamo di un’impresa che deve utilizzare dei fattori della produzione per produrre output, e quindi la prima distinzione
che operiamo è quella tra tecnica e tecnologia.
Tecnica = Combinazione di fattori produttivi (Input) che determina la produzione di una certa quantità di beni finiti
(Output). Es. Per produrre un’automobile occorrono 5 lavoratori, 2 macchinari, 3 quintali di acciaio e 4
quintali di plastica, la tecnica per produrre l’automobile è rappresentabile da questo vettore di quattro numeri, perché 4
sono i fattori di produzione. La tecnica è la combinazione di fattori della produzione associata alla produzione
associata ad un certo ammontare di output
Tecnologia = Insieme delle tecniche che consentono di produrre una stessa quantità di beni finiti (Output).
L’insieme di queste tecniche è la tecnologia di produzione, che chiameremo funzione di produzione.
.
LA FUNZIONE DI PRODUZIONE DELL’IMPRESA
Q: Output
Xi (i =1, 2): Input impiegati nell’impresa
Fdp: Relazione che consente all’impresa di ottenere il massimo livello di output possibile a partire da ogni combinazione
di input impiegati
La chiamiamo funzione di produzione perché c’è una relazione tra input e output, ma la funzione di produzione nella
teoria neoclassica è un concetto filosofico, è la natura stessa dell’impresa.
La funzione della produzione rappresenta l’impresa perché rappresenta ciò che l’impresa sa fare,
Lo Stato della conoscenza dell’impresa è dato dalla funzione di produzione, cioè dalla sua tecnologia di produzione che
riassume al suo interno tutte le tecniche che servono a produrre un certo aumentare di output.
È una semplice funzione, quindi vuol dire che la quantità prodotta di un certo bene è funzione dell’input 1 e dell’input 2.
Es. La produzione di una torta è funzione della quantità di uova, della quantità di farina ecc.
.
Due specifiche:
Per comodità e semplicità considereremo solo due input, e tipicamente gli input che si considerano sono il lavoro ed il
capitale,
Possiamo riassumere come input di capitale tutti quei fattori come i macchinari, gli impianti, ma anche i brevetti, i marchi,
la reputazione dell’impresa.
N.B.: Questa relazione non ci dice solo quali sono i fattori che servono all’impresa a produrre un certo
ammontare di beni, ma ci dice anche qual è la massima quantità di output che l’impresa può produrre
utilizzando quei fattori della produzione.
IPOTESI:
Essenzialità: Gli input sono essenziali, senza input non si produce output;
Monotonicità: La funzione di produzione è monotona, cioè ha solo un andamento, il quale è crescente, quindi,
man mano che l’impresa impiega più input produrrà più output;
Non può esistere un caso contrario.
Convessità: L’impresa preferirà sempre impiegare delle tecniche più bilanciate, rispetto a tecniche più
sbilanciate; Ci sarà sempre una tecnica bilanciat