Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
LE MISURE DI INEGUAGLIANZA
Il primo problema che noi ci poniamo è quello di misura, perché l'ineguaglianza è misura. Non si possono capire le cause dell'ineguaglianza senza una misura; non c'è niente di male nell'ineguaglianza in realtà, questo perché ogni persona ha aspettative diverse, prende decisioni diverse: non esiste un mondo totalmente egualitario.
Si pensa che l'ineguaglianza abbia degli aspetti negativi:
- Può essercene troppa, ad esempio la differenza tra paesi ricchi e paesi poveri; gli esiti spontanei del mercato di solito sono corretti, ma c'è un aspetto, un modo per tenerlo bilanciato. Se ce n'è troppa limita l'eticità dei paesi e le loro economie.
- Se per esempio si prendono figli di famiglie diverse, a 30 anni uno guadagna 100 al mese, e uno ne guadagna 35, la differenza potrebbe essere nel fattore dello studio, ma può esserci anche tutto un altro genere di motivi per.
cui queste due persone a trent'anni hanno vitediverse, in primis possono aver avuto opportunità differenti. Questonon è accettabile da parte della società, e un modo per studiarlo èandare a vedere famiglie e vedere quanto è correlato il reddito dei figlicon quello che è stato il reddito dei genitori, in questo modo si riesce acapire quanto i figli ereditino la condizione sociale dei genitori,ovviamente tralasciando casi differenti e isolati. Il paese in cui si trovadi più questa correlazione sono gli Stati Uniti. È dove c'è il welfaremigliore che le opportunità vengono date quasi a tutti, in cui ci sono iservizi statali gratuiti, le scuole gratuite... è questo che fa uguaglianzadi opportunità. In Olanda ad esempio, c'è un fortissimo welfare, manon si riesce ad equalizzare la trasmissione di viabilità cognitive dagenitori ricchi.La produzione di beni eservizi crea
Redditi a favore delle famiglie, che sono le proprietarie delle risorse utilizzate dalle imprese. Questi redditi si possono suddividere in categorie:
- Da lavoro dipendente
- Da lavoro autonomo
- Da capitale
- Da trasferimento: questi vengono prelevati da altri redditi, in due fondamentali forme:
- Contributi previdenziali, importi trattenuti dalle retribuzioni lorde e versati dall'impresa o lavoratore autonomo agli enti previdenziali
- Prelievo fiscale, ovvero le imposte, che finanziano la spesa pubblica in generale, non solo i trasferimenti
I trasferimenti spesso superano questi prelievi; il deficit viene finanziato dai risparmiatori, che a loro volta verranno rimborsati da gettito proveniente da redditi futuri.
La distribuzione del reddito tra le famiglie è molto ineguale, a causa di grandi diversità con riguardo a:
- Dotazione di capitale fisico e finanziario
- Dotazione di capitale umano
- Composizione per età e numerosità della famiglia
- Condizione lavorativa
LA CURVA DI LORENZ ED ALTRE MISURE DELL'INEGUAGLIANZA:
Consideriamo una società formata da 10 famiglie, ciascuna con un proprio reddito annuale e mettiamole in un ordine qualsiasi, rilevando i loro redditi, e mettendole poi in ordine alfabetico.
Ora suddividiamo le famiglie in gruppi ugualmente numerosi, diciamo 5 gruppi di due famiglie, e prendiamo nota del reddito-soglia che separa i cinque gruppi. Ciascun valore di soglia è un "quintile"; se i gruppi fossero 10, il valore di soglia si chiamerebbe decile; se fossero 100, percentile.
Questi quattro valori di soglia separano la società in cinque gruppi ugualmente numerosi, anch'essi chiamati quintili, il primo si qualifica come bottom e il quinto come top.
Infine si calcola la percentuale di reddito detenuta da ciascun gruppo e le
percentualicumulative: Quintile ratio: quantodobbiamo moltiplicare il reddito medio del 20% delle famiglie più povere per ottenere il reddito medio del 20% delle famiglio più ricche. Ora si prende nota in un grafico delle percentuali cumulative di reddito che vanno alle varie percentuali cumulative delle famiglie, ottenendo la curva di Lorenz: Definizione: la curva di Lorenz esprime le percentuali cumulative di reddito in funzione delle percentuali cumulative delle famiglie, considerate in ordine crescente di reddito. I dati che abbiamo elaborato per costruire la curva di Lorenz possono essere utilizzati per ottenere delle misure più sintetiche. Dalle figure si capisce che la distribuzione del reddito è tanto più ineguale quanto più lontana è la curva dalla retta dell'eguaglianza. Si può misurare con un singolo numero questa lontananza? Una buona idea è misurare l'area compresa fra la retta dell'eguaglianza e la curva.di.Lorenz Un’idea ancora migliore è rapportarequest’area al suo valore massimo, che èl’intero triangolo rettangolo di cui la rettadell’eguaglianza è l’ipotenusa; si ottiene cosìun numero puro che varia da zero (massimaeguaglianza) a 1 (massima ineguaglianza):;indice di GiniL’indice di Gini è la misura dell’areacompresa fra la retta dell’eguaglianza e lacurva di Lorenz, rapportata nell’intera area.che sta sotto alla retta dell’eguaglianzaQuesto indice è molto utile per fare confronti sintetici fra paesi e neltempo; ma per capire le caratteristiche delle ineguaglianze bisogna:utilizzare la curva di Lorenz o più semplicemente osservare i percentili-la quota di reddito del 10% Più ricco, o dell’1% più ricco, da giàun’informazione interessante sul grado di ineguaglianza e consente un;confronto fra paesi e nel tempo -Oppure si possono rapportare
percentili "top" con percentili "bottom", ottenendo una misura dell'ineguaglianza fra i due estremi
Il tasso di crescita del reddito, suddiviso per percentili, dice chi ha tratto maggior vantaggio dal progresso economico: LE MISURE DELLA POVERTÀ
I percentili più bassi della scala della distribuzione possono riguardare famiglie che si trovano in condizioni di povertà; è importante rilevare statisticamente quante e quali sono le famiglie povere e quanto intensa è la loro povertà e questo richiede delle misure ad hoc. La condizione di povertà ha molte dimensioni, e nessuna misura della povertà può essere esauriente; le misure più diffuse privilegiano la dimensione del consumo.
Ogni misura è basata sull'identificazione di una soglia di spesa al di sotto della quale una famiglia è considerata povera. Questa soglia naturalmente varia secondo il numero dei componenti della famiglia.
-viene calcolata la soglia di povertà per una famiglia di due persone
-Viene elaborata una scala di equivalenza rispetto ad una famiglia di 2 persone
-Essa risponde alla seguente domanda: ai fini del benessere economico, quale spesa in una famiglia di n persone equivale ad una data spesa di una famiglia di 2 persone
-La soglia di povertà per una famiglia di 2 persone viene poi moltiplicata per i coefficienti della scala di equivalenza, ottenendo soglie o linee di povertà diversificate secondo la numerosità della famiglia
Vi sono due diverse misure della povertà basate sul consumo: povertà assoluta e povertà relativa
La soglia di povertà assoluta è la spesa minima ritenuta necessaria per partecipare alle attività del vivere in un determinato contesto sociale, essa è suddivisa in componenti: alimentazione, abitazione comprensiva di servizi, utenze, arredamento… è diversificata secondo il territorio
La soglia dell'età dei componenti del nucleo familiare; questa soglia varia nel tempo secondo l'evoluzione dei prezzi e dei bisogni fondamentali delle famiglie.
La soglia di povertà relativa si calcola in modo più semplice, e fa riferimento esclusivo al contesto sociale. Per una famiglia di due persone essa è pari alla spesa media pro capite della nazione; per famiglie di diversa numerosità si applica la scala di equivalenza.
La soglia varia nel tempo al variare della spesa media pro capite, in seguito alla dinamica dei prezzi e al progresso economico di una nazione.
In entrambi i casi le misure della povertà riguardano l'incidenza della povertà: percentuale delle famiglie la cui spesa mensile è inferiore alla soglia. La soglia tuttavia non è una linea di separazione netta. L'intensità della povertà misura di quanto in percentuale la spesa media delle famiglie definite povere è al di sotto della soglia.
utilizza dipende dal prezzo del lavoro e dal prodotto marginale del lavoro stesso; - Il prezzo del lavoro dipende dalla quantità di lavoro richiesta dalle imprese e dall'offerta di lavoro disponibile sul mercato. La domanda di lavoro dipende quindi da vari fattori, tra cui il costo del lavoro, la produttività del lavoro e la disponibilità di risorse umane qualificate. La distribuzione del reddito dipende quindi dalla distribuzione delle risorse produttive e dalle decisioni delle imprese nella formazione della domanda di lavoro. Inoltre, la condizione lavorativa e l'accesso ai servizi di welfare influenzano la distribuzione del reddito tra i diversi gruppi sociali. La povertà può essere misurata in base all'incidenza della povertà nei vari gruppi sociali, tenendo conto di fattori come l'età, il numero di componenti della famiglia e le risorse ereditate o accumulate nel corso degli anni. In conclusione, la distribuzione del reddito e l'incidenza della povertà dipendono da una serie di fattori, tra cui la distribuzione delle risorse produttive, le decisioni delle imprese nella formazione della domanda di lavoro e la condizione lavorativa e l'accesso ai servizi di welfare dei diversi gruppi sociali.desidera occupare in relazione al salario di mercato;
Il massimo salario che l'impresa è disposta a pagare per quel tipo di lavoro.
Prodotto marginale fisico: la variazione di prodotto dovuta ad un aumento unitario della quantità di lavoro, a parità di altri fattori di produzione: deltaq/deltal
Verso una misura della produttività del lavoro:
La misura si ottiene rapportando il valore della pro