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KAYNES: considerato il padre della macroeconomia

Diventa un pilastro nel pensiero economico grazie ai suoi interventi dopo la crisi del 1929 negli USA. Il suo capolavoro scritto nel 1936 ragionava sui possibili interventi dello stato nel caso di aggregati economici. Le posizioni del pensiero kaynesiano vengono fornite da Paul Krugman in 4 punti fondamentali:

  1. A volte le economie producono meno di quanto potrebbero e danno meno lavoro di quanto dovrebbero perché non si spende abbastanza per farlo.
  2. Scegliere di non agire come fanno i classici aumenta il periodo di difficoltà, perciò bisogna che lo stato intervenga.
  3. Lo stato deve intervenire stampando moneta per abbassare i tassi di interesse e stimolando la diminuzione di disoccupazione almeno nel breve periodo.
  4. A volte però se i tassi di interesse della moneta sono prossimi a zero nel lungo periodo potrebbe abbassarsi molto il valore della moneta e di conseguenza i prezzi si alzano vertiginosamente (Venezuela).
Per evitare ciò lo stato può tagliare le spese pubbliche per ridurre il deficit pubblico.

Teoria dell'offerta

Dal consumo alla produzione

I consumatori costituiscono un gruppo di operatori economici che acquistano beni sul mercato in cambio di moneta.

Un secondo gruppo è costituito dai produttori, cioè da quegli operatori che entrano nel mercato allo scopo di vendere i beni prodotti in cambio di moneta.

Nozione di produzione

Il concetto di produzione in senso economico comprende qualunque processo di trasformazione il cui risultato finale determini una creazione o un incremento dell'utilità dei beni.

Si tratta di un'azione finalizzata ad ottenere, in termini di valore, un output superiore agli inputs.

- Inputs: fattori naturali (terra, acqua...), il lavoro ed i beni durevoli (macchinari...)

- Output: beni e servizi ottenuti dal processo

Evoluzione del concetto di produzione

Nel 1750 con i Fisiocratici il concetto di produzione prende

Il significato di "creare ex novo" indica che solo l'agricoltura era considerata un'attività produttiva. Nel 1800 il concetto di produzione si amplia, assumendo il significato di produzione nella forma, nello spazio e nel tempo. All'inizio del 1900 anche i servizi vengono considerati frutto dell'attività produttiva. Negli anni '30 si completa il concetto di produzione includendo tra i risultati di tale processo anche i servizi pubblici.

Il processo di trasformazione che dà luogo alla produzione può avvenire nelle materie (1), nello spazio (2) e nel tempo (3).

  1. Il prodotto finito assume una forma fisica differente da quella della materia da cui si è partiti.
  2. Il bene non assume una forma fisica differente dal bene di partenza, ma viene collocato in una posizione spaziale che può generare un maggior grado di utilità.
  3. Il processo conserva il prodotto finito fino al momento in cui è in grado di fornire una quantità maggiore di
utilità rispetto a quella iniziale Fattori di produzione Sono le risorse (input) usate dall'impresa per la produzione di beni e servizi (output). Sono classificati in: - Beni naturali: beni provenienti dalla natura e messi a disposizione dell'uomo. Il terreno agricolo prima delle lavorazioni, ricchezze minerarie, l'acqua, le energie. La loro caratteristica è l'irriproducibilità, l'uomo le può solo modificare. La persona economica è il proprietario, che li possiede e il loro prezzo d'uso è la rendita. - Lavoro: qualunque attività dell'uomo, al fine di conseguire una utilità indiretta, non derivante da sé, ma dai benefici che ne derivano. La persona economica è detta Lavoratore, percepisce il prezzo d'uso che è detto salario per il lavoro fisico e stipendio per quello intellettuale. - Capitale: è la ricchezza prodotta e destinata a nuova produzione. La sua caratteristica è la riproducibilità, può essere accumulato e utilizzato per la produzione di beni e servizi. La persona economica è il Capitalista, che possiede il capitale e percepisce il prezzo d'uso che è detto interesse o profitto. La combinazione di questi tre fattori di produzione determina la capacità produttiva di un'impresa e la sua efficienza.

è costituita dalla producibilità. Il concetto di capitale èrelativo al suo uso. Il possessore è detto capitalista e il prezzo del capitale,interesse, il rapporto tra C e I, è detto saggio di interesse.I beni costituenti si possono classificare in base ad un criterio fisico (1): sihanno capitali immobili (es. impianti miniera) e capitali mobili (es. tipi dimacchine; bestiame…). Oltre a quello fisico abbiamo quello economico (2): lisuddividiamo in:

  1. Capitali a fecondità semplice: vengono fisicamente esauriti inun unico impiego produttivo (es, carburanti…)
  2. Capitali a fecondità ripetuta: sono ad efficienza produttivaesauribile in più impieghi produttivi. La ricostruzione in parte di essi che vieneesaurita costituisce la quota di ammortamento

Capacità organizzativa: è l’attività di coordinamento in qt e qualità,dei fattori della produzione necessaria perché il processo

produttivo sirealizzi. La persona economica è detta imprenditore, e il compenso relativo è detto profitto o tornaconto.

Fattori Indiretti

Oltre a quelli produttivi, che agiscono sull'attività dell'impresa anche fattori che definiamo "ambientali". Sono i fattori indiretti della produzione. Consideriamo:

  • Lo Stato: fornisce alcuni servizi comuni e collettivi non assumibili direttamente dalle singole imprese (es. giustizia, sicurezza interna...), indispensabili per un agevole svolgimento dell'attività produttiva privata.
  • Il progresso scientifico e tecnologico: consente un incremento del livello produttivo con lo stesso utilizzo delle risorse disponibili o con un migliore loro impiego.

Fattori fissi e variabili

Fattori fissi: sono tutti quei fattori che non variano il loro impiego nel periodo preso in considerazione (es. attrezzature produttive di un'impresa tessile).

Fattori variabili: tutti quei fattori dei quali è

Possibile variare il loro impiego nel periodo preso in esame (es. la qt di stoffa usata dall'impresa tessile per aumentare i limiti imposti).

Ricavi, costi e profitti

L'imprenditore, colui che organizza la produzione usando i dovuti fattori, ha come obiettivo la massimizzazione del proprio tornaconto, ovvero del profitto.

Esso viene calcolato come differenza tra ricavi e costi, quindi può essere positivo, nullo o negativo.

PROFITTO = RICAVO TOTALE - COSTO TOTALE

RICAVO TOTALE = QT DI BENI * PREZZO VENDITA

Il costo come costo-opportunità

Il costo di un bene è dato da tutto ciò a cui si deve rinunciare per goderne, ovvero dal suo costo-opportunità. I costi di produzione di un'impresa includono tutti i costi-opportunità necessari per acquistare i fattori di produzione.

I costi-opportunità di un'impresa si dividono in costi espliciti e costi impliciti:

- Costo esplicito: costo che genera un flusso di denaro

- Costo implicito:

Non genera un flusso di denaro. Esistono due punti di vista:

  • Economista: Profitto economico - Costi impliciti - Costi espliciti
  • Contabile: Profitto contabile - Costi espliciti

Il costo del capitale come costo-opportunità. Il capitale finanziario investito in un'azienda rappresenta un costo implicito molto importante.

Esempio 1:

  • Se un agricoltore investe 30000€ in un nuovo frutteto
  • Se li avesse depositati in banca con un tasso d'interesse del 5%, avrebbe guadagnato 1500€/anno = costo-opportunità implicito.

Esempio 2:

  • L'agricoltore investe 10000€ dei propri risparmi e chiede in prestito gli altri 20000€ a r = 5%
  • Il costo implicito scende a 500€/anno di mancati guadagni finanziari
  • Il costo esplicito relativo al prestito (interessi) è di 1000€/anno
  • Il costo opportunità totale è di 1500€

Profitto economico e profitto contabile:

Profitto economico = ricavo - tutti i costi-opportunità-

Profitto contabile = ricavo - costi espliciti

I costi di produzione

Produzioni e costi nel breve periodo

Es. forno che produce pizza

Ipotesi: dimensione aziendale fissa, l'imprenditore può variare l'offerta solo intervenendo sul numero di lavoratori (breve periodo).

N. addetti Produzione Prodotto marginale di lavoro
0 0
1 50
2 90
3 120
4 140
5 150

La relazione fra quantità di fattori e quantità di prodotto è detta funzione di produzione.

Il prodotto marginale di un fattore è l'aumento di prodotto che si può ottenere tramite un aumento di una unità di fattore.

Prodotto marginale decrescente: più addetti impiegati, minore il contributo dell'addetto aggiuntivo.

La relazione curva di costo totale esprime la relazione fra costo totale e quantità di prodotto.

La pendenza della curva di costo totale esprime la relazione fra costo totale e quantità di prodotto.

Riflette la funzione di produzione: al crescere del prodotto, il prodotto marginale del lavoro decresce e diventa marginalmente più costoso produrre una pizza in più.

Produzi P. Costo C. C.addett one marginale impianto addett toti i ale
0 0 30 0 30 1 30
1 50 50 30 10 40 50
2 90 40 30 20 50 60
3 120 30 30 30 60 70
4 140 20 30 40 70 80
5 150 10 30 50 80 80

Costi e funzione di produzione nel breve periodo

Funzione di produzione (FDP)

Q = f (K.L)

  • Q : output di produzione
  • K : quantità di capitale
  • L : quantità di lavoro

Nel breve periodo, la dotazione di capitale è data (K è cost) e la produzione può crescere solo aumentando l'impiego del fattore variabile L.

P'(L) < 1 (il prodotto marginale del lavoro è decrescente), al crescere di L la produzione Q cresce meno che proporzionalmente.

La curva della FDP si appiattisce.

Data la FDP, il costo tot (CT) relativo a una certa produzione Q è dato da:

CT(Q) = P * L(Q) + P * K(Q)

L KP e P

Rappresentano il prezzo di L e KL KI costi nel breve periodo

Es: produzione di limonata in bicchiere

Il c. tot può essere suddiviso in due componenti

Quantità Costo totale Costo fisso Costo variabile
0 3,00 3,00 0,00
1 3,30 3,00 0,30
2 3,80 3,00 0,80
3 4,50 3,00 1,50
4 5,40 3,00 2,40
5 6,50 3,00 3,50
6 7,80 3,00 4,80
7 9,30 3,00 6,30
8 11,00 3,00 8,00
9 12,90 3,00 9,90
10 15,00 3,00 12,00

- Costi fissi : costi che non variano al variare della qt prodotta ( Es: affitto locali...)

- Costi variabili : costi che variano al variare della qt prodotta ( Es: acquisto materie prime...)

Dettagli
A.A. 2020-2021
96 pagine
SSD Scienze agrarie e veterinarie AGR/01 Economia ed estimo rurale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher francescoveltri01 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Istituzioni di economia agraria e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Vittuari Matteo.