Anteprima
Vedrai una selezione di 6 pagine su 21
Istituzioni Di Diritto Pubblico (diritto dell'economia) 2° parte Pag. 1 Istituzioni Di Diritto Pubblico (diritto dell'economia) 2° parte Pag. 2
Anteprima di 6 pagg. su 21.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Istituzioni Di Diritto Pubblico (diritto dell'economia) 2° parte Pag. 6
Anteprima di 6 pagg. su 21.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Istituzioni Di Diritto Pubblico (diritto dell'economia) 2° parte Pag. 11
Anteprima di 6 pagg. su 21.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Istituzioni Di Diritto Pubblico (diritto dell'economia) 2° parte Pag. 16
Anteprima di 6 pagg. su 21.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Istituzioni Di Diritto Pubblico (diritto dell'economia) 2° parte Pag. 21
1 su 21
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

LE RISORSE CHE USA LA P.A.

FINANZIARIE: (il denaro) lo stato ottiene tali risorse finanziarie attraverso:

 criterio della progressività

a) Tributi = sistema tributario italiano è ispirato al , per garantire

l’uguaglianza sostanziale e la redistribuzione della ricchezza, il prelievo fiscale viene effettuato

con una proporzione crescente al crescere del reddito. La progressività si ha sulle imposte

dirette che colpiscono i redditi da lavoro e le pensioni. Si individuano degli scaglioni di reddito

a cui poi viene applicata l’aliquota

Differenza Tra Tassa E Imposta: l’imposta colpisce il reddito, una ricchezza prodotta o di cui si gode

dirette

per beni che si posseggono (imposte patrimoniali), tali imposte sono dette (Es. IRPEF). Ci sono

imposte indirette tasse

anche , che colpiscono i consumi (Es. IVA). Le , invece, sono i corrispettivi per

assenza

la fruizione di un servizio (Es. Tassa smaltimento rifiuti). Sia per le tasse che per le imposte i è l’

di vincolo di destinazione, il contribuente non sa come verranno spese. Ci sono delle eccezioni con

vincolo di destinazione, come ad esempio la tassa di soggiorno, che rimane al comune e la deve

spendere in attività turistiche. privato istituzionale

b) Concessione Di Crediti = ricorso all’indebitamento, (mk) o (f.do

monet istituz). Art 81: obbliga la maggioranza di entrambe le camere, per ricorrere al debito

e concesso solo in casi di andamento sfavorevole del ciclo economico.

BENI: beni pubblici, diversi dai beni di proprietà privata. Possono essere

 indisponibili, inalienabili,

1. Di Demanio Pubblico = non possono essere venduti, possono

essere dati in concessione a un privato (Es. spiagge, mari, boschi).

disponibili,

2. Di Patrimonio Pubblico = beni alcuni possono essere venduti per risanare i

conti pubblici dello stato (Es. edifici, opere d’arte, asset finanziari).

ORGANI AUSILIARI

Svolgono funzioni di supporto rispetto all’autorità principale. Sono:

Consiglio di Stato (organo di consulenza) attività di consulenza legislativa-giuridica, esprime un

 parere (art 100). Per l’approvazione dei regolamenti, coordinamento in T.U. di leggi e regolamenti e

contratti amministrativi, il governo deve chiedere la consulenza del CdS obbligatoriamente, ma il

suo parere non è vincolante. Per alcune materie il parere può essere vincolante.

CNEL (organo di consulenza) attività di consulenza economica e sociale, e di iniziativa legislativa,

 

perciò il parlamento può chiedergli consulenze circa queste materie (art 99). È un organo di

rappresentanza delle categorie produttive e sociali.

Corte dei Conti (organo di controllo) effettua verifiche su atti amministrativi. [I controlli attribuiti

 

alla CdC dalla costituzione riguardano atti del governo e parificazione del rendiconto consuntivo. I

controllo

controlli attribuiti dal legislatore sono sui comuni e regioni]. La CdC ha funzione di

preventivo , volto ad impedire l’adozione di un atto non conforme dal punto di vista contabile;

controllo successivo

effettua un sul bilancio dello stato (parificazione rendiconto); effettua un

controllo di gestione sottoposto agli enti pubblici; dal 2012 le sono stati affidati i controlli sugli

controllo massiccio

enti territoriali ( ), questo controllo non è previsto dalla costituzione (a

differenza degli altri), è stato quindi attribuito dal legislatore e in parte cozza con l’autonomia degli

anti territoriali.

IL PRINCIPIO DI LEGALITA’

I fini che la p.a. deve perseguire sono fissati dalla legge, anche le modalità attraverso i quali i fini

devono essere perseguiti. L’autorità amministrativa, quindi, non può mai essere scollegata dalla legge.

legittima

Quando l’attività amministrativa è conforme alla legge si dice che è ; in caso contrario,

vizi di legittimità

quando non è conforme alla legge, parliamo di , ovvero non è legittima. Quando vi

sono tali vizi, gli atti della p.a. sono contestabili davanti a un giudice. Tutta l’attività amministrativa è

caratterizzata anche da una dose di DISCREZIONALITÀ AMMINISTRATIVA: la p.a. ha diverse

possibilità di scelta, ma la maggior quantità di attività amministrativa si compie all’insegna della

discrezionalità, si compiono solo poche attività di natura non discrezionale, ovvero non vincolate dalla

legge. Infatti la p.a. non si auto assegna gli obiettivi, ma è subordinata alla legge che individua i fini che

deve perseguire (Es. per gli apparati dello stato è il parlamento a determinare i fini; nella regione

saranno le leggi regionali) le finalità delle p.a. sono assegnate dalla legge (un’entità a sfondo

politico) e sono obbligatoriamente finalità di carattere generale. La p.a. ha degli spazi di scelta nelle

modalità attraverso il quale realizzare gli obiettivi prefissati dalla legge: con quali tempi, con

quali risorse, quali percorsi. (Es ufficio anagrafe, svolge l’attività di tipo certificativo, attività totalmente

vincolata, non ci sono spazi di discrezionalità. Questa è una eccezione). Tutta la materia dei diritti

sociali, invece, (istruzione, sanità, assistenza) lascia molto spazio discrezionale alla p.a., poiché

l’erogazione può dipendere da vari fattori, come risorse e l’organizzazione. Il problema della

discrezionalità: potrebbe dare luogo a scelte non conformi alla legge, ovvero che la p.a. usi la

discrezionalità per perseguire fini legati ad interessi di parte, negando le finalità generali poste dalla

legge.

GLI ATTI AMMINISTRATIVI

L’autorità amministrativa dà luogo a servizi, mentre l’attività amministrativa di carattere imperativo

(quella che a noi interessa), si traduce negli atti amministrativi. Questi atti amministrativi sono la

manifestazione della volontà della p.a., attraverso i quali dichiara la sua volontà, ovviamente

perseguendo l’interesse generale. Gli atti amministrativi hanno carattere:

Unilaterale: il consenso dei destinatari non viene mai ascoltato, perché la p.a. non realizza

 il privato non può opporsi

interessi di parte, bensì della collettività, dunque (in opposizione al

diritto privato). Queste manifestazioni di volontà producono effetti giuridici nei confronti dei

cittadini, talvolta favorevoli, altre sfavorevoli, in ogni caso questi non possono opporsi. Il privato

non si trova in una posizione di parità con la p.a., il diritto amministrativo pone l’autorità in una

posizione sovraordinata . Il privato è tenuto ad obbedire e conformarsi alle manifestazioni

(esecutività).

della p.a.

Tipicità: dato che si tratta di un modo di agire imperativo, sugli amministrati, questo trova un

 limite nella tipicità: significa che questi atti unilaterali non possono essere introdotti secondo il

volere della p.a., ma solo se approvati dalla legge. Legge che ci dice quali finalità possono

perseguire e quale tipo di comportamento comportano. Per creare un atto amministrativo

è una garanzia per i consociati

occorre quindi la creazione di una legge per disporlo .

Un fenomeno in crescita è quello degli atti amministrativi dove la p.a. utilizza gli strumenti del

DIRITTO PRIVATO: talvolta per la p.a. può risultare più conveniente utilizzare strumenti del diritto

privato, ovviamente sempre perseguendo finalità di carattere generale. Secondo il principio di legalità,

potrà farlo solo nei casi previsti dalla legge. La p.a. in questo modo rinuncia a porsi in una posizione

sovraordinata rispetto ai privati e utilizza le norme del codice civile.

ATTI AMMINISTRATIVI = atti interni alla p.a. che non producono effetti giuridici nei confronti degli

amministrati, servono per lo svolgimento dell’attività amministrativa, ma non vengono a conoscenza

degli amministrati (Es. i pareri: meri atti amministrativi, prodotti dagli organi di consulenza, come il

CdS, servono per arrivare al provvedimento, ma rimangono internamente alla p.a.)

PROVVEDIMENTI AMMINISTRATIVI = sono la vera e propria manifestazione della volontà della p.a.,

quella di cui noi amministrati veniamo a conoscenza. Non sono fonti, il loro carattere tipico non è

generale, ma va a colpire uno o più soggetti determinati, non la generalità dei soggetti. I caratteri di

questi provvedimenti sono:

Unilateralità:

 Esecutività = una volta adottati producono immediatamente i loro effetti giuridici. Non hanno

 bisogno di un passaggio da un’autorità giudiziaria, che li dichiari eseguibili, concluso l’iter, l’atto

è dotato di esecutività. Non possiamo sottrarci all’esecuzione, anche se fosse illegittimo, prima

cominciamo a dare esecuzione e a conformarci, poi potremmo fra opposizione per vie giudiziali.

Se i soggetti privati oppongono resistenza, la p.a. può ricorrere alla forza pubblica (Es. sgombri

degli edifici abusivamente occupati).

Inoppugnabilità: i provvedimenti si possono impugnare e contestare solo entro i termini

 perentori (solitamente 60gg), superati i termini il provvedimento diventa inoppugnabile, non ci si

può più opporre. autorità amministrativa della p.a.

Soggetto: sempre e solo una , quella cha il potere di

 adottare il provvedimento.

bene o la persona

Oggetto: il nei confronti del quale si producono gli effetti giuridici (Es.

 provvedimento di espropriazione di un bene immobile, qui l’oggetto è il bene immobile; Es.

concorso pubblico o licenza di guida, l’ammissione e quindi l’oggetto va a riguardare la persona

fisica, da quel momento possiamo tenere un comportamento che prima non potevamo tenere).

Possono essere favorevoli o sfavorevoli.

Causa: il fine che viene perseguito con quella manifestazione di volontà, che non può essere

 altro che un fine di interesse generale forma scritta

Forma: di solito i provvedimenti assumono , talvolta le nostre leggi però

 silenzio

ammettono anche forma non scritta, definita : quando noi chiediamo alla p.a. se

possiamo tenere o no un comportamento (Istanza), la p.a. può non dichiarare esplicitamente la

propria volontà, utilizzando la forma della non risposta, per rendere l’attività più rapida ed

evitare la produzione di un atto scritto da inviare al privato. La legge ci indica come interpretare

silenzio assenso

il silenzio: nei casi a noi favorevoli, la non risposta indica un accoglimento ( );

silenzio rifiuto

nei casi a nostro sfavore, la non risposta indica un rifiuto ( ).

Motivazione = con la legge 241/1990 è stato introdotto l’obbligo di motivazione per gli atti

 ammin

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
21 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/09 Istituzioni di diritto pubblico

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Alebecks di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Istituzioni di diritto pubblico e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Buzzacchi Camilla.