Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Tutti questi vengono approvati dal Consiglio dei ministri.
I regolamenti ministeriali --> approvati dal solo ministro che adotta lo schema del regolamento, lo
sottopone al Consiglio di Stato, lo emana il ministro, lo sottopone alla Corte dei conti poi viene
pubblicato. Gli interventi di consulenza e controllo sono simili. Ciò che differisce in modo diametrale
i due regolamenti è una cosa sola: il potere regolamentare del governo è permanente, può
approvarlo sempre, quando vuole. Al contrario, il ministro può approvare un regolamento solo
quando è previsto dalla legge o un atto equiparato. Spesso sono tecnici, però talmente importanti
che non sono affidati ai provvedimenti amministrativi. Quello del più forte fra i regolamenti, è un
non-problema: hanno competenze differenti.
Il testo unico
Il governo ha l'incarico, a volte sono legislativi perchè il potere legale è stato dato dal Parlamento,
altro è quando fa testi unici compilativi, ma soltanto come prodotto della sua attività con la quale
autorevolmente ma non ufficialmente sostiene che sia il diritto vigente in una certa materia. È una
raccolta di norme disciplinate, organizzate e disciplinate come diritto vigente in un "testo unico".
Le circolari
un dirigente del ministero, ad esempio, cosa può fare quando presiede un'amministrazione? Può
dire: "questa legge va interpretata in tal maniera", dando contenuto paranormativo. Questo ordine
non è fonte del diritto, ma si fonda su una gerarchia, all'interno delle amministraizoni esistono questi
strumenti di veicolazioni dell'orientamento che si fondano sulla direzione e gerarchia. Sono atti
amministrativi e non fonti del diritto, può essere impugnato. Ma nella prassi quotidiana ha prassi
normativa.
La riserva di legge
È un interdetto politico, dire che una cosa la può fare solo la legge, vuol dire che lo può fare solo il
Parlamento. La libertà di domicilio conosce la riserva di legge: i casi in cui si può limitare sono i
nmano alla legge. Oggi che il governo non è più "re", istanza politica separata ma sono i partiti politici
di maggioranza che regge il governo, la riserva di legge è una distinzione di procedure, formale:
queste norme sono prodotte solo a seguito di certe procedure. Riserva di legge assoluta quando
l'atto dev'essere di fonte primario o di rango equiparato. Riserva di legge relativa: i pubblici uffici
sono organizzati secondo legge per il buon andamento della buona amministrazione, ma vi sono
anche i regolamenti di organizzazione, qui la legge indicherà i principi. Riserva di legge formale che
è solo atto del Parlamento. Quando non c'è riserva di legge, l'intervento è libero.
Il Presidente della Repubblica
Molto in voga l'espressione "organo di garanzia". Vediamo se è davvero così. Troviamo le radici della
presenza de Capo dello Stato: perchè ci deve essere? Esigenza di individuare una carica un organo
di vertice che rappresenta lo Stato che lo incarna, lo rappresenta plasticamente e che abbia dei
poteri. Sul ruolo ed esigenza si intrecciano le teorie monarchico-repubblicane. Secondo le teorie
repubblicane la sovranità appartiene al popolo: se questi Stati hanno forma di governo di tipo
presidenziale o monarchia costituzionale, c'è un Capo di Stato con un potere. Ma quando c'è la forma
di tipo parlamentare a cosa serve? Governo e Parlamento si dividono tutti i poteri, aggiungendo
anche il corpo elettorale. In questo caso non attribuiamo le classiche funzioni al Capo di Stato. Le
forme di governo parlamentari, alla fine del '900, si sono dimostrate alla corda. Su questo organo
nuovo cominciano a sussistere poteri nuovi che arginano gli errori degli altri organi. Custode della
Costituzione, anche con la forza argina gli errori di chi fisiologicamente si dovrebbe occupare degli
altri organi costituzionali. 1 - È un potere estraneo all'indirizzo politico, teoria decorativa. 2 - Organo
con potere di garanzia dei poteri fondamentali. 3 - Ha il potere di statualità con strumenti con cui
può intervenire, sciogliere un governo e formarne uno senza fiducia delle camere. 4 - Un'istanza
tecnica e neutra, quasi giurisdizionali, in caso di conflitti è arbitro ma non in veste di giudice. 5 -
Potere di intermediazione politica, intervento in caso di inceppamento può intervenire. Da ricordare
che non è titolare di funzioni fondamentali e non ha funzione di indirizzo politico, al massimo vi può
partecipare.
Ruini --> "È il grande consigliere, il magistrato di persuasione". "Il capo dello Stato non governa ma
la responsabilità dei suoi atti è dei ministri, ha infinte occasioni per missione di equilibrio e
coordinamento".
È un potere neutro che non significa neutrale, ma diverso dall'esecutivo, giudiziario, legislativo, al di
sopra dei partiti. Il ruolo che ne dà la Costituzione è misto: alcune funzioni del re le trasferisce al
Capo dello Stato, assegna funzioni di garanzia, ma di reggitore nei momenti di crisi. Si disciplina il
Presidente della Repubblica mai in modo complessivo. Il ruolo è sempre importantissimo, ma
sempre senza responsabilità proprio perchè rappresenta le parti ma al di sopra di queste.
Eletto a camere riunite con rappresentante regionali, detto collegio speciale. Le alternative erano:
elezione diretta si sarebbe rafforzata troppo la figura di questo potere, per paura dei partiti non verrà
disciplinata questa scelta. Il Parlamento in quanto collegio semplice, avrebbe indebolito la figura del
Capo di Stato, alla mercè dei partiti che lo avrebbero eletto. Il collegio speciale invece, anche se
correttivo lieve, dà una maggiore ampiezza ad accordi per l'elezione. Il quorum è di 2/3 alle prime
tre votazioni, alla quarta è necessaria la maggioranza assoluta. Tuttavia nel caso del sistema
maggioritario con premi di maggioranza, il quorum non è più un numero consistente di votanti.
Assemblea presieduta dal presidente della Camera, in caso di assenza del presidente della
Repubblica il presidente che ne fa le veci è il presidente del Senato. È incompatibile con qualsiasi
altra carica pubblica e privata, legittimazione attiva è riservata a tutti i cittadini con più di
cinquant'anni che goda di diritti politici. Resta in carica sette anni. Come cessa dalla carica: per sua
decisione, per scadenza, morte, destituzione per rimozione dalla Corte costituzionale. Si può
rieleggere. Quando cessa può accettare di essere senatore a vita, può rinunziarvi.
La responsabilità del Capo dello Stato
Il rapporto fra Presidente della Repubblica e governo è però complesso: quando il Presidente del
Consiglio dei ministri controfirma un atto del Presidente della Repubblica, ad esempio in un decreto
delegato, il primo attesta che il decreto di emanazione è lo stesso di quello delegato. In un caso, anni
fa, un ministro della giustizia aveva l'intenzione di opporsi a controfirmare una grazia concessa
invece dal Presidente della Repubblica. La Corte costituzionale sentenziò che in quel conflitto di
attribuzione, quello era un decreto presidenziale: il ministro non poteva opporsi.
Nei suoi atti delle sue funzioni, non ha responsabilità politica, nessuno può revocarlo per un atto
inopportuno, non ha responsabilità giuridica di tipo penale e civile, salvo che per alto tradimento o
per attentato alla Costituzione. La responsabilità di un atto, eventualmente, ricade su chi ha
controfirmato l'atto dello Stato. Tuttavia secondo l'articolo 89 i ministri sono tenuti a controfirmare
gli atti anche se non sono d'accordo: il governo deve controfirmare gli atti e deve tenerne la
responsabilità, in primo luogo politica. Le responsabilità penali del Capo dello Stato non sono
disposte e descritte secondo le fattispecie di alto tradimento e attentato alla Costituzione: il
costituente aveva fiducia, tanto da porle come fattispecie penali in bianco. Oltretutto senza pena.
Nelle altre fattispecie di responsabilità non legate alle proprie funzioni, il Capo dello Stato non può
essere sottoposto a processo, ma è previsto che si sospendano (questa non è legge ma
interpretazione). Si ritiene che rappresentava un certo equilibrio è probabile che lui stesso si
dimostrerà sottoponibile a processo, ovvero che si dimetta. In più quello che vale per l'immunità
parlamentare, vale a maggior ragione.
La legge 140/2003 non possono essere processati coloro che fanno parte delle cinque cariche. Nel
2004 con sentenza 24, la Corte Costituzionale si pronuncia: affronta il tema di questa immunità
processuali e annota degli aspetti e in più soggiunge l'illegittimità costituzionale della legge,
annullandola. Gli articoli che vengono richiamati come violati sono articolo 3 e l'articolo 27. se noi
automaticamente disponiamo che un processo non possa essere svolto, condanniamo il titolare
della carica a continuare il lavoro avendo sulle spalle questo dubbio, questa macchia che mina la
trasparenza del soggetto che presiede la carica. Questo soggetto è – a differenza di altri – vulnerato
dalla possibilità di difendersi (articolo 3). La Corte inoltre rileva che per lei è già prevista l'immunità,
non può essere processato nessuno se non su autorizzazione della Corte stessa.
Legge 124/2008 che ripropone la sospensione dei processi penali, ma in modo più sommesso.
Chiarisce che il potenziale imputato può rinunciare alla sospensione. Interviene la Corte di nuovo,
262/2009 (lodo Alfano, decisione arbitrali, si parla di lodo quando viene adottato un atto che debba
risolvere una controversia politica sorta, per arrivare a confezionare questa legge le forza politiche
hanno dibattuto molto si è chiamato "lodo"), annullando anche questa volta, ancora per violazione
dell'articolo 3 della Costituzione. Questa previsione non può che essere introdotta da una norma
costituzionale.
La formazione del governo
Che ruolo ha nella formazione del governo il Capo dello Stato? Nelle democrazie maggioritarie, un
ruolo limitato. Perchè c'è un bipolarismo bipartitico in cui il partito vincente, se c'è, ha in seno anche
il futuro presidente del Consiglio, già scelto dagli elettori. In una democrazia non maggioriataria, il
ruolo è parecchio diverso: il corpo elettorale non aveva dato un indicazione, ogni partito aveva
lavorato per sè e gli accordi dei partiti si ottenevano in Parlamento. Il ruolo del Capo dello Stato negli
ultimi sei-sette anni si è dimostrato molto influente per la formazione del governo, in particolare
perchè le crisi di govern