Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
PARTE IV – LIBERTÀ E COSTITUZIONE ECONOMICA
p. 89, 2.27 I PRINCIPI COSTITUZIONALI (artt. 1-12)
I principi costituzionali fondamentali sono contenuti negli articoli 1-12 e danno sostanza alla forma di Stato democratico di cui esprimono le finalità:
- Art. 1 principio democratico;
- Art. 2 principio personalista e pluralista;
- Art. 3 principio di eguaglianza;
- Art. 1 e 4 principio di tutela del lavoro;
- Art. 7 e 8 principio di uguaglianza delle confessioni religiose;
- Art. 10 e 11 principi sul rapporto tra l'ordinamento italiano, il diritto internazionale e gli ordinamenti a carattere sopranazionale come l'Unione europea.
Il nostro ordinamento si forma su una democrazia rappresentativa: il corpo elettorale esercita una frazione del potere sovrano attraverso l'elezione dei componenti del Parlamento. La sovranità popolare trova espressione nell'elezione da parte del corpo elettorale di propri rappresentati all'interno degli organi.
Rappresentativi di Regioni, Province e Comuni. Sono previsti anche istituti di democrazia diretta, cioè referendum abrogativo nell'art. 75 e costituzionale confermativo nell'art. 138, l'iniziativa legislativa popolare nell'art. 71. Sono garantiti i diritti inviolabili dell'uomo e stabiliti i doveri inderogabili di solidarietà. L'art. 2 dispone che "La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale". Per diritti inviolabili si intendono i diritti fondamentali dell'uomo e non solo del cittadino al quale sono riconosciuti e protetti direttamente dalla Costituzione, ma sono estesi che a formazioni sociali, ovvero ogni forma organizzativa collettiva attraverso la quale gli esseri umani esplicano la.
loro personalità e manifestano le loro opinioni. In Costituzione viene affermato un principio personalista, quindi i diritti personali del singolo non possono essere violati da nessuno, e un principio pluralista secondo il quale alle formazioni sociali viene riconosciuta la tutela massima prospettabile nell'ordinamento.
Caratteristiche dei diritti inviolabili:
- assolutezza, possono essere fatti valere nei confronti di tutti;
- inalienabilità, non possono costituire oggetto di trasferimento a terzi;
- irrinunciabilità, il titolare degli stessi non può rinunciarvi per nessun motivo.
I Doveri inderogabili di solidarietà sono di natura politica, economica e sociale che la Costituzione richiede essenzialmente ai cittadini e a tutti coloro che sono sottoposti all'ordinamento vigente, dunque anche agli stranieri che vivono e operano in Italia, quale contributo di solidarietà e coesione sociale.
Il principio di uguaglianza sintetizza il rapporto tra
Il principio di eguaglianza in materia religiosa è contenuto nell’art. 7 il quale èrelativo alla disciplina dei rapporti tra Stato e Chiesa, e nell’art. 8 relativo alladisciplina dei rapporti tra Stato e altre confessioni religiose.
Secondo l’art. 7, lo Stato e la Chiesa cattolica sono “ciascuno nel proprio ordine,indipendenti e sovrani.” I rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi, cioè accordi dimutuo riconoscimento tra Stato e Santa Sede sottoscritto nel 1929 che, in origine,prevedevano il Trattato che riconosceva l’indipendenza e la sovranità della SantaSede e fondava lo Stato della Città del Vaticano, la Convenzione Finanziaria, ilConcordato che definiva relazioni
Il testo formattato con i tag HTML sarebbe il seguente:Civile e religiose tra la Chiesa e il Governo italiano. Nel 1984, il Concordato fu rivisto e fu rimossa la clausola precedente che indicava la religione della Chiesa cattolica come religione di Stato in Italia. Inoltre, secondo il nuovo Concordato, il clero cattolico è finanziato da una frazione del gettitotale IRPEF (imposta sul reddito delle persone fisiche) attraverso l'"otto per mille", e la nomina dei vescovi non richiede più l'approvazione del Governo. Sono anche state stabilite le clausole per cui è possibile la trascrizione di un matrimonio celebrato secondo il rito cattolico da parte dell'ufficiale di stato civile e produrre gli effetti riconosciuti dall'ordinamento giuridico italiano. Infine, nelle scuole italiane si può richiedere l'esenzione dall'ora di religione cattolica che prima era obbligatoria. Il Trattato non fu modificato.
I Patti Lateranensi non possono essere sottoposti a referendum abrogativo ex art.
Perché sono accordi internazionali che preesistevano prima della Costituzione. Le modificazioni richiedono un procedimento di revisione costituzionale ex art. 138. La Corte Costituzionale ha espresso che i Patti non possono essere in contrasto con i principi fondamentali della Costituzione.
Anche le altre confessioni sono riconosciute dalla Costituzione che prevede nell'art. 8 che "sono libere davanti alla legge... (e) hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano". I rapporti tra queste confessioni e lo Stato sono regolati per legge ordinaria, "sulla base di intese con le relative rappresentanze" e il Governo. Dunque, la Costituzione garantisce la libertà di culto religioso che difende con altre due norme contenute negli artt. 19 in cui si afferma la libertà di professione di ogni fede religiosa in qualsiasi forma individuale e associata, e ne sono liberi.
l'utilizzo dei seguenti tag HTML: - `` per evidenziare il testo in grassetto - `` per evidenziare il testo in corsivo - `` per creare un testo in apice - `` per creare un testo in pedice Ecco il testo formattato: l'esercizio e la propaganda in privato o in pubblico con il solo limite di "riti contrari al buon costume", e 20 che stabilisce che le associazioni ecclesiastiche e a fini di religione non possono essere sottoposte per legge a speciali limitazioni né a speciali gravami fiscali. Gli artt. 10 e 11 riguardano il rapporto tra ordinamento italiano, diritto internazionale e ordinamenti a carattere sopranazionale come l'Unione europea. Nell'art. 10 si afferma che "l'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute", quindi prevede l'adattamento automatico del diritto italiano alle norme consuetudinarie dell'ordinamento internazionale. Diritti fondamentali a garanzia degli stranieri nell'art. 20 prevede che "la condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità con le norme e i trattati internazionali". Si prevede anche ildiritto d'asilo nel territorio della Repubblica dello straniero "al quale sia impedito nel suo Paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana". Inoltre, non è ammessa l'estradizione dello straniero per reati politici. Altro principio fondamentale nell'art. 11 "l'Italia ripudia la guerra come strumento di difesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali". Nella seconda parte dell'art. 11 l'Italia "consente in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia tra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo" l'Italia può accettare le limitazioni di sovranità anche attraverso la partecipazione ad organizzazioni internazionali soltanto a.Condizione che è necessaria per il raggiungimento degli obiettivi di pace e giustizia tra i vari Paesi. Trova giustificazione in questo modo l'adesione dell'Italia all'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU), l'organizzazione intergovernativa a carattere internazionale costituita a San Francisco nell'ottobre del 1945 alla quale l'Italia ha aderito nel dicembre 1955. Tra le limitazioni di sovranità ci sono il riconoscimento di efficacia giuridica alle fonti europee derivate dai trattati che impongono limitazioni di sovranità per l'Italia che si sostanziano nel prevalere delle fonti europee ad efficacia diretta, cioè i regolamenti e direttive europee, e nell'obbligo di recepimento delle fonti europee ad efficacia derivata, cioè direttive europee. Si veda il punto 2.12 e 2.13.p. 95, 2.28 DIRITTI E DOVERI DEI CITTADINI: RAPPORTI CIVILI (ARTT.13-28) La Costituzione contiene diritti e doveri dei cittadini, intesi
non sono sempre rispettati. La dignità umana è il principio fondamentale su cui si basano i diritti umani. Ogni individuo ha il diritto di essere trattato con rispetto e di vivere una vita dignitosa, libera da discriminazioni e violenze. I diritti umani includono il diritto alla vita, alla libertà e alla sicurezza personale, il diritto all'uguaglianza e alla non discriminazione, il diritto alla libertà di pensiero, di coscienza, di religione, di espressione e di associazione, il diritto all'istruzione, alla salute, al lavoro dignitoso, alla protezione sociale e al benessere. Questi diritti sono universali, inalienabili, indivisibili e interdipendenti. Ciò significa che sono validi per tutte le persone, in ogni parte del mondo, indipendentemente dalla loro razza, religione, genere, orientamento sessuale, età, disabilità o qualsiasi altra caratteristica personale. Tuttavia, nonostante l'esistenza di norme internazionali che proteggono i diritti umani, molte persone in tutto il mondo continuano a subire violazioni dei loro diritti fondamentali. La discriminazione, la violenza, la povertà, la mancanza di accesso all'istruzione e alle cure mediche sono solo alcune delle sfide che molte persone devono affrontare quotidianamente. È compito di tutti promuovere e difendere i diritti umani. Ogni individuo ha il potere di fare la differenza, sia attraverso azioni individuali che collettive. L'educazione, la sensibilizzazione, la partecipazione attiva e il sostegno alle organizzazioni che lavorano per i diritti umani sono solo alcune delle strade che possiamo percorrere per contribuire a costruire un mondo più giusto e rispettoso dei diritti di tutti.