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Estratto del documento

B) PRINCIPI FORMULATI DALLA CORTE DI GIUSTIZIA:

B1) mediante una interpretazione del Trattato, ma sono ancora principi formulati

dalla Corte, non rientrano nei Trattati la Corte, in base al Trattato, ritiene che un

dato principio debba essere un principio considerato immanente nel nostro

ordinamento, anche se non è scritto dal Trattato, ma la Corte lo ricava dal Trattato

stesso

 Primato del diritto comunitario sul diritto nazionale se c’è un diritto nazionale che

confligge con la regola comunitaria, deve prevalere sempre quella comunitaria

 Diretta applicabilità (delle norme comunitarie) le norme comunitarie devono

essere applicate direttamente da tutti i soggetti che applicano il diritto in ogni Paese,

e quindi prima di tutto i giudici, poi la pubblica amministrazione;

 Effetto utile (del diritto Ue) è il principio in base al quale una norma comunitaria

deve essere interpretata, nel caso di dubbio, in modo da favorire il raggiungimento

dell’obiettivo che si è prefissata la norma stessa

 Precauzione (ora 191 TFUE) (e.g. mucca pazza) quando si verifica una situazione

nella quale c’è un potenziale pericolo per la salute umana pure per l’ambiente, ma

non è ancora dimostrato scientificamente che è da escludere ogni pericoli,

precauzione è evitare di porre in essere azioni che possano ipoteticamente creare

danno uno Stato può per esempio bloccare le importazioni nel proprio territorio di

prodotti per i quali c’è stato un allarme di qualche pericolosità (lo Stato normalmente

non può fermare la circolazione del prodotto, però può bloccare l’entrata di quel

prodotto se c’è un pericolo per la salute in forza del principio di precauzione); il

rischio può essere potenziale, non accertato

 Mutuo riconoscimento (Cassis de Dijon, 1979) Cassis de Dijon è un alcolico francese

a basso contenuto alcolico (32/33%); la ditta che commercializza Cassis de Dijon lo

vuole esportare in Germania, la Germania non vuole farlo entrare perché un liquore

a basso contenuto alcolico, rispetto agli alcolici veri, può indurre più facilmente

assuefazione, e piano piano uno può passare a cose più pesanti, quindi è un prodotto

pericolo per la salute umana. Dietro a questa ragione c’è la protezione del mercato

tedesco della birra (ragione vera, nascosta); la corte di giustizia nel 1979 attraverso

questa sentenza ha detto che uno Stato non può impedire la commercializzazione nel

proprio territorio di u prodotto affermando che può essere pericolo per la salute, se

quel prodotto è già in circolazione in un altro Paese Ue e non ha procurato danni alla

salute; altrimenti verrebbe meno quella reciproca fiducia che deve esserci all’interno

di un ordinamento comunitario

 Esaurimento del diritto è un principio entrato nel Trattato, però è stato codificato

in alcune direttiva. Un prodotto messo in commercio di solito è coperto da brevetto;

se io commercializzo un prodotto, il massimo per il produttore sarebbe quello di

venderlo a prezzi diversi nei vari stati a seconda dell’interesse del consumatore di ogni

Stato membro; allora per guadagnare il massimo il produttore dice al distributore ad

esempio spagnolo di vendere un dato prodotto a 200euro, perché l’interesse è alto,

TUTTAVIA con il limite di non poter vendere il medesimo prodotto in Italia; se la regola

contrattuale viene violata, è intervenuta la corte che ha affermato che una volta che

il prodotto viene messo in commercio nell’Ue, questo prodotto può circolare

liberamente in tutta l’Europa e non possono essere messi limiti di alcun genere. Il

diritto di brevetto si esaurisce nel momento in cui metti il prodotto in circolazione. Il

produttore avrà diritto di percepire le royalty, ma non può impedire la vendita di quel

prodotto in un altro paese, o limitarla, perché violerebbe la concorrenza. Con il

principio di esaurimento l’italiano che firma il contratto, non lo rispetta e va a venderli

anche in Spagna. Quindi ritorna la concorrenza e piano piano il prezzo si abbassa. La

concorrenza c’è perché c’è l’esaurimento del diritto di brevetto

B2) mutuati dai sistemi giuridici nazionali: la Corte di giustizia ha elaborato questi principi

non deducendoli dai Trattati, ma li ha trovati leggendo i diritti nazionali degli Stati

membri certi principi che non si possono ricavare dal Trattato, se sono principi comuni

a tutti i Paesi dell’Ue devono essere principi anche del nostro ordinamento, e il nostro

ordinamento non può ignorare quei principi comuni a tutti gli Stati membri

 Irretroattività della legge penale

 Limitazioni della proprietà privata sulla base di un interesse collettivo superiore

una direttiva anni fa aveva detto che i coltivatori che coltivano vigneti non possono

piantarne di nuove, una volta sradicate: devono cambiare colture (causa

sovrapproduzione). Si è finiti davanti alla Corte di giustizia e si è detto che il

provvedimento è legittimo perché la limitazione alla proprietà privata è giustificata

da un interesse superiore

 Buona fede (oggettiva e soggettiva) è un principio che troviamo in tantissime

sentenze della Corte di giustizia; la Corte ha detto che la buona fede è un elemento

comuni a tutti i paesi, quindi anche all’ordinamento comunitario

 Rispetto dell’appartenenza ad una fede religiosa è un principio pronunciato dalla

Corte quando la commissione aveva indetto un concorso per assumere dei giovani,

e aveva detto che il concorso si sarebbe tenuto sabato 20 aprile a Bruxelles. Un

candidato ha detto che sabato non può lavorare perchè appartiene alla religione

ebraica; il principio del rispetto della fede religiosa deve valere anche nel nostro

ordinamento

 Legittimo affidamento quando una persona, un soggetto tiene un certo

comportamento basato sul fatto che aveva confidato su ciò che sembrava essere

giusto questo sembrava essere giusto era stato indotto dal comportamento della

pubblica amministrazione, ad esempio (che aveva detto che era tutto in regola,

quando in realtà non lo era)

 Proporzionalità nato dal fatto che Tizio aveva violato la regola sull’apertura dl

negozio andando oltre al limite di orario di apertura. I vigili gli hanno dato una

multa e gli hanno tolto la licenza di commercio togliere la licenza è stato

sproporzionato, si è arrivati alla Corte di giustizia e si è deciso che lo Stato non può

sanzionare con una sanzione che è sproporzionata rispetto alla violazione

commessa

 Equità

 Ragionevolezza

68 non è necessario che vada riscontrato in ogni ordinamento un dato principio, basta che sia

comune alla maggior parte e non sia contraddetto formalmente dagli altri. Questa attività la

corte la compie facendo una vera e propria comparazione: comparando gli ordinamenti

giuridici diversi

B3) a seguito dell’applicazione di Convenzioni internazionali:

 Es: Convenzione europea sui diritti dell’uomo (CEDU, Consiglio d’Europa), Roma,

1950:

1. libertà religiosa

2. libertà sindacale

3. libertà di domicilio

 Più volte la Corte ha affermato che tali principi devono essere garantiti anche

dall’ordinamento comunitario, in base al principio espresso all’articolo 3

 La Convenzione europea sui diritti dell’uomo non costituisce diritto europeo, ma vale

anche per l’Europa

La Corte di giustizia in tutti questi anni ha svolto la funzione di costituzionalizzazione del diritto

europeo: con queste tre forme di attività sopra viste la Corte ha contribuito a creare una specie di

costituzione (che non esiste in senso formale) ma il nostro diritto europeo è oramai un diritto

costituzionalizzato, che ha dei principi che stanno sopra al diritto derivato, e probabilmente sopra

anche al trattato.

13/04/2015

DIRETTA APPLICABILITÁ TRATTATO E REGOLAMENTI

Il problema è quello del rapporto tra diritto comunitario e diritto nazionale. Abbiamo visto quali sono

le fonti del diritto: i Trattati, i Regolamenti, le Direttive, le Decisioni. Abbiamo visto che i regolamenti,

dice l’articolo 288 TFUE, sono direttamente applicabili. Ora vediamo come si è svolto questo

processo di apprendimento da parte degli Stati di questa diretta applicabilità. La diretta applicabilità

del trattato e dei regolamenti pur essendo scritta non era facilmente condivisibile, per cui c’è stata

qualche resistenza. I regolamenti sono direttamente applicabili perchè lo dice i 288, dei trattati

nessuno dice niente, quindi è servita una sentenza della corte di giustizia che affermasse la diretta

applicabilità

 Corte di giustizia, 1963, C-26/62 Van Gend &Loos * (riguarda il Trattato):

o La paternità dei dispositivi di questa sentenza è in gran parte dovuta al professor

Trabucchi

o Il problema riguardava l’articolo ex 12 del Trattato ce parlava di dazi. Si trattava di una

disposizione del Trattato che diceva che gli Stati non possono applicare dazi. Lo Stato

olandese aveva applicato questo dazio e c’era Stato un ricorso da parte di un cittadino

che sosteneva che il dazio non dovesse essere applicato. Per la prima volta ci si è

trovati da una parte il Trattato, dall’altra una norma nazionale. Una norma nazionale

viene messa in discussione da un Trattato

o Il giudice nazionale ha chiesto alla Corte di giustizia se l’articolo 12 del Trattato ha

effetto interno cioè se i cittadini degli Stati membri possono trarre da questo articolo

dei diritti che il giudice nazionale deve tutelare

o Il giudice della Corte dice che il disposto dell’articolo 12 pone un divieto chiaro e

incondizionato; il divieto dell’articolo 12 è per sua natura perfettamente atto a

produrre direttamente degli effetti sui rapporti giuridici intercorrenti fra gli Stati ed i

loro amministrati

o Alcuni Stati si erano costituiti per sostenere una parte in causa l’argomento che i

tre governi che si sono costituiti (tra cui l’Italia) hanno depositato traggono dagli

articolo 169 e 170 del Trattato, che dicono che se uno Stato si comporta in modo

scorretto la Commissione oppure un altro Stato possono agire se solo al

commissione o un altro stato possono agire, vuol dire che non lo può fare

direttamente il cittadino nei confronti del giudice nazionale, ma bisogna passare per

la procedura della commissione che si rivolge alla corte di giustizia

per la Corte di giustizia il disposto degli articolo 169 e 170 non esclude che il cittadino

possa rivolgersi al propri

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A.A. 2016-2017
109 pagine
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SSD Scienze giuridiche IUS/14 Diritto dell'unione europea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher MattiaCutolo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto dell'Unione Europea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Trento o del prof Benacchio Gian Antonio.