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Ritenuta che sta operando ad aprile possa estinguere tutto il tributo IRPEF

Quando troviamo la voce trattenuta nella busta paga, troviamo l'indicazione della rivalsa che il datore di lavoro sta operando per l'IRPEF che noi andiamo a pagare. Ma quella ritenuta è una ritenuta a titolo di acconto, non può mai essere una ritenuta a titolo di imposta, perché il tributo è periodico e deve essere la valutazione di tutto quello che è avvenuto in un arco temporale di riferimento.

La banca invece è un sostituto di imposta che opera una ritenuta a titolo di imposta quando la tassazione è cedolare. C'è una semplificazione: lo stato non deve aspettare che si produca il reddito che deve essere sommato alle altre categorie (reddito complessivo). Già attraverso la banca si opera la trattenuta, che estingue il debito fiscale riferito a quel reddito di capitale. In passato le aliquote erano 12%, poi sono aumentate al 26%.

si parla di aliquote, vuol dire che le aliquote irpef non operano più per la tassazione cedolare. È come se si operasse una fictio iuris per cui per particolari operazioni che rientrano nei redditi di capitale si realizza una tassazione a parte per queste categorie di redditi per una maggiore velocità e certezza nella riscossione. Esistono delle forme di semplificazione per il fisco per garantire certezza e velocità nella riscossione. Questo spiega il criterio delle aliquote basse. L'aliquote oggi è allineata al 26%, (per titoli di stato e titoli agganciati a operazioni agganciate allo stato è più bassa), quindi è molto bassa. Perché lo stato tratta i redditi di capitale con aliquote così basse? Perché il capitale ha una forte volatilità. Confrontando con il reddito fondiario: l'immobile là è situato e là rimane. Nel reddito di capitale ho la possibilità di spostare.facilmente il capitale,è chiara la necessità quindi per gli ordinamenti di avere delle aliquote di tassazione più basse, altrimenti gli investitori sposterebbero il capitale facilmente. Questa agevolazione per i redditi di capitale ha determinato l’aumento della tassazione dei redditi di lavoro, per cui se non hanno volatilità dei redditi di capitale, per l’alleggerimento della tassazione dei redditi di capitale, sono maggiormente tassati. Per i titoli di stato e buoni fruttiferi postali c’è una aliquota ancora più bassa, perché noi diventiamo creditori e lo stato reperisce delle somme che alimentano un debito da poter essere utilizzato per gli impieghi statali. Per questo per incentivare l’investimento in titoli di stato c’è una aliquota bassa. Le aliquote peraltro sono proporzionali, non c’è la progressività dell’irpef. Un altro tema molto importante che chiediamo all’esame

è quello dell’ Impiegomediato del capitale e quindi la tassazione dei dividendi. Uno stesso redditopotrebbe essere tassato due volte: una volta in capo alla società su cui abbiamoacquisito il titolo di partecipazione, una volta in capo al socio. Acquisisco il 20%della società alfa, che è già un soggetto passivo sottoposto a ires. La societàproduce 100 e decide di distribuirli ai soci. Può accadere un problema di doppiatassazione: il reddito viene tassato due volte, una volta in capo alla società ai finiires, l’altra volta in capo ai soci ( il dividendo, la partecipazione). Occorre ricordareche I soci devono essere persone fisiche, perché se i soci fossero societàragioneremmo all’interno dell’ires e non più nell’irpef. Occorre evitare che il redditosia tassato una volta come reddito di capitale in capo alle persone fisiche comedividendo e quindi reddito di capitale e in capo alla

qualificate sono soggette al metodo dell'esenzione. Questo significa che i dividendi ricevuti da entrambe le tipologie di partecipazione non sono tassati né a livello societario né a livello del percettore. In pratica, la società non deve pagare alcuna imposta sui dividendi distribuiti e il percettore non deve dichiarare tali dividendi come reddito imponibile. Questo metodo è stato introdotto per eliminare la doppia tassazione e semplificare il sistema fiscale.qualificate sono sottoposte a una ritenuta del 26%. Viene operata una ritenuta a titolo d'imposta del 26% che neutralizza la doppiaimposizione. L'esenzione è parziale, mai totale. Lo stato è sempre diffidente aeliminare la doppia tassazione facendo pagare o uno o all'altro. Pagherà sia lasocietà che il socio percettore, ma non è una doppia tassazione totale, ma c'è unmetodo di esenzione parziale perché c'è una ritenuta del 26%. Per la società, secondo i criteri dell'ires l'intero dividendo è assoggettato atassazione. quello che viene valutato proporzionalmente è scritto nella regolettadella slide. Redditi di lavoro dipendente e reddito di lavoro autonomo Dall'art 49 al 52 sono disciplinati i redditi di lavoro dipendente, agli art 53 e 54 sonodisciplinati i redditi di lavoro autonomo. Anche in questo caso, dobbiamo apprezzarecome siano pochi gli articoli che

disciplinano l'intero fenomeno delle due categorie. La fenomenologia del lavoro, nelle due macro accezioni del lavoro dipendente e del lavoro autonomo vengono riprese anche dal legislatore fiscale, attribuendo dei significati diversi a ciascuna di queste categorie. Anche in questo caso, occorre non farsi ingannare dalle nomenclature adoperate dal legislatore: perché certamente all'interno della terza troviamo il fenomeno del lavoro e della subordinazione, ovvero la prestazione resa a titolo oneroso nei confronti del datore di lavoro e sotto la sua direzione; ma non troviamo solo questa tipologia di reddito, e lo stesso dicasi per quanto riguarda il lavoro autonomo.

Per quanto riguarda l'aspetto definitorio, in relazione al reddito di lavoro dipendente troviamo la definizione all'art 49, dando nel primo comma i richiamo al concetto di "redditi derivanti da rapporti aventi ad oggetto una prestazione di lavoro dipendente: lavoro con qualsiasi qualifica;"

L'elemento della subordinazione, ovvero alle dipendenze e sotto la direzione altrui, nonché il lavoro a domicilio, quando considerato lavoro dipendente secondo le norme della legislazione di lavoro.

Se ci fermassimo al primo comma dell'art 49, ci sarebbe una perfetta identità tra concetto civilistico di rapporto di lavoro e fiscalità (e quindi di tassazione del lavorodipendente). Tuttavia, il secondo comma amplia le fattispecie riconducibili alla definizione di reddito di lavoro dipendente, indicando che si considerano reddito di lavoro dipendente anche le pensioni di ogni genere e specie e assegni equiparati, nonché le indennità di cui all'art 429 del cpc.

Pensioni di ogni genere e specie è chiaro: l'elemento di continuità con la fattispecie del lavoro dipendente è stato individuato nella periodicità del lavoro dipendente. Così come lo stipendio al lavoratore dipendente è corrisposto con una

materiale):vengono tassate delle somme di indennità risarcitoria stabilite con sentenza, esclusivamente la parte del lucro cessante. La ratio è comprensibile: l'indennità relativa al lucro cessante serve a reintegrare il guadagno perso, perché se il contribuente non avesse subito quel danno avrebbe prodotto un reddito, che sarebbe stato tassato. Bene, quindi non si spiega perché la parte del risarcimento del danno che integra il lucro cessante non debba essere parimenti tassata. È chiaro che non è tassato il danno emergente, perché ha una finalità completamente diversa. Quanto detto deve essere coordinato con il disposto dell'art 50, che indica i redditi assimilati ai redditi di lavoro dipendente. Viene utilizzata anche qui una tecnica legislativa casistica. Vi è un elenco molto nutrito. Ma qual è la ratio dell'assimilazione? Il tu sta individuando una serie di fattispecie che o sono vicine o hanno

Punti di contatto o non ne hanno affatto che, per espressa volontà del legislatore fiscale, devono essere assoggettate alle regole della categoria. Dall'elenco, emerge come alcune lettere che elencano queste fattispecie hanno dei punti di contatto. Altre no. Ad esempio, guardiamo la lettera c, che fa riferimento alle borse di studio che, se sono erogate da soggetti privati e non pubblici sono tassate. Possiamo dire che lo stipendio sia il compenso che riceve lo studente per lo svolgimento di una attività di studio o di ricerca e di esame? No, ma il fisco ha voluto assimilare applicando le stesse regole fiscali della categorie. Ancora: lettera D, le remunerazioni dei sacerdoti e i supplementi di congrua. Possiamo dire che le remunerazioni dei sacerdoti siano lo stipendio che il sacerdote riceve per l'espletamento dell'attività da parte del datore di lavoro? No, ma le remunerazioni sono redditi assimilati al reddito di lavoro dipendente.

ancora:indennità o gettoni di presenza e altri compensi corrisposti nell'ambito di pubbliche funzioni, attività intra moenia svlta dal persona
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Publisher
A.A. 2020-2021
36 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/12 Diritto tributario

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sandra <3 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto Tributario e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bari o del prof Selicato Gianluca.