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Classificazione dell’ipertensione arteriosa secondo il JNC 7
Pressione sistolica (in mmHg) Pressione sistolica (in mmHg)
Normale 90-119 60-79
Pre-ipertensione 120-139 80-89
Ipertensione stadio 1 140-159 90-99
≥ 160 ≥ 100
Ipertensione stadio 2 ≥ 140 ≤ 90
Ipertensione sistolica isolata
Cause
Incide moltissimo lo stile di vita, fin da giovani, sui valori della pressione arteriosa. Come
suddetto una dieta povera di sale, una vita non sedentaria, il consumo di frutta e verdura e
l’assenza di fumo di sigaretta (il quale rappresenta il primo fattore di rischio per una miriade
di patologie) diminuiscono sensibilmente la probabilità di soffrire di questa condizione
dei casi l’ipertensione arteriosa non ha una causa
raggiunta l’età adulta. Nel 90-95%
evidente e questa forma viene dunque indicata come ipertensione essenziale.
l’ipertensione è causata da un’altra condizione
In una minoranza dei casi invece (5-10%)
medica, in genere una malattia del sistema endocrino (feocromocitoma, sindrome di
Cushing, iperparatiroidismo, adenoma surrenalico aldosterone secernente, alterazioni della
tiroide) o dei reni (insufficienza renale cronica, restringimento di un’arteria renale) o ancora
può essere secondaria all’assunzione di farmaci (associazioni estro-progestiniche, farmaci
antidolorifici o per la cefalea, ecc.). In questi casi si parla di ipertensione secondaria.
L’ipertensione infine può comparire durante una gravidanza e complicarla (preeclampsia,
eclampsia).
IPERTENSIONE
Sintomi
Come dicevo nel primo file di introduzione, l’ipertensione può dare diversi tipi di sintomi uno
fra tutti, sicuramente quello più conosciuto, è la cefalea. Nausea, vomito, alterazioni della
o ancora un’importante epistassi
vista, vertigini, acufeni o addirittura emottisi ed emorragie
corneali possono essere associate a questa condizione, ma solo nei casi più gravi di crisi
ipertensiva con valori al di sopra dei 180 s su 110 d mmHg. Purtroppo però c’è da dire che
nella maggior parte dei casi la pressione arteriosa elevata non dà sintomi. Proprio per
questo l’ipertensione viene indicata come il killer silenzioso. Infatti non è raro che venga
scoperta in occasione di un controllo dal medico o in farmacia.
Diagnosi
Sopra i 20 sarebbe opportuno misurare almeno una volta l’anno, per chi non ha casi di
ipertensione arteriosa in famiglia, la propria pressione. Invece per chi ha genitori ipertesi
sarebbe più corretto fare questa pratica almeno una volta al mese. Purtroppo, come detto
nel primo documento, l’ipertensione è spesso una conseguenza di patologie associate a
difetti enzimatici od ormonali e quindi malattie complesse. Per definizione si intendono
malattie dovute ad alterazioni genetiche non ereditabili ma che predispongono ad un certo
fenotipo. In altre parole figli di genitori ipertesi non saranno necessariamente ipertesi ma
saranno molto più suscettibili ad esserlo rispetto alla condizione opposta.
Oggi esistono numerosi dispositivi di facile utilizzo e lettura in commercio che permettono di
misurare la pressione arteriosa comodamente a casa.
Per le persone ipertese i valori pressori rilevati a casa sono molto importanti perché danno
informazioni aggiuntive rispetto a quelli misurati nello studio del medico, che possono
risultare elevati per una reazione d’allarme, la cosiddetta sindrome da camice bianco. È
possibile infine misurare i valori pressori per 24 ore, attraverso il cosiddetto Holter pressorio
o monitoraggio ambulatoriale della pressione arteriosa. Il medico può richiedere alcuni
esami per valutare la presenza di altri fattori di rischio (es. colesterolo elevato, diabete), di
danno d’organo da ipertensione (ecodoppler
possibili cause di ipertensione secondaria o di
arterioso dei vasi del collo, elettrocardiogramma, esami di funzionalità renale,
microalbuminuria, ecografia renale, dosaggi ormonali, esame del fondo dell’occhio, ecc).
Come si misura la pressione arteriosa
L’apparecchio col quale si misura la pressione è lo sfigmomanometro. Per misurare bene la
pressione, è necessario mettersi seduti comodamente, in un ambiente tranquillo con
l’avambraccio ben appoggiato (ad esempio su un tavolo) e il braccio all’altezza del cuore;
prima dell’applicazione del bracciale è necessario rimuovere tutti gli indumenti che
costringono il braccio; si posiziona il manicotto dello sfigmomanometro intorno al braccio, al
di sopra della piega del gomito, facendo attenzione a renderlo ben aderente al braccio ma
né troppo stretto, né troppo lento (in caso di obesità bisognerà utilizzare gli appositi bracciali
per obesi, più alti e più larghi di quelli standard). Utilizzando lo sfigmomanometro a mercurio
o l’anaeroide è necessario gonfiare il manicotto fino a 30 mmHg sopra la scomparsa del
polso; posizionare il fonendoscopio sulla arteria brachiale (parte interna del braccio, non
posizionare il fonendoscopio sotto il manicotto) e sgonfiare lentamente il manicotto: il primo
alla pressione arteriosa sistolica, l’ultimo tono udibile alla pressione
tono udibile corrisponde
arteriosa diastolica. Eseguire due misurazioni a distanza di qualche minuto; il valore medio
fra le due misurazioni viene considerato il valore della persona.
Utilizzando il misuratore elettronico basta azionare il bottone per il gonfiaggio automatico
del bracciale; gli apparecchi automatici offriranno la lettura completa della pressione
arteriosa sistolica, della diastolica e delle pulsazioni cardiache.
La pressione arteriosa può essere rilevata indifferentemente al braccio destro o sinistro, a
volte però possono esserci differenze tra un braccio e l’altro, in questo caso bisogna
misurare la pressione dal braccio dove risulta più elevata.
In generale è consigliabile misurare la pressione la mattina al risveglio e la sera.
IPERTENSIONE
Terapia
Le varie terapie oggi in commercio non hanno come unico obbiettivo abbassare e
mantenere costantemente normale i valori di pressione ma anche di limitare e magari
secondari all’ipertensione (ipertrofia
riparare i danni d’organo ventricolare). Inoltre spesso è
a ‘’combattere’’ la causa della pressione
più opportuno andare elevata, quando conosciuta,
anziché limitarsi a mantenere i valori nella soglia.
Ridurre la pressione arteriosa di appena 5 mmHg, consente di abbattere il rischio di ictus
del 34%, quello di infarto del 21% e permette di ridurre il rischio di sviluppare demenza
vascolare, scompenso cardiaco, fibrillazione atriale e di morire per cause cardio-vascolari.
Ciò dimostra quanto l’ipertensione incida negativamente sull’apparto vascolare di tutto
l’organismo. Certamente i primi a risentire di una maggiore forza premente sulle arterie
saranno gli organi irrorati da un microcircolo (capillari), tantoché che non raramente un
aumento brusco della pressione arteriosa si associa ad epistassi (sangue dalla mucosa
nasale).
Sarà ovviamente cura del medico scegliere la terapia farmacologica più idonea per il
paziente, sulla base dei fattori di rischio o della presenza del danno d’organo. Per la terapia
farmacologica sono disponibili diverse classi di farmaci:
• Diuretici
• Beta bloccanti
• Calcio-antagonisti
• ACE-inibitori/sartani/inibitori diretti della renina
• Alfa-bloccanti
• Clonidina
Può capitare che nonostante un trattamento farmacologico ottimale della pressione
arteriosa e avendo naturalmente escluso cause di ipertensione secondaria, non si riesca di
riportare nella norma i valori pressori; in questo caso si parla di "ipertensione resistente".
L'adozione di uno stile di vita sano è comunque efficace sia come prevenzione che associato
ad una terapia farmacologica, deve però essere protratto nel tempo.
Fate molta attenzione nel seguire attentamente ed accuratamente la posologia dei farmaci.
Infatti assumere queste terapie in maniera disorganizzata nonché interromperla
bruscamente può essere molto pericoloso.
Prevenzione
L'ipertensione arteriosa può essere prevenuta adottando un corretto stile di vita. E'
importante:
• Seguire un'alimentazione sana, ricca di fibre e pesce, povera di grassi saturi ovvero
quelli di origine animale, carni rosse, salumi, insaccati e formaggi. È importante
assumere il giusto contenuto di calorie. La verdura e la frutta sono molto importanti
perché oltretutto sono molto ricche di potassio. Per quanto riguarda il pesce Oli da
condimento ricchi soprattutto di acido alfa linolenico come: l'olio di lino, l'olio di soia
ecc, pietanze a base di pesce azzurro, quindi ricche di acido docosaesanoico e di
acido eicosapentaenoico come: l'alice, la sardina, l'alaccia, l'aringa, l'aguglia, lo
sgombro, il lanzardo, la palamita, il tonno ecc. In quanto, tra le funzioni degli acidi
grassi omega 3, rientrano:
o Antipertensiva (DHA)
o Antiaritmica perché stabilizza il ritmo cardiaco e abbassa il rischio di infarto
(EPA)
o Antitrombotica per il contrasto con l'aggregazione piastrinica (EPA)
• Ridurre gradualmente la quantità di sale aggiunto alle pietanze e i cibi saporiti e la
quantità di cibo che si mangia. La quantità di sale introdotto nella alimentazione,
infatti, dipende sia dal sale aggiunto da noi nella preparazione del cibo, sia dalla
quantità di cibo che si mangia. La quantità di sale che si consuma nella giornata non
dovrebbe superare i 5 grammi al giorno (un cucchiaino da tè). È interessante notare
che un etto di prosciutto crudo contiene già i 5 grammi di sale raccomandati per
l’intera giornata. È importante quindi leggere sempre l’etichetta dei prodotti
confezionati che comperiamo, in modo da valutare la quantità di sale: se si mangia
un prodotto salato è importante compensare con un altro senza o con basso
contenuto di sale. Consumare non più di 5 g di sale al giorno riduce la pressione
arteriosa fino a 6-8 mmHg. (Ministero della Salute)
• Limitare il consumo di alcol (non più di 1 bicchiere di vino al giorno per le donne, non
Con la riduzione dell’alcool la pressione si può ridurre di 2-4
più di 2 per gli uomini).
mmHg. L'alcol etilico è un vasodilatatore ed una molecola fortemente disidratante;
queste due caratteristiche hanno indotto molti specialisti a consigliare di NON abolire
gli alimenti, o meglio le bevande alcoliche, tuttavia è opportuno tenere in
considerazione che l'abuso alcolico si associa in maniera a dir poco frequente alla
sindrome metabolica (nella quale spesso rientra anche