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IAS 19-BENEFICI PER I DIPENDENTI

Si Tratta di tutto ciò che contrattualmente o per prassi ma quasi sempre

contrattualmente va erogato ai dipendenti in aggiunta diciamo dello stipendio, la paga

base, il salario. Quindi sono retribuzioni aggiuntive, possono essere di breve periodo

oppure di lungo periodo, cioè possono essere di tipo pensionistico o simile. Tale principio

tratta come registrare in bilancio la passività per la pensione erogata ai propri

dipendenti.

• Quelli di breve periodo non creano problemi, maturano man mano che

esauriscono nel corso dell’anno, e tali benefici vengono inseriti tra i costi man

mano che maturano, per esempio possono essere la 13, la 14 i bonus di

performance, retribuzioni aggiuntivi al raggiungimento di specifici obiettivi,

vengono accantonate regolarmente e poi si paga si scarica il fondo. L’unico

problema è quando c’è una compartecipazione degli utili e in questo caso queste

compartecipazioni non vengono rappresentate come distribuzione di dividendi ma

come costo del lavoro perché il dividendo si configura come distribuzione di utili

ai soci e per quel motivo non passa in CE perché tutte le operazioni che

un’impresa pone in essere con i propri soldi in qualità di socio non passa mai in

CE, ma in questo caso parliamo di dipendenti quindi vanno a costo. C’è un

problema che se io distribuisco una parte dell’utile netto e lo considero come

costo e lo rimonti sopra poi arriva un utile diverso e a quel punto si deve

correggere quello che hai dato. Quindi sono costi questi benefici.

• Un problema dal punto di vista contabile è quando c’è benefici di lungo periodo

ad esempio pensioni. In Italia la pensione la eroga gli istituti preposti a questo,

ossia l’INPS, in altri stati c’è la socializzazione degli oneri è uguale ma in alcuni

paesi in particolare quelli di matrice anglosassone lo stato o non da niente o da

qualcosa per la sopravvivenza e allora il pacchetto retributivo di queste aziende

c’è anche il fatto che sarà l’azienda stessa a dare una pensione ai propri

dipendenti ovviamente se matura il diritto alla pensione e difatti questo standard

che a noi tocca relativamente poco, salvo quelle imprese multinazionali italiane

che hanno anche controllate in quei paesi di questi tipo, in realtà è il principio più

discusso dibattuto proprio perché le passività relative alle eventuali erogazioni di

pensione sono passività che tendono ad assumere una magnitudo notevolmente

importante.

I piani pensionistici si dividono ai fini dello IAS 19 ma anche concettualmente a due tipi:

a contribuzione definita e a prestazione definita. A contribuzione definita

significa che l’impresa periodicamente paga un contributo ad un ente esterno che può

essere statale o un assicurazione privata e assolve la sua obbligazione in questo modo,

non ha più nessuna responsabilità è simile a quello che esiste in italia dove l’impresa

paga i contributi all’INPS, non cambia niente una volta che l’impresa paga all’Inps non

ha più nessun obbligazione verso il dipendente, per cui questi qua si possono anche

dimenticare dal punto di vista contabile, man mano che maturano questi maledetti

contributi al fondo esterno, questi vanno a costo quando vengono pagati e il debito

viene erogato, sono contribuzioni periodiche. Il problema è quando è l’impresa che si

assume l’obbligo di dare una prestazione che può essere una pensione al termine della

vita lavorativa e al raggiungimento di determinato anni di servizio, può essere una

somma finale come il nostro TFR, quando va via ha maturato tot. Anni e ha il diritto a

tot. Importo. O possono essere altri tipi di prestazione come l’assistenza medica,

oppure assicurazione della vita. Il problema e che bisogna fare un calcolo come quello

che gestiscono le pensioni, quindi per i piani a prestazione definita si deve fare il calcolo

attuariale della passività, cioè tener conto in maniera probabilistica di tutte le

variabili che incideranno sull’erogazione o meno della pensione o della somma finale e

sul quantum, anche sull’importo. Queste variabili sono: il numero di persone, l’impresa

sta assumendo una passività per tutte le persone che però hanno maturato un certo

numero di anni, e quindi bisogna stimare quante persone matureranno il diritto alla

pensione, un calcolo probabilistico, il tasso di retribuzione del personale, l’impresa

erogherà la pensione se il dipendente è stato almeno 20 anni, si deve stimare la forza

lavoro quanti rimarranno 20 anni. Poi siccome sto erogando già dalle pensioni, appunto

è andato in pensione sto erogando devo stimare quanti anni camperanno i pensionato,

quindi i tassi di mortalità, ci sono delle tabelle in ogni paese che sono diversificate sia

per sesso, ovviamente le donne vivono più a lungo sia per il tipo di lavoro che hanno

svolto, perché ovviamente se uno ha fatto il minatore, evidentemente di uno che ha

fatto un lavoro meno faticoso. Sviluppi salariali, nel caso in cui la pensione sia legata

non allo stipendio di adesso ma a quello che sarà lo stipendio futuro o la somma di tutti

gli stipendi dei prossimi anni, bisogna ipotizzare quello che sarà lo sviluppo salariale, i

futuri aumenti dello stipendio, poi naturalmente la passività l’impresa la erogherà

quando primo uno quando inizia a maturare e poi quando va in pensione e così via,

quindi bisogna stimare anche questa distribuzione temporale e poi attualizzarla al tasso

di sconto per portarla ad oggi, tutto ciò che viene erogato in esercizi successivi viene

attualizzata, scontata ad oggi, ci sono delle situazioni in cui è in tutto o parzialmente

cioè l’impresa accantona o in bilancio o preferibilmente esterno degli investimenti in

azioni o obbligazioni i cui frutti saranno utilizzati in parte per erogare le pensioni si deve

tenere conto primo di quello che sarà il valore di questi nel tempo e secondo di quello

che sarà lo sviluppo dei dividendi o del flusso degli interessi perché quello mi vanno a

diminuire la passività, chiaro se ho la passività e a fronte ho messo del denaro è chiaro

che quel denaro mi frutta e tali frutti mi vanno a diminuire il costo e quindi l’ammontare

della passività. Tutte queste variabili rientrano nel famoso calcolo attuariale, lo IAS 19

non richiede che il calcolo sia fatto al calcolo attuariale, ma consiglia che almeno

periodicamente sia attuariale e le imprese che hanno questi tipi di situazioni utilizzano

i piani attuariali. Si fa la stima di tutte queste variabili, si definisce questa passività la

attualizziamo ad oggi e una volta scontata ad oggi, la allochiamo a tutti gli esercizi

successivi. Per questo motivo l’attualizzazione avviene periodo per periodo, montante,

allocazione, attualizzazione periodo per periodo, perché la pensione che pagherò l’anno

prossimo non ha lo stesso valore che pagherò tra 15 anni, viene allocato periodo per

periodo queste passività e poi attualizzata. I costi del servizio e gli accantonamenti

vanno a CE come costo del lavoro, gli effetti dell’attualizzazione sugli effetti finanziario

vanno a CE come effetti finanziari perché sono dovuti al tempo, i frutti dei beni che ho

destinato a copertura in caso di piani fondi anche quelli sono di natura di dividendi vanno

ovviamente a profitti e perdite, poi ci sono gli utili e perdite attuariali, ossia ci sono

molte variabili che entrano nel calcolo attuariali, quindi tutte queste stime devono

essere riviste ogni anno, quindi tutto ciò che non ha niente a che vedere con pagamento

di pensione aumento o riduzione della forza lavoro ma che derivano da cambiamento

della stima attuariale, cambia i tassi di mortalità cambia la probabilità di stima di

mantenimento del personale affinché maturino il diritto, tutti questi sono elementi di

carattere attuariale cambiano la passività in più o in meno. Questo è una delle voci che

va a finire nell’OCI perché questa roba qui crea una variabilità incredibilità anno dopo

anno, inoltre questo principio non consente di scegliere liberamente il tasso di sconto,

lo decide lui e prevede che sia il tasso di interesse delle obbligazioni societarie di elevato

merito creditizio, però se non esiste un mercato liquido di queste obbligazione si utilizza

il tasso dei titoli di stato, sempre che siano doppia A o A. quindi utili e perdite sono così

sensibili a queste varabili attuariali in particolare all’interesse per cui vengono mandate

all’OCI, ossia all’appendice del CE, per evitare questa volatilità legata a importi

importanti e quindi queste oscillazioni possono essere molto significative. Se nel corso

del tempo si modificano i piani, perché vengono negoziati con i dipendenti, in questo

caso si rifà il calcolo in base a quello che è la modifica dei termini contrattuali. Possono

essere modificato gli anni di servizio, gli importi, si rifà il calcolo quello che sarebbe

l’effetto regresso va a CE e la parte relativo a quello che succederà in futuro viene

spalmata sulla stimata vita utile futura del pacco dipendenti. Invece se l’impresa ha

negoziato dei tagli e nell’epoca della grande crisi 2008 alcune imprese c’erano questi

piani consistenti, hanno negoziato una riduzione drastica perché ragazzi o falliamo o

rinunciamo a qualcosa. Queste riduzione vanno tutti al CE i benefici va tutto al CE.

Sapere la distinzione tra i piani a contribuzione e prestazione definita e questo tipo di

variabili che serve per il calcolo attuariali e quello che va a profitti e perdite e OIC.

IAS 20 – CONTRIBUTI PUBBLICI

Contributi da parte di qualsiasi ente pubblico, può essere statale, può essere il

governo, come il parlamento, una regione, una provincia, un comune si tratta di

situazione per qualche motivo una qualche autorità pubblica concede delle risorse,

trasferisce delle risorse a un’impresa o a un certo numero di imprese che si qualificano

per ricevere questi contributi.

Si tratta di trasferimento di risorse e non di normale assistenza che un governo può

eseguire nei confronti delle imprese, qui si tratta di dare un qualcosa che può essere

denaro o qualche altro bene tangibile, oppure diminuzione di debiti. Viene fatto per ovvi

motivi di carattere socio-economico per lo sviluppo, per aiutare un’area depressa, per

aiutare determinate categorie, per esempio in passato ci è stata una legge che favoriva

i giovani imprenditori meridionali, venivano dati dei contributi se avessero sviluppato

un’attività. Quindi c’è sempre un motivo alle spalle.

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A.A. 2017-2018
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I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher _mattia8 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Metodologie e determinazioni quantitative d'azienda e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Giussani Alberto.