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COUNTRY FOCUS

IDE IN CINA

Nel 1978 la leadership cinese decise di economica, la Cina è ancora un paese

trasformare il sistema economico del povero con reddito medio molto basso. La

paese: da sistema pianificato a un sistema mancanza di potere d’acquisto è

maggiormente orientato al mercato. Il all’origine della debole domanda di molti

risultato è stata una forte crescita beni di consumo (eccetto per le aree

economica che ha incoronato la Cina a urbane popolose, come Shanghai) diffusi

superpotenza economica e che ha attirato in Occidente (automobili,

gli investimenti esteri. Da IDE elettrodomestici ecc.). Un altro problema

praticamente nulli nel 1978 a 712 miliardi è la mancanza di infrastrutture per i

nel 2012 (che si aggiungono ai 1100 trasporti e di un sistema distributivo

miliardi di Hong Kong). efficiente. Altre difficoltà riscontrate dalle

Le ragioni per questi investimenti sono imprese occidentali in Cina sono dovute

abbastanza ovvie. Con una popolazione di al sistema legislativo molto farraginoso,

oltre 1.3 miliardi, la Cina rappresenta il che ostacola le transazioni commerciali, al

mercato più grande al mondo. Inoltre, le sistema fiscale e alla normativa societaria

tariffe sull’importazione, che prima in continua evoluzione. Altri problemi

costituivano un limite in quanto molto sorgono a causa dei partner con i quali si

alte, sono state ridotte (anche se ancora costituiscono le joint-venture: essi non

superiori rispetto alla media delle hanno esperienza, si comportano

economie industrializzate). La opportunisticamente, o semplicemente

combinazione tra minori tariffe e basso seguono obiettivi diversi.

costo del lavoro rese la Cina, per le Per continuare ad attrarre IDE il governo

multinazionali, un paese attrattivo in cui cinese sta investendo nelle infrastrutture,

stabilire una base per servire il mercato nella garanzia di incentivi fiscali alle

asiatico o addirittura quello globale imprese che investono in determinate

(anche se oggi il costo del lavoro si sta regioni. Le autorità hanno adottato una

alzando sempre di più). politica economica che sostiene la

Sebbene le ragioni per investire in Cina crescita, controlla l’inflazione e garantisce

fossero ovvie, molte imprese straniere una valuta stabile: tutte condizioni che

non avevano ben considerato quanto migliorano l’attrattività della Cina agli

sarebbe stato difficile condurre un’attività occhi degli investitori occidentali.

in quel paese. Nonostante abbia una

popolazione enorme e vi siano stati più di

due decenni di forte crescita

La fonte degli investimenti diretti esteri

Dalla fine della Seconda Guerra Mondiale gli USA sono stati il maggiore investitore

all’estero, seguiti da GB, Germania e Francia. Questi paesi sono inoltre quelli con il

maggior numero di multinazionali. Questi paesi sono stati i più sviluppati, con le economie

più forti, durante la maggior parte del periodo postbellico, e quindi sono la sede di molte

tra le imprese con maggiore capitalizzazione. Molti di questi paesi hanno una lunga storia

ed esperienza nel commercio, e naturalmente sono portati a guardare ai mercati esteri

come possibili zone di espansione. Per questi motivi le imprese di quei paesi sono state tra

le prime a realizzare IDE. Nonostante ciò, imprese multinazionali provenienti dai paesi

emergenti si stanno affermando nel mondo.

La forma dell’investimento diretto estero: acquisizioni e fusioni vs greenfield investments

Un IDE può avere la forma di un investimento greenfield, volto alla realizzazione di una

nuova attività, oppure quella di un’acquisizione o fusione con un’impresa già esistente. La

maggior parte degli investimenti transnazionali consiste in fusioni o acquisizioni piuttosto

che in investimenti greenfield (ciò non vale per i paesi in via di sviluppo, dove solo 1/3

degli IDE in entrata assume forma di fusioni o acquisizioni).

Quando le imprese decidono di investire, perché sembrano preferire l’acquisizione (o

fusione) di attività già esistenti, piuttosto che gli investimenti greenfield? (risposta

dettagliata nel CAP. 14 – STRATEGIE D’ENTRATA E ALLEANZE STRATEGICHE)

1) Acquisizioni e fusioni sono di più veloce realizzazione rispetto agli investimenti

greenfield; la tempistica è un fattore importante nell’economia moderna in cui i mercati

mutano rapidamente.

2) Le imprese preferiscono espandersi attraverso acquisizioni anche perché le attività

acquistate nei mercati esteri possono godere di caratteristiche importanti, quali fedeltà

al marchio, relazioni avviate con i clienti locali, marchi registrati, operai esperti, sistemi

distributivi già in funzione, processi produttivi di qualità ecc. Molte imprese ritengono

che sia meno rischioso sfruttare queste caratteristiche importanti acquistando

un’impresa già esistente, piuttosto che impegnarsi nella loro realizzazione dal nulla,

attraverso un investimento greenfield.

3) Le imprese possono decidere di acquisire attività già esistenti perché credono di poterne

aumentare l’efficienza trasferendovi capitale, tecnologia o know-how manageriale.

Per tutte queste motivazioni è ovvio che vi siano forti motivazioni che possono far

propendere un’impresa verso una fusione o acquisizione, piuttosto che un investimento

greenfield, sebbene non sia automatico il successo di tali operazioni.

L’aumento dell’investimento diretto nel settore dei servizi

Negli ultimi decenni la composizione degli IDE per settore è cambiata: vi è stato uno

spostamento dall’investimento diretto nelle industrie estrattive e manifatturiere verso

quello dei servizi. Un trend simile è riscontrabile nella composizione delle fusioni e

acquisizioni transnazionali ove il settore dei servizi gioca un ruolo molto più importante

che in passato. All’interno del settore dei servizi gli IDE si concentrano soprattutto nel

comparto del commercio, in quello finanziario e in quello dei servizi alle imprese. Infine,

negli ultimi anni si nota un forte aumento delle attività di acquisizione e fusione

internazionale nel settore primario.

L’incremento della quota dei servizi è dovuta a quattro fattori che probabilmente

perdureranno anche in futuro:

1) Il cambiamento nella composizione dell’investimento a favore dei servizi riflette la

trasformazione di molte economie industrializzate (nel XXI secolo il settore dei servizi

generava il 72% del PIL nei paesi sviluppati e il 58% in quelli meno sviluppati).

2) Siccome molti servizi non sono commerciabili, essi devono essere erogati nello stesso

mercato in cui vengono consumati. L’IDE, in tal senso, è il mezzo principale per erogare

dei servizi in un mercato estero.

3) Molti paesi hanno modificato la loro legislazione restrittiva verso gli IDE nel settore dei

servizi. Queste liberalizzazioni hanno reso possibili maggiori investimenti in entrata.

4) Uno dei fattori che ha causato un incremento dell’IDE nel settore dei servizi è stato lo

sviluppo della rete globale di comunicazioni via Internet. Questa ha reso possibile alle

imprese di trasferire alcune loro attività in altri paesi e quindi di avvantaggiarsi di un

costo della manodopera più basso

Teorie sugli IDE

Esistono diverse teorie sugli investimenti esteri diretti. Queste teorie si avvicinano ai vari

fenomeni di investimento diretto estero da tre prospettive complementari. 1) Una serie di

teorie cerca di spiegare perché un'impresa favorirà gli investimenti diretti come mezzo per

entrare in un mercato estero piuttosto che le altre due alternative, l'esportazione e le

licenze (TEORIA DELL’INTERNALIZZAZIONE). 2) Un altro insieme di teorie cerca

di spiegare perché le imprese nello stesso settore spesso intraprendono investimenti diretti

esteri allo stesso tempo, e perché preferiscano determinati luoghi rispetto ad altri come

obiettivi per gli IDE (COMPORTAMENTO STRATEGICO). In altre parole, queste

teorie tentano di spiegare il modello osservato dei flussi di investimenti diretti esteri. 3)

Una terza prospettiva teorica, nota come PARADIGMA ECLETTICO, tenta di

combinare le due altre prospettive in un'unica spiegazione olistica degli investimenti esteri

diretti (questa prospettiva teorica è eclettica perché unisce gli aspetti migliori di altre teorie

in un'unica spiegazione).

Perché gli IDE?

Perché le aziende affrontano tutte le difficoltà connesse alla creazione di operazioni

all'estero attraverso investimenti esteri diretti quando due alternative, l'esportazione e le

licenze sono a loro disposizione per sfruttare le opportunità di profitto in un mercato

estero?

L'esportazione comporta la produzione di beni a casa e quindi la spedizione al paese di

destinazione per la vendita. La concessione di licenze comporta la concessione a un'entità

straniera (il licenziatario) del diritto di produrre e vendere il prodotto dell'azienda in

cambio di una commissione di royalty su ogni unità venduta. La domanda è importante,

dato che un rapido esame dell'argomento suggerisce che gli investimenti diretti esteri

possono essere sia costosi che rischiosi rispetto all'esportazione e alle licenze. Gli

investimenti diretti esteri sono costosi perché un'impresa deve sostenere i costi per la

creazione di impianti di produzione in un paese straniero o per l'acquisizione di

un'impresa straniera. IDE è rischioso per via

dei problemi associati al fare affari in una cultura diversa in cui le "regole del gioco"

possono essere molto diverse. Rispetto alle imprese indigene, una società straniera che

intraprende investimenti diretti in un paese per la prima volta sarà più incline a

commettere errori costosi a causa dell'ignoranza. Quando un'impresa esporta, non deve

sostenere i costi associati agli IDE e può ridurre i rischi associati alla vendita all'estero

utilizzando un agente di vendita nativo. Analogamente, quando un'impresa consente a

un'altra impresa di produrre i propri prodotti su licenza, il licenziatario sostiene i costi o i

rischi.

Quindi, perché così tante aziende apparentemente preferiscono l'IDE rispetto

all'esportazione o alla concessione di licenze? La risposta può essere trovata esaminando i

limiti dell'esportazione e delle licenze come strumenti per sfruttare le opportunità del

mercato estero.

Investimenti diretti esteri orizzontali e verticali

1. Un IDE ORIZZONTALE è quello diretto ad un’industria estera, uguale a quella di

appartenenza dell’impresa che investe.

2. Un IDE VERTICALE può assumere due diverse forme:

a) IDE VERTICALE A MONTE l’investimento realizzato per produrre in un<

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Publisher
A.A. 2018-2019
85 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher vanessacoppi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Internazionalizzazione dei mercati e delle imprese internazionali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Baroncelli Alessandro.