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La riforma del credito cooperativo

Dopo la riforma le banche di credito sono state obbligate a confluire in gruppi bancari cooperativi e ne sono istituite 3: GRUPPO BANCARIO, GRUPPO BANCARIO CASSA RAIFFENSEIN, COOPERATIVO KOREA, CASSA CENTRALE BANCA DI TRENTO DELL'ALTO ADIGE. 142 BCC (CCB) 39 BCC 84 BCC Le banche essenziali delineate dalla riforma sono: - obbligatorietà dell'adesione a un gruppo bancario cooperativo - mantenimento dei caratteri mutualistici - contratto di coesione che attribuisce al capogruppo potere di direzioni e coordinamento proporzionati alla rischiosità delle aderenti IL GRUPPO COOPERATIVO È COSTITUITO DA: - capogruppo S.P.A. che esercita l'attività bancaria con patrimonio netto di almeno 1 milione - le BCC-CR aderenti che detengono la maggioranza del capitale del capogruppo - altre società bancarie, finanziarie controllate dal capogruppo Il principale canale distributivo delle banche è il POS in quanto il modello di business.

è orientato da ragionidi efficienza. La rete degli sportelli, infatti, rappresenta uno dei canali con costi maggiori all’interno delconto economico di una banca FINTECHSPORTELLI Servizio diRiduzione del pagamentonumero di sportelli Gestione delRiduzione di risparmioI prestiti e investimenti rappresentano le principali voci di impegno dell’attività bancaria italiana. Questadipendentivoce abbinata all'ATTIVITÀ’ VERSO L’EUROSISTEMA sono un chiaro segno dell’influenza della politicamonetaria all’interno delle attività della banca.La prima fonte di finanziamento dell’industria bancaria italiana è rappresentata dai DEPOSITI dei clienti(64% complessivo). Anche in questo caso è evidente l’influenza della politica monetaria (passività versol’eurosistema).Importante anche la raccolta tramite titoli (obbligazioni) e passività verso controparti centrali (BCE)Equilibri e rischi

dell'attività bancaria e finanziaria:

Obiettivi e vincoli di gestione:

Gli obiettivi di un'impresa devono rispettare dei vincoli di gestione che sono:

  • VINCOLO MONETARIO: capacità di far fronte a richieste di rimborso delle passività ed agli impegni assunti con le attività
  • VINCOLO ECONOMICO: capacità di fronteggiare le obbligazioni di pagamento in condizioni di redditività
  • VINCOLO PATRIMONIALE: capacità di fronteggiare le obbligazioni di pagamento mantenendo il saldo + capitale proprio > 1 rapporto attivo/passivo

Questi vincoli vengono collegati poi a degli equilibri dell'intermediazione come:

  • EQUILIBRIO MONETARIO: E=U -> entrate pari alle uscite
  • EQUILIBRIO ECONOMICO: R=C -> ricavi pari ai costi
  • EQUILIBRIO PATRIMONIALE: A=P -> attività pari alle passività

In verità l'uguaglianza patrimoniale è un equilibrio per definizione, l'equilibrio non può essere ristretto

da un dato contabile ma deve essere un equilibrio sostanziale. In un'ottica di gestione dinamica l'equilibrio deve essere inteso come un giusto rapporto tra E/U, R/C, A/P. Per giusto rapporto è quello definito con il risk-management. Le uguaglianze sono condizioni minime, ma non sono l'equilibrio dinamico associato alla gestione aziendale. Quindi l'equilibrio non coincide con queste uguaglianza, ma con una certa proporzione che stabilisco in relazione ai miei obiettivi (giusto rapporto).

I tre livelli di equilibrio sono strettamente correlati tra loro:

  • influenza sulla redditività: l'andamento delle entrate e delle uscite si riflette sulla redditività
  • l'andamento dei costi e dei ricavi ha riflessi sul cash flow e sulla situazione patrimoniale
  • la struttura patrimoniale ha riflessi sulle dinamiche finanziarie e su quelle economiche

I rischi dell'intermediazione

Il concetto di rischio è correlato a quello di equilibrio e può essere espresso come

variazione dell'obiettivo prefissato. Il rischio deve essere concepito come variazione positiva o negativa rispetto all'equilibrio quindi può essere un ricavo o una perdita. Le diverse tipologie di rischio hanno manifestazioni monetarie economiche e patrimoniali, si può parlare di: - Rischio monetario - Rischio economico - Rischio patrimoniale Le tipologie di rischio che assumono importanza prioritaria per gli intermediari finanziari: RISCHIO DI CREDITO: è il rischio che un impegno di pagamento a favore della banca non venga onorato. Oltre all'insolvenza del debitore, il rischio di credito ha altre due manifestazioni: downgrading del debitore, finanziamo un cliente a cui viene attribuito successivamente un rating più basso quindi il cliente ha sfruttato un tasso d'interesse inferiore rispetto a quello che si meriterebbe; sales loss effect, quando la banca cede un pacchetto di prestiti sul mercato, come i non performing loans, si presume.che verranno ceduti a sconto, quindi inferiore al valore contabile, hanno un effetto perdita. Risk-Management: definisce, misura e gestisce il rischio. Per definirlo fa la distinzione vista prima, per misurarlo applica dei modelli quantitativi che nel rischio di credito condividono l'approccio di distinguere tre variabili: Il deterioramento del merito creditorio fa aumentare il premio al rischio facendo diminuire il valore di mercato del prestito. Per tener conto degli effetti di una modifica del mercato creditizio di un debitore si stima la perdita attesa (EXPECTED LOSS): - EXPOSURE (E) = ammontare delle somme erogate al netto dei rimborsi effettuati - PROBABILITY OF DEFAULT = probabilità che il debitore sia inadempiente in un arco di tempo solitamente di un anno - LOSS GIVEN DEFAULT RATE = parte delle somme erogate che l'intermediario si attende di non incassare in corso di inadempienza - RECOVERY RATE (R): il tasso di recupero che posso considerare sull'esposizione non rimborsata.

dipende dalle garanzie

EXPECTED LOSS: EL = PD x E x (1-R), ex ante la perdita attesa è stimabile come risultato combinato dei 3 fattori

LGD = E - R, ex post la perdita è calcolata come differenza tra esposizione e percentuale recuperabile

Il risk management è fortemente influenzata dalla vigilanza prudenziale

RISCHIO DI MERCATO: è il rischio associato alle oscillazioni dei prezzi di mercato come costi e ricavi oppure variazione del valore delle attività e passività

Le componenti del rischio di mercato sono:

RISCHIO DI INTERESSE = generato dalle variazioni di tasso d'interesse e può causare perdite di valore dell'attivo finanziario e aumenta al diminuire del tasso di mercato

RISCHIO DI CAMBIO = è il rischio di subire perdite dovute a operazioni estere da parte dell'intermediario finanziario o altri operatori economici impegnati nel commercio estero. È gestita dall'analisi di GAP (periodali o

  • RISCHIO DI PREZZO = si tratta del FUNDING LIQUIDITY RISK, ossia il rischio di far fronte a dei costi per reperire liquidità sul mercato. Questo perché gli investimenti finanziari mantengono poca liquidità in portafoglio perché non matura tasso d'interesse e detengono liquidità solo per deflussi futuri. L'esposizione al rischio deriva dalle variabili di mercato, in particolare dal tasso di interesse e dal tasso di cambio, che sono influenzate da una componente specifica dell'impresa, sia da una componente industriale che una componente sistemica.
  • RISCHIO OPERATIVO: è il rischio di subire perdite dovute al malfunzionamento di procedure o comportamenti scorretti a seguito dell'operare delle risorse umane, tecnologie carenti o altri fattori esterni non controllabili. Può essere determinato ad esempio da frodi o errori umani.
  • Altri rischi che stanno assumendo importanza negli ultimi tempi sono:
  • RISCHIO REPUTAZIONALE:

è legato alla reputazione dell’azienda ed in particolare dell’intermediario bancario, assumono un’importanza rilevante ad esempio quando le banche pur non dovendo rimborsare le obbligazioni subordinate azzerate lo fanno per migliorare la propria reputazione

RISCHI ESG: rischi legati all'Environment, Social e di Governance, stanno entrando all’interno della regolamentazione bancaria

Modello di Arkelov: Il modello di Arkelov spiega l’impatto di un’asimmetria informativa sul funzionamento del mercato tramite il mercato delle auto:

Auto Prezzo Max Frequenza
Buone 10000€ 0,5
Mediocre 5000€ 0,3
Bidoni 0€ 0,2

Le asimmetrie possono paralizzare gli scambi o produrre in condizioni sub-ottimali. Quando vi è simmetria di disinformazione, acquirenti e venditori accettano il rischio che vi sia una certa probabilità di incappare in negoziazioni aventi ad oggetto auto mediocri o bidoni. Gli scambi si realizzeranno a un prezzo medio

di65000€ -> (10.000*0,5) +(5.000*0,3) +(0*0,2)

Processo di moltiplicazione dei depositi:

Condizione necessaria:

  • Deve esserci domanda di credito
  • La clientela della banca non deve utilizzare contanti ma assegni, bonifici etc.

La prima condizione dipende dall’interesse delle imprese, famiglie e dello Stato di indebitarsi, la seconda condizione è funzione di: abitudine a impiegare moneta legale negli scambi, fiducia del pubblico nell’accettare assegni, comodità nell’uso di strumento di finanziamento

Esercitazione 3 - I titoli obbligazionari

Obbligazioni

L’obbligazione è un titolo di credito rappresentativo di una parte di debito accesa da una società o da un ente pubblico per finanziarsi. Garantisce all'acquirente, oltre al rimborso del capitale, una remunerazione sotto forma di tasso di interesse. Il valore nominale del titolo è l’importo che l’emittente deve rimborsare alla scadenza, il tasso cedolare

è il tasso d'interesse che l'emittente riconosce periodicamente. Non tutte le imprese possono emettere prestiti obbligazionari, devono avere la forma di s.p.a. o s.r.l. Per emettere prestiti obbligazionari bisogna rispettare degli obblighi informativi. È legato alla capacità di indebitamento, per banche e società con azioni quotate non sussistono limiti dimensionali oltre alla capacità di indebitamento mentre per le altre società il valore delle obbligazioni in circolazione non può superare mai il doppio del valore dei mezzi propri. I titoli obbligazionari sono dei titoli di credito caratterizzati da un profilo di rischio e di rendimento medio-basso. La rischiosità del rischio può essere misurata dalla complessità della tipologia di obbligazione, hanno un rating che misura la capacità dell'emittente di soddisfare il pagamento delle cedole. Quando i tassi d'interesse si alzano, gli investitori.
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
92 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/11 Economia degli intermediari finanziari

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Leopar di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia degli intermediari finanziari e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof La torre Mario.