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Lo sviluppo cognitivo indica lo sviluppo delle capacità mentali quali parlare, pensare, ragionare e
ricordare che consolidano l’intelligenza. Nei bambini con SD, tali capacità si sviluppano
lentamente. Per quanto concerne le loro abilità di linguaggio, le ricerche hanno messo in evidenza
che esse sono rallentate rispetto a quelle non verbali di ragionamento. La produzione della parola è
meno sviluppata rispetto alla comprensione. La grammatica poi, rappresenta un’area di particolare
difficoltà; viene acquisita una lenta ed incompleta padronanza della grammatica ed il discorso è
piuttosto telegrafico. La maggior parte di questi soggetti ha inoltre, difficoltà nel produrre parole
chiare; molti di loro cominciano a parlare tra i due e i quattro anni, altri invece, progrediscono più
lentamente. Le cause di queste difficoltà sono legate al fatto che essi presentano un forte rischio di
perdita dell’udito da lieve a moderata, hanno difficoltà a discriminare tra parole con un suono
simile, hanno un insufficiente sviluppo nello span della memoria uditiva a breve termine ed hanno
difficoltà motorie di parola. Quali interventi allora mettere in atto per far fronte a questi problemi?
Comunicare a gesti e leggere sono entrambe forme visive del linguaggio che possono essere utili
come sistemi accrescitivi. Il gesticolare può aiutare a strutturare situazioni più efficaci di
apprendimento del linguaggio. Accanto all’uso della comunicazione a gesti, bisogna però
promuovere attività per incoraggiare la produzione di suoni e di parole. Per quanto invece, concerne
la lettura, gli insegnanti devono essere in grado di adattare l’insegnamento della lettura al livello di
comprensione del linguaggio da parte del bambino e poi utilizzare la capacità di lettura per
insegnare grammatica e vocabolario. Si deve procedere in maniera graduale e si potrebbe pensare
ad esempio, di adottare un metodo di insegnamento basato sulla fonetica dopo che il bambino si è
mostrato capace di leggere, comprendendo, frasi semplici. Si potrebbe perciò, partire, con le
consonanti iniziali in parole che il bambino è già in grado di leggere.
Degli studi hanno inoltre, messo in evidenza come l’attuazione di validi programmi di
intervento per il miglioramento della lettura in questi individui possa avere efficaci
ripercussioni sulle abilità relative alla parola, al linguaggio e alla memoria a breve termine.
CAPITOLO 10
Per temperamento s’intende lo stile o il modo caratteristico con il quale le persone
affrontano il proprio mondo. Esso ha un fondamento genetico ed è quindi, possibile
che i bambini con SD, con le loro anormalità cromosomiche comuni, abbiano un
profilo peculiare del temperamento. Sono stati effettuati vari studi circa questo
argomento e sono state usate diverse metodologie. Le differenze metodologiche
rendono difficile la generalizzazione dei risultati. Altri problemi relativi a questi studi
riguardano poi, le notevoli differenze tra le età dei bambini esaminati e l’utilizzo
esclusivo di questionari di resoconto del genitore sul temperamento senza ulteriori
osservazioni dirette del comportamento del soggetto. Svariate sono poi anche le
misure che i ricercatori hanno utilizzato circa il temperamento del bambino come le
categorie di temperamento, le classi o le misure delle impressioni genitoriali.
Tuttavia la maggior parte dei ricercatori concorda sul fatto che i singoli bambini con
SD manifestano un’ampia gamma di caratteristiche del temperamento. Le madri
sembrano poi percepire i propri bambini più grandi con SD come con un
temperamento più facile da gestire rispetto ai bambini della stessa età con uno
sviluppo normale. Sembra che questo aspetto non valga per i neonati con SD; tuttavia
si tratta comunque di inferenze legate ai resoconti delle madri non ad osservazioni del
comportamento di tali soggetti. Altre ricerche sono quindi, indispensabili per
esaminare questi aspetti. Inoltre, solo attraverso una migliore comprensione delle
caratteristiche del temperamento di questi bambini e dei fattori che le influenzano, le
famiglie e le comunità saranno in grado di sostenere meglio lo sviluppo positivo di
questi individui. CAPITOLO 11
LO SVILUPPO INTELLETTIVO NEI BAMBINI CON SD
Lo sviluppo intellettivo nei bambini con SD subisce un rallentamento con la loro crescita e la loro
elaborazione visiva è migliore di quella uditiva. Le ricerche hanno messo in evidenza come il
declino non si verifichi invece, nei bambini con ritardo mentale misto o non specifico. Bisogna però
specificare che i bambini con SD presentano tassi rallentati di sviluppo intellettivo ma non
manifestano perdite di abilità già acquisite. Ulteriori ricerche devono essere effettuate per
dimostrare se fattori come ad esempio, il background socioeconomico della famiglia influenzi o
meno lo sviluppo intellettivo dei soggetti ed anche per scoprire qual sia il motivo per il quale
l’elaborazione visiva sia migliore e che cosa si possa fare per favorire lo sviluppo intellettivo dei
soggetti con SD. CAPITOLO 12
APPRENDIMENTO E MEMORIA NELLA SD
La ricerca sugli individui con SD e sui modelli animali ha fornito numerose informazioni circa le
funzioni di memoria nei soggetti con SD. Le funzioni di memoria implicita (ovvero quelle che
includono ad esempio, le abilità motorie come andare in bicicletta o le abilità cognitive come
imparare a pronunciare la parole in una lingua straniera) sono generalmente intatte, quelle invece, di
memoria esplicita (ovvero quelle che includono ad esempio, il ricordo di episodi o eventi della
propria vita o fatti riguardanti il mondo) sono profondamente menomate. Ci sono prove valide a
supporto del fatto che gli individui con SD abbiano una performance insufficiente nei compiti che
richiedono l’uso dell’ippocampo, della corteccia prefrontale e del cervelletto. Un confronto tra i
volumi delle varie aree del cervello nei gruppi di controllo e negli individui con SD ha mostrato
come aree quali quelle sopracitate presentano un notevole decremento e come sia presente un
incremento paradossale nella circonvoluzione paraippocampale.
CAPITOLO 13: IL LINGUAGGIO NELLA SD: PROSPETTIVE ATTUALI
I livelli finali di sviluppo linguistico raggiunti dalle persone con SD non possono essere previsti con
certezza sin dall’inizio. Bisognerebbe fornire ad ogni neonato, bambino ed adolescente con SD
un’ottima stimolazione e pratica linguistica nella speranza che raggiungano livelli avanzati di
funzionamento del linguaggio. Studi neuropatologici del cervello delle persone con SD hanno
rilevato anomalie come un’interrotta maturazione dei neuroni e sinapsi intorno alla nascita, un peso
cerebrale ridotto, ridotte intensità neuronali ecc. Esse influenzano fortemente lo sviluppo ed il
funzionamento delle funzioni linguistiche. Si sta comunque sviluppando una tecnologia volta a
ridurre notevolmente alcuni dei più consueti ritardi nello sviluppo linguistico di questi soggetti. Ci
sono tecniche particolari come un training prelinguistico al quale è possibile associare nel secondo
anno di vita, una combinazione di segni gestuali e di parole. Più tardi poi, può essere utile esercitare
sia il linguaggio scritto sia quello orale. Bisogna in ogni caso che i genitori e gli insegnanti siano
informati e sappiano con esattezza quali metodologie mettere in atto allo scopo di aiutare i bambini
con SD.
CAPITOLO 14: LE ATTUALI CONOSCENZE MEDICHE SULLA SD
Per il futuro si prevede una riduzione delle nascite dei bambini con SD; inoltre, la loro aspettativa di
vita è aumentata. La malformazione più comunemente riscontrata nei soggetti con SD è la patologia
cardiaca congenita. Il generale “fenotipo” cardiovascolare nella ECD sindromica è l’esatto risultato
di un’ interazione tra i determinanti sindromici e i processi ECD (cuscinetto endocardiaco). Sarebbe
auspicabile una diagnosi precoce dei difetti congeniti al cuore poiché molti di questi possono essere
risolti con una chirurgia efficace. Oltre ai difetti congeniti, essi possono presentare dei problemi
cardiaci.
Una caratteristica comune della SD è anche il ritardo nella crescita. Sono poi talvolta presenti
deficit sensoriali come le anomalie oculari o quelle uditive. I soggetti con SD hanno un’elevata
frequenza di autoanticorpi e riportano anche un maggior numero di disturbi auto-immuni come
quelli alla tiroide. Spesso è presente ipotiroidismo che, se non viene curato, può interferire con la
normale funzione neuronale, causando una diminuzione delle capacità intellettuali.
Nella prima infanzia c’è inoltre, il rischio che si sviluppi il morbo celiaco. Possono inoltre
presentarsi anche anomalie muscolari ed ortopediche ed in tal caso, la prevenzione è necessaria e
fattibile tramite una mobilizzazione precoce e corretta, una vita attiva, associata alle attività
sportive. Frequenti sono anche le anomali dentali.
CAPITOLO 15: LA DIAGNOSI PRENATALE DELLA SD: DALLA SORPRESA ALLA
CERTEZZA
La frequenza di SD nei neonati in vita è stata stimata in totale 1,5 su 1000. Vi è una relazione
universale e ben stabilita tra l’invecchiamento della madre e il crescente rischio di non-disgiunzione
meiotica, responsabile di oltre il 95 per cento delle nascite di bambini affetti da SD. Oggi le donne
possono effettuare una diagnosi prenatale che viene eseguita con tecniche come l’amniocentesi al
secondo trimestre o la villocentesi. L’amniocentesi consiste in un intervento transaddominale senza
bisogno di ricovero ospedaliero che non richiede l’uso di sedativi o di analgesia. il campionamento
dei villi coriali viene effettuato come procedura per il primo trimestre di gravidanza e può essere
prolungato fino alla quindicesima settimana. Può essere eseguita sia tramite procedura
transcervicale o transaddominale.
Sebbene considerate discretamente sicure e altamente precise, non sono esenti dal rischio, anche se
scarso, di aborto spontaneo. È necessario però, selezionare in maniera molto scrupolosa, le
gravidanze a cui offrire delle procedure diagnostiche al fine di minimizzare il numero di procedure
invasive non necessarie.
Diverse ricerche hanno messo in luce come l’informazione precisa e precoce della nascita di un
bambino con SD, fornita in un ambiente tranquillo di dialogo con la futura madre, possa facilitare
l’adattamento ad una nuova situazione.
CAPITOLO 16: PROBLEMI ASSOCIATI ALLA DIAGNOSI PRENATALE NELLA SD
I genitori che si trovano dinnanzi ad una situazione angosciante come una diagnosi di SD del loro
feto, manifestano spesso difficoltà nel decision-making poiché in questo periodo sono estremamente
vulnerabili alle influenza ed ai suggerimenti esterni. Essi infatti, possono non comprendere
completamente le complessità mediche present