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STRUTTURA, OBIETTIVI E PRINCIPI DELL'UNIONE EUROPEA
Il quadro attuale dell'Unione europea si articola in 3 pilastri. Il PRIMO trova la sua disciplina nel Trattato sulla Comunità europea ed è caratterizzato dalla "sopranazionalità". Il SECONDO e il TERZO trovano la loro disciplina nel Trattato sull'Unione europea e sono caratterizzati dal metodo intergovernativo. Quest'ultimo trattato dedica il titolo V alla politica estera e di sicurezza comune, costituendo il secondo pilastro, mentre il titolo VI è dedicato alla cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale, costituendo il terzo pilastro. Nel secondo pilastro, il Parlamento ha un ruolo puramente informativo, mentre la Corte di Giustizia è del tutto assente e gli atti previsti sono molto diversi da quelli comunitari. Nel terzo pilastro, il Parlamento ha un ruolo di consultazione obbligatoria, mentre la Corte di Giustizia ha un ruolo limitato.Il Trattato UE delimita le sfere di applicazione dei tre pilastri. A tal proposito si riferiscono gli articoli 47 e 29:
ARTICOLO 47 mostra che le politiche e le forme di cooperazione inserite dal Trattato devono attuarsi nel rispetto delle competenze istituzionali e del sistema normativo propri del diritto comunitario. Tali disposizioni implicano quindi che l'Unione non può sconfinare nelle materie di competenza comunitaria e che la Corte di giustizia può ritenere nulli o illegittimi gli atti che l'Unione potrebbe adottare in tali ambiti.
materie.l' articolo 42 trasferireSui rapporti tra i pilastri va ricordato ,il quale contiene la cosiddetta disposizione "passerella" che consente di nel pilastro comunitarioazioni attualmente previste nell' ambito della cooperazione di polizia e giudiziaria penale. A questa disposizione si ricorre sulla base dell' unanimità delConsiglio e sulla base della previsione che gli Stati membri eseguano la decisione in conformità delle proprie norme costituzionali. La deliberazione delConsiglio è raccomandata agli Stati membri e non è da considerarsi obbligatoria nei loro confronti.
GLI OBIETTIVI DELL' UNIONE EUROPEA E IL RISPETTO DELL' ACQUIS COMUNITARIOarticolo 2Gli obiettivi dell' Unione Europea sono indicati dall' del Trattato UE.
Il primo di tali obiettivi rinvia al primo pilastro ,ossia alla Comunità europea, e ,in sintesi ,promuove la creazione di uno spazio senza frontiere interne,in cui ci sia
progresso economico, uno sviluppo sostenibile e equilibrato, e la creazione futura di una moneta unica.
Il secondo obiettivo rinvia al secondo pilastro, ossia la PESC, e promuove di definire l'identità dell'UE sulla scena internazionale attraverso una politica di difesa comune e di una politica estera.
Il terzo obiettivo si riferisce alla cittadinanza europea, affermando il rafforzamento della tutela dei diritti e degli interessi dei cittadini dei suoi Stati membri.
Inoltre, un altro obiettivo fa riferimento al terzo pilastro e promuove la crescita dell'Unione come spazio di libertà, sicurezza e giustizia assicurando anche misure appropriate per quanto riguarda i controlli alla frontiere, l'asilo, l'immigrazione, e per ciò che riguarda la criminalità e la sua prevenzione.
L'ACQUIS COMUNITARIO, con infine un ultimo obiettivo è quello di mantenere integralmente cui si indica il complesso delle realizzazioni dei.
risultati sinora acquisiti nell'ambito comunitario, e quindi regolamenti, direttive, decisioni, gli altri atti giuridicamente obbligatori, come gli accordi conclusi dalla Comunità con Stati terzi, atti di carattere politico e dichiarazioni comuni. Tale obiettivo quindi significa che l'azione dell'UE non può pregiudicare, né rimettere in discussione quanto già conseguito, anche nell'ambito della cooperazione politica e dei pilastri non comunitari. GLI OBIETTIVI DELLA COMUNITÀ EUROPEA Gli obiettivi della C.E. sono enunciati dall'articolo 2 del Trattato C.E. nel quale viene richiamato il compito della C.E. di promuovere essa stessa mediante l'instaurazione di un mercato comune, di un'unione economica e monetaria, mediante l'attuazione di politiche e azioni comuni, di uno sviluppo sostenibile ed equilibrato delle attività economiche, di un elevato livello di occupazione e protezione sociale, e la parità tra.uomini e donne. Mezzi di cui la comunità si serve per raggiungere tali obiettivi, previsti dall'articolo 3, consistono, anzitutto, in divieti per gli Stati membri, come ad esempio il divieto dei dazi doganali e di restrizioni quantitative all'entrata e all'uscita delle merci negli scambi tra gli Stati, la creazione di una tariffa doganale comune nei rapporti con i Paesi terzi. Tali divieti e politiche economiche sono volte a garantire una serie di libertà, nel quale rientrano anche quelle relative al mercato interno e quindi la libera circolazione delle merci, persone, servizi e capitali. Per ciò che riguarda le politiche della Comunità, più specificatamente ci si riferisce a una politica commerciale comune, a una politica nei settori dell'agricoltura e della pesca, nel settore dei trasporti, nel settore sociale, nel settore dell'ambiente; al fine di ridurre il divario tra i livelli di sviluppo delle varie regioni e il ritardo delleregioni meno favorite. Inoltre l'articolo 3 prevede che l'azione della C.E. sia volta ad eliminare le ineguaglianze e a promuovere la parità tra uomini e donne. I fini, poi, stabiliti dall'articolo 2 sono perseguiti anche mediante la politica monetaria ed economica; per cui bisogna che vi siano prezzi stabili, finanze pubbliche e condizioni monetarie sane e una bilancia dei pagamenti sostenibile. Riguardo a tali politiche una differenza importante riguarda gli attori di dette politiche, in quanto mentre quella economica è condotta congiuntamente dalla C.E. e dagli Stati membri, quella monetaria è competenza esclusiva della Comunità e tali competenze si riferiscono solo agli Stati dell'area "euro" restando esclusi i cosiddetti "Stati membri con deroga", ossia quelli che non soddisfano le condizioni di appartenenza all'U. economica e monetaria. GLI OBIETTIVI DELLA POLITICA ESTERA E DI SICUREZZA COMUNE Taliobiettivi sono enunciati dall'articolo 11 del Trattato UE, nel quale, nel quadro della PESC, si intende dare vita ad una politica estera unitaria, ponendosi sullascena internazionale come un soggetto politico e facendosi portatore di quei valori di pace, di democrazia, di stati di diritto e rispetto dei diritti umani. L'Unione quindi, riconferma l'obbligo di astensione dalla minaccia e dall'uso della forza, prescritto già dalla Carta delle Nazioni Unite e pone a disposizione delle stesse Nazioni Unite le proprie capacità militari ai fini di operazioni di mantenimento della pace o, eventualmente di imposizione della pace. Nonostante gli obiettivi della PESC sono perseguiti mediante una tipologia diversi da quelli comunitari, tra questo secondo pilastro (PESC) e il pilastro comunitario sussiste un collegamento, istituito dall'articolo 301 del Trattato CE in base al quale si determina un azione a catena tra la decisione politica di adottare misure.economiche contro uno Stato terzo, decisione presa dalla PESC, e l'atto comunitario che ne rappresenta l'esecuzione. GLI OBIETTIVI DELLA COOPERAZIONE DI POLIZIA E GIUDIZIARIA IN MATERIA PENALE Tali obiettivi sono indicati dall'articolo 29 del trattato UE e tendono ad evitare che l'eliminazione dei controlli nei movimenti delle persone tra gli Stati membri possa tradursi in un deficit di sicurezza. In questo senso si istituiscono forme di collaborazione tra le autorità di polizia e quelle giudiziarie al fine di prevenire e reprimere eventuali reati. I PRINCIPI FONDANTI DELL'UNIONE EUROPEA (ARTICOLO 6) <