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Estratto del documento

Aragona, la Spagna era in ginocchio: infatti, fu proprio in quegli anni che si

scatenò la peste e la gente dovette emigrare dalla campagna alla città a causa della

galoppante crisi economica. Si diffonde, pertanto, il fenomeno del “Mundo del

Hampa”, trovatelli delinquenti che vivono per strada (una specie di brigantaggio).

Per far fronte a questo problema, i Re Cattolici fondano nel 1476 una polizia

cattolica di Stato, la “Santa Hermanidad” (“Santa Fratellanza”).

Prima di parlare in modo approfondito dell'Inquisizione in Spagna, però, non

possiamo dimenticare che già in Francia esisteva il Tribunale, che fu creato grazie

all'autorizzazione del papa Lucio III, e che fu istituito anche in Portogallo nel

1497.

In Spagna, invece, la situazione che favorì la creazione del Tribunale

dell'Inquisizione era la seguente: Ebrei, Cristiani e Arabi vivevano in quartieri

differenti. In particolare, gli Ebrei vivevano nelle così chiamate “Juderías”

(quartieri ebrei) e occupavano cariche importanti nella società spagnola: erano

medici, politici, banchieri, ricchi commercianti. Tutto ciò aveva provocato gelosia,

soprattutto presso i Cristiani. Nel 1391, si verificò la prima protesta antisemita. I

Re Cattolici decisero così di istituire il Tribunale dell'Inquisizione per quattro

importanti ragioni:

1- motivazione religiosa→ dando un'uniformità religiosa al paese, i Re sarebbero

riusciti a garantire una certa sicurezza politica;

2- motivazione politica→ ciò serviva a debilitare l'opposizione politica locale;

3- motivazione economica→ i beni degli Ebrei perseguitati venivano confiscati;

4- motivazione antisemita→ quindi, una certa diffidenza nei confronti degli Ebrei.

Ma come avvenì l'istituzione dell'Inquisizione? Ecco la risposta: negli anni

1477-1478, un dominicano di Siviglia, Alonso de Hojeda, convinse la regina

Isabella di Castiglia a istituire il Tribunale. Per istituirlo, tuttavia, occorreva il

“nulla osta” papale. Pertanto, Isabella chiese al papa di allora, Sisto IV, una bolla

che lo approvasse, e l'1 novembre 1478, il papa autorizzò la creazione del

Tribunale in Andalusia. Le prime città in cui l'Inquisizione fu istituita furono

Siviglia e Cordoba. Inoltre, erano i Re coloro che avevano il potere di nominare

gli inquisitori: il primo inquisitore ufficiale fu Alonso de Hojeda. Il primo autodafé

ebbe luogo nel 1481: il 6 febbraio alcuni Ebrei furono messi al rogo. Sempre in

quell'anno, il papa autorizzò l'estensione del Tribunale in tutta la Spagna. Il 17

ottobre 1483, invece, Tomás de Torquemada fu nominato inquisitore ufficiale,

quando già il Tribunale era diffuso su tutto il territorio. In 50 anni (tra il 1483 e il

1533), si verificheranno ben 2000 autodafè. Di primaria importanza sarà, inoltre, il

così chiamato “Decreto de Alhambra” (Alhambra significa “pietra rossa”), che fu

emanato il 31 marzo 1492, che prevedeva l'obbligo di convertirsi al cattolicesimo

entro tre mesi (quindi entro il 31 luglio 1492). Fu così che cadde l'ultimo regno

arabo, il Regno di Granada.

♦ LE VITTIME DELL'INQUISIZIONE

Abbiamo già parlato di come il Tribunale colpisse in modo particolare gli Ebrei,

specialmente per una questione economica. Tuttavia, non possiamo dimenticare

che quest'ultimi non erano gli unici ad essere perseguitati. Tra i tanti ad essere

giudicati dal Tribunale dell'Inquisizione c'erano sicuramente i protestanti, che si

erano affermati considerevolmente anche in Spagna grazie alla diffusione delle

idee di Erasmo e Lutero. Le città in cui si diffusero maggiormente queste idee

furono Siviglia e Valladolid. Pertanto, per non diffondere ideali che contrastassero

con quelli cattolici, fu creato “l'Indice dei Libri Proibiti” e in Spagna, così,

venne applicata una forte censura sui libri di carattere religioso (soprattutto tra il

1550 e il 1640). Tant'è che molti letterati furono costretti ad abbandonare il paese

per mettersi in salvo: è il caso di Juan Valdos e Fray Luís de León.

Un'altra religione che fu penalizzata, anche se in maniera molto più lieve rispetto a

Ebrei e luterani, fu quella araba. Infatti, gli arabi (chiamati anche “marranos” e

“moriscos”), che molto spesso praticavano la loro religione in segreto, furono

”regolati” solo con un'evangelizzazione pacifica, che comunque non andava ad

intaccare la loro esistenza: tutto questo fino al 1609, quando il re di allora, Filippo

III, ordinò l'espulsione dalla Spagna di tutti i moriscos.

Inoltre, erano perseguitati dal Tribunale anche alcuni cattolici che si macchiavano

di crimini particolari: erano colpiti infatti coloro che credevano in superstizioni o

che bestemmiavano in luogo pubblico o anche coloro che erano coinvolti in

“proposizioni eretiche”. Erano colpiti anche coloro che avevano avuto una

relazione sessuale fuori dal matrimonio e i bigami, solo che per quest'ultimi le

pene erano differenti a seconda del sesso: gli uomini venivano solo rinchiusi in

carcere, mentre le donne venivano uccise. Inoltre, erano giudicati dal Tribunale

anche i cosiddetti reati “contra naturam”, ovvero l'omosessualità e il bestialismo.

A questo proposito, si calcola che solo il Tribunale di Saragozza abbia mandato al

rogo ben 102 persone per sodomia. Pertanto, molte donne erano vittime della

cosiddetta “caccia alle streghe”: molte donne, infatti, erano accusate (spesso

ingiustamente) di servire il diavolo o di fare riti satanici e venivano torturate e

uccise. Emblematico, sotto questo punto di vista, è il così chiamato “Delitto di

Logroño”, dove 6 donne furono vittime di un autodafè e bruciate, perché accusate

e dichiarate colpevoli di stregoneria.

♦ IL RAPPORTO TRA RE CATTOLICI E CHIESA

Come abbiamo già detto, furono i Re Cattolici a decidere di istituire l'Inquisizione

in Spagna, visto che l'autorizzazione del papa (pur obbligatoria) era una pura e

semplice formalità. Inoltre, i Re Cattolici avevano il potere di nominare

l'Inquisitore Ufficiale e il papa aveva solo il compito di confermarlo o, in caso

contrario, opporre la sua volontà. E fin qui non ci furono grossi problemi tra Stato

e Chiesa. I rapporti cominciarono ad inasprirsi quando il papa inviò una lettera ai

re di Spagna, invitandoli sensibilmente a non commettere ingiustizie. La reazione

del re Ferdinando d'Aragona fu tempestiva: inviò una lettera al papa, invitandolo a

non intromettersi nelle questioni riguardanti la Spagna. Il papa, inoltre, aveva

anche il potere di dare la grazia ad un accusato, che si rivolgeva a lui; ma questa

consuetudine fu abolita da re Ferdinando perché ormai i suoi rapporti con il papa

erano piuttosto tesi e anche perché troppo spesso il pontefice concedeva la grazia

agli accusati.

♦ LE PERSONE DELL'INQUISIZIONE

All'interno dell'Inquisizione molte persone ebbero un ruolo fondamentale durante i

processi e non. Il primo personaggio che l'Inquisizione mise in campo (e anche

forse il più importante) è l'Inquisitore Ufficiale, il quale era considerato dalla

popolazione come una figura angelica, mandata da Dio, un santo purificatore dei

Cristiani. Un ruolo di fondamentale importanza era svolto anche dal Consiglio

della Suprema, un organo composto da 6 membri, che si riunivano tutto il giorno

per discutere alla mattina sui delitti di fede, mentre al pomeriggio discutevano su

altri delitti, di solito inerenti all'ambito civile (omicidi, furti, rapine, truffe...). Tutti

i membri del Consiglio e anche l'Inquisitore Ufficiale avevano una formazione

universitaria riguardanti il diritto, erano dei teologi e guadagnavano ben 250.000

maravadiés (la allora moneta spagnola) al mese. Queste istituzioni, tuttavia,

operavano fuori dal processo. Le figure, invece, che durante il processo, ebbero

un'importanza primaria, erano:

il Procuratore Fiscale→ aveva il compito di accusare il reo;

− il Qualificatore→ aveva il compito di giudicare se il delitto del quale era

− accusato il reo era di fede oppure no. Se non era di fede, allora, il reo veniva

processato dal Tribunale Civile;

il Notaio del Sequestro→ aveva il compito di confiscare i beni dell'accusato;

− il Notaio del Segreto→ doveva scrivere tutto ciò che succedeva durante il

− processo;

lo Scriba Generale→ doveva controllare tutte le carte del processo;

− il Nunzio→ colui che leggeva le sentenza;

− l'Ufficiale Giudiziario→ colui che accompagnava l'accusato ai processi;

− il Guardiano→ che controllava l'accusato in carcere.

Inoltre, giocava un ruolo di rilevante importanza la figura dei familiari degli

accusati, che spesso erano vere e proprie spie, e che, in caso di confessione,

ricevevano privilegi e ricchezze. Si creò, pertanto, un clima di terrore generale, in

quanto la gente dell'epoca non poteva più fidarsi neanche dei propri genitori.

Infine, c'erano i sacerdoti e i commissari, che denunciavano i rei e informavano il

Tribunale di eventuali crimini commessi dall'accusato stesso.

♦ IL “MANUAL DE INSTRUCCIONES” DI TORQUEMADA.

Tra i tanti orrori che il famoso inquisitore aveva commesso, Torquemada scrisse

un importante volume nel quale viene trattato come si configura un processo ad un

accusato: il “Manual de Instrucciones” (manuale delle istruzioni). Torquemada

divise le modalità del processo in 4 importanti gradi.

La prima parte di questo manuale tratta l'accusa, la quale era anonima. In quegli

anni, inoltre, venne emanato il cosiddetto “Edicto de Gracia” (Editto di Grazia):

questo permetteva agli accusati di potersi autoincolpare. Se l'accusato si incolpava,

avrebbe ottenuto una pena più ragionevole rispetto a quella che gli sarebbe stata

afflitta. L'unica condizione di questo “Edicto de Gracia” era quella di comunicare

anche il nome dei complici. Si creò così un meccanismo di terrore generale e

l'accusa era spesso applicata a causa di invidia, gelosia o ragioni personali.

Tuttavia, alcuni mesi dopo, l'Edicto de Gracia venne sostituito con l'Edicto de Fe

(Editto di fede): ora chi confessava non otteneva più una pena più pacifica.

Il secondo punto è la detenzione, che si ha solo quando il qualificatore dichiara

che il delitto in esame è un delitto di fede. L'accusato doveva rimanere in carcere e

potevano addirittura passare molti anni prima che l'accusato potesse sostenere il

processo. La persona e

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
6 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/05 Letteratura spagnola

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Little88 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura spagnola II e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Cara Giovanni.