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Estratto del documento

La procedura di brevettazione

Vi sono quattro principali snodi storici di sviluppo ed evoluzione della procedura di brevettazione:

  1. La convenzione di Parigi
  2. Il Patent Cooperation Treaty
  3. Il brevetto europeo
  4. Future prospettive di istituzione di un brevetto comunitario

LA CONVENZIONE DI PARIGI

Firmata a Parigi il 20 marzo 1883 da 188 stati firmatari, istituisce l'Unione Internazionale per la Protezione della Proprietà Industriale, amministrata dal WIPO (World Intellectual Property Organization), agenzia specializzata delle Nazioni Unite con sede a Ginevra.

La convenzione di Parigi introduce due principali principi:

  1. Principio di reciprocità: All'art. 2 della convenzione di Parigi viene sancito il principio di reciprocità, secondo cui: "Gli stati firmatari si impegnano a riconoscere ai cittadini degli altri stati dell'Unione gli stessi diritti in materia di proprietà intellettuale riconosciuti ai propri cittadini".
  2. Principio di nazionalità: All'art. 3 della convenzione di Parigi viene sancito il principio di nazionalità, secondo cui: "Ogni stato dell'Unione si riserva di stabilire le condizioni in base alle quali gli stranieri possono ottenere la protezione dei loro diritti di proprietà industriale".

Se un'impresa,

quindi, USA viene a fare domanda presso l'ufficio italiano dei brevetti, lo stato riconosce all'impresa USA esattamente gli stessi diritti che riconosce ad un'impresa italiana e viceversa. Questo perché ambo i paesi hanno firmato la convenzione di Parigi.
2. Diritto di priorità: Prima della convenzione di Parigi il diritto al brevetto era di chi aveva depositato per primo in ciascuno stato. Dopo la convenzione di Parigi il diritto al brevetto in tutta l'Unione è di chi ha depositato per primo in uno stato qualsiasi all'interno dell'Unione. La data di priorità è la data di deposito della prima domanda di brevetto in qualsiasi paese. Da questa data, decorre la protezione brevettuale.
Quali sono i vantaggi del diritto di proprietà? È sufficiente depositare la domanda di brevetto in un solo stato per avere diritto alla priorità in tutto il mondo. Si ha poi un anno di tempo per estendere la protezione agli

Altri stati di interesse. Si possono dilazionare i costi e valutare meglio l'importanza dell'invenzione. In assenza del diritto di priorità, d'altro canto, sarebbe invece necessario scegliere subito tutti i mercati di proprio interesse ed affrontare il costo delle tasse di deposito e della traduzione nella lingua di ciascuno stato.

Pagina 47b. PATENT COOPERATION TREATY (PCT)

Firmato a Washington il 19 giugno 1970, ed entrato in vigore nel 1978, conta 148 stati firmatari. Il PCT è aperto agli stati contraenti la convenzione di Parigi e amministrato dal WIPO a Ginevra.

Il Patent Cooperation Treaty permette il deposito di una domanda di brevetto internazionale entro 1 anno dal deposito della domanda di brevetto nazionale. Il deposito di una domanda PCT dà diritto a ricevere una ricerca di anteriorità svolta da un esaminatore specializzato. Concede altri 18 mesi per decidere in quali stati depositare le domande di brevetto nazionali.

Quindi tipicamente

un ufficio brevetti del proprio paese). Questo perché il brevetto europeo può essere ottenuto attraverso la procedura di validazione, che richiede il deposito di una domanda nazionale seguita da una domanda di brevetto europeo entro un certo periodo di tempo. La procedura di validazione consente all'impresa di estendere la protezione del proprio brevetto a più paesi europei, senza dover presentare domande separate in ciascun paese. Ciò riduce i costi e semplifica il processo di ottenimento del brevetto. Tuttavia, è importante notare che il brevetto europeo non è un brevetto unitario valido in tutti i paesi europei. Dopo il rilascio del brevetto europeo, è necessario validarlo in ciascun paese desiderato, pagando le tasse di validazione e rispettando le procedure specifiche di ciascun paese. In conclusione, l'impresa ha diverse opzioni per proteggere la propria invenzione a livello internazionale. La scelta dipende dai costi, dalla strategia aziendale e dalla valutazione del valore del brevetto.di documenti che costituiscono la domanda di brevetto. Questi documenti includono una descrizione dettagliata dell'invenzione, disegni o schemi, e una serie di rivendicazioni che definiscono l'ambito dell'invenzione per la quale si richiede la protezione brevettuale. Una volta depositata la domanda di brevetto, l'EPO esamina la domanda per verificare se l'invenzione soddisfa i requisiti di brevettabilità. Questi requisiti includono l'originalità dell'invenzione, la novità rispetto allo stato della tecnica esistente e l'attività inventiva. Se la domanda di brevetto soddisfa i requisiti di brevettabilità, l'EPO rilascia un brevetto europeo che conferisce al titolare il diritto di impedire a terzi di commercializzare, utilizzare o vendere l'invenzione protetta nei paesi designati. È importante notare che il brevetto europeo non è un brevetto unitario valido in tutti gli stati membri dell'Unione Europea. Al contrario, il brevetto europeo deve essere convalidato in ogni stato designato dal titolare del brevetto. Questo significa che il titolare del brevetto deve pagare le tasse di convalida e rispettare le procedure specifiche di ogni stato designato per ottenere la protezione brevettuale. In conclusione, l'EPO svolge un ruolo fondamentale nel processo di ottenimento e protezione dei brevetti in Europa. Attraverso la sua attività di esame delle domande di brevetto, l'EPO contribuisce a garantire che solo le invenzioni che soddisfano i requisiti di brevettabilità ricevano protezione brevettuale.

Il sistema europeo dei brevetti prevede la presentazione di domande di brevetto nazionali e introduce una procedura centralizzata per l'esame e la concessione. Dopo la concessione, il titolare deve comunque depositare il brevetto nei singoli stati europei in cui vuole protezione.

Non esiste un unico brevetto valido in tutta l'Unione Europea, ma solo un esame centralizzato di una domanda redatta in una delle 3 lingue ufficiali dell'EPO (inglese, francese e tedesco). Se l'esame ha esito positivo, permette il deposito di tanti brevetti nazionali, ciascuno nella lingua del paese in cui si deposita.

Problema della lingua: i paesi con lingue diverse da quelle ufficiali dell'EPO pretendono che il brevetto sia tradotto nella loro lingua, perché sia accessibile a tutti i cittadini di quel paese (→ divulgazione). L'abbattimento delle barriere linguistiche farebbe diminuire i costi di un 30-40%.

Abbiamo quindi un sistema centralizzato di deposito e analisi della domanda di brevetto.

conlingue ufficiali inglese, francese e tedesco (con notevoli costi di traduzione!), ma non abbiamo un unico brevetto per tutta Europa. 18/11/2020

FUNZIONI E BENEFICI DEL BREVETTO

Le due funzioni associate al brevetto sono:

  1. Funzione incentivante: il brevetto nasce con l'idea di incentivare l'innovazione cioè quella di portare il sistema verso un'efficienza dinamica nel momento in cui le caratteristiche dell'oggetto dell'innovazione, la creazione di nuova conoscenza, generano per loro natura delle esternalità positive e quindi di conseguenza anche sottoinvestimenti in questo tipo di attività. La funzione di incentivo del brevetto è associata al fatto che il brevetto serve a garantire all'innovatore del potere di mercato, potere idealmente di monopolio sullo sfruttamento economico della sua invenzione e innovazione.
  2. Funzione di disseminazione della conoscenza: Funzione di consentire nel momento in cui la domanda di brevetto viene pubblicata,

A fronte di una protezione garantita, di diffondere il più rapidamente e efficacemente possibile la conoscenza prodotta in modo da evitare la duplicazione degli sforzi su progetti da parte di imprese diverse e in modo anche da consentire alle altre imprese di acquisire a costi più bassi la conoscenza che è stata prodotta dall'innovatore e poter far procedere il progresso tecnologico per via incrementale "standing on the gigants' shoulders".

Se è così ci dovremmo aspettare che, visto che il brevetto è stato costruito con questo scopo, che esso sia efficace a raggiungere perfettamente questo scopo. Però sia a livello di impresa che di sistema economico le due funzioni servono a far progredire più rapidamente la tecnologia e la conoscenza stessa e quindi servono a incentivare nel complesso l'innovazione. Quindi dovremmo aspettarci che i brevetti siano efficaci a raggiungere questo obiettivo.

Di seguito vediamo i risultati

ottenuti da studi fatti utilizzando dati su settori diversi da diversi studiosi nel corso degli anni passati e che sono di rilievo nella letteratura economica:

L'assenza di brevetti avrebbe un impatto minimo sull'innovazione nella maggior parte dei settori, eccetto il settore farmaceutico (Mansfield, 1986); quindi se non ci fossero i brevetti l'impatto sull'innovazione nei diversi settori sarebbe minimo.

I brevetti sono considerati il meccanismo di protezione dell'innovazione meno efficace nella maggior parte dei settori, eccetto il settore chimico, farmaceutico e delle attrezzature mediche (Levin e al., 1987; Cohen e al., 2000);

Studi che hanno fatto vedere che il cd "patent premium" (valore addizionale ottenibile da un'invenzione brevettandola) varia in modo significativo nei diversi settori (Arora e al., 2002): più alto nella farmaceutica, biotech e attrezzature mediche, meno in meccanica, computer.

La protezione dell'innovazione nelle imprese

Nella realtà si osserva che le imprese tipicamente non utilizzano solo ed esclusivamente i brevetti per proteggere le proprie invenzioni, ma affiancano altri strumenti di protezione complementari per proteggere la stessa invenzione.

Quindi i primi risultati di analisi fatte sul campo utilizzando i dati non sono stati tanto esaltanti in termini dell'efficacia stimata dei brevetti.

Nel grafico di seguito vediamo il risultato di un'indagine conoscitiva sottoposta a un campione grande di imprese americane a cui è stato chiesto di indicare tra quelli elencati sulla sinistra (brevetti, altri strumenti, segretezza, lead time, uso di servizi complementari) quello che ritenevano più efficace come strumento di protezione dell'innovazione di prodotto. Quelle che vediamo rappresentate sono le percentuali di innovazione di prodotto delle imprese per cui quel meccanismo è considerato efficace come strumento di protezione. Vediamo che i brevetti

sono il penultimo in termini di efficacia. Per quanto riguarda le innovazioni di processo, il brevetto ha ancora una % più bassa. di appropriazione - innovazioni di processo di appropriazione - innovazioni di prodotto Anche in Europa … Cohen et al. (2000) Maria Luisa Mancusi 39 Maria Luisa Mancusi 38 Succede più o meno la stessa cosa in uno studio poco successivo fatto in Europa basato sui risultati indagine di questionari distribuiti ad imprese europee e vediamo l’importanza che viene data ai diversi strumenti di protezione per l’innovazione di prodotto e di processo. Salta subito all’occhio l’importanza data al lead time. Quindi l’importanza data dalle imprese ai brevetti non è così elevata in entrambi gli studi. Maria Luisa Mancusi 40 Pagina 50 BREVETTI: UN ERRORE DI VALUTAZIONE? Allora iniziamo a ragionare sul come

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A.A. 2020-2021
112 pagine
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher emma.r8 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Innovazione, Marca e Proprietà Intellettuale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Mancusi Maria Luisa.