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CRITICHE:
- Non è garantito che un'invenzione possa emergere per soddisfare un determinato bisogno;
- Troppo semplicistica identificazione di bisogni chiari e coerenti in un mercato complesso e dinamico.
A personalizzazione di massa: in base all'utilizzo di dati e tecnologie che analizzano molti dati, è possibile arrivare a prodotti altamente personalizzati da soddisfare sempre di più i potenziali clienti. Questi modelli vengono definiti chiusi perché il processo innovativo viene svolto principalmente all'interno dei confini aziendali, nei modelli open no.
I modelli open aprono il processo innovativo, i precedenti erano approcci svolti all'interno dell'azienda. I confini (firm boundary) sono tratteggiati perché sono facilmente permeabili, possono essere attraversati da esterni all'azienda, dall'acquisto di tecnologie che non sono possedute da progetti esterni, da idee che arrivano da start-up.
Dall'azienda in questione. Nelle grandi aziende ci sono tantissime idee/progetti innovativi (rappresentati dai rotondi neri), erisorse, l'azienda non riesce a molte sono valide, ma per strategia, priorità, per mancanza di finanziarle tutte (rimangono on the shelf). Uno dei processi dell'open innovation è quello dell'inside. Per tali motivi, uno out dove le idee non finanziate vengono fatte uscire dal processo innovativo di una determinata azienda e spinte verso nuovi mercati, valorizzandole così in un senso diverso; la tecnologia viene venduta facendo soldi perché è una tecnologia valida, ma che non serve per la strategia aziendale di quella determinata azienda, ma magari ci sono altre aziende che hanno bisogno di quelle tecnologie e sono disposte a pagare per averle quindi si sposta verso altri mercati. Oppure posso fare uno spin-off, creando unità aziendali, ovvero nuove unità organizzative, che possono essere partecipate (con
partecipazioni di minoranze dell'azienda), le quali sviluppano un'innovazione all'interno dell'impresa prendendo poi la loro strada esternamente. Ci possono anche essere ritorni non monetari che fanno sì che l'azienda tragga beneficio dalla tecnologia stessa sviluppata però da altre aziende (impatti non economici). Questo era per quanto riguarda la parte alta del grafico. La parte bassa invece, tratta del processo inverso, ovvero quello dell'outside in, dove le tecnologie nascono al di fuori dell'azienda e vengono integrate in qualche step (più vicino o meno al mercato). Aumenta il potenziale innovativo delle imprese. Un esempio è quello della tecnologia derivante da start up molto innovative (vedi skype) che poi vengono acquisite da multinazionali che sfrutteranno quelle tecnologie sviluppate esternamente. Vi è una terza tipologia di processo, coupled, che mette insieme il processo diinside out e quello di outside in. intermediari dell’innovazione con la funzione di mettere in contatto una realtà che (innomediaris: possiede una tecnologia con un’altra realtà che necessità di tale tecnologia, senza il bisogno che la seconda realtà debba sviluppare la tecnologia internamente).
Ad oggi processi innovativi troppo lunghi vengono visti con sospetto (eccezione Ferrero); vi è l’obiettivo di velocizzare il processo innovativo.
R&S e internazionalizzazione
È cambiato il ruolo della ricerca e sviluppo ad oggi?
Prima di tutto inquadriamo questa funzione.
Perché è diventata sempre più importante negli ultimi decenni? Per una serie di fattori qui sottodescritti.
Ma in un modello open, è ancora utile la funzione di ricerca e sviluppo in uno scenario così competitivo e in continua evoluzione? Non dovrebbe andare in pensione?
Solo le aziende che gestiscono le innovazioni in un certo modo riescono
A sopravvivere. Oggi non ci si può più nascondere dall'innovazione. Gli investimenti in R&S interni però, sono ancora indispensabili, anche in modelli open, almeno per capacità sviluppare la di:
- Fonte di idee e nuove tecnologie (ancora importante, ridimensionato);
- Esplorare idee e tecnologie esterne;
- Integrare gli input esterni.
Cioè la capacità dell'azienda di scansionare esternamente, quindi 2, 3 sono capacità di assorbimento dell'azienda. Saper riconoscere sul mercato i processi innovativi, le tecnologie che fanno al caso. Ma se internamente non si ha la capacità di distinguere se quel progetto innovativo esterno è valido, non si può andare avanti. Quindi per esplorare esternamente devo avere una R&S valida internamente e per integrare gli input esterni con il mio processo innovativo, con le mie capacità e competenze, con il mio know-how, devo continuare a investire.
in R&S.dell’approccio open?Quali sono gli svantaggiun’azienda potrebbe essere troppo dispersiva nel raccogliereDispersione, idee esternamente.cioè la protezione dell’innovazione contro l’apertura, più si apre, meno si può fareControllo,controllo.Nella produzione e nella vendita i fattori di internazionalizzazione sono emersi subito grazie allaglobalizzazione. La R&S si sta internazionalizzando, si stanno facendo investimenti proprietari,interni all’azienda, ma in Paesi diversi da quello di origine (es. multinazionale italiana ce apre unostabilimento in Francia, India ecc.).
Perché è diventato importante internazionalizzare la R&S?L’innovazione è favorita dalla diversità. L’emergere di fonti di conoscenza in diversi posti in giro peril mondo ha facilitato l’emergere dell’internazionalizzazione di R&S.Si parla di adattamento al contesto locale; ci sono enormi differenze
culturali nelle imprese e nei consumatori, quindi chi vuole vendere in un paese con cultura, usi e costumi diversi dai propri a volte deve mettere un'unità (che di solito è un'unità di R&S) nel territorio in cui vuole vendere.
Lezione 26, Digital transformation: aspetti general e trend
(La maggior parte delle aziende che investe in nuove tecnologie ma poi non ha la capacità, la competenza, l'intelligenza di capire dove sta il valore di quelle nuove tecnologie non ha dei risultati. Non bisogna, però, mai sostituire una decisione umana con una decisione basata esclusivamente su quello che i dati dicono.)
Non solo le imprese High Tech e di grosse dimensioni si stanno adattando e stanno seguendo la trasformazione digitale, è un discorso che tocca tutte le imprese e tutta la società nel suo complesso. diverso è il caso di un'azienda che nasca. È ovvio che in base ai casi si avranno scenari diversi.
cometecnologica e una che lo deve diventare da zero.Vi sono molti aspetti positivi della trasformazione digitale ma anche una serie di aspetti negativi/critici che devono essere presi in considerazione ovviamente partendo dai livelli sovrannazionali, nazionali di ecosistema, fino ad arrivare alla persona.
Sicuramente la trasformazione digitale comporta di tenere in considerazione molti aspetti, come ad esempio il dibattitto sulla possibilità delle intelligenze artificiali.
La tecnologia sicuramente è un fattore fondamentale dell'innovazione ma il cervello umano può giocare ancora un ruolo fondamentale ed importante però deve cambiare il suo utilizzo.
La trasformazione digitale è un insieme di cambiamenti tecnologici, ma al contempo ci devono essere cambiamenti culturali, organizzativi, sociali, creativi e manageriali avvenuti all'interno dell'organizzazione e della società in cui viviamo.
La digital
La trasformazione rende possibili cose che prima non lo erano, come permettere di erogare servizi, fornire beni, trovare, elaborare e rendere accessibili grandi quantità di contenuti indipendentemente dalla reale disponibilità di risorse (umane, materiali, intellettuali ed economiche...).
Da un punto di vista organizzativo, è vero che la tecnologia aiuta ad innovare e far crescere l'organizzazione, ma introduce al contempo una serie di complessità e problematiche che non vanno sottovalutate.
Nell'ottica di trasformazione digitale, l'obiettivo principale è quello di porre al centro del valore creato il destinatario, ottenendo così un accesso effettivo, efficace e consapevole al servizio stesso; il destinatario finale può essere sia il consumatore finale (più informato) oppure la risorsa umana all'interno dell'organizzazione destinatario del valore che si vuole creare.
(Es. Netflix utilizza i big data per arrivare
al successo. Innanzitutto ha fatto delle stime, per cui con un algoritmo che prevede l'utilizzo e la raccolta di big data per prendere decisioni, ha stimato di risparmiare 1 miliardo all'anno.
La volontà di creare una migliore user experience è al centro del CRM (Customer Relationship Management) 4.0.
Il vero cambiamento di oggi è che quando si arriva ad avere una quantità di dati eccessiva (molto elevata), gli strumenti precedenti non riescono ad elaborare, quindi c'è bisogno di una trasformazione digitale.
Non si tratta solo di un cambiamento tecnologico (ovviamente il cambiamento tecnologico sta alla base di questa trasformazione digitale, ma non è sufficiente), ma anche sociale, culturale, organizzativo, creativo, del management ecc.
Per fare innovazione bisogna tenere in considerazione le nuove tecnologie.
L'obiettivo è creare un valore maggiore per i potenziali destinatari di questa trasformazione digitale.
Vi sono 6
- Automazione (industry 4.0): applicazione delle tecnologie per migliorare, efficientare, velocizzare, ridurre gli errori nel processo produttivo industriale (es. Amazon magazzini); evoluzione dell'hardware e del software, nuova intelligenza nel governo
- Informatizzazione: dei processi, possibilità di migliorare i processi e renderli real time;
- Dematerializzazione: cambia le dinamiche di condivisione della conoscenza e dell'informazione;
- Mobile: emergere dispositivi utilizzabili dappertutto, potenziano la produttività personale portano maggior flessibilità e disponibilità nel mondo del lavoro, sia in termini di smartworking che come estensione della capacità fisica della persona che può fare cose che fino a dieci anni fa erano impensabili con un telefono;
- Cloud Computing: sta diventando una tecnologia fondamentale per le aziende che non devono più avere, immagazzinare dati nei