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Inibizione della fagocitosi e
sopravvivenza nei fagociti
Inibizione della fagocitosi e sopravvivenza nei fagociti.
È il terzo essenziale meccanismo che alcuni batteri possono
attuare per incrementare la propria invasività e aggressività.
Diversi batteri Gram-positivi e alcuni Gram-negativi provvisti
di (o glicocalice) contenente materiale
capsula
polisaccaridico, svolgono con questa struttura funzione
antifagocitaria. I polisaccaridi capsulari impediscono infatti
l’attacco dei fagociti, permettendo ai germi di diffondersi nei
tessuti e nel torrente circolatorio. Fra i più importanti batteri
provvisti di questa prerogativa vi sono pneumococchi,
Haemophilus influenzae Klebsiella pneumoniae Yersinia
, ,
pestis Bacillus anthracis.
, La capsula, oltre a svolgere una
funzione antifagocitaria, è in grado, nel contempo, di favorire
l’adesività del batterio patogeno alle cellule epiteliali
delle mucose umane. I batteri Gram-negativi hanno una
componente lipopolisaccaridica della parete (LPS) che svolge
funzione antifagocitaria.
Molti batteri patogeni a parassitismo intracellulare hanno
escogitato meccanismi per sopravvivere all’interno delle
cellule fagocitarie (neutrofili e macrofagi), come la
produzione di fattori di sopravvivenza intracellulare
invasine,
Yersinia Legionella Listeria
che si riscontrano in , , ,
Salmonella Shigella
, , o di aggressine.
Altri mezzi antifagocitari sono la proteina M e le fimbrie
E. coli
(negli streptococchi), l’antigene K (in ), l’antigene
Salmonella typhi Staphylococcus
Vi (in ), la proteina A (in
aureus ). Altri batteri patogeni secernono sostanze con funzione
antifagocitaria, come le leucocidine, che sono in grado di
danneggiare i leucociti dell’uomo costituiti in gran parte da
fagociti.