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QUESTIONE TERRITORIALE

2.4.1 Carente analisi paesaggistica

Per chi lo contesta, il progetto di questi tre impianti eolici risulta intollerabile soprattutto per la grave sottostima del valore storico, paesaggistico, naturalistico della zona.

Così come scritto nello Studio di Impatto Ambientale: "I tre siti di impianto delle pale eoliche non presentano habitat e specie di valore conservazionistico. La flora dell'area non riveste carattere di interesse poiché trattasi prevalentemente di una flora banale di tipo infestante priva di elementi di valore biogeografico o interessanti per rarità o distribuzione particolare. [...] Analogamente dicasi per gli aspetti faunistici, trattandosi di aree antropizzate da tempi molto antichi, che rappresentano per lo più aree trofiche per specie comuni. Pertanto la presenza di sole tre pale eoliche in un ambiente ad uso prettamente agricolo non costituisce un impatto significativo."

La Serra di

Minervino-Palmariggi-Giuggiarello dove si installerebbero gli impianti è invece (secondo ilPUTT) di alto interesse storico-culturale, archeologico, antropologico, geologico e naturalistico. Tutto il Salento è considerato dagli studiosi l'acropoli della civiltà messapico-salentina, è ricco di storia e tradizioni, e sono ben noti i forti legami culturali e identitari che legano i salentini alla loro terra. La zona in questione presenta il caratteristico paesaggio rurale delle antiche masserie (Masseria Santu Vasili, Masseria Schiave) ed è la più importante area archeologica del Salento, ricca di preziosi monumenti megalitici, come trulli, dolmen e menhir (Masso della Vecchia a Giuggianello, Casale medievale di Quattro Macine), tanto che la zona è definita da molti la "Stonehenge d'Italia". La zona è di valore anche dal punto di vista faunistico per la presenza di diverse specie protette. Vi è per esempio lapresenza nell'altopiano di Santu Vasili, proprio dove si dovrebbero situare le torri eoliche, di cicogne bianche, specie rara e protetta (direttiva uccelli 79/409/CEE), che sono solite nidificare sui tralicci degli elettrodotti della zona, e di un'altra specie volatile protetta, il grifone. È noto come gli impianti eolici abbiano dirette conseguenze per l'avifauna, soprattutto in zone interessate da flussi migratori importanti, come il Salento; non è raro che gli uccelli in volo entrino in collisione con le pale rotanti venendone falciati, o che le scambino per luoghi dove nidificare e tentino di appollaiarvisi sopra, con ovvie conseguenze. Inoltre nella zona vi è un allevamento di lepri finanziato dalla stessa Provincia per finalità di ripopolamento; l'impianto risulterebbe molto vicino con conseguenti problemi di inquinamento acustico ed elettromagnetico che inciderebbero negativamente sulla salute e sulla riproduzione degli animali. Chi

è contro il progetto evidenziare come sia errato da parte dello Studio di Impatto Ambientale indicare la zona come sito meramente “seminativo” essendo esso caratterizzato da un’attività significativa di allevamento per la fauna selvatica salentina.

3 Studio di Impatto Ambientale presentato in aprile 2009 dall’ing. Riccardo Bandello e commissionato da AlfWind s.r.l 17

2.5 QUESTIONE ECONOMICA2.5.1

Danni al turismo

Due tipi di contestazioni a livello economico, si contesta un diretto danno legato al turismo, e un danno più indiretto legato ai mancati benefici per i cittadini della zona.

Il Salento basa molto la sua economia locale sul turismo, e questa zona proprio per la sua ricchezza archeologica e per il suo paesaggio rurale è attrattiva per molti turisti; la realizzazione di questi tre megaeolici, a causa del forte impatto visivo, altererebbe sicuramente le originarie forti suggestioni legate alla storia e alla natura del sito, portando un enorme danno all'economia agrituristica e turistica della zona.

Diverse torri eoliche sono previste, per esempio, in corrispondenza di due giacimenti neolitici a Giuggianello, presso "I massi della Vecchia" e nella zona della cripta di San Giovanni, e a Palmariggi vicino al parco archeologico di Quattro Macine, con un notevole impatto visivo che ridurrebbe la fruizione turistica degli scavi archeologici e dei siti di

Interesse storico della zona. Un'altra conseguenza diretta sugli abitanti della zona sarebbe l'abbassamento del valore di mercato dei terreni agricoli adiacenti agli impianti, i quali, inoltre, essendo automatizzati e richiedendo la presenza di pochi lavoratori, produrrebbero una bassissima ricaduta occupazionale. Infine gli oppositori evidenziano come la produzione energetica delle pale eoliche non andrebbe in alcun modo ad incidere sulla bolletta dei cittadini, benefici nulli quindi per gli abitanti della zona.

2.6 QUESTIONE SICUREZZA

2.6.1 Danni alla salute

Viene riscontrato un danno alla salute per gli abitanti della zona, causato principalmente dall'inquinamento acustico (il Comune di Minervino per altro non si è dotato di piano di zonizzazione acustica) e dall'eccessiva esposizione elettromagnetica data dalla vicinanza degli insediamenti abitativi agli impianti. Inoltre altro pericolo è dato dai possibili incidenti tecnici che posso avvenire alla torre.

eolica; quello che sicontesta è che nel progetto viene largamente sottostimata la gittata massima dei frammenti in caso di rottura4delle pale (nel SIA si parla di gittate massime di 40-50 metri) , i quali possono invece ricadere a terra anchead un chilometro di distanza, soprattutto a causa delle condizioni di forte ventosità che caratterizzano ilSalento. Questa sottostima del rischio da incidente tecnico è molto grave in quanto nella zona vi sono diversiinsediamenti che rientrano nel raggio del chilometro entro cui potrebbero ricadere i pericolosi frammentivolanti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 4 Studio di Impatto Ambientale presentato in aprile 2009 dall'ing. Riccardo Bandello e commissionato da AlfWind s.r.l 18

 

 In ultimo, la zona dove si dovrebbero costruire i tre mega eolici è ad alto rischio idrogeologico, in quanto fortemente soggetta ad alluvioni e impaludamenti, avendo un sottosuolo di tipo calcareo carsico, che causa dissesto geologico, con conseguenti problemi di staticità per gli aerogeneratori. Tutto questo per gli oppositori denota una scarsa analisi del territorio.

2.7 TERRITORIALITÀ

La costruzione di grandi infrastrutture, e l'alterazione del paesaggio che ne consegue, portano sempre a inevitabili conflitti ambientali e territoriali; questo perché qualsiasi processo di territorializzazione ha insita una dimensione conflittuale che vede scontrarsi una

pluralità di attori che hanno obiettivi ma soprattutto visioni del territorio spesso differenti. Diventa fondamentale l'elemento "territorio" inteso come risultato dell'interazione tra l'uomo e l'ambiente, esito appunto di un processo di territorializzazione in cui l'uomo "territorializza" (si appropria, struttura) lo spazio; il territorio non come oggetto fisico ("il territorio non esiste in natura") ma come artefatto sociale, prodotto dell'azione dell'uomo in quanto facente parte di una società, dotata di una sua cultura, di suoi valori e tradizioni. Il concetto relazionale di territorialità è molto interessante in quanto è la componente geografica chiave per comprendere le relazioni fra la società e lo spazio su cui essa agisce. Anche e soprattutto nel caso della progettazione di un impianto eolico, il territorio diventa protagonista, è l'arena

dell'intero conflitto, proprio per i forti caratteri di impatto visivo e modificazione del paesaggio che caratterizzano l'eolico tra le varie energie rinnovabili. Nel caso analizzato l'aspetto più rilevante è sicuramente quello legato al concetto di "territorio patrimonio" (il territorio è caratterizzato dalla tradizione e dalla storia comune e per questo definisce l'identità locale), dove si ha un forte senso di identità spaziale che lega gli attori e li vede protagonisti di una comune eredità storica e quindi di un comune destino; si tratta di una territorialità attiva, in cui le azioni e i progetti sono volti a portare un valore aggiunto al territorio. Abbiamo visto come una delle contestazioni più forti sia quella riguardante la tutela del patrimonio storico e archeologico della zona, del suo valore paesaggistico e culturale; si tratta appunto di una difesa del territorio in quanto fattore identitario.

L'elemento culturale gioca un ruolo fondamentale nella costruzione sociale dello spazio e il rapporto degli uomini con il loro ambiente è necessariamente mediato dalla cultura. Il forte desiderio di conservazione del patrimonio culturale di un territorio è quindi strettamente connesso alla sua intrinseca territorialità, al significato che esso assume per la comunità; la stessa identità dell'uomo dipende dall'acquisizione di un forte senso di appartenenza e familiarità, dall'appartenenza al luogo e quindi dall'identificarsi con esso.

Formattazione del testo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

5 A.Magnaghi (1990) 19

 

 

3. LA PROTESTA:MODALITA' E RETORICA

3.1 Le modalità

In tutto il Salento l&r

Dettagli
Publisher
A.A. 2010-2011
33 pagine
1 download
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/03 Ingegneria sanitaria-ambientale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher luca d. di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Ingegneria e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Ingegneria e Architettura Prof.