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CGR [CGR]
ANGCGRAN ANGIOSTRATIX
ANGCGRMI MINIMAX
ANGCGRM3MAXIMAX 3E
ANGCGRPM PRESTIMAX
GE MEDICAL SYSTEMS [GE0]
ANGGE0MP MPX
PHILIPS MEDICAL SYSTEMS [PHI]
ANGPHIAO AOT
ANGPHI35 PUCK U 35X35
SIEMENS AG [SIE]
ANGSIEAO AOT R
ANGSIEAT AOT S
ANGSIEA1 AOT DST8
ANGSIEPU PUCK U 35X35
9. Abbinamento tra Codici CIVAB e Codici UMDNS: in questa sezione viene associato a ciascun
codice CIVAB il codice UMDNS corrispondente. Questo codice è quello di riferimento a livello
internazionale per la classificazione dei dispositivi medici. A differenza del codice CIVAB, il
codice UMDNS non dà informazioni sulla ditta produttrice e sul modello, ma è limitato alla
classe del dispositivo.
Esempio: AIC
-ANALIZZATORE AUTOMATICO PER IMMUNOCHIMICA
CLASSIFICAZIONE CIVAB CLASSIFICAZIONE UMDNS
AIC PST CC ACCESS 17-916 Chemiluminescence Immunoassay Analyzers
AIC COG 18 ACS 180 17-916 Chemiluminescence Immunoassay Analyzers
AIC CGU AV ADVANTAGE 17-916 Chemiluminescence Immunoassay Analyzers
161
Gestione delle Tecnologie
Classificazione Nazionale dei Dispositivi (CND)
La legge 289/2002 ha istituito la Commissione Unica sui Dispositivi Medici (CUD), organo tecnico-
consultivo del Ministero della Salute i cui compiti principali erano la definizione e l’aggiornamento
periodico di un repertorio dei dispositivi medici, con classificazione in classi e sottoclassi specifiche
e con indicazione dei prezzi.
Con questo scopo la Commissione definì la Classificazione Nazionale dei Dispositivi (CND) nel 2005,
con successivi emendamenti nel 2007, 2011 e 2016. Questa classificazione sta gradualmente
sostituendo la codifica CIVAB a livello nazionale, operazione che si è rivelata necessaria per diversi
motivi:
- La codifica CIVAB è altamente orientata alla manutenzione, infatti contiene al suo interno
informazioni riguardanti il produttore e il modello dell’apparecchiature. In questo modo due
apparecchiature con le stesse caratteristiche funzionali, prodotte da due aziende diverse,
hanno un codice CIVAB del tutto diverso e non possono essere confrontate. Si è ritenuto
necessario, invece, costruire una classificazione che raggruppi i dispositivi medici in categorie
omogenee di prodotti, secondo criteri che consentano un confronto tra prodotti
appartenenti allo stesso segmento di classificazione, anche dal punto di vista economico. La
Classificazione Nazionale dei Dispositivi Medici è strutturata in modo da consentire questo
confronto trasversale.
- Come detto in precedenza la codifica CIVAB non riguarda tutti i dispositivi medici, ma solo i
prodotti più complessi e con un costo rilevante (apparecchiature elettromedicali e alcune
categorie di consumabili). La CND, invece, è nata per poter classificare qualsiasi tipologia di
dispositivo medico in commercio in Italia:
o dispositivi attivi e non attivi,
o dispositivi impiantabili attivi e non attivi,
o dispositivi su misura, accessori
o nell’ultima revisione del 2016, la CND è stata allineata alla classificazione EDMA per
inglobare anche i diagnostici in vitro.
Sono invece esclusi dalla CND:
o medicinali,
o prodotti cosmetici,
o sangue umano e suoi derivati, 162
Gestione delle Tecnologie
o organi, tessuti o cellule di origine umana o animale,
o dispositivi di protezione individuale.
In totale, sono più di 1 milione i dispositivi classificati dalla CND.
- La codifica CIVAB non è obbligatoria, quindi può accadere che una tipologia di dispositivo
non abbia alcuna codifica. La classificazione CND è, invece, obbligatoria per legge, quindi
tutti i produttori devono associare ai propri prodotti la corrispondente codifica CND. Inoltre,
contestualmente alla CND, sono stati introdotti una Banca Dati (BD) e un Repertorio dei
Dispositivi Medici (RDM) all’interno dei quali devono essere obbligatoriamente iscritti tutti i
dispositivi medici prodotti con un identificativo univoco. Grazie a questo aspetto è possibile
sempre identificare qualsiasi dispositivo presente sul mercato nazionale. Inoltre, quando si
comunicano i malfunzionamenti dei dispositivi al Ministero, va comunicato anche il codice
CND, il numero di serie e il numero di iscrizione al sistema BD/RDM per identificare
univocamente il dispositivo.
- La nuova classificazione CND è stata strutturata in modo da essere allineata agli standard
europei di classificazione dei dispositivi, rappresentati dalla GMDN (Global Medical Device
Nomenclature) per i dispositivi medici e dalla EDMA (European Diagnostic Manufacturers
Association) per i dispositivi di diagnostica in vitro. La codifica CIVAB, invece non ha una
diretta corrispondenza.
La nuova classificazione CND risulta essere, dunque, più ampia e funzionale rispetto alla vecchia
codifica CIVAB e si presenta come uno strumento valido per tutte le attività connesse all’acquisto e
gestione dei dispositivi medici. Nel Decreto Ministeriale 20 febbraio 2007 si legge:
“La classificazione CND è destinata ad essere utilizzata in tutte le attività attinenti alla
commercializzazione dei dispositivi sul territorio nazionale e alle attività di sorveglianza, vigilanza e
certificazione da parte delle autorità competenti.”
Grazie a questa classificazione risulta più agevole il confronto tra prodotti omogenei; essa consente
di monitorare in maniera più efficace sia il consumo che l’uso dei dispositivi ed una migliore
valutazione degli incidenti comparativamente per singole tipologie nell’ambito della vigilanza. La
CND rende, inoltre, più trasparenti i processi d’acquisto da parte del SSN in quanto permette la
definizione di prezzi di riferimento per classi e sottoclassi omogenee.
Codifica
La codifica dei DM avviene attraverso un codice alfanumerico, secondo i seguenti criteri di base:
163
Gestione delle Tecnologie
- Impianto gerarchico multilivello (categorie – gruppi – tipologie) più semplice da gestire ed
aggiornare;
- Omogeneità per caratteristiche ed uso per consentire confronti tra i dispositivi;
- Univocità di collocazione dei dispositivi: grazie al grande livello di dettaglio ogni dispositivo
può avere un’unica codifica.
Il codice si compone di 3 parti (categoria, gruppo e tipologia).
Categoria
Le possibili categorie di classificazione sono 21 e sono codificate attraverso una lettera dell’alfabeto.
Diversi dispositivi vengono raggruppati nella stessa categoria in base ad uno di questi criteri:
- Dispositivi utilizzati su uno specifico apparato, distretto o organo anatomico o in sostituzione
di essi, oppure
- Dispositivi caratterizzati da un’affinità di utilizzo destinazione d’uso o metodica clinica,
oppure
- Dispositivi regolamentati da specifica direttiva europea diversa dalla 93/42/CE (ad esempio
i dispositivi impiantabili attivi vengono raggruppati nella categoria J), o dispositivi medici
accomunati da criteri specifici (cat. P, Z e Y).
La seguente tabella riporta tutte le 21 categorie con la descrizione dei DM che contengono. 164
Gestione delle Tecnologie
Nella tabella i colori associati a ciascuna categoria indicano il tipo di criterio utilizzato per definire la
categoria stessa.
Gruppo
I gruppi rappresentano il primo livello di differenziazione in cui si distinguono i DM contenuti nella
stessa categoria. Essi vengono codificati mediante un numero a 2 cifre che va da 01 a 99 per ciascuna
categoria. Non è detto che vengano utilizzati tutti, ma si inseriscono solo quelli necessari a coprire
tutti i dispositivi di quella categoria presenti sul mercato.
A seconda della categoria i codici dei gruppi vengono organizzati in maniera differente, solo 2 codici
sono riservati a particolari gruppi di dispositivi:
- Il codice 90 individua, in tutte le categorie, i gruppi contenenti DM con caratteristiche varie;
- Il codice 99 viene riservato al generico “Altri” e deve essere utilizzato esclusivamente per i
casi in cui il dispositivo non sia definito e collocabile nei gruppi già esistenti (può essere
provvisoriamente assegnato). Quando viene immesso un dispositivo sul mercato, se non si
riesce a trovare il gruppo in cui inserirlo, gli si associa il codice 99. Se poi tale dispositivo
permane sul mercato ed arrivano altri dispositivi simili allora si può aggiungere un nuovo
gruppo in cui inserirli. Infatti la codifica CND viene continuamente aggiornata, almeno
annualmente.
Tipologia
Nell’ambito del gruppo di appartenenza ciascuna tipologia contiene DM caratterizzati da una
maggiore specificità di utilizzo, destinazione d’uso o di metodica clinica. Anche la tipologia viene
codificata tramite 2 cifre da 01 a 99 (anche in questo caso il codice 99 è riservato ad ‘ALTRO’). Se
necessario, per avere livelli di dettaglio sempre maggiori, la tipologia può essere espansa fino a 5
livelli di dettaglio, ciascuno codificato con 2 cifre.
Esempio
Si vuole avere la codifica CND di un ago cannula:
- La CATEGORIA relativa ad un ago cannula è sicuramente “Dispositivi per apparato cardio-
circolatorio” a cui corrisponde la lettera C; 165
Gestione delle Tecnologie
- All’interno di questa categoria il GRUPPO da scegliere è “Dispositivi sistema artero-venosi”
codificato con le cifre 01;
- All’interno del gruppo la TIPOLOGIA di riferimento per un ago cannula è “Cateteri venosi
periferici” codificata con le cifre 01;
- Si può aggiungere un altro livello di dettaglio a questa TIPOLOGIA, in particolare le cifre 01
codificano proprio gli “Aghi catetere o aghi cannula”.
Il codice finale sarà: C 01 01 01
Nella seguente tabella vengono riportate alcune tipologie associabili al gruppo “Dispositivi sistema
artero-venosi”.
Come si può vedere dalla tabella all’esempio precedente si potrebbe aggiungere un altro livello di
dettaglio, a seconda se l’ago cannula è con valvola di iniezione (01) o senza (02).
Sistema Banca Dati (BD) e Repertorio dei Dispositivi Medici
(RDM)
Con il Decreto Ministeriale 20 Febbraio 2009 è stato istituito un nuovo sistema di registrazione e di
raccolte delle informazioni sui Dispositivi Medici. Questo sistema si compone della Banca Dati e del
Repertorio dei Dispositivi Medici, strettamente collegati tra loro:
- Banca Dati (BD): contiene le informazioni relative a tutti i dispositivi medici immessi in
commercio in Italia. La domanda di iscrizione di un dispositivo viene effettuata dal
fabbricante che comunica tutte le informazioni necessarie al Ministero tramite un’apposita
piattaforma elettronica presente sul sito. A partire dal 1 maggio 2007 vige l’obbligo di
registrazione per i dispositivi commercializzati in Italia. Al momento dell’iscrizione alla banca
166
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dati,