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SPECIFICITÀ

Lo IAS 36 è sempre il principio che guida l'IT anche nelle banche.

Le CGU nel settore bancario:

Innanzitutto dobbiamo concentrarci sulle specificità della CGU nel mondo bancario:

Intorno a quali BU si snoda il calcolo del valore recuperabile nel mondo bancario? È chiaro che le business unit esprimono il modo in cui il business viene gestito dalla banca, come le strategie sono portate avanti.

Molto spesso sono legate alla tipologia di prodotto/servizio compravenduto, tipologia di clientela e localizzazione geografica (tre macro driver di valore).

Spesso la localizzazione territoriale per una banca che opera a livello europeo può essere nord e sud Europa, se opera solo in Italia, nord-centro-sud oppure in base alla tipologia di prodotto/servizio offerto (descritte nella tabellina sopra).

Altre volte la suddivisione può essere sulla base della tipologia di clientela (retail, corporate, private ecc.).

Quindi secondo questa matrice a 3...

dimensioni ogni banca tende ad identificare le proprie CGU. Determinazione del value in use (valore recuperabile calcolato secondo la logica dell'attualizzazione dei flussi di cassa) 115 Lo IAS 36 precisa che il calcolo del valore recuperabile/valori d'uso debba essere fatto secondo la logica del DCF (discout cash flow) e in ottica unlevered cioè in ottica asset-side. Quindi abbiamo identificato i flussi di cassa (attività) senza considerare le passività. Questa descrizione fornita dallo IAS 36 non specifica nulla per quanto riguarda il mondo bancario, in realtà le autorità di vigilanza sono intervenute sostenendo l'introduzione di un approccio diverso perché nel mondo banche l'attività operativa e l'attività finanziaria sono la stessa cosa, quindi non si può sviluppare un test in ottica unlevered cioè senza considerare la gestione finanziaria che è il core business per la banca. Il debito

Nelle banche, la raccolta di denaro non rappresenta una semplice modalità attraverso la quale essa si finanzia ma fa parte del suo business. Dunque è parte costitutiva della modalità di intermediazione creditizia tradizionale svolta dal sistema bancario.

La componente reddituale finanziaria costituisce generalmente l'elemento principale di valore (margine di interesse quale differenza tra interessi attivi e passivi: cioè la banca raccoglie denaro pagando un interesse passivo che poi impiega cercando di conseguire un interesse attivo maggiore).

Quindi la funzionalità di queste attività è assolutamente unitaria, cioè in una banca non si può vedere la gestione delle attività separata da quella delle passività. Invece in una normale impresa funziona proprio al contrario: l'attività operativa iscritta nell'attivo dello SP ha una sua dinamica e la passività attiene invece alla raccolta delle risorse nei mercati.

finanziari. Un lettore attento ai bilanci di una impresa industriale sa che leggendo l'attivo vede l'esito delle scelte di posizionamento competitivo dell'azienda rispetto ai mercati. L'attivo è la sintesi delle relazioni tra l'impresa e il mercato di sbocco. Mentre il passivo è la sintesi del sistema di relazione dell'impresa con i mercati finanziari. Due mercati completamente differenti nel mondo dell'impresa industriale che invece rappresentano il medesimo mercato per il settore banking perché appunto le banche all'interno di questi mercati, raccolgono le risorse finanziarie e le impiegano e il loro business è appunto proprio questo. Quindi il core business delle imprese bancarie è rappresentato dall'operatività finanziaria e pertanto i flussi reddituali derivanti da tali attività (ricavi e costi che emergono dall'attività fin) non possono essere isolati dai restanti.

flussi.Detto ciò, qual è la conseguenza ai fini di calcolo del value use? La conseguenza è che i flussi finanziari vengono normalmente determinati non come abbiamo fin ora visto equity slide, per le imprese industriali ma in ottica cioè l'obiettivo è porre l'accento sull'equity (pn) e sul flusso di cassa che remunera il patrimonio netto ossia il flusso reddituale (ultima riga del ce, risultato dell'esercizio). Quindi i flussi finanziari tendono a coincidere con il risultato netto della CGU. Questo approccio sostanzialmente porta a dire che nel sistema bancario se voglio calcolare il valore recuperabile di una CGU devo andare a costruire il CE di quella CGU per poi prendere l'ultima riga. (In questa situazione non si trasformano più i flussi reddituali con i flussi di cassa ecc..non serve perché tendono a coincidere) 116 Questa metodologia è diffusamente conosciuta come: DIVIDEND DISCOUNT MODEL (DDM) Le banche

si apprezzano nei mercati finanziari secondo logiche diverse per quelle industriali ossia non più DCF ma DDM. Usare il DDM significa attualizzare i dividendi, quindi un modello che si fonda sull'attualizzazione del flusso dei dividendi attrezzi da una banca. I dividendi attesi altro non sono che i flussi di reddito che l'azienda produce che si ipotizza possa essere distribuito. Secondo tale metodo il valore d'uso è pari al valore dei dividendi attesi dalla CGU attualizzati al costo del capitale proprio (non più il WACC). Le diverse componenti di CE che concorrono a determinare i flussi finanziari sono: Questo è il conto economico che secondo le stesse regole previste dallo IAS 36 per le imprese industriali viene impiegato per determinare il valore d'uso della CGU. Cambia anche il calcolo del valore contabile che non sarà più la somma delle attività, ma includerà il valore di tutte le attività.

passività della CGU secondo l'approccio equity side. Quindi concorrono a formare il valore contabile da confrontare con il valore recuperabile tutte le seguenti attività e passività: 117

Nel mondo banche quindi sintetizzando cambia: Siccome l'attività operativa coincide con l'attività finanziaria esse non sono scindibili, ergo il valore recuperabile non può che fondarsi sull'attualizzazione del flusso di reddito secondo la logica del DDM e il valore contabile per conseguenza sarà la somma di tutte le attività e passività che generano i risultati economici che sono attualizzati.

Alcuni casi: Si tratta di casi di sviluppo di IT di 6 anni fa. Valori presi al 31/12/2013 e che quindi parte dal 1/01/2014.

Caso Unicredit: Come possiamo osservare UniCredit aveva 10 CGU. Di cui le prime tre sono articolate per tipologia di attività "commercial banking" per area territoriale: Italia, Germania, Austria.

Polonia era un'area geografica a sé dentro la quale ci sono tutte le attività svolte di tutti i canali, tutti i servizi prodotti. CIB Global = tutta l'attività di investment banking esclusa ovviamente la Polonia. AM = asset Management... La stima dei flussi finanziari: Lo IAS 36 parla di DCF quindi specifica così ma in realtà applicato alle banche è il DDM. 118 Parte sottolineata: vuol dire che Il DDM, che sia fonda sull'attualizzazione del risultato netto, è qui applicato secondo l'applicazione del DDM nella versione excess capital, cioè del capitale eccedente, ossia si attualizza il risultato netto dopo che la banca ha mantenuto un certo livello di capitalizzazione, necessaria per fronteggiare i rischi. Es. si determina un flusso di reddito di anno prossimo di 1000, quello che viene attualizzato potrebbe non essere 1000 ma 600 perché quei 400 devono rimanere a riserva (non distribuibili) per coprire i

dire che UniCredit ha considerato un periodo di valutazione di 15 anni anziché i tradizionali 5 anni previsti dal principio contabile. Per fare ciò, UniCredit ha motivato la sua scelta sostenendo che questa impostazione era necessaria per comprendere appieno le strategie che il gruppo stava attuando. Inoltre, UniCredit ha incluso nel calcolo del test di impairment non solo i flussi di cassa previsti per i primi 5 anni e il flusso a regime, ma anche due periodi aggiuntivi di 5 anni ciascuno. Questa decisione di UniCredit di estendere il periodo di valutazione oltre i 5 anni previsti dal principio contabile è stata presa in considerazione perché il principio stesso consente di andare oltre i 5 anni in determinate circostanze debitamente motivate. In conclusione, UniCredit ha scelto di allungare il periodo di valutazione a 15 anni per cogliere appieno le strategie del gruppo, superando così le disposizioni del principio contabile che prevedono un periodo di valutazione di 5 anni.per l'attività assicurativa è basata su un ciclo invertito, in cui prima vengono stipulate le polizze e la compagnia riceve il premio, per poi fare riferimento agli eventi attesi. Nel caso del Banco Popolare, sono state identificate due CGU (Unità Generatrici di Cassa) relative alla rete commerciale e agli investimenti bancari, e altre due CGU relative alle attività assicurative (ramo vita e avipop protezione danni). È stato esteso il numero di anni considerati nel test di impairment e ampliato l'ammontare dei flussi attualizzati, la cui somma determina il valore d'uso. Nella nota integrativa, si sottolinea che la valutazione per le attività assicurative è diversa, poiché il modello di business è ancora diverso rispetto alle imprese commerciali e alle banche.viene chiamata Appraisal Value che è una tipica modalità valutativa che era diffusa nel mondo assicurativo qualche anno fa. Anche in questo caso si usano logiche di equity value (cioè si stima il flusso generato del patrimonio netto) ma la valutazione dei rischi e dell'attività finanziaria è totalmente differente rispetto a quella bancaria. Con alcune innovazioni valutative che sono state introdotte recentemente, tutte le compagnie di assicurazione (in Europa) devono fornire i dati al fair value. Quindi nel caso ci siano CGU di tipo assicurativo la logica valutativa è ancora differente, perché il modello di business è diverso. Quindi pur rispettando le regole dello IAS 36 la loro applicazione deve tenere conto del business specifico in cui la BU è collocata. (Solo i flussi di dividendi che consentono di mantenere un CET 1 target dell'8% vengono distribuiti, gli altri non sono considerati ai fini del calcolo) Il banco,a differenza di Unicredit, è più prudente in termini di orizzonte temporale perché utilizza un orizzonte temporale di 3/5 anni + il flusso a regime; però il tasso utilizzato per l'
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A.A. 2019-2020
180 pagine
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher gstudio di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Informativa Finanziaria e Principi Contabili Internazionali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Lionzo Andrea.