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(DR) DEBITI VS CONTROLLANTE. 100.000(AV) CREDITI VS CONTROLLATA. 100.000

In relazione alla movimentazione di cassa, occorre effettuare qualche aggiustamento in relazione alla movimentazione di cassa? No. La controllata paga gli oneri e trasmette la cassa alla controllante. Il risultato è che la cassa della controllante aumenta in modo speculare. Quando si costruisce la colonna del bilancio aggregato, si sommano i valori della cassa di controllante e controllata. A livello di gruppo il gioco è dunque a somma zero.

ESERCIZIO 4

Punto A.

Metodo partial goodwill

Dati di riferimento:

  1. Costo di acquisizione della partecipazione di controllo 120.000
  2. Fair value attività nette:
    • PNC di Bronzetti 150.000
    • Plusvalore lordo dei terreni 20.000
    • Passività per imposte differite (30%) 6.000
    • Plusvalore lordo brevetti industriali 20.000
    • Passività per imposte differite (30%) 6.000
  3. Fair value delle attività nette = 178.000
  4. Valore degli interessi di minoranza determinato in
base al fair value delle attività nette(40%*178.000)= 71.200
Calcolo del goodwill
Costo di acquisizione della partecipazione di controllo 120.000+ valore degli interessi di minoranza determinato in base al fair value delle attività nette(40%*178.000)=71.200- fair value delle attività nette 178.000= goodwill 13.200
SCRITTURA CONTABILE
Registrazione dell'eliminazione del valore di carico della partecipazione
(DR) CAPITALE SOCIALE BRONZETTI. 100.000
(DR) RISERVA LEGALE BRONZETTI. 30.000
(DR) ALTRE RISERVE BRONZETTI 20.000
(DR) TERRENI. 20.000
(DR) BREVETTI INDUSTRIALI 20.000
(DR) GOODWILL 13.200
(AV) PARTECIP. DI SORIA IN BRONZETTI 120.000
(AV) PASSIVITA PER IMPOSTE DIFFERITE 12.000
(AV) CAPITALE SOCIALE E RISERVE DI TERZI 71.200
Occorre effettuare gli aggiustamenti relativi agli ammortamenti. Sui brevetti abbiamo una plusvalenza di 20.000 e la quota differenziale degli ammortamenti è pari a 2.000 (20.000/10) in quanto sono ammortizzati in 10 anni. Il relativo effetto

fiscale è invece pari a 2.000*30% = 600.

SCRITTURA CONTABILE(DR) AMMORTAMENTO BREVETTI. 2.000(AV) BREVETTI INDUSTRIALI 2.000

SCRITTURA CONTABILE(DR) PASSIVITÀ PER IMPOSTE DIFF. 600(AV) IMPOSTE 600

Punto B. Si tratta di un'operazione di riconciliazione dei valori; il dato rilevante è legato al fatto che assumiamo che la controllante venda alla controllata senza che vi sia alcun utile registrato. Le merci sono partite il 29/12 ma non stanno ancora nel patrimonio della controllata. Come primo passaggio, integriamo i valori di riferimento della controllata per assicurare simmetria con i dati della controllante. Contabilizziamo dunque costi per merci per 5.000 e debiti della controllata vs la controllante per 5.000.

SCRITTURA CONTABILE(DR) COSTI PER MERCI 5.000(AV) DEBITI VS CONTROLLANTE 5.000

Se si contabilizza il costo di acquisto, occorre derivare una conseguenza immediata. Se le merci non sono state vendute, devono figurare a magazzino e occorre dar conto delle rimanenze.

nel bilancio. Rileviamo quindi rimanenze merci in dare per 5.000 e variazione rimanenze merci in avere sempre per 5.000, grandezza che affluisce nel Conto economico.

SCRITTURA CONTABILE

(DR) RIMANENZE MERCI. 5.000

(AV) VARIAZIONE RIMANENZE MERCI 5.000

Occorre ora eliminare l'operazione. L'operazione semplificatrice introdotta prevede che la controllante non ha registrato alcun utile. Si devono eliminare le partite reciproche: ricavi di vendita e costi per merci.

SCRITTURA CONTABILE

(DR) RICAVI DI VENDITA. 5.000

(AV) COSTI PER MERCI 5.000

Qualora non avessimo operato con l'accorgimento tecnico consistente nell'inserimento della prima scrittura, ci sarebbe stata un'asimmetria. Ci sarebbe stato il ricavo nei conti della controllante ma non avremmo avuto il costo nei conti della controllata. La prima scrittura ripristina l'asimmetria contabile ai fini della formazione del bilancio consolidato. Si possono poi eliminare con perfetta simmetria contabile i ricavi di vendita.

con contropartita i costi per merci. Si procede poi eliminando i debiti e come contropartita il credito. <p>SCRITTURA CONTABILE</p> <p>(DR) DEBITI VS CONTROLLANTE 5.000</p> <p>(AV) CREDITI VS CONTROLLANTE 5.000</p> <p>La ratio dell'aggiustamento contabile è quello di assicurare simmetria contabile dei valori. Ciò che non viene eliminato è la valorizzazione del magazzino. In questo caso la controllante ha venduto merci alla controllata; nel bilancio della controllante queste merci non ci sono più mentre in quello della controllata ancora non figurano.</p> <p>ESERCITAZIONI (continuo) 18/11/2020</p> <p>La costruzione del consolidato transita attraverso tre fasi determinanti</p> <ol> <li>Annullamento delle partecipazioni contro il patrimonio netto della società controllata</li> <li>Elisione delle partite reciproche quali crediti/debiti e costi/ricavi</li> <li>Elisione degli utili interni</li> </ol> <p>Si costruisce il bilancio che nella realtà fattuale non esiste; in quanto caratterizzata da un insieme di società con</p>

Ciascuna il proprio assetto patrimoniale, autonomia giuridica e patrimoniale. L'astrazione contabile consiste nel considerare un insieme di aziende tra loro caratterizzate da rapporti partecipativi, come fossero un'unica azienda. Se esistono operazioni tra le società del gruppo che non hanno avuto manifestazioni esterne al perimetro del gruppo, e se queste operazioni hanno dato origine ad utili infragruppo, è necessario procedere ad eliminare gli utili interni generati. Questi utili infatti nella realtà non esistono.

Punto C. La controllata ha acquistato dalla controllante prodotti per 8.000. Non vi sono posizioni di credito/debito reciproco in quanto si è provveduto a pagare e simmetricamente ad incassare. Il costo sostenuto dalla controllante a valere sui prodotti che hanno costituito oggetto di vendita era pari a 7.000. Inoltre, la controllata che ha acquistato, ha ceduto nel corso dell'esercizio il 40% dei prodotti a soggetti esterni.

gruppo.Il primo passaggio consiste nell'elidere la posizione reciproca: ricavo e costo. Storniamo dunqueattraverso una scrittura i ricavi delle merci ed i costi per prodotti.

SCRITTURA CONTABILE

(DR) RICAVI DELLE MERCI 8.000

(AV) COSTI PER PRODOTTI 8.000

La controllante aveva però acquistato i prodotti sostenendo un costo di 7.000. Il differenziale ricavocosto è dunque pari a 1.000. Ci si deve interrogare se questo differenziale di 1.000 rappresenta o menoun utile interno e se è considerabile un utile interno per il suo intero ammontare. Non è però detto cheautomaticamente vi sia un utile interno da eliminare in sede di formazione del consolidato. Per capirese l'operazione ha dato origine o meno ad un utile interno, occorre capire cosa ha fatto la controllata.Se la controllata avesse venduto sul mercato a soggetti terzi tutti i prodotti acquistati dallacontrollante, l'utile della vendita derivante dal rapporto tra la controllante e la controllata,

risulterebbe di fatto realizzato dalla controllata mediante la vendita a terze economie esterne al gruppo. Se la controllante vende alla controllata un tot di prodotti e la controllata li vende poi nel mercato nella loro totalità, l'operazione in una logica di gruppo è realizzata con terze economie. La vendita sul mercato non ha realizzato poi alcun utile interno. L'utile che la controllante ha conseguito nel rapporto con la controllata non va dunque eliminato nella formazione del consolidato. Questo perché se poi gli stessi prodotti sono stati venduti sul mercato (considerando le due aziende come un'unica azienda) l'operazione non ha generato un utile interno da eliminare. L'utile che la controllante ha realizzato, se la controllata vende i prodotti, è un utile compiutamente realizzato nella prospettiva dell'economia del gruppo. Il caso opposto è descritto dalla situazione nella quale la controllante vende alla controllata.

ed alla fine dell'esercizio alla data di riferimento del consolidato, la controllata non ha ancora venduto al di fuori delle società rientranti nel perimetro del gruppo. Se consideriamo controllante e controllata come un'unica azienda, la vendita tra le due non esiste. Il passaggio successivo è trovare il modo di elidere l'utile infragruppo. Ci troviamo in una situazione nella quale la controllata ha acquistato i prodotti dalla controllante e non li ha interamente venduti sul mercato. L'utile interno va circoscritto alla quota parte dell'utile complessivo che la controllata non ha realizzato mediante vendite sul mercato. È stato venduto il 40% dei prodotti, per cui il 60% sta ancora nel patrimonio. Qual è la grandezza contabile da rettificare per eliminare l'utile infragruppo? La controllante ha contabilizzato crediti in dare per 8.000 e ricavi in avere. Nel bilancio della controllante abbiamo rilevato ricavi per 8.000. La formattazione del testo utilizzando tag html è la seguente:

ed alla fine dell'esercizio alla data di riferimento del consolidato, la controllata non ha ancora venduto al di fuori delle società rientranti nel perimetro del gruppo. Se consideriamo controllante e controllata come un'unica azienda, la vendita tra le due non esiste.

Il passaggio successivo è trovare il modo di elidere l'utile infragruppo. Ci troviamo in una situazione nella quale la controllata ha acquistato i prodotti dalla controllante e non li ha interamente venduti sul mercato. L'utile interno va circoscritto alla quota parte dell'utile complessivo che la controllata non ha realizzato mediante vendite sul mercato. È stato venduto il 40% dei prodotti, per cui il 60% sta ancora nel patrimonio. Qual è la grandezza contabile da rettificare per eliminare l'utile infragruppo? La controllante ha contabilizzato crediti in dare per 8.000 e ricavi in avere. Nel bilancio della controllante abbiamo rilevato ricavi per 8.000.

controllata ha invece contabilizzato tra i costi l'onere sostenuto per l'acquisizione dei prodotti dalla controllante. Rimane aperto il ricavo che da origine alla formazione di un margine positivo di 1.000 ed il costo per l'importo di 8.000. Se la controllata alla fine dell'ex non ha ancora venduto alcuna merce, nel suo bilancio iscrive le rimanenze per 8.000. L'utile della controllante è concettualmente incorporato nel valore delle rimanenze della controllata; dal punto di vista tecnico quando si aggregano i valori dobbiamo rettificare l'utile della controllante e ridurre simmetricamente il valore delle rimanenze della controllata. L'importo oggetto della rettifica nel caso non fossero vendute merci sarebbe stato 1.000. Se invece la controllata avesse venduto tutto a terze economie non vi sarebbero stati utili interni da eliminare in quanto è da considerarsi come compiutamente realizzato. L'utile interno esiste se e solo se non vi

Sono vendite da parte della controllata a soggetti esterni al gruppo. L'utile complessivo di 1000 in questo caso è stato parzialmente realizzato. Risulta realizzato per l'importo di 400, pari alla quota parte del 40% di ciò che è stato venduto. L'utile da eliminare non realizzato dal gruppo è dunque pari a 600. Inoltre, il magazzino incorpora un utile di 600.

SCRITTURA CONTABILE

(DR) VAR. RIMANENZE PRODOTTI 600

(AV) RIMANENZE PRODOTTI 600

Nel momento in cui eliminiamo l'utile interno, abbiamo anche un effetto fiscale. È stato incorporato l'utile incorporato alle rimanenze. Riducendo l'utile complessivo del gruppo, riduciamo idealmente la base imponibile per il calcolo delle imposte. Le imposte sono minori, per cui occorre rettificare la voce imposte che figura nei bilanci delle singole società che compongono il gruppo.

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
29 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher marialidia96 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di informativa finanziaria e principi contabili internazionali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Villa Gabriele.