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Digitalizzazione dei suoni
Tradurre il segnale in una sequenza di numeri rappresentanti la sua ampiezza ad istanti
successivi.
Suono: onda di compressione e decompressione dell'aria di un corpo che vibra. L'onda sonora
deve essere tradotta in onda elettrica: il microfono acquisisce il suono e lo trasforma in
elettricità, variazione di pressione a variazione di tensione, l'informazione arriva alla scheda
audio che registra l'input per analogia ondaonda; il passaggio opposto trasforma l'onda elettrica
in onda sonora, amplificata e diffusa dal diffusore.
La scheda audio trasforma l'onda in cifre (digitalizzazione) attraverso:
1) campionamento: l'onda viene divisa in intervalli infinitesimi
2) quantizzazione: il valore ottenuto viene arrotondato a quello ammesso più vicino
3) codifica binaria
Teorema di ShannonNyquist
Se digitalizziamo un segnale periodico con una frequenza di campionamento superiore al doppio
della sua armonica più alta, allora la sequenza di numeri ottenuta contiene tutta l'informazione
del segnale originario.
Aggiunto al fatto che l'orecchio umano non può percepire componendi armoniche di frequenza
superiore a 22KHz, se campioniamo il segnale a 44KHz siamo sicuri che non perdiamo
contenuto informativo apprezzabile dall'orecchio.
Formati File Audio:
MIDI (spartito musicale scritto in ASCII, viene interpretato dal sequencer.
Non compressi
WAV, AUF, AU
Con compressione lossless (senza perdita di informazione, nemmeno un byte perso: si
analizzano i gruppi di file identici pattern e si specifica quante volte essi si ripetono)
FLAC, APPLE LOSSLESS, LOSSLESS WINDOWS MEDIA AUDIO
Con compressione lossy (perdita di informazione, si basa sull'acustica umana e cancella tutto
ciò che non è percepibile dall'orecchio umano)
OGG, REAL AUDIO, WMA, AAC, MP3
Digitalizzazione delle immagini
Tradurre il segnale in una sequenza di numeri rappresentanti il colore di ogni pixel in
successione.
Le immagini sono matrici rettangolari di pixel. Con il campionamento l'immagine viene divisa in
tasselli (pixels) fino a che il colore dentro un pixel diventa uniforme, dopodiché ad ogni colore
viene associato un numero.
Per le immagini a scala di grigi si usano 256 colori, dal nero puro al bianco, l'immagine diventa
così una sequenza di byte. I colori principali sono il rosso, il verde e il blu (RGB), ognuno dei
quali è associato a un byte che ne rappresenta l'intensità.
Le immagini sono sempre rettangolari, se non lo sono si usa la trasparenza.
Formati lossy: esaltano le differenze di colore se i pixels sono adiacenti, vengono eliminati i
picchi di colore, riducendo la grandezza del file di due ordini di grandezza, visto che il cervello
non distingue tali differenze.
Principali formati:
RASTER (immagini prodotte dal computer, vettoriali, scritte in linguaggio matematico) es i fonts