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CAP. 1: L'INFORMATICA GIURIDICA
Non si è ancora elaborata una definizione di informatica giuridica, ma tutte le definizioni partono dal rapporto tra Diritto e Informatica e dai diversi modi in cui tale rapporto può essere articolato.
Possiamo infatti distinguere:
- Informatica giuridica, ovvero l'insieme delle applicazioni informatiche nell'attività giuridica.
- Diritto dell'informatica, ovvero l'insieme delle problematiche giuridiche connesse all'uso degli strumenti informatici, comprensiva della regolamentazione giuridica dei beni informatici in senso stretto, sia di quella dei componenti e delle attività svolte attraverso uno strumento elettronico.
1. ORIGINI E SVILUPPO DELL'INFORMATICA GIURIDICA
L'informatica giuridica nasce intorno alla metà degli anni 60, infatti fino a quel momento le applicazioni elettroniche erano state indirizzate verso scopi industriali e non avevano mai investito aree umanistiche.
- Il vero punto di partenza di ciò, che poi divenne l'informatica giuridica, è l'anno 1949 quando Lee Loevinger pubblicò un articolo in cui propose di sfruttare i vantaggi delle tecniche elettroniche per studiare e risolvere problematiche giuridiche.
- Negli anni 60 gli studiosi americani ripresero la teoria di Loevinger ed individuarono gli ambiti di ricerca nei quali avrebbe potuto trovare applicazione la giurimetria:
- Ambito statistico-previsionale destinato a prevedere, sulla base di analisi comportamentali dell'operato dei giudici, in che modo questi avrebbero deciso una lite giudiziaria.
- Ambito documentario-informatico volto a sviluppare sistemi informatici per il trattamento e il reperimento dei documenti giuridici.
- Ambito logico-decisionale comprendente le ricerche rivolte ad individuare e applicare i modelli logico-formali alle attività giuridiche.
- Negli anni 60 Mario Losano ipotizzò che potevano esserci regole comuni che controllassero la comunicazione e la trasmissione delle decisioni tra gli uomini e le macchine, e ciò determinò la nascita della giurimetria, appunto, la scienza che studia i meccanismi che conducono alla decisione giuridica.
- Negli anni 70 nasce invece l'opera di Vittorio Frosini, la quale si interessa alla scienza dell'informazione e quindi nel modo di lavorare degli operatori di diritto, indotti complessi mutamenti nella mentalità, a partire dalla rivoluzione tecnologica nel campo dell'informatica.
- Negli anni 80 così, comincia a parlare di informatica giuridica come termine che comprende tutto ciò che riguarda la tecnologia applicata al campo giuridico.
2. L'EVOLUZIONE DELL'INFORMATICA GIURIDICA
Dal punto di vista tecnologico si distinguono tre diverse fasi di sviluppo dell'informatica giuridica:
- Momento concentrato (anni 60), in cui si sviluppano i grandi calcolatori a cui si accede attraverso terminali remoti;
- Momento individuale (anni 80), in cui si sviluppano i pc e i cd rom, quindi la fase dell'informazione personale non integrata;
- Momento integrato (anni 90) in cui si sviluppano le reti globali per cui ogni postazione è collegata in rete con tutte le altre.
Dal punto di vista funzionale si distinguono 5 tipologie di sistemi:
- Sistemi informativi, ovvero destinati a fornire informazioni. Sono sistemi che immagazzinano e poi reperiscono i dati immessi e vengono detti passivi perché non vi è differenza tra i dati di input e output.
- Sistemi cognitivi, ovvero preposti alla conoscenza. Sono sistemi che elaborano i dati inseriti e forniscono una risposta in termini di decisione sul singolo caso proposto. Vengono detti esperti proprio perché i dati in uscita sono diversi da quelli in entrata.
- Sistemi manageriali, ovvero che producono processi gestionali. Sono sistemi adattati ad automatizzare l'attività di gestione degli uffici amministrativi e giudiziari e degli studi forensi e notarili.
- Sistemi redazionali, costituiti da una serie di applicazioni avanzate delle funzioni di videoscrittura e desktop publishing. Tali sistemi, con l'ausilio di una tastiera per l'immissione dei dati, consentono di produrre documenti legalmente validi. Sono inoltre disponibili con funzioni di interfaccia utente, che consentono l'apprendimento del diritto e comportamenti specifici destinati a ridurre al minimo metodi di insegnamento.
3. SISTEMI INFORMATIVI
I sistemi informativi si sono sviluppati a partire dagli anni 60 e hanno subito diverse evoluzioni:
- Negli anni 60 nascono i sistemi passivi c.d. perché non consentono un dialogo utente-macchina. Quindi le richieste venivano inserite una alla volta e ogni risposta era definitiva perché non era possibile intervenire sui risultati intermedi per raffinare la domanda, nel caso in cui la risposta non fosse stata soddisfacente.
- Negli anni 70 si sviluppano i sistemi dialogici o interattivi che consentono di instaurare un dialogo tra l'utente e la macchina e potendo quindi raffinare di volta in volta la domanda sulla base dei risultati intermedi.
- Tra questi sistemi vi sono i dialoghi find del CED, messo a punto nel 1973, in cui ogni richiesta doveva essere formulata rispettando numerose regole di sintassi che lo rendevano difficile l'uso nell'utilizzo per gli utenti non esperti, e il sistema staIRS dell'IBM che gestiva archivi documentari della Camera e che permetteva di calcolare la pertinenza di un documento alla domanda proposta.
- Negli anni 80 nascono i sistemi informativi reticolari caratterizzati dal fatto che tutti i dati reperibili sono collegati tra di loro anche in un unico grande testo in modo che l'utente può, partendo da un documento, ricercare via via altri documenti ad esso collegati.
- Negli anni 90 si sviluppano i sistemi informativi integrati e virtuali che permettono l'accesso a grandi archivi di dati residuati in luoghi fisici diversi, attraverso indici centralizzati uniti a cui l'utente si collega per poi accedere, attraverso appositi motori di ricerca, ai singoli documenti.
1.10.2010 08:59
- La Legge plus, prodotto dalla IPSOA, contiene il testo vigente e previgente di tutta la legislazione coordinato con le norme che disciplinano lo stesso argomento. Ciascun articolo è commentato dalla giurisprudenza. La sezione Dossier contiene i fascicoli tematici di documentazione e strumenti utili per l’aggiornamento, l’approfondimento e la risoluzione di problematiche relative ad argomenti specifici.
- Platinum è il dvd della Utet contenente 11 banche dati, e tutto il contenuto è collegato ed è navigabile secondo le logiche ipertestuali.
- Juris Data è il dvd della Giuffrè contenenti banche dati normative, giurisprudenziali e bibliografiche.
CAP 5. INFORMATICA E STORIA DEL DIRITTO
1. L'INFORMATICA E LA RICERCA STORICO- GIURIDICA
I problemi propri delle discipline storiche sono sostanzialmente due: l'autenticità delle fonti, o meglio l'esatta collocazione temporale della fonte; e il problema del valore semantico dei concetti utilizzati, che è diverso da un'epoca a un'altra e condiziona l'aspetto dell'univocità delle chiavi di accesso.
2. LE APPLICAZIONI DOCUMENTARIE
La ricerca storico- giuridica si sviluppa intorno a due fondi documentari: quello relativo alla bibliografia, e quello relativo alle fonti. Il fondo bibliografico è un reference data base che contiene solo i riferimenti secondari, cioè l'indicazione degli estremi del documento ma non il documento stesso; il fondo relativo alle fonti invece, può essere di riferimento ma può anche contenere la fonte in sé.
Gli archivi bibliografici
Tra gli archivi bibliografici più importanti vi sono:
- L'archivio OPERA della BIA, che è una base dati secondaria che contiene i riferimenti bibliografici di oltre 40.000 opere che si occupano di diritto romano e antico, e che coprono un arco temporale che va dal 1940 al 1998.
- L'archivio contiene solo la produzione bibliografica in senso stretto (volumi, periodici) e non altra documentazione non libraria (necrologi, cronache). Volumi riportano generalmente il sommario completo, mentre per gli articoli è riportato un abstract, e la descrizione è fatta nella lingua originaria.
- La novità più importante di questo archivio è costituita dalla molteplicità delle chiavi di ricerca, che comprendono oltre a tutti i riferimenti bibliografici, anche vari livelli di indicizzazione, tutti utilizzabili con il minimo rumore.
- La biblioteca digitale romanistica BD:ROM è un cd rom contenente i manuali e i trattati di diritto pubblico romano di maggiore rilievo pubblicati dal 1839 fino al 1929, per un totale di circa 16.000 pagine. Gli strumenti innovativi sono:
- Gli indici a testo pieno delle singole opere, consultabili per ogni singola parola in essi contenuta e indicizzati mediante uno o più descrittori per argomento e uno o più codici di classificazione.
- Le schede di spoglio, contenenti l'indicazione delle fonti citate in ciascuna pagina.
- La consultazione delle opere avviene in due modi: sfogliando pagina per pagina, come se si avesse il testo cartaceo, oppure utilizzando gli strumenti di ricerca (per autore, titolo, anno, fonti citate, termini controllati).
- Una particolarità dell'opera è la possibilità di associare alle pagine visualizzate note personali di commento dell'utente, così da creare un archivio di lavoro personalizzato dell'utente con possibilità di arricchimenti successivi.
Le fonti come strumento di accesso all'informazione bibliografica
Un modo di accesso all'informazione bibliografica è quello di partire dalla citazione della fonte. Tra le realizzazioni più importanti in questa direzione vi è quella FIURIS relativa a tutte le citazioni di passi dell'opera.